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8.0/10
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La prima cosa che sono convinto penserete leggendo la trama sarà molto probabilmente: "Beh? Tutto qui?". No signori! Nisio Isin, che ricordiamo per la serie Monogatari, ci propone questo fantastico shonen che, come Bakemonogatari, non è per tutti i palati.

Si tratta infatti di una parodia di tutti i canoni classici dello shonen portati all'estremo... insomma, una grande presa per il sedere del genere. La storia parte come quella di un tranquillo manga scolastico shonen, con personaggi simpatici e ben caratterizzati. Dal volume 3, però, inizia il cambiamento. Passo dopo passo ci addentriamo sempre di più in quello che l'autore voleva farci vedere già dall'inizio dell'opera: un battle shonen che fa da parodia al suo stesso genere. Infatti quel che vedremo saranno poteri assurdi, ideati genialmente dall'autore come "l'all fiction": l'abilità di annullare qualsiasi cosa "che può essere la vista, i colori, la morte e la vita". Però, il manga inizia ad essere davvero vivo con l'arrivo di Kumagawa, che rimarrà nella storia come uno dei personaggi meglio fatti insieme a Ajimu Najimi, "Miss pace dei sensi". Il primo infatti si autodefinirà un perdente, classica caratteristica dell'antagonista di un racconto che per ragioni venute dall'alto sarà costretto sempre ad essere sconfitto dall'eroe protagonista e non avere neanche una volta un attimo di gloria. La seconda, Ajimu è un personaggio ancora più complesso e intrigante, con una visione della vita diversa e leggera, che però non vi racconterò per lasciare a voi il piacere di scoprire tutte le sfaccettature di questo fantastico racconto marchiato Nisio.

Passando dalla parte grafica, troviamo Akira Akatsuki che oltre a Medaka Box non ha avuto altri successi. Le sue tavole sono molto pulite, con un ottimo design sia delle ambientazioni sia dei personaggi che, per parodiare ancora di più, superano il limite del fanservice alternando fra ragazze loli/moe come Shiranui, altro grande personaggio e ragazze con curve da paura come la nostra bellissima Medaka.

Il difetto più grande che quest'opera può avere sono i dialoghi che, essendo chilometrici, stancano presto il lettore e gli rubano molto tempo per la lettura. Il filone narrativo non l'ho mai trovato noioso e alterna momenti romantici con momenti comici e di combattimenti epici.

L'edizione italiana della GP è delle peggiori dal punto di vista grammaticale, nonostante la copertina e l'impaginazione siano buone.