logo AnimeClick.it

-

Reduce da una lettura fenomenale come "Narutaru", ho comprato a scatola chiusa i volumi di Bokurano - Il nostro gioco, dello splendido Mohiro Kitoh. Di questo autore ho letto anche "Le ali di Vendemiaire" e "Piccole storie" e ogni volta mi sorprendevo della potenza narrativa di questo incredibile a amabile autore. Quindi non poteva mancare Bokurano, tra l'altro così lodato e ben recensito.

Ma ahimè, è stata a mio parere una delusione terribile. La trama è semplice: quindici ragazzi nel pieno di una vacanza estiva entrano in una misteriosa grotta e trovano una sala piena di computer. All'improvviso un uomo che si presenta col nome di Kokopelli li sorprende e propone loro un contratto. Parteciperanno a un gioco; un gioco che promette di essere divertente… all'inizio. Ogni ragazzo dovrà combattere all’interno di un robot alto 500 metri che piloterà con la propria forza vitale. Per tutti è un'esperienza incredibile ed entusiasmante, quindi tutti a parte uno firmano il contratto. Il robot dovrà sfidare un nemico (per ogni nemico, un solo pilota tra i ragazzi potrà governare il robot) e la regola sarà di abbatterlo. Se non si vince, il nemico distruggerà il pianeta Terra.
Tutto sembra esaltante, come un videogioco, peccato che Kokopelli non abbia detto loro che alla fine della missione, il pilota morirà perchè il robot ha assorbito tutta la sua energia vitale. Al prossimo nemico toccherà ad un altro pilota tra i ragazzi la stessa tragica sorte.
Quasi ad ogni episodio entra in scena una nuova battaglia e nell'attesa si narra la storia personale del pilota di turno. Ogni ragazzino/pilota è diverso dall'altro, con emozioni positive, o negative. Figli di persone importanti o gente comune, onesti lavoratori... È un miscuglio eterogeneo di personalità più o meno legate tra loro. E le reazioni dei personaggi sono realistiche, coerenti con le rispettive personalità.

Viste le premesse e lo stile crudo di Mohiro Kitoh, non mi aspettavo certo di trovare eroi tredicenni disposti a sacrificarsi per il bene comune.
Tuttavia non mi è riuscito minimamente di provare empatia con questi ragazzini condannati a tradimento a morte certa. Si perchè loro hanno firmato un contratto inconsapevoli di ciò che li attendeva. Non riuscivo ad immedesimarmi con il loro stato di morte imminente.
Le vicende che precedono la battaglia sono molto diverse e vengono trattati diversi temi, molti riflessivi, altri commoventi. Ma alla fine tutti dovranno morire dopo il conflitto in cui vinceranno. Se si rifiutassero di lottare il nemico distruggerebbe il pianeta Terra. Ma tutto ciò non è bastato a farmi apprezzare la serie. Non sono andata oltre il volume 5.

La Star Comics aveva all'epoca investito in una collana di qualità, con un formato più grande, costoso. Ma fu un flop. Le vendite calarono e la serie fu interrotta al volume 6 degli 11 totali. Francamente ora capisco il perchè.
Mi spiace dirlo ma davvero non mi capacito di come venga nominato un capolavoro. Per me questo manga è stata un'agonia dall'inizio alla fine. Non ho legato con nessun personaggio. Per molti Narutaru è stato più sadico, violento e non equilibrato come Bokurano.
Certo è molto diverso da Narutaru dove, è vero, la violenza è un elemento pulsante, ma i personaggi principali, Shiina e Akira Sakura, erano molto empatici, legavi subito con loro, e mi ci hanno portato gradualmente in quel vortice pazzesco, rendendo la lettura più interessante.
Qui non ho trovato nulla di davvero stimolante o emozionante come nelle altre opere del maestro. Il mio voto di 4.5 si riferisce alla trama, davvero poco accattivante e troppo angosciante.