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"Il Giardino delle Parole" è il primo lavoro di Makoto Shinkai che mi è capitato di vedere e sulla base di ciò che mi ha trasmesso ho deciso che presto recupererò anche gli altri.
Questo film breve ci regala un'esperienza visiva a dir poco eccezionale. La qualità dei disegni, dei fondali, delle animazioni, l'uso dei colori, delle luci, la regia... tutto è davvero incredibile: sembra quasi di sentire l'odore della terra bagnata dalla pioggia durante la visione.
La trama è semplice, quasi scarna. Il rapporto tra i due protagonisti Takao e Yukino evolve a seguito dei loro incontri nel giardino nei giorni di pioggia. In principio questi incontri sono discreti e silenziosi, ma la sola vicinanza fisica tra i due e il "non-detto" concorrono a creare un'atmosfera di grande fascino. La pioggia (l'altra protagonista del film) avvolgerà e sigillerà i due in un mondo apparentemente distante da quello in cui attualmente vivono, ma nel quale in realtà riusciranno a vedere (nel caso di Takao) e a ritrovare (nel caso di Yukino) le speranze e i sogni per il futuro.
Nonostante la trama non sia molto sviluppata, l'opera comunica comunque un senso di profondità. Le incredibili atmosfere invitano all'introspezione, senza necessità di elaborati dialoghi o concetti.
Riferendomi alla mie esperienza personale, penso che l'anime riesca pienamente a evocare quei particolari stati d'animo che spesso si vivono contemplando la pioggia, quando la mente si perde in pensieri e sensazioni distanti nel tempo e/o nello spazio.
Al comparto visivo di assoluta eccellenza si unisce una colonna sonora di ottimo livello, che dona ancora più profondità alle atmosfere così particolari ricreate nell'opera.
Il mio voto è un 8,5 che arrotondo volentieri a un 9 data l'incredibile viaggio visivo che ci regala questo film. Consiglio la visione a tutti quelli che in un anime cercano il potere delle atmosfere e che riescono ad apprezzare i silenzi quanto le parole.