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Da quasi un anno a questa parte mi ritrovo spesso intento a recensire un'opera di Osamu Tezuka: da un lato, ciò è senz'altro da imputare al maestro, dal momento che ha buttato giù una quantità spropositata di manga di ogni genere lungo tutta la sua prolifica carriera nel mondo dei fumetti (giusto per fare due calcoli, parliamo di centocinquantamila tavole per un totale di almeno settecento opere), ma dall'altro lato è innegabile che io sia rimasto completamente avvinto e affascinato dal suo modo di scrivere e disegnare. Tuttavia, se eccettuiamo Black Jack e Budda, due veri capisaldi del fumetto giapponese, e un'opera complessa e densa di spunti interessanti come Kirihito, finora i manga concepiti da Tezuka negli Anni Settanta non hanno incontrato in particolar modo il mio favore. Temendo un'ulteriore delusione dopo l'esperienza negativa derivante dalla lettura di MW e Alabaster, è stato con un certo timore che mi sono avvicinato a Ningen Konchu ki (in italiano "La cronaca degli insetti umani").

Scritto e disegnato a cavallo tra il 1970 e il 1971, La cronaca (d'ora in poi mi riferirò in questo modo alla presente opera) è un complesso giallo focalizzato sulla figura ammaliante e terribile di Toshiko Tomura, una sorta di arrivista tuttofare in grado di prendere dagli altri quanto di meglio abbiano da offrire; tant'è che la giovane donna è riuscita in pochi anni a raggiungere una notevole fama mediatica in qualità di eccellente attrice, raffinata artista e persino scrittrice di talento. Una vera e propria "enfant prodige", dunque? Non esattamente: Toshiko infatti non solo prende costantemente spunto dalle abilità altrui, ma nasconde anche torbidi segreti che attireranno le attenzioni degli uomini che la circondano e che li condurranno a rischiare non poco la loro stessa vita. Soltanto un uomo sembra tenerle testa, l'affarista imbroglione Kamaishi, ma anche in questo caso nulla è così semplice come sembra... E il simbolismo relativo agli insetti, sul quale si basano anche i titoli di ciascuno dei capitoli in cui è suddivisa l'opera, ovviamente non è per nulla casuale.

Nella stesura di La cronaca il nostro autore fu senza dubbio influenzato da un periodo particolarmente ostico per il suo Paese: come si palesa bene nella seconda parte dell'opera, già a partire dal ventennio precedente in Giappone erano infatti scoppiati numerosi scandali inerenti la corruzione di alte cariche dello stato e della finanza (anche l'immenso regista Akira Kurosawa non rimase impassibile e fece riferimento a tali problematiche in un film del 1960, I cattivi dormono in pace). A ogni modo, a farla da padrone sulla scena del fumetto è sicuramente la trasformista Toshiko, che ricalca in pieno una delle tematiche preferite del maestro: lo scambio di persona. A farle da contorno è una serie di personaggi, come sempre delineati e differenziati con precisione maniacale (in particolare, sono rimasto molto colpito dalla sfortunata vicenda di Mizuno e Shijimi), che contribuisce nondimeno a collocarla al centro di una pletora di veri e propri "intrighi" politici e personali. Nella mente del lettore, però, sorge il martellante dilemma al centro dell'opera: "chi è veramente Toshiko Tomura?" La sua pseudo-identità alquanto contorta, sfuggevole e polivalente ci spinge a domandarci sul perché le azioni di Toshiko sembrino tanto imperscrutabili. Dal canto suo, Tezuka confeziona una protagonista davvero complessa e lo fa gettando una fioca luce sulla crisi post-moderna del vivere in una società in cui ogni certezza è svanita e ci si deve adattare a qualunque situazione. Per quanto riguarda il disegno, non posso che prodigarmi ancora una volta in elogi: gli occhi e la mente del lettore gioiscono in presenza di numerosi dettagli e soluzioni visive argute miranti a una rappresentazione sempre originale e profondamente espressiva di situazioni e sentimenti. In merito all'edizione italiana, la casa editrice 001 Edizioni, nata a Torino nel 2006 e conosciuta per l'elevatissima qualità editoriale delle sue pubblicazioni (basta dare un'occhiata all'edizione integrale e restaurata dell'Eternauta di Oesterheld e Solano López per rendersene conto), ha svolto un lavoro a dir poco impeccabile, non solo in termini di note esplicative e traduzioni, ma anche di materiali e rapporto qualità-prezzo: alla cifra di 18 € ci troviamo tra le mani un pregevole volume unico di grande formato (a dispetto dei due tomi originali), con carta bianchissima e copertina in cartoncino bipatinato opaco con alette. A condire il tutto una breve postfazione a cura dell'autore. Sconsiglio energicamente La cronaca degli insetti umani a coloro che non hanno letto nulla di Tezuka: non si tratta di una delle sue opere fondamentali, ma ciò nondimeno di un'eccellente lettura, a tratti impegnativa, che non può che cementificare la stima nei confronti del maestro da parte dei suoi lettori più affezionati.