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Mi sono accostata a questo anime seguendo la scia di fama che si porta dietro, e non ne sono rimasta delusa, tutt'altro!

La trama in soldoni: orridi titani cannibali hanno invaso il territorio, costringendo la decimata e assai terrorizzata specie umana alla ritirata dietro mura gigantesche. Scatta così una disperata lotta per la sopravvivenza, spesso senza speranza, se non quella di sconfiggere una volta per tutte questi perfetti nemici dell'umanità.
Ciò che ho più apprezzato è l'atmosfera. La disperazione, l'impotenza, la paura primordiale sono sentimenti quotidiani nella vita dei nostri protagonisti e sono resi benissimo dall'uso dei colori, dalla OST, dal design e dalle movenze dei giganti. I primi due episodi in particolare sono di fortissimo impatto, una media res riuscitissima ed efficace. Non si scappa dai mostri, non si scappa dall'orrore, e le uniche alternative sono soccombere o sopravvivere. Quest'ultima è la linea d'azione scelta da Eren, Armin e Mikasa. Una linea d'azione serrata, senza pause, che tiene incollato lo spettatore alla sedia.

La grafica è indubbiamente il punto forte dell'anime. I contorni vividi dei personaggi, l'uso attento del CGI, la bella resa del movimento tridimensionale sono una festa per gli occhi. E' una storia dinamica e violenta e in questo l'anime riesce dove il manga non può.
La colonna sonora è notevole, la prima opening entra in testa e non vuole più andar via, la seconda azzeccata con quella sua sonorità da inno nazionale.

Ovviamente ha delle pecche. E' uno shonen e risente di molti difetti tipici della categoria, ci sono delle ingenuità evidenti e, poiché è una serie tratta da un manga in corso, molti dei misteri non sono ancora stati svelati.
I personaggi sono nella media. Il protagonista Eren è essenzialmente inutile e, persino per gli standard di "ragazzo mediocre scopre potere immenso -> difficoltà col potere e senso di fallimento -> controllo del potere", presenta delle difficoltà e delle lentezze. Ergo da solo non è in grado di reggere la trama, e i personaggi secondari sono più interessanti, rendendo l'azione corale e quindi più vivace. Meritano menzione particolare Mikasa (per una volta la comprimaria femminile non è debole, e questo è decisamente gradito. Purtroppo però è una statua e, oltre a darle di santa ragione e proteggere un tipo scialbo come Eren, non fa molto) e Levi.

Malgrado ciò, l'opera rimane comunque godibile se non la si prende per capolavoro, ma si apprezza per come si mostra graficamente e come intrattiene. Poiché in questo riesce, sento di darle un sano 8.