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"Mirai Nikki Redial" è il regno del fanservice. Su trenta minuti d'animazione, probabilmente solo gli ultimi sette sono utili per la conclusione dell'anime. Perché, diciamocelo, le grazie di Hinata, per quanto belle possano essere, sono, indubbiamente, di scarsa utilità ai fini della trama. I primi venti minuti sono puri espedienti per attirare audience e, purtroppo, buttati un po' alla cavolo per dare una conclusione positiva a tutti i personaggi - che, sbaglio, o già era stata fatta nel ventiseiesimo episodio della serie originale?
Tralasciando il seno di Hinata e lo yuri più che evidente di Mao, già fastidiosi in "Mirai Nikki", insopportabili nell'OAV, e un po' di incoerenze (piccolo spoiler: Sesto che si innamora dell'amichetto con i capelli neri di Yukki?!), gli ultimi minuti tornano ad essere, finalmente, il "Mirai Nikki" che ci si aspettava. E sono il motivo principale della recensione positiva.

Partendo dalla tecnica, e arrivando alla trama, la musica è, come nel resto dell'anime, meravigliosa e adatta a ogni situazione. I disegni e la grafica sono curatissimi, soprattutto quelli della specie di mondo "distorto" dove si trovano Deus ex Machina, Mur Mur 3 e Mur Mur 2. Per quanto possa essere strano vedere una Gasai Yuno non yandere, il momento più emozionante è stato sicuramente il finale finalmente fedele al manga - quello precedente lasciava troppo l'amaro in bocca. Consigliato? Sì, se si è insoddisfatti dell'originale. In alternativa, alcuni potrebbero trovarlo solo pieno di fanservice e rovinato.