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5.0/10
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Come spesso mi capita non sono per nulla d'accordo con le precedenti recensioni, o meglio con i voti. Come spesso accade, lo Studio Gonzo è altalenante e non è una garanzia positiva per la realizzazione di un anime.

Trama
In un futuro "post apocalittico", causa un terremoto di grosse dimensioni in Giappone, Tokyo viene rasa al suolo e nasce una speranza... Atlas! Ovvero una struttura in via di espansione che si prefigge come obiettivo l'espansione, al fine di poter ospitare tutti i terremotati. Ovviamente, nel corso della storia si scoprirà perché ci mette così tanto tempo e nel frattempo la gente al di fuori della struttura deve vivere in condizioni a dir poco difficili, vista la scarsa quantità e qualità del servizio sanitario e del cibo a disposizione. Il tutto viene narrato in una cittadina chiamata Duomo, dove la Metal Age (un'organizzazione di ribelli che ruba alla Robin Hood ad Atlas per dare ai "poveri") è ben accetta e sostenuta da alcuni ma non da altri.
Kuniko, che dovrebbe essere leader del gruppo perché nipote dell'attuale leader, al momento non vuole prendere parte a tutto ciò. La nostra protagonista è accompagnata e "scortata" da un trans, usa un boomerang come arma, col quale ovviamente ha la meglio contro pistole, carri armati, bazooka, ecc. Fronteggerà chiunque senza paura. La particolare situazione mondiale e il sistema economico si basa sulla produzione di CO2, ovvero più è bassa tale percentuale di emissione e più lo Stato in questione è ricco o "meno povero", visto che per emettere CO2 si paga e pertanto la troppe emissioni di CO2 possono mandare in bancarotta il sistema finanziario di una nazione.
A tal proposito avremo anche dei "pirati informatici", che si approfittano di tale sistema per arricchirsi a loro volta con la compravendita di azioni.

Sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi
I personaggi di contorno, fatta eccezione per Narae, non servono poi a molto, non ho trovato delle contestualizzazioni tali perché ci fosse un personaggio a svolgere un determinato ruolo piuttosto che un altro. Lo stesso trans, Momoko, è un trans, ma non c'è alcuna ragione specifica per cui è lui piuttosto che un altro. Ogni tanto troviamo un leggero fanservice, che non serve veramente a nulla, visto il contesto e visto che alla fine è un fanservice poco contestualizzato, che non serve a nulla. Gli stessi vecchietti di Akihabara servono a poco o nulla, se non ad alimentare un modo giapponese di versione di pervertiti o pseudo tali.

Caratteristiche tecniche
Sono buone le animazioni, bella la scenografia, non male il disegno, fluido per lo più. E' un vero peccato trovare delle buone note tecniche in un anime dove la sceneggiatura e la regia sono veramente mediocri, quando invece ci sarebbero anime molto più meritevoli da questo punto di vista, che avrebbero potuto meritare tale trattamento.

Conclusioni
Ho trovato il tutto abbastanza piatto e poco interessante, e il finale della storia, nonché l'ultimo episodio, veramente l'epilogo del nulla. Incongruente, incostante, senza nulla. Veramente pochi anime mi hanno lasciato una sensazione di aver perso tempo come questo "Shangri-La", che dà il nome all'anime, ma che ha un senso solo alla fine, perché viene nominata dalla protagonista. Onestamente, non capisco se sono mancate a me le chiavi di lettura, oppure se chi ha visto questo anime ha talmente tanti pochi termini di paragone che riesce a trovarlo addirittura più che sufficiente.