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Ebbene sì, sono riuscito finalmente a vedere "CUTIE HONEY TEARS", anche se in lingua originale e sottotitolata in inglese, e, per quanto il personaggio di Go Nagai venga davvero stravolto, come il trailer ci mostrava, a me il film è piaciuto lo stesso. Per quanto, il solito futuro apocalittico, che tanto piace ai giapponesi, sia un cliché visto e stravisto (anche se qui il problema è più ambientale, si parla infatti di smog e d'inquinamento, che post-atomico alla Ken il guerriero), vedere muoversi in questo contesto Cutie Honey, il giornalista Seiji Hayami e la sempre perfida Sister Jill che, stavolta, anziché avere l'organizzazione criminale Panther Claw dalla sua, ha un esercito di soldati robot e di droni spia, mi ha fatto piacere. Siamo distanti dall'androide femminile di Go Nagai simpatica, chiaccherona e solare di sempre che affronta i nemici armata di fioretto e Honey boomerang urlando "HONEY FLASH", visto che qui l'eroina sembra una versione femminile di Kyashan (è malinconica e taciturna quanto lo è il ragazzo androide della Tatsunoko) con "l'hobby" di sfasciare a colpi di kung fu i soldati robot di Jill che le si parano davanti (diciamolo, a tratti, questo è il film action che i detrattori di "KYASHAN - LA RINASCITA" averebbero voluto vedere sul ragazzo androide nel 2004, solo in versione femminile), però la trama dell'umanità divisa in due classi sociali (i ricchi che vivono nel lusso e nei grattacieli e i poveri che sgobbano, soffrono e muoiono nei sobborghi) mi ha preso. Il film è un mix di varie pellicole di fantascienza conosciute (fra le tante citazioni ci sono anche dei richiami alle eroine ambientaliste di Miyazaki), benché si evitino scene grand guignol (solo qualche schizzetto di sangue e qualche ferita qua e là) e i nudi femminili tanto cari all'autore originale. Inoltre, si fregia delle discrete interpretazioni dei tre protagonisti principali: Mariya Nishiuchi (Cutie Honey), Takahiro Miura (Seiji) e Nicole Ishida (Sister Jill). Mi sono piaciuti: A) il legame fondamentale che lega Cutie Honey al giornalista Seiji (decisamente il personaggio più positivo del film, che ridà un pò di ottimismo a Honey) e a un gruppo di combattenti che abitano nel sottosuolo; B) la Sister Jill giovane quanto la protagonista (dico davvero, mi aspettavo un'attrice 30/40enne nella parte della principale antagonista, invece, ecco la venticinquenne nippo-americana Nicole Ishida, che appare davvero convincente); C) l'assenza di situazioni prese da Sailor Moon e di armature alla "POWER RANGERS" (usate entrambi nel precedente film dal vivo di Cutie Honey diretto, nel 2003, da Hideaki Anno ed interpretato Eriko Sato); d) la protagonista, Mariya Nishiuchi attrice/cantante/modella che intona anche le canzoni che fanno da colonna sonora al film. Peccato che "Honey" diventi solo il soprannome dell'eroina, perché qui il suo vero nome è Hitomi, un pò come il dottor Banner del telefilm storico dell'incredibile Hulk, che si chiamava David, anziché Bruce. Incredibile che mi sia piaciuto, nonostante gli stravolgimenti, l'assenza di mostri femminili e di ragazzine lesbiche, sarà la durata contenuta (solo 92/93 minuti), o la presenza di alcune scene indovinate, come quella della sfilata di moda con scazzottata. Il film è prodotto dalla Toei Animation, come le storiche serie animate di Honey, anche se dubito che arrivi da noi in sala o in DVD, anche se non si può mai dire...