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10.0/10
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Hanasaku Iroha, in breve Hanairo, è un anime targato P.A. Works trasmesso nel 2011.
Come si può ben vedere, ho deciso di assegnare dieci all'opera in questione, anche se certo non si tratta di una serie perfetta. Vedo spesso valutazioni molto alte, ma il più delle volte tendo a fidarmi di più delle valutazioni più basse o contenute, ma il dieci è il minimo che possa dare a questo capolavoro.
Questa recensione seguirà esclusivamente i miei gusti, le mie sensazioni e i miei pensieri, perché io credo che l'oggettività sia qualcosa di impossibile.

Venni a conoscenza di Hanasaku Iroha un po' di tempo fa, meno di un anno forse, tramite la opening. Non che fosse una melodia particolarmente incalzante o che altro, ma rimasi sorpresa dalla figura di un'anziana signora che fumava, una figura maestosa e ligia che mi colpì profondamente.
Però, la prima visione di questo anime risale a parecchi mesi dopo, sicché non ero riuscita a trovarlo sottotitolato in italiano, ma solo in inglese - e credo che un'opera del genere vada apprezzata in una lingua che si conosce bene.
Lo finii in due giorni, se non di meno. Non per un motivo particolare; non era la trama - perché trattandosi di uno slice of life ha pochi momenti intensi -, ma era semplicemente perché un episodio mi spingeva a vedere il seguito. Senza perché.
Credo che Hanasaku Iroha sia un'opera straordinaria e indescrivibile, il semplice elencare gli aspetti che mi hanno colpito sarebbe poco o niente per esprimere a parole quanto questo anime mi sia piaciuto.
Sarà che non sono un'esperta; non riconosco a colpo d'occhio errori, cali, o sbavature, ma io sono comunque convinta che si meriti dieci.

Abbiamo una protagonista, tale Ohana Matsumae. Sedicenne, residente a Tokyo con la madre Satsuki, che vive la sua vita senza particolari stimoli con poche amicizie e in modo abbastanza fiacco, distaccato. Quante persone sono in una situazione simile alla sua? Se mi facessero una domanda simile, alzerei la mano.
Con grande probabilità, questo è per fare sì che nel personaggio di Ohana possano riconoscersi più persone; potrebbe essere una tattica commerciale, questo è vero, soprattutto per quanto riguarda la società giapponese, ma questa situazione la vedo ben diversa dal "otaku-fullfillment" (un 'otaku' belloccio e fiko che viene circondato da schiere di belle puledre); credo che il personaggio di Ohana sia il primo passo per avvicinarsi ad Hanasaku Iroha, il primo per entrare emotivamente in quest'opera.
In questo frangente di grande normalità e quasi banalità, cosa succede? Si stravolgono le regole. La madre decide di tentar una fuga d'amore con l'amante e di spedire la figlia dalla nonna in campagna, noncurante della sua vita. La nonna, Sui Shijima, gestisce una pensione termale (Ryokan) in un piccolo villaggio nell'entroterra giapponese; una prospettiva che Ohana vede adatta per la trama di un film e un modo per cambiare vita.
La Kissuisou è un luogo che affascina subito la giovane, con le sue atmosfere antiche e segnate dal tempo, ma talvolta l'apparenza è più morbida e felice di quel che sembra. Difatti, la Kissuisou è "popolata" da persone che lavorano sodo, che si muovono come un unico organismo ben coordinato, dalle due cameriere alla squadra che lavora in cucina. A monte di tutto ciò c'è la carismatica figura della "direttrice", sua nonna.
Vengono presentati tanti personaggi, tanta carne al fuoco che lascia un po' spaesati all'inizio. Esattamente come si sente la protagonista, totalmente esterna a quel meccanismo perfetto e quasi impotente. Ohana cerca di fare del suo meglio, tenta di inserirsi in quella società che pare non avere bisogno di lei, ma ciò che ottiene è lontano dalle sue aspettative.
Hanasaku Iroha non è altro che questo: la storia di una ragazza che tenta di incastrarsi in un meccanismo che pare funzionare benissimo anche (e soprattutto) senza di lei; ma per farlo ha bisogno di mutare forma, carattere e di adattarsi.
Ecco cos'è.

Non saranno ventisei episodi improntati in questa maniera, ci saranno numerose svolte narrative e dei piccoli stratagemmi per non far annoiare lo spettatore. Ma io credo che nessun episodio sia inutile, tutti aiutano a definire in ogni sfumatura la storia e a far entrare lo spettatore nella quotidianità di uno Ryokan qualunque, nel quale convivono personalità tutte diverse, ma tutte in perfetta sincronia.

La forza di Hanasaku Iroha risiede certamente nei personaggi. Personaggi fantastici, che ho amato dal primo all'ultimo.
Innanzitutto Ohana, che è il cuore di questo anime, da dove partono i pensieri e le riflessioni. È un personaggio che cambia e matura, errore dopo errore, batosta dopo batosta, con un carattere che sprizza sì allegria da tutti i pori, ma sa anche piangere, abbattersi e chiedersi come mai. Per poi risollevarsi.
Il suo aspetto è davvero qualcosa che mi ha colpito. In una panoramica in cui i fattori "moe" e "kawaii" si fanno sempre più frequenti e rendono i volti dei personaggi sempre più anonimi, Ohana è kawaii, ma con un volto espressivo e realizzato davvero bene, senza perdere di credibilità.

