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"Chuu-2 Byou Demo Koi ga Shitai!" è un anime scolastico-sentimentale del 2012, tratto dall'omonima light novel e che ha riscontrato un notevole successo, dovuto anche al lavoro sulla serie che è continuato negli anni con la pubblicazione di episodi speciali e del film sequel del 2018.

La storia si incentra su un argomento principale, la "Chuu-2 byou" ovvero la sindrome da seconda media, che indica illusioni e speranze tipiche della prima adolescenza, che potremmo definire anche come un modo bambinesco di comportarsi e vivere la propria vita. I protagonisti della vicenda sono Yuuta Togashi che da poco ha superato la Chuu-2 byou e non vede l'ora di cominciare una nuova esistenza con l'avvento del primo anno delle superiori e Rikka Takanashi che, invece, è nel pieno della sindrome e che dopo aver scoperto il passato di Yuuta si interessa a lui. Tra i due, che iniziano a passare insieme intere giornate, sia a scuola che a casa, non può che nascere un forte legame di amicizia destinato a trasformarsi in qualcos'altro.

L'opera, che ricordo essere un anime scolastico-sentimentale, adempie perfettamente ai suoi "doveri". Non mancano né la vacanza al mare, né il festival che vede la sua conclusione con il falò e né tanto meno però, una certa originalità, che in realtà distingue tutti i tipi di opere, fatta eccezione per qualcuna. L'originalità sta nel tema principale, la Chuu-2 byou, che ho trovato molto innovativo e che soprattutto trova una spiegazione logica e molto profonda nel corso dell'opera; ci viene di fatti spiegato il perché del modo di comportarsi ancora così infantile di Rikka, che non riesce a superare un trauma del passato. L'autore, a mio avviso, vuole farci capire una cosa importante ovvero che, e qui cito "Così è la vita" di Aldo, Giovanni e Giacomo, non tutti gli esseri umani di fronte al dolore hanno la stessa reazione. C'è chi dedicandosi al lavoro o allo studio riesce a superare velocemente un trauma e chi invece, non riuscendoci, trova sotterfugi infantili come nel caso della nostra Rikka, e alla fine, aiutati anche dagli altri, in qualche modo si riesce sempre ad andare avanti.

Da questo punto di vista l'opera è molto profonda, eppure, soprattutto all'inizio, non manca la comicità, che però ho trovato talvolta un po' fastidiosa, così come la scelta di appesantire fin troppo sul finale il carico drammatico dell'opera, che inizialmente era del tutto assente. Di contro ho molto apprezzato le animazioni, soprattutto durante i finti combattimenti, degne di un'opera di azione e le musiche che hanno accompagnato i diversi momenti della storia, da quelli comici a quelli introspettivi. Inoltre trovo molto simpatici e ben studiati anche tutti i personaggi di contorno, dalla apparentemente buona e sempre disponibile ma perfida fino al midollo Shinka, passando per la apparentemente perfida ma in fin dei conti dolce Toka (l'opposto della precedente) fino alla innocua e bella addormentata Kumin-senpai, che ho particolarmente apprezzato soprattutto nell'ultima puntata. Parlando invece di personaggi principali, breve nota dedicata a Rikka che, nel suo essere infantile e spesso impacciata, ho trovato adorabile e con una voce che le si confà perfettamente.

Per quanto riguarda il finale dell'opera, credo che sia giusto, conforme a quello che vuole essere il messaggio dell'opera. Di fatti, a dispetto di molti, non disprezzo per nulla l'evoluzione e la successiva (ri)regressione di Rikka che avviene nelle puntate finali e che lascia spazio ai successivi OVA e film sequel.

Caldamente consigliata.