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6.0/10
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Eden è un manga ambientato in un futuro oscuro, in cui seguiamo i travagli della popolazione del Giappone, che è precipitata nel caos: la loro terra, infatti, è stata contaminata dalle radiazioni, e lo spaccio di organi è ormai al culmine.
In questa tetra ambientazione si snodano le vicende dell’ex-poliziotto Hibino, che dovrà dare la caccia ad un “vampiro moderno”, incolpato di aver compiuto numerosi furti di midollo.
Quando il lettore apre per la prima volta Eden, in effetti, viene subito rapito dalla sua particolare ambientazione e dalle sue illustrazioni, che mostrano scorci molto evocativi, e viene spronato a continuare la lettura.
Man mano che va avanti, però, inizia a subentrare un po’ di confusione, causata dalla narrazione intricata della trama, oltre che dai ragionamenti e dai dialoghi molto cervellotici dei protagonisti, talvolta incomprensibili.
Tuttavia, il lettore continua ad andare avanti, curioso di vedere come si concluderà il tutto.
Ed è qui che arriva la delusione più grande di tutte: in effetti, il manga… non finisce.
La fine, infatti, coincide solo con la conclusione del caso del furto di midollo, comunque sempre narrata in modo confuso ed incerto.
Tutte le altre domande che si sarà posto il lettore, come ad esempio riguardo al ragazzo allergico alla luce solare, rimangono senza risposta, creando nel lettore una sensazione di sconforto, come se tutto ciò che avesse letto finora si rivelasse inutile.
In effetti il giudizio finale di Eden è in bilico tra due fattori: da una parte la bellezza degli scenari e della trama, che si rivelano misteriosi ed oscuri al punto giusto, e riescono a creare una sorta di inquietudine, una “paura razionale”, che accompagnano il lettore fino alla “fine”; dall’altra c’è proprio la narrazione eccessivamente confusa ed intricata, accompagnata da domande destinate a rimanere irrisolte.
Viene da chiedersi, in effetti, se questi suoi difetti siano provocati dal suo essere un manga autoconclusivo, e se sarebbe invece stato un buon successo se si fosse sviluppato attraverso più uscite, capaci di saper spiegare e descrivere meglio la trama e i personaggi.
Infine vi è un particolare che si dimostra sia come un pregio che come un difetto: l’avvio in medias res (ovvero, quando le vicende si sono avviate prima dell’inizio della narrazione dei fatti da parte dell’autore).
Per quanto molto efficace, perché permette al lettore di appassionarsi subito alle vicende, non è usato efficacemente: secondo me, in effetti, si sarebbe rivelati azzeccati, in seguito, dei flashback che presentassero meglio il mondo di Eden, come ad esempio un flashback che avrebbe spiegato l’origine delle disavventure del Giappone, oppure uno che descrivesse meglio il ragazzo allergico ai raggi del sole.
Insomma, il mio voto finale è una media tra la grafica del manga e la sua ambientazione, senza dubbio da applaudire, e la sua narrazione incompleta e confusa, senza dubbio il suo peggior difetto.