logo AnimeClick.it

-

"Stai pur certo che una serie del genere ti cambierà", fu quello che disse un mio amico dopo aver visto quest'anime. All'inizio rimasi scettico nei confronti di questo commento, ma mi dovetti subito ricredere: aveva ragione.

"Welcome to the N.H.K.", prodotto dallo studio GONZO nel 2011 e trasmesso su Rai 4, tratta tematiche particolarmente delicate e conosciute in Giappone: i NEET e gli hikikomori. Il protagonista in questione, Tatsuhiro Satou, è un giovane ventiduenne affetto da entrambi i problemi da ben quattro anni. Egli ha abbandonato gli studi universitari e si è recluso nel suo piccolo appartamento, troncando tutte le comunicazioni con l'esterno. Fortunatamente, un giorno alla sua stanza bussa una ragazza di diciotto anni, Misaki Nakahara, che afferma di conoscere la giusta cura da utilizzare per la sua malattia. La storia in questione alterna efficacemente gag demenziali a momenti drammatici, anche se comunque prevalgono le prime. Dopotutto devo dire che è proprio la comicità il marchio di fabbrica di questa serie. Inoltre, ogni personaggio possiede una propria profondità psicologica in grado di trasmettere intensamente qualsiasi emozione provi. Io stesso in prima persona ho provato empatia e successivamente simpatia per ognuno di loro.

Per quanto riguarda la grafica ci ritroviamo di fronte a uno dei migliori lavori degli ultimi anni, sia per quanto riguarda le ambientazioni, il character design che il disegno. Pure il sonoro vanta opening, ending e OST degne di merito, adatte a ogni evenienza. Ultima nota di merito va anche alla sceneggiatura, che riesce a ricreare sapientemente la maggior parte delle atmosfere della light novel originale, riuscendo perfino a migliorarla.
Infine, anche se ho deciso di dare un bel 10, non me la sento di consigliare "Welcome to the N.H.K." a tutti: direi che è più adatto definirlo un anime di "culto", che non raggiungerà mai la notorietà di altre serie anime, ma che di sicuro avrà sempre una folta schiera di fan che lo elogerà per sempre (almeno spero).