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Sembrano pochi tre episodi per fare una recensione. A meno che tutti gli elementi non siano già stati messi in campo e non siano copie di qualcosa già veduto.

Cominciamo col "grande inganno". Avevo capito che l'anime riguardasse scontri che dovevano per forza di cose concludersi in 5 secondi. Sarebbe stato davvero nuovo.
Invece no. I 5 secondi sono un inutile conteggio, una specie di "3..2..1...via!" prima del conflitto.

Di cosa parliamo dunque? Delle vicende del solito emarginato sociale (ancora?) bravissimo nei videogiochi che, per puro caso, viene trascinato chissà dove in una Battle Royale. A tutti i partecipanti, invece di un'arma random, viene dato un potere random. Il protagonista avrà un'abilità controversa che implica un minimo di strategia. Tutti gli altri no. Può sembrarvi originale, ma non lo è. Già solo l'anno scorso c'erano serie battle royale con un gioco nel quale ognuno riceve un potere random. Uguale uguale. Perché dovrei rivederlo?

L'aspetto più strambo di questo anime, che mi ha davvero lasciato spiazzato, è lo stile grafico. Non so perché, ma è incredibilmente primitivo, tanto da sembrare un omaggio a "YuYu Hakusho". Il che può piacervi, ma aspettate un attimo: YYH era un anime di metà anni '90 tutto handmade. Che durava una caterva di episodi. Non so se sia una scelta estetica voluta, ma sembra di trovarsi davanti a un prodotto 'low budget', molto molto 'low'. Una cosa che noterete sin da subito sono le texture. A volte gli oggetti hanno delle texture fatte in CGI che... non si muovono. Ad esempio un muro ha una texture di mattoni, il muro ruota e la texture no. Tipo "riempi la casella col secchiello di Paint". Roba che non vedevo dagli anni '80.

Il chara design segue questa medesima logica. I personaggi sembrano presi paro paro quando da "Ruroni Kenshin", quando da "HunterxHunter" prima stagione, se non addirittura da VHS anni 80. Intendo capelli impossibili, menti superaffilati, occhi che strabordano sui ciuffi, e ogni personaggio ricalca nell'estetica la propria indole. Se vedi uno con la benda, la zazzera e un bastone, sei sicuro che sia lo Yankii teppista, non puoi sbagliare. Magari si voleva rendere forte la caratterizzazione... ma neanche. "Danganronpa" caratterizza, qui siamo al blando, è strano e brutto tutto assieme. Un'accozzaglia di banalità bruttarelle e male assortite. Si tratta di qualcosa davvero inatteso in quanto nelle promo lo stile grafico è moderno e del tutto diverso. Vedrete sin da subito un personaggio ostile (una specie di mummia) il cui design mi ha fatto ridere. Non ho mai riso per la bruttezza di qualcosa, qui l'ho fatto, era animato male e intendo davvero male. Di solito la qualità cala col tempo, assistiamo invece a tre episodi tutti volti a dirmi che forse dopo migliora. Al ristorante però non mi fanno bere il petrolio per dirmi che poi mi serviranno il dolce quindi va bene così. Non va bene affatto.

In ultima analisi, di solito non noto le voci, non mi interessano. Tranne in questo caso. Una voce, quella della ragazza-gatto. Penso sia una delle voci più fastidiose, male abbinate, ostili che le mie orecchie abbiano mai percepito. Sembro io che strido in falsetto, e non è un bell'udire. Nemmeno se si voleva fare una voce "antipatica": non lo è, è solo cacofonica. Avete odiato Zenitsu? Questa qua la vorrete uccidere per non udirla parlare.

Insomma se bastano 3 episodi per dare questo triste requiem, se non mi frega nulla di sapere chi vincerà, se il protagonista mi attira come un polo magnetico uguale al mio, e se infine il tutto mi sembra vecchio, perché dovrei dargli delle ulteriori chances?