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Una storia ambientata nel futuro prossimo con detective privati, uomini d'affari senza scrupoli e belle donne (spesso svestite), con un contorno metropolitano cupo e altamente tecnologico: "Goku Midnight Eye" si può riassumere così, e non è che ci sia poi molto altro da dire.
Il nome del protagonista e le sue abilità con il bastone sono chiaramente ispirati alla figura di Son Goku (personaggio molto famoso nella cultura orientale nonché pluricitato in numerosi anime e manga), dotato in questo caso, oltre che del tipico bastone, anche di una sorta di superpotere tecnologico: un occhio artificiale computerizzato in grado di interfacciarsi con qualsiasi rete informatica (e più in generale con qualsiasi apparecchiatura) per recuperare informazioni o prenderne il controllo. Quest'abilità risulta molto utile al protagonista, che in tal modo riesce ad affrontare virtualmente qualsiasi nemico, compresi quelli molto più forti di lui fisicamente.

Cominciamo con il dire che tecnicamente l'anime non se la cava male, considerando che stiamo ancora parlando degli anni '80. Le animazioni sono generalmente fluide e si nota un interessante uso di colori e ombreggiature marcate nel disegno di personaggi e ambienti, cosa che fa molto "cyberpunk". La città della vicenda, sempre buia e illuminata da luci artificiali, richiama subito alla mente le megalopoli di "Blade Runner" o di "Akira"; i personaggi sono generalmente ben disegnati.

Detto questo, bisogna però riconoscere una pochezza di fondo nei contenuti che è piuttosto evidente fin dall'inizio. Il protagonista, in particolare, risponde a tutti i cliché dell'investigatore cinico e solitario che ha fatto scuola da Marlowe in poi, con in più una spruzzata di superpoteri fantascientifici che lo rendono quasi onnipotente (superpoteri che oltretutto riceve senza una vera spiegazione - ma probabilmente non c'è stato il tempo di darne, visto che l'anime si esaurisce in 2 OAV). I cattivi naturalmente sono cattivissimi e senza scrupoli, le donne bellissime e spesso ignude (per quanto l'erotismo in questa serie sia davvero molto leggero, quasi di contorno) e la violenza un po' splatter nei combattimenti è immancabile.

Quel che meno convince è forse l'eccessiva seriosità nei toni, con un continuo e ridondante omaggio alle mode fantascientifiche del periodo (leggasi cyberpunk) e un protagonista dal comportamento monocorde, tenebroso e cinico, ma che in fondo in fondo si mette al servizio della stangona di turno per fare trionfare la giustizia. La vicenda peraltro non decolla mai: mentre nel primo episodio si fa perlomeno conoscenza del personaggio principale e i suoi poteri, nel secondo non si aggiunge nulla di nuovo e pare anzi solo l'episodio di una presunta serie che non è più proseguita, per ragioni commerciali, presumibilmente, anche se pure l'ispirazione artistica pare venir subito meno.

A conti fatti, "Goku Midnight Eye" non resiste granché alla prova del tempo, risultando ora come un anime scarsamente ispirato e deboluccio dal punto di vista della sceneggiatura e della caratterizzazione dei personaggi o forse, proprio in virtù di questi suoi difetti e della sua ambientazione, vale almeno un'occhiata per chi è incuriosito dalla fantascienza pop negli anime di fine anni '80.