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"Saijaku Muhai no Bahamut" è un harem-fantasy pubblicato nel 2016 e che, nonostante il discreto successo della prima stagione basata sui primi quarantacinque capitoli del manga, da tempo aspetta una nuova pubblicazione.

La storia, ambientata in un mondo fantastico, si basa sulle avventure di Lux, ex principe di Arcadia, il cui impero, cinque anni addietro, è stato sconfitto da una rivolta. Ora è quindi costretto a vivere facendo lavoretti qua e là. Una sera, mentre insegue un gattino che aveva derubato una signora della propria borsetta, cade nei bagni termali del dormitorio femminile dell'Accademia dei Drag-Knight, e lì incappa nella principessa del nuovo regno Lisesharte, nuda e che, presa dall'ira, decide di sfidarlo a duello il giorno seguente. Ma, mentre i due lottano, un Abyss li attacca, e Lux riesce a sconfiggerlo. Da quel momento in poi diventerà membro della Accademia femminile, di cui lui è l'unico ragazzo, ben presto conteso da molte ragazze.

La trama dell'opera ci trasporta in una dimensione alquanto familiare: un solo ragazzo tra tante ragazze che se lo contendono e cercano di conquistarlo nei modi più disparati; la solita ragazza tsundere fredda e distaccata ma profondamente innamorata del protagonista; combattimenti con mezzi epici che vedono sempre il bene trionfare sul male; e un protagonista sempre disponibile verso gli altri perché deve espiare le proprie colpe ecc.

Insomma, nulla di nuovo.

Effettivamente, l'opera potrebbe essere definita come mediocre, eppure non mi sento di criticarla così tanto. La componente harem è buona (e vorrei ben vedere) e anche quella fantasy ha un suo perché, con belle modalità di combattimento. Certo ci sono dei buchi di trama non indifferenti, dato che molte cose sono spiegate un po' male, ma probabilmente questo è dovuto al fatto che sarebbe dovuta uscire una seconda stagione di cui però ad oggi non si sa nulla.
A migliorare la situazione, ci sono quantomeno delle buone musiche a fare da sottofondo alle battaglie e a mio avviso una gran bella outro, leggermente meglio della intro.

Quindi, in conclusione, un’opera da vedere senza troppe pretese, magari da alternare a un anime o manga più serio e sostanzioso che si ha già in lettura.