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"20th Century Boys" è sicuramente sul podio dei manga più belli che io abbia mai letto. Naoki Urasawa si riconferma il mangaka più talentuoso del Sol Levante in quest'opera che riesce a tenere il lettore letteralmente incollato alle pagine dal primo all'ultimo suo volume.
La narrazione è abilmente gestita su tre diversi piani temporali che convergono in quello che è il "presente" narrativo solo verso la fine dell'opera.
Un gruppo di amici che giocavano insieme da bambini, rincontratisi poi per una cena di classe in ricordo dei tempi passati, scoprono che tra loro vi è un efferato assassino che vuole distruggere il mondo utilizzando i fantasiosi metodi inventati dai protagonisti nella loro infanzia e riassunti nel loro "libro delle profezie".
Inizia qui un percorso di ricostruzione di un epoca oramai lontana per tutti, fatta di frammentari flashback che lentamente portano i nostri protagonisti ad individuare chi tra loro sia il pazzo criminale.
Scontato dire quanto tutto ciò sia perfettamente reso dall'autore che non lascia minimamente presagire nulla sino alle ultime pagine dove tutti gli enigmi sono abilmente risolti.
I personaggi sono abilmente gestiti dall'autore e pian piano iniziamo a conoscerli in tutte le loro sfaccettature, vedendo addirittura come si comportavano da bambini.
Eventi reali come l'Expo in Giappone ad Osaka del 1970
si mescolano con la fantasia pura di ragazzini delle elementari in un connubio perfetto, andando a riplasmare le sorti dell'umanità.
Il tratto distintivo del maesto Urasawa, pulito e leggero, si sposa perfettamente con una narrazione fluida senza mai cali di suspance.
Consiglio la lettura di questo manga a tutti, mistero fantasia e amicizia gli ingredienti dell'immortale successo.