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"Non ucciderò più le uova" è una serie di racconti brevi sul tema della vita quotidiana e dei rapporti umani fra giovani ragazzi, ognuno con la propria vita e modi di fare. Come sempre Ayuko si trova a suo agio raccontando questo genere di cose, e non delude mai.
Nel primo, "Oggi che giorno è?" incontriamo una giovane ragazza innamorata che cerca di dichiarare il suo amore in modo goffo, durante il white day. È una storia di poche pagine, ma comunque molto bella.
La seconda, "Una gardenia per Marika" ci fa fare la conoscenza di Tsukako, una studentessa introversa che non sa ancora bene come comportarsi con i suoi coetanei, a volte crudeli. Un giorno si ferma a porgere i saluti nel luogo in cui una sua compagna di scuola è morta, e ne incontra inaspettatamente il fantasma, che non sembra affatto voler lasciare quel mondo senza compiere prima ciò che desidera, anche a costo di stringere un patto con una ragazza con cui normalmente non avrebbe mai avuto a che fare.
"Il mio tempo con Watari", invece parla delle tre settimane vissute insieme di Shiomi e Watari, un ragazzo geniale che in questo lasso di tempo vivrà a casa della ragazza. Watari è scostante e per nulla interessato a fare amicizia, e il suo comportamento è scortese, rendendolo difficile da avvicinare. Ma Shiomi è intenzionata a non lasciare le cose come stanno, e insiste. Una storia di amicizia, amore e piccole incomprensioni, fra dolci e comportamenti scorretti.
L'ultima storia, "Non ucciderò più le uova", da il titolo alla raccolta ed è anche la mia preferita. È una storia che racconta di altre storie, o meglio, dei protagonisti che non hanno ancora avuto la loro occasione di vivere ed esprimersi nell'avventura che avrebbero dovuto creare. La protagonista è una ragazza che aspetta di essere scelta per "nascere" in un'agenzia che vende idee ad autori che non ne hanno. Non bisognerebbe mai lasciare morire un'idea, per quanto la si sottovaluti, e questa storia cerca di farcelo capire.
Ayuko ha sempre un tratto inconfondibile e un po' sognante, con linee pulite e bellissime illustrazioni. I neri e i retini fanno una bella figura nella composizioni, senza renderle pesanti, anzi. Il suo modo di vedere le cose resta nostalgico e un po' triste, però molto reale nell'affrontare la realtà do ogni giorno. Un volume unico che incanta con temi semplici e ben sviluppati, lo consiglio a chiunque apprezzi il genere slice of life e voglia sorridere un po' anche dopo tanti problemi.