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Ok, questa recensione sarà dura; andiamo con ordine.
Iniziamo con le cose facili, il comparto tecnico: le musiche si dimostrano spesso molto suggestive ed accattivanti, non solo fanno il loro lavoro, ma condiscono attivamente molte scene, non essendo "di sottofondo" o di contorno, ma prendendovi quasi parte, tanto riescono ad esser coinvolgenti.
Questione un po' diversa è il comparto grafico il quale, sebbene adotti scelte interessanti, probabilmente anche funzionali ed assolutamente non criticabili (almeno da me), ogni tanto ha delle sviste da cavarsi gli occhi. A partire da un raro strabismo improvviso che coglie i personaggi, ad ombre che fanno i miracoli. Nello specifico, assistiamo a scene in cui le ombre dello scenario vanno in una direzione, mentre quelle dei personaggi vanno in una direzione simile, ma palesemente differente, pur essendoci un'unica fonte di luce comune. Altro miracolo è che l'ombra proiettata da alcuni personaggi mentre si muovono rispetto ad una fonte di luce non cambiano direzione o altro, davvero spiacevole.

Iniziamo con la roba tosta: la trama risulta di per sé interessante, sostanzialmente coinvolgente ed a mio avviso bellina assai. L'idea di fondo è bella, e sebbene il finale possa far storcere qualche naso, non è nulla di così orripilante o di così poco bello da far gridare "alla forca!".
La narrazione invece ha qualche problemino. Sebbene gli eventi narrati siano interessanti, ogni tanto l'anime soffre di cali di ritmo ed attenzione inquietanti, tentando di introdurre determinati dialoghi o reintrodurre determinati personaggi all'interno della storia. Questi siparietti dormienti, sebbene potrebbero esser stata "la scelta migliore possibile per comunicare alcune informazioni", sanno essere fastidiosi e spiacevoli anche ad un'analisi più accurata: anziché tirarmi fuori un dialogo tra la madre di Madoka e l'insegnante della stessa (personaggio che non esiste, essendo sempre stato a malapena stereotipato poiché secondario tra i secondari) per darmi un'idea di come l'ambiente circostante sta reagendo agli eventi che noi abbiamo visto in prima persona, sarebbe stato preferibile che le nostre protagoniste si scambiassero due commenti sulla cosa, anche senza concluder nulla volendo.

E parliamo ora dei personaggi... la nostra protagonista potrà ricordarci uno Shinji Ikari in versione femminile (e con due anni di meno!), ed ella sarà più vittima degli eventi che artefice. Tuttavia, ogni tanto lo spettatore verrà stupito dalla protagonista, la quale compirà un'azione fuori dall'ordinario (lavarsi i denti, mangiare etc etc), con risvolti spesso un po' catastrofici, ma per la maggior parte del tempo sarà una ragazzina riflessiva che si preoccupa per le sue amiche ma che non sa che altro fare se non far loro compagnia. Non lo nego, è un personaggio che per i primi 10 episodi è abbastanza brutto, per me, ma resta un personaggio ben caratterizzato, ergo, va tutto bene. I comprimari saranno quattro, e spesso avranno una buona caratterizzazione, un ottimo sviluppo psicologico e saranno piacevoli. Tuttavia, saranno affetti, molti, da una forte titubanza e ripensamenti frequenti, cosa comprensibile per delle dodicenni (credo?), ma che, beh, se si evitava era meglio.

Esauriti i punti fondamentali, l'anime merita altri commenti più specifici dei vari aspetti. I drammi psicologici dei vari personaggi sono sensati, carini, e spesso profondi, nonché coinvolgenti.
L'età scelta per le protagoniste può o meno sembrare abbastanza inadeguata, non lo nego, anzi, ritengo che la fascia d'età 15-17 sarebbe stata molto più verosimile e funzionale.
L'anime è relativamente privo di morale e fine a se stesso, gli unici insegnamenti "maturi" che si possono trarre direttamente sono "non disperare" e "nel mondo la disperazione ci sarà sempre", più o meno. Ponderando meglio sugli eventi, tuttavia, su come vengono affrontati dai personaggi e sul curioso karma che sembra aleggiare, oltre che su alcuni dialoghi in cui partecipa Kyubei, si possono tuttavia cogliere spunti più interessanti e maturi (senza virgolette).
Nell'anime ad una certa si nega palesemente il primo principio della termodinamica in quanto Kyubei confonde "Energia" ed "Energia libera" (presumo abbia confuso le due, ma non posso escludere che in quell'universo il "nostro" primo principio della termodinamica non esista, chi lo sa).

Due parole a sé merita il doppiaggio italiano, curato dalla Dynit. A mio modestissimo e personalissimo parere, la recitazione dei doppiatori è altalenante in modo indicibile e sconnessa, e sembra che le varie frasi siano state registrate in modo scemo (esempio: chiamo oggi la doppiatrice di Madoka e doppiamo tutte le sue frasi, domani chiamo quella di Hitomi etc. etc.) poiché le varie battute non sembrano risposte alla frase precedentemente detta, non sembrano dialoghi ma frasi sconnesse e senza relazione. L'impostazione c'è, le frasi preoccupate sono dette con tono preoccupato, esempio, ma non essendoci questo lavoro di "rispondere all'altro" si produce un effetto alienante per me pesantissimo.
Non mancano parti doppiate in modo impeccabile, ma la povera Madoka per me è un pianto.

Concludo con due chiarimenti sul voto: prima di scrivere questa recensione ho voluto leggere le altre, principalmente quelle che davano i voti più bassi, al fine di vedere se c'erano colossali buchi che non avevo notato e per raccogliere altri spunti. Sebbene non possa contraddire buona parte delle critiche mosse all'anime, come si evince anche dalla buona sfilza di difetti che ho elencato, l'anime fa il suo lavoro, intrattiene, e lascia parecchi spunti riflessivi. In virtù di ciò, non mi sento di dargli né più né meno di 8, in quanto lo trovo tutt'altro che mediocre e tutt'altro che eccelso.