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Asatte no Houkou è un anime realizzato dalla J.C. tratto dall'omonimo manga shounen, il cui autore è J-ta Yamada.
Dopo una breve introduzione iniziale, la storia prende il via con una magia che si compie alla fine della prima puntata, che coinvolge le due protagoniste femminili, Karada, una ragazzina di 12 anni, e Shoko, una donna di 24, e che fa sì che le loro età siano invertite. Questo perché entrambe hanno desiderato di avere età diverse da quella effettiva per sottrarsi al dolore. Infatti, il perno, suo malgrado, della loro insoddisfazione e del loro desiderio di cambiamento è il taciturno, sciatto e inconsapevole Hiro, che, a parte il suo lavoro, non è in grado di prendere nessuna iniziativa concreta nella sua vita.

Karada è la sorellastra di Hiro e desidera di essere adulta per alleggerire il carico delle responsabilità che il suo fratellastro ha nei suoi confronti; Shoko invece è l'ex ragazza di Hiro, che è stata lasciata da lui quando quest'ultimo ha fatto ritorno in Giappone per prendersi cura di Karada, dopo la morte dei suoi genitori. Shoko desidera ritornare bambina per ricercare l'affetto e le attenzioni che Hiro le ha negato, dimostrando di essere ancora innamorata di lui.
Quando la magia realizza le fantasie delle due protagoniste, inizia una sequenza infinita di fraintendimenti, di fughe, di ricerche; ma anche la lunga fase introspettiva, che chiarisce allo spettatore i motivi di tanta tristezza ma anche di conoscenza tra le due ragazze, che scoprono di volersi molto bene, costrette a vivere insieme giorno dopo giorno.

Per fortuna a controbilanciare la pesantezza della situazione e il temperamento cupo per tutti i 12 episodi del trio sono i personaggi secondari con scenette divertenti e con una leggerezza in un certo senso esagerata, ma funzionale ed efficace. Non solo. Essi hanno un ruolo fondamentale anche nel dare una sferzata al ritmo narrativo, che procede piuttosto calmo e lento, tale forse da riprodurre l'atmosfera apatica e sonnolente delle giornate estive.
"Asatte no Houkou" non può vantarsi di essere un'opera di eccellenza, anzi: ha una storia di certo non originale, non è un'opera scorrevole e, soprattutto, in molti punti la natura del rapporto dei protagonisti non viene chiarita, lasciando un po' di perplessità.

Ecco, questa è la parola giusta: perplessità. La parola che riassume la reazione dello spettatore dinnanzi a un'opera in un certo senso molto lacunosa, che però allo stesso tempo talvolta regala momenti di grande gradevolezza nella sua fruizione. Ma quando ci si sente quasi sicuri del proprio giudizio positivo, ecco che qualcosa non funziona più l'attimo dopo, e l'anime si rivela così un'opera dall'incedere incostante.
E' sempre una grande delusione vedere sprecate le energie per un'opera che aveva tutte le carte in regola per diventare, seppure nella sua semplicità, qualcosa di unico.
Non sono trascurabili le colonne sonore e il comparto grafico, che sicuramente rappresentano un valore aggiunto importante. Il mio voto è 6 e mezzo.