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10.0/10
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10 è davvero poco. City Hunter è il mio manga preferito. L'ho letto, riletto, e riletto ancora. È uno spettacolo. Mi dispiace tanto, immensamente, che l'anime sia stato fatto così male. Kaori è stata imbruttita tantissimo e sembra una pazza scatenata che sa solo dare martellate al povero Ryo, è stata ignorata la profondità del personaggio di Kaori, la sua dolcezza e la sua premura.
I più begli episodi sono stati omessi; Mick Angel, Shin Kaibara, Sonia Field, la dichiarazione nella radura... non c'è niente di tutto questo, mentre ci sono dozzine di episodi inventati e incoerenti, che non servono proprio a nulla.

Il disegno di Hojo nel manga matura moltissimo, così come i suoi personaggi. Ryo è unico, in tutto e per tutto. È bello fuori e bello dentro. Non si fa capire, si nasconde, cela i suoi sentimenti. Fa lo scemo, ma ha sofferto tanto e vuole solo un po' d'amore che però non ha il coraggio di chiedere apertamente. L'atmosfera dell'inizio è molto più cupa e cruda. Francamente mi è piaciuta la trasformazione di Ryo quando conosce Kaori, perché al principio uccide in maniera molto fredda e senza scrupoli, mentre la vicinanza di Kaori sembra renderlo più buono e infatti ad un certo punto, i nemici preferisce ferirli e farli arrestare che ammazzarli (in una delle prime vignette, sgozza un uomo in maniera tutt'altro che soft!). L'atmosfera da metà manga in poi è molto più leggera e fatta apposta per ridere, anche se spesso Hojo non resiste ad inserire - fortunatamente - episodi profondi e significativi (Sonia Field e Kaibara tra tutti!)

Solo chi l'ha letto e lo ama tanto, può capire queste cose che Hojo ha fatto intendere. Penso purtroppo che abbia seguito una linea editoriale, penso ci fosse la necessità di rendere il manga più leggero e non troppo pesante, ne è la prova quello che c'è scritto sulla collection. I primi numeri di City Hunter erano troppo duri, cupi e violenti, il manga non vendeva tantissimo; ha cominciato ad avere un successone nel momento in cui ha preso tinte più leggere e nel momento in cui è stata inserita la parola "mokkori". Secondo me lui avrebbe voluto approfondire di più, perché a lui piacciono le storie lunghe e soprattutto gli piace Ryo. In effetti anche quando si presenta, all'inizio Ryo è molto più in stile City Hunter. O meglio, è un Ryo che sa essere simpatico, ma anche dannatamente bastardo. Il suo approccio con le donne è stato reso più grottesco in seguito.

Fatto sta che City Hunter rimanga un pilastro nel mondo dei manga, un capolavoro, un'opera d'arte, un romanzo illustrato divinamente, che ha tutto: comicità, serietà, avventura, sangue, velato erotismo, lacrime, amore. Leggete il manga, non fatevi ingannare dalla pessima grafica dell'anime (e l'odioso adattamento! Hunter, Kreta, Selene...).