logo AnimeClick.it

-

Attenzione, la recensione contiene spoiler

Fin dal primo volume sono stato attirato nella lettura di questa serie. Veniamo sin da subito catapultati al centro della questione cardine, ovvero la diversità. Uno dei personaggi infatti è Shoko Nishimiya, una bambina sorda che ha recentemente cambiato scuola. Shoya, il pagliaccio della classe, è incuriosito da questa "stranezza" e non passerà molto prima che per mettersi in mostra davanti ai compagni di classe, inizi a commettere atti di bullismo verso la giovane, distruggendole anche diversi apparecchi acustici oltre alle più comuni prese in giro. Questo costringerà la piccola Shoko a cambiare nuovamente scuola, mentre Shoya si ritroverà lui stesso vittima di bullismo da parte dei compagni che, nonostante anche loro si divertissero alle spalle della bambina sorda, non appena si videro accusare da Shoya, non ci pensarono due volte a riversare tutta la colpa sulle spalle del protagonista e ad emarginarlo. Passano gli anni e conosciamo uno Shoya cresciuto e insicuro, che per non avvicinarsi alle altre persone evita di guardarle in faccia e di ascoltarle. Questo Shoya adolescente deciderà egoisticamente di rintracciare Shoko e di diventarle amico per redimere le sue colpe e, sempre egoisticamente, cercherà di far incontrare nuovamente Nishimiya con i vecchi compagni di classe per restituirle ciò che ha perso a causa sua. Ma il primo a non volersi riavvicinare al passato è proprio Shoya e questo provocherà ad un certo punto un'esplosione dei pensieri che si teneva dentro e, accusando i vecchi compagni di falsità, tornerà ad essere emarginato da tutti, eccetto Nishimiya, la quale però si addosserà le colpe di quel litigio.
Il manga è un susseguirsi di spunti interessanti e raggiunge il suo apice al termine del 5° volume, con un gesto estremo. Il 6° volume però rallenta la narrazione, ma è comunque utile, se non necessario, per approfondire i vari personaggi e non farli rimanere delle comparse fini a se stesse. A mio avviso è stato anche utile per trasmettere la sensazione del tempo che passa. Il settimo volume offre alcuni spunti interessanti, come la crescita del protagonista che decide di iniziare finalmente a guardare e ascoltare nuovamente gli altri (anche se continuo a trovare quei rapporti falsi e forzati, e personalmente non mi sarei mai circondato di certa gente) e il finale, dove i due protagonisti si apprestano ad affrontare a testa alta il passato. Per il resto non posso negare di aver trovato quest'ultimo volume troppo allungato e ricco di scene superflue.
Ritengo che "A Silent Voice" sia stata una lettura godibilissima e che comunque mi abbia trasmesso qualcosa e non esiterei a consigliarne la lettura. Non è il capolavoro che mi aspettavo a inizio lettura, ma resta comunque un'ottima storia.