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Ottimo periodo per P.A. Works, dopo alcune serie poco azzeccate negli scorsi anni, come ad esempio "Another" e "RDG: Red Data Girl", nell'estate 2013 anima il riuscitissimo "Uchōten Kazoku", opera che a mio parere ottiene il titolo di miglior produzione dello studio dai tempi di "Angel Beats", titolo che però sarà destinato a durare poco poiché nella stagione successiva gli viene sottratto da una serie ancor più fantastica, dopo questo prologo posso finalmente cominciare ad analizzare Nagi no Asukara. Si tratta di una serie di 26 episodi a soggetto originale, che con pochi semplici ingredienti riesce a far breccia nelle emozioni di chiunque la guardi, tra le sue armi principali c'è una qualità grafica impressionante, un time-skip tra i meglio riusciti che la storia dell'animazione ricordi, un character design azzeccatissimo ed infine una valangata di moe sufficiente a far impallidire "K-on".
Senza dilungarmi troppo sulla trama, questo anime è la storia di un gruppo di ragazzi che vive in un villaggio marino (sirenetta style) alle prese con i propri sentimenti e complesse storie d'amore, ancor più ostacolate da differenze etniche e pregiudizi. I protagonisti sono generalmente validi, in particolare mi hanno colpito: Hikari, ben caratterizzato e con un comportamento coerente per tutta la trama; Chisaki senza dubbio miglior personaggio femminile; Miuna, dolcissima e determinata, Tsumugu forse non sarà il più carismatico delle storia ma ha un suo perché. Un po' sottotono il resto del cast, ad esempio da Manaka era lecito aspettarsi di meglio, Kaname è ridicolo e talvolta persino posticcio, e Sayu per quanto carina non riesce ad essere concreta quanto dovrebbe.
Merita una appunto la somiglianza con le opere di Makoto Shinkai, su diversi fronti, prima di tutto le tematiche trattate sono sempre i rapporti tra innamorati rapportati al tempo e allo spazio, inoltre lo stile grafico con fondali panoramici mozzafiato e a dir poco poetici è piuttosto simile.
Davvero un ottima serie, con uno sviluppo narrativo ben programmato ed un finale come si deve, imperdibile per chiunque ami le storie toccanti e le ambientazioni marittime, ma che potenzialmente può piacere a chiunque, astenersi solo se allergici al moe.