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5.0/10
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Anziché analizzare ogni aspetto di "Katanagatari" nel dettaglio preferisco arrivare al sodo il prima possibile, per cui inizio col dire che: lo stile grafico è molto piacevole, la musica e il doppiaggio compiono il loro lavoro egregiamente, la trama prende abbastanza e le animazioni, sebbene non siano fenomenali, non sono neanche troppo spiacevoli.
Detto questo arrivo al dunque: i dialoghi di questo anime sono semplicemente veleno. Questo è il terzo anime tratto da un'opera di Nisioisin che guardo, e non ho dubbi che prima di riprovarci ci penserò almeno una ventina di volte su. L'unica cosa di positiva che posso dire al riguardo è che, al contrario di "Nisemonogatari" - le cui puntate duravano la metà circa - questo anime non l'ho mollato al terzo episodio.

Se c'è una cosa che è possibile spiegare in due parole, questo anime la allunga per cinque minuti. Se c'è una spiegazione che può essere fornita in modo visivo, questo anime prende invece fiato e inizia a blaterare. Se c'è un buco di vuoto tra un avvenimento e un'altro, attacca un dialogo completamente inutile. Anche se non ci sono buchi, "Katanagatari" è più che disposto a fermare l'azione e dare il via alle chiacchiere. Se mi è concesso un piccolo spoiler, ecco una perla proveniente dal primo episodio:
(A) raggiunge (B) e (C) su un'isola altrimenti deserta tramite barca. Mentre parlano vengono attaccati, e (B) indaga su chi sia il colpevole. Spoiler: il colpevole è il barcaiolo, cosa penosamente ovvia a chiunque, ma fingiamo che non lo sia.
Nel mondo reale, e anche nella maggior parte degli anime francamente, la cosa si svolgerebbe più o meno in questo modo:
B) "C'era qualcuno con te quando sei venuta sull'isola?"
A) "Certo che no, tranne il barcaiolo... ah!"
Cinque secondi, fine. Magari il dialogo di (A) si potrebbe sostituire con un'espressione sorpresa, e un'inquadratura del barcaiolo che assume un aspetto malvagio. "Mostra, non dire", no?

A "Katanagatari" questo non piace. "Katanagatari" deve montare della suspense dove non c'è e infine sbalordire l'audience con l'incredibile colpo di scena che un bambino di tre anni avrebbe previsto, ma non (A) (che dovrebbe essere molto intelligente per la cronaca).
"Sei sicura di non essere stata seguita da nessuno?" "Assolutamente!" "Ed eri sola quando sei venuta sull'isola?" "Certamente!" "Come sei arrivata sull'isola allora?" "In barca, che domande!" "Ed eri tu a remare?" "Certo che no, non ho la forza necessaria - Ah!" "Quindi c'era un barcaiolo?"
Questa è una versione molto accorciata del dialogo. Mi piacerebbe poter dire che questo è il peggio che "Katanagatari" ha da offrire, ma è lungi dall'esser vero: questo dialogo, per quanto insopportabilmente dilatato, almeno ha lo scopo di fornire un'informazione allo spettatore.

A "Katanagatari" piace anche far dire ai personaggi chi sono, come sono fatti e ogni elucubrazione mentale che possono essersi fatti mentre restavano inquadrati. Cosa c'è di più artificiale e fastidioso di un personaggio stupido che dice: "Io sono stupido, per cui non capisco molto bene le cose complicate che mi stai dicendo"? O un pirata che dice: "Noi pirati ci opponiamo alla legge e all'autorità, per cui non posso certo fare quello che mi dice un funzionario del governo!"? Sono le azioni e il comportamento che dovrebbero darci informazioni su com'è fatto un personaggio. Se fai parlare ogni personaggio in questo modo ottieni due risultati:
1) ogni personaggio sembra la stessa persona;
2) nessun personaggio sembra una persona vera.
Ogni personaggio ha un tratto distintivo interessante, e infallibilmente quel tratto va a sparire nel mare infinito di chiacchiere. Ci sono diversi colpi di scena nella trama, e succedono cose a determinati personaggi che non avevo previsto, e credetemi se dico che mi sarebbe piaciuto complimentarmi con "Katanagatari" per il suo coraggio. Mi sarebbe piaciuto, ma non l'ho fatto, perché quando finalmente si è arrivati al sodo ormai il mio interesse si era spento, soffocato da una valanga di parole.

Detto questo è necessaria una chiarificazione: non dico che questo anime sia pessimo, tutt'altro. Ho guardato tutti i dodici episodi, episodi che durano il doppio di un episodio standard, e non sono particolarmente pentito. Molte persone hanno dato a questo anime un volto pieno, per cui chiaramente ha la sua audience. Ho visto anime con personaggi peggiori e con dialoghi peggiori, ma nessun anime che ho visto ha mai avuto l'audacia di sprecare il tempo dello spettatore in modo così insopportabilmente futile. Ho letto libri di migliaia di pagine, visto film che duravano tre ore e ascolto podcast altrettanto lunghi dove non c'è altro che quattro persone che parlano. Ho guardato tutto "The Tatami Galaxy", un anime in cui il protagonista parla per praticamente ogni episodio alla velocità della luce e senza sosta, e l'ho rivisto con piacere: non lo dico per vantarmi, ma per dimostrare che il problema non è la mia mancanza di pazienza o di attenzione.