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La trama è semplice: Shachi, un ragazzo vissuto sempre isolato su una isola sperduta, è stato sempre attirato dai racconti del padre che parlavano di sirene e quant'altro, morto il padre il nonno reagisce in modo burbero alla spensieratezza e a Shachi, che ovviamente reputa veritiere le storie del padre, e la vita gli darà un'occasione per accorgersi di ciò.
Shachi dell'orizzonte marino: uno shonen che più classico non si può, non un capolavoro ma nemmeno un'occasione sprecata, ma anzi un piccola perla che sì, non risalta per originalità di stile e trama, ma l'autore sa orchestrare bene i "topos" di una storia del genere. Lo stile è quanto di più classico non si può ma è ben coordinato con la storia, quindi per me vale una lettura, certamente non sarà un capolavoro, forse rimarrà l'amaro in bocca per l'interruzione della storia (l'opera sembra più il pilot per una serie futura, piuttosto che un volume unico), ma sarà una lettura simpatica e rilassante. Io l'ho apprezzato, merita più di tante storie-fotocopia che abbondano nelle fumetterie, non è chissà cosa ma vale la pena, poi de gustibus, ma sicuramente avrebbe meritato la serializzazione, la "stoffa" dell'autore è evidente, chissà se, dandogli fiducia, possa diventare il nuovo Oda o il nuovo Toriyama.