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6.5/10
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Incuriosito dal titolo, mi sono fiondato a visionare la serie, documentandomi un minimo proprio sul suo significato. Più di tanti giri di parole e prima di scrivere le mie prime impressioni, riporto letteralmente quanto trovato in rete (fonte Wikipedia) sul significato di "lookismo".
"Il lookismo (prestito linguistico dall'inglese, lookism) è il pregiudizio o la discriminazione nei confronti di individui sulla base dell'apparenza, generalmente rivolto verso le persone che sono considerate meno desiderabili per le caratteristiche del loro aspetto fisico. Una traduzione letterale di «lookism» è «aspettismo», ovvero discriminazione in base all'aspetto".
Tale definizione descrive in sintesi il leit motiv della serie.

Si tratta di una serie animata di otto episodi (per ora, forse) tratta dall'omonimo (sembra anche piuttosto famoso) webtoon sudcoreano di Park Tae-jun.
"Lookism" narra le vicende di un giovane di umili origini e studente delle superiori, Park Hyung Suk, che, dopo aver subito il bullismo più becero a causa del suo aspetto sgraziato e grasso, riceve un particolare dono dopo l'ennesimo sopruso subito: si risveglia dopo una notte quasi insonne nel corpo di un bellissimo ragazzo, atletico. Non si tratta di una trasformazione magica: in realtà è una specie di suo avatar o alter ego, e Park Hyung Suk può "albergare" alternativamente in entrambi i corpi con il solo limite che, se è sveglio in un corpo, l'altro resta addormentato o privo di sensi/anima.

La serie è piuttosto corta (solo otto episodi) e, al momento, sebbene sembra avere un finale (comunque aperto e interessante - evito di fare spoiler), non è chiaro se ne verranno pubblicati altri in sequenza oppure ci sarà una seconda serie.
Di per sé questi primi otto episodi sono abbastanza esaustivi dei temi alla base della storia: il bullismo contro quelle persone che sono "impopolari" a causa del loro carattere schivo, delle loro condizioni economiche e soprattutto del loro aspetto, nonché l'emarginazione che ne consegue e tutti i problemi relativi all'autostima e all'insicurezza.
Il buon Park Hyung Suk nella versione "vincente" e "bella" cerca nella scuola che frequenta di invertire questa tendenza, schierandosi sempre dalla parte dei più deboli e indifesi, senza approfittare minimamente del corpo che si è ritrovato, dimostrando una sensibilità e una bontà d'animo non comuni, e che alla fine anche i violenti e gli oppressori tenderanno ad apprezzare, cambiando il loro atteggiamento...

Sicuramente in questo anime senza particolari pretese emerge così una critica evidente alla società dell'apparenza (in cui viviamo?), e il messaggio che vuole trasmettere, nonostante parecchie scene di soprusi, è comunque positivo, sebbene nell'ultimo episodio in occasione della gara canora emergerà ancora una volta il "lookismo", che tenderà a premiare sempre chi è dotato di un bell'aspetto rispetto a coloro che nonostante le qualità non rispondono per i motivi più disparati ai canoni estetici normalmente accettati in una società, come se "ciò che è bello, è buono", associando le qualità positive a chi è bello e quelle negative a coloro che hanno scarso appeal fisico.
E così, a parte la critica (corretta) a lookismo e le conseguenze deleterie che questa comporta su chi la subisce, la serie per il momento resta un po', come scrivere, sospesa, monca e anche un po' sopra le righe nell'indugiare nelle continue umiliazione dei malcapitati bullizzati.
Non fa altro che confermare il problema, introducendo in modo un po' semplice e banale l'unico rimedio possibile: l'educazione di tutti a non giudicare solo ed esclusivamente dalle apparenze. Semplice e facile da applicare...

Lato tecnico è un prodotto disegnato discretamente bene con delle discrete animazioni, soprattutto nelle scazzottate. Una menzione particolare per la parte musicale con la opening "Like That" del gruppo ATEEZ e per la canzone dell'ultimo episodio.