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Questa serie è un gioiellino.

* Trama e storia *
Hitori è una disadattata, frequenta il primo anno di scuola superiore dove non ha amici, non frequenta nessuno ed è pressoché invisibile. Non esce mai di casa e la sua vita è a un passo dall'essere quella di una hikikomori. Alle scuole medie, in un patetico tentativo di affrancarsi da questo carattere drammaticamente introverso ed essere notata, ha iniziato a suonare la chitarra, diventando abbastanza brava da avere un canale su YouTube con un certo seguito. Il suo sogno infatti è mettere in piedi una rockband, per il nobilissimo scopo di diventare famosa ed essere finalmente apprezzata e al centro dell'attenzione (e magari non dover più andare a scuola o a lavorare). Ma il suo carattere, al di fuori del web, non è cambiato. E neppure la sua condizione di emarginata sociale.
La storia prende il via dalle premesse qui sopra, nel momento in cui Hitori viene “abbordata” da una ragazza che cerca una chitarrista per la sua band (Hitori da qui verrà soprannominata Bocchi, soprannome affibbiatole non troppo gentilmente a partire dalla parola giapponese hitoribocchi che significa solitario).
La trama mi aveva fatto vagamente sorridere leggendola, ma tempo fa avevo scartato la serie con una certa sufficienza, catalogandola come una sciocchezza scarsamente interessante. Recentemente poi, vedendo i buoni feedback riscossi da questo che sembra decisamente uno dei titoli del momento, ho deciso di fare un passo indietro e dare a Bocchi una possibilità.

Le vicende si snodano attorno alla protagonista, a tutto tondo, inquadrandola dal punto di vista scolastico, seguendola nei rapporti familiari e, soprattutto, indagando i rapporti con la band di cui entra a fare parte.
I toni sono quelli di una commedia, ma la serie è sostanzialmente spaccata in due parti, in un certo senso.
Nella prima metà la narrazione ha un piglio esagerato e fortemente demenziale, con una serie di trovate geniali e un gran numero di gag davvero divertenti, anche con una narrazione e un'esposizione visiva piuttosto intriganti e innovative. Era davvero da un po' che non mi trovavo a ridere di gusto e in modo tanto genuino (leggi, senza fan service e/o ecchi) guardando un anime.
La seconda metà, dal sesto episodio circa, inizia invece ad assumere una connotazione un po' più slice-of-life. Intendiamoci, non sto parlando di un brusco cambio di paradigma, ma di una blanda riduzione del ritmo incalzante delle prime puntate. Le scene demenziali ci sono ancora, solo che sono in numero minore e viene data un po' più di attenzione al progresso della storia e alla crescita della protagonista.
La trama in sé è comunque abbastanza piatta, senza colpi di scena eclatanti, e segue le vicende della band con lo sviluppo dell’amicizia tra le quattro ragazze che la compongono, e le prime esperienze musicali. La divisione dei ruoli, alcune uscite assieme, il primo concerto, la conoscenza di alcune figure che ruotano attorno al panorama musicale indie della zona di Shimokitazawa (Tokyo, poco distante da Shibuya). C’è anche dell’altro ovviamente, ma non vorrei finire per fare spoiler, quindi mi fermo qui. In generale comunque diciamo che il tipo di eventi narrati non è niente di stratosferico, non è che ci siano grandi avvenimenti o che succedano cose incredibili. Questo comunque non significa che non sia presente un'evoluzione che, al contrario, non è trascurabile e quei due o tre episodi che fanno da punti cardine (e da climax) sono stati preparati con cura, messi sotto i riflettori adeguatamente, hanno un buon risalto, un’ottima resa e anche un impatto piuttosto forte sullo spettatore.

Un'ultima cosa. La serie ha una mostruosa quantità di riferimenti e citazioni. Se alcune sono smaccatamente evidenti (Rocky Joe, Ken il Guerriero, Nausicaa) altre sono un po' più ricercate. Se la cosa vi intriga, DOPO aver guardato la serie cercate su YouTube “Bocchi the Rock anime references”; ci sono vari video che vale la pena vedere che affrontano questo argomento nel dettaglio.

* Sviluppo dei personaggi *
La protagonista nel corso dei dodici episodi ha una crescita interessante che la porta a smussare il proprio carattere sociopatico, davvero estremo nei primi episodi. Bocchi resta comunque uguale a se stessa, non viene snaturata, ma è piacevole vedere come lentamente riesca a superare alcuni dei propri limiti più evidenti. Forse alcuni scalini di crescita sono un po' improvvisi, ma non al punto da risultare troppo stonati, e comunque spesso c'è anche un po' di rinculo che segue questi “slanci euforici del momento” che fa tornare Hitori leggermente indietro.
Per quanto riguarda i personaggi secondari, cioè sostanzialmente il resto della band e un altro paio di figure, il lavoro di caratterizzazione fatto è abbastanza standard. Qualche comprimario è più estremo e qualcuno più normale, forse Nijika e Kita un po' si sovrappongono in alcuni frangenti, e in un certo senso tendono a ricoprire un ruolo simile, ma non al punto da definirle cloni l'una dell'altra.
Trovo interessante vedere come i quattro membri del gruppo abbiano, sotto sotto, ciascuno la propria visione della band. Se Kita la considera “una seconda famiglia”, per esempio, Bocchi non si fa troppi problemi a mentire per mascherare i propri obiettivi “poco limpidi”, e Ryo ha già piantato una band in precedenza. Ma in tal senso il numero di puntate è forse un po' esiguo per iniziare a vedere effettivamente delle dinamiche da band “vera” all'interno del gruppo.

* Animazioni e disegni *
Le animazioni le ho trovate davvero buone e non ho notato cali di qualità evidenti in nessuno degli episodi. In alcune sequenze è stato fatto uso di cg in modo abbastanza smaccato da renderlo evidente, ma sono davvero delle sequenze minuscole e la cosa non mi ha dato fastidio. Però va detto che io non sono tra quelli che identificano le tecniche di animazione digitale come “il male”. Anche l'inserimento di alcuni spezzoni filmati anziché animati è una chicca che ha dato ottimi risultati in termini di resa di alcune scene. Forse, volendo trovare un difetto, alcuni disegni di base di certe scene sono stati fatti in modo un po' frettoloso, e quindi in un paio di casi i personaggi risultano leggermente sproporzionati o con lineamenti un po' strani, e sono un po' meno graziosi. Nel complesso comunque niente di grave.

* Comparto sonoro *
Ok, è un anime basato su una rockband e ci sono tante canzoni... tutte canzoncine carine, leggerine e aggiungete pure qualche altra parola in “ine” a piacere. Insomma, musica poco impegnativa, teen rock abbastanza commerciale, di quella che si può ascoltare staccando il cervello, il cui scopo è unicamente quello di farsi ascoltare e non essere fastidiosa. Ho ascoltato la sondtrack e non la trovo sgradevole, anche se non mi ha neppure fatto impazzire, nonostante tutte le tracce siano abbastanza accattivanti e piacione. Devo però annettere che, dopo un certo numero di ascolti, alcuni giri tendono ad entrarti in testa come dei tormentoni. Ma ovviamente tutto il discorso riguardante l’aspetto musicale lascia il tempo che trova e dipende anche dai gusti personali, quindi lascio a ciascuno la valutazione personale dei pezzi.
Quindi, in sostanza, non troverete né i testi di Bob Dylan, né le linee melodiche leggere e orecchiabili dei Beatles, né la sperimentazione dei