logo AnimeClick.it

10.0/10
-

Chi siamo noi? Quanto sono influenti sulla vita degli altri le nostre decisioni? Sono di più i nostri fallimenti o i nostri successi? Siamo buoni o cattivi? Chi è il mostro? Io o gli altri? Si può vivere facendo prevalere la razionalità?

"Monster" rappresenta per me, che non sono un assiduo lettore di manga, il miglior manga di tutti i tempi. Per 18 volumi rimasi attaccato a quell'intreccio narrativo così articolato ma per niente difficile da capire e, quando arrivai al finale, rimasi molto amareggiato, perchè mai avrei trovato un manga così attuale come quello, e così maledettamente perfetto, forse nemmeno il mai troppo idolatrato "Berserk". Una lettura che fa male al cuore, ricco di angoscia, paura, furia selvaggia, terrore psicologico, morte, ma alla fine della lettura riesce ad accrescere il lettore e fargli capire molte cose, anche se i dubbi rimangono, sempre, sulle cose esistenziali.

Ma di cosa parla questo immenso capolavoro? La trama, seppur semplice almeno nell'incipit, si dimostrerà tortuosa e variegata: Kenzo Tenma, brillante dottore giapponese di prestigio in un ospedale a Dusseldorf (Germania), di animo gentile, afferma che "le vite siano tutte uguali". Il direttore dell'ospedale, però, la pensa diversamente, dato che pensa più al prestigio dell'ospedale che alle vite in bilico tra la vita e la morte, preferendo affidare i pazienti più "illustri" al fenomenale Tenma, mentre quelli più sventurati vengono affidati a dottori meno abili. La sua vita cambia quando, nel 1986, si ritrova a dover curare un bambino di circa 10 anni, vittima (secondo una dichiarazione ufficiale della polizia) di una rapina a mano armata nella sua casa. I genitori sono morti e la sorella di questo ragazzino è in totale stato di shock, che le impedisce di parlare. Nel momento in cui gli viene dato l'incarico di curare il sindaco al posto del povero ragazzino, il tempo si ferma per Tenma, che finalmente decide di ribellarsi al suo capo, e riesce a salvare il bambino in extremis, dopo un'operazione delicatissima al cervello. Il sindaco muore. Il capo si indigna contro Tenma, lo degrada ad un ruolo più basso dentro all'ospedale, la fidanzata di Tenma (una donna perfida, tra l'altro figlia del direttore dell'ospedale) si allontana dal povero Kenzo. Kenzo si ritrova quindi licenziato e in un attimo di debolezza afferma, di fronte al bambino, Johan, che vorrebbe vederli morti.

Mentre è in giro ad ubriacarsi, ormai disperato, Tenma apprende il giorno dopo di una notizia tragica: il suo datore di lavoro e i colleghi che l'avevano sostituito sono stati uccisi (avvelenati), e per di più Johan e Anna (la sorella di Johan) sono scomparsi. La situazione di Tenma si ribalta nuovamente, e finalmente ottiene finalmente un titolo di prestigio nell'ospedale, che terrà per ben 9 anni. Inutile dire che vi sono dei fortissimi sospetti sul fatto che Tenma stesso sia stato il killer, in particolare, ad interessarsi del caso è un certo Lunge, un detective meticoloso e brillante, che per 9 anni cercherà di risolvere questo intricato caso, anche perchè gli omicidi si susseguono anno dopo anno, senza apparenti soluzioni.

Nel 1995, però. avviene un evento drastico. Un paziente viene ricoverato e afferma di essere stato un criminale per conto di un "mostro", e racconta tutto ciò al buon Tenma. Tenma, una notte, nota che il paziente è sparito e lo ritrova in un terrazzo. Verrà ucciso da Johan. Esatto, il ragazzino è un brutale criminale, serial killer, e probabilmente è stato lui stesso a uccidere le persone che rovinarono la vita al povero Tenma. Tenma è abbastanza confuso. Ma cosa ha fatto di sbagliato? Ha realmente sbagliato a salvarlo? Johan doveva morire quel giorno?

Il dubbio esistenziale di Tenma permane e, per ben 8 volumi (deluxe), Tenma cerca di risolvere questo mistero, da una parte vorrebbe ucciderlo, dall'altra parte, se lo facesse, andrebbe contro i suoi ideali. Ma la più grande domanda che voi vi porrete sarà questa: "Chi è il mostro?"

Non esiste soluzione alcuna. Tutti noi siamo Monster nel nostro profondo, chi di più, chi di meno, ma mostri rimaniamo, per sempre, non possiamo sopprimere questa nostra indole, non esistono ideali, gli ideali vengono smontati dai fatti, e quando crederemo di aver preso la decisione giusta, beh, il mondo ci crollerà improvvisamente sotto i nostri piedi, e continueremo a cadere nell'immenso dirupo del dubbio esistenziale. Anche i personaggi apparentemente più "deboli" e allo stesso tempo minori, dimostreranno degli enormi dissidi interiori e si dimostreranno importanti per la trama, sia in modo netto, sia in modo marginale.

Lo stesso Johan presenta un dissidio interiore, in perenne bilico tra il suo passato oscuro e racapricciante e la sua voglia disperata di essere capito, amato per ciò che è. "Aiutatemi", lascia dei messaggi in giro, alla ricerca di un salvatore.

Il finale stesso, che ovviamente non intendo raccontarvi. è psicologico, fa riflettere sull'uomo, ed è la dimostrazione che a governare il mondo non è la sola razionalità, ma anche il caos, il disordine, la paranoia, il terrore, la paura, il timore di aver sbagliato...

Siamo tutti mostri, tutti quanti...