A monte di questa società quale è la Kissuisou, c'è la figura di Sui Shijima. Una donna anziana, ma non trascurata, che custodisce il suo cuore dentro quella pensione. L'aggettivo ideale per definire il suo carattere è: maestoso. Non si può non venire incantati dalla sua figura, austera e solenne, che dirige con grande severità e rigore la sua amata e adorata pensione; e malgrado non lo dia a vedere, è una persona dotata di una grande umanità.
Considera gli ospiti come la prima priorità, alla Kissuisou, mentre i dipendenti e le esigenze di chi lavora vengono al terzo se non quarto posto.
È una figura che si svelerà pian piano, poco a poco, nel corso degli episodi, mostrando una marea di sfaccettature della sua persona.
Erede della pensione, c'è il "waka danna", giovane padrone, Enishi. Sebbene il figlio minore della donna, a causa della fuga di casa della sorella Satsuki, ha finito con il dover sottostare al gravame dell'eredità di un'intera pensione. Ha una personalità molto cedevole e remissiva, non si impone mai e si ritrova sempre con il dover sottostare ad una figura più forte di lui.
Al suo fianco vi è la consulente aziendale Takako, figura che si impone sul waka danna e che più volte colpisce la Kissuisou con le sue idee atte al miglioramento dello stabile, ma che puntualmente falliscono.
Sotto, vi sono le cameriere e la cucina. Un organo che funziona solo se tutte e due le componenti funzionano alla perfezione: il cuore della pensione.
Ohana è l'ultima arrivata fra le cameriere, mentre prima di lei vengono Nako e Tomoe. La prima ha la stessa età della protagonista, nonché sua senpai (almeno in teoria); nonostante le cose le sappia, non riesce ad imporsi a causa del suo carattere timido e introverso. Carattere che si ribalta totalmente non appena entra nelle mura di casa sua.
Tomoe è invece una donna dall'età abbastanza inoltrata, l'ultima della sua classe alle superiori a non essersi ancora maritata e che inizia a lavorare nella pensione solo per trovare un uomo ricco da sposare. Cosa che ovviamente non avviene.
Nonostante il suo carattere superficiale, ci tiene molto alla sue colleghe e si rivelerà un'importante figura per Ohana. Inoltre, gran parte delle scene comiche hanno lei come protagonista! ^^
Nella cucina, l'ultima arrivata è Minko (o "Minchi"), apprendista cuoco, sedicenne anche lei e compagna di stanza di Ohana. Le due hanno sin da subito un rapporto molto conflittuale, che perdurerà per molto tempo. È una ragazza che vuole solo imparare a fare il suo mestiere, non importa come e non importa con quali fatiche.
I due cuochi sono Ren, il più esperto, e Tohru, il suo sottoposto, nonché mentore - per così dire - della giovane Minko.
Infine, al di sotto di tutto ciò, abbiamo Jiroumaru, uno scrittore di romanzi erotici, ultimo arrivato e figura di contorno, ma comunque importante.
E per ultimo, esterno a questa scala gerarchica, abbiamo Denroku, "nonno-fagiolo", addetto alle caldaie, che ha visto cresce la Kissuisou dai suoi primi momenti di vita e tiene il registro dei visitatori da tempo immemore.

Altri personaggi importanti sono la madre, Satsuki Matsumae, inizialmente erede dello stabilimento, fugge da giovane da tutti quei doveri che l'assillavano. Ha un carattere molto particolare, garantito.
Poi Kou-chan, amico di Ohana, rimasto a Tokyo, che costituirà la parte romantica dell'anime.

Un cast molto variegato, doppiato - inoltre - in modo eccellente, con voci chiare e adatte ad ogni personaggio, diverse e perfette. Tra tutte, ho apprezzato in particolare le voci di Ohana e della Direttrice.
Il comparto sonoro, relativo alle musiche, è qualcosa che non ho apprezzato per niente.
Le opening sono cantate dalla stessa cantante, che ha una voce orrenda, nasale, infantile, e sentire ben due opening del genere non mi è piaciuto. Ed è un peccato, perché di per sé erano orcchiabili.
Ma non finisce qui, perché la stessa cantante ricompare con numerose ending (ne ho contate tre) e almeno quattro canzoni comparse durante gli episodi. Più una splendida comparsa della cantante come amica della coppia di sposi al matrimonio, per poi cantare una sua straordinaria canzone con tanto di chitarra.
Mh.
E poi, negli ultimi due episodi, c'è uno sgradevolissimo sottofondo musicale, con canti lirici e assolutamente stonanti con il festival delle lanterne.
Ergo: chi si è occupato delle musiche è un incompetente.

Ma l'aspetto sonoro, oltre a venir compensato da uno splendido doppiaggio, viene sovrastato dalla splendida grafica che sfoggia Hanairo. Da un chara design molto accurato, a scene fluide, lisce e scorrevoli, con paesaggi mozzafiato e una cura davvero straordinaria. D'altronde parliamo della P.A.!

Hanasaku Iroha è, in conclusione, un anime straordinario. L'ho appena finito di vedere una seconda volta e non passera molto tempo prima che lo rivedrò per una quarta e quinta.
Se avrete un minimo di umanità, vi farà commuovere nelle scene finali e non vi annoierà un momento (almeno, io non mi sono mai - e dico mai - annoiata, anzi) e vi lascerà con la curiosità di scoprire "cosa verrà dopo".
Poi ovviamente ognuno trarrà le dovute conclusioni, ma io non sono riuscita a dare ad Hanasaku Iroha un voto inferiore al dieci, capitemi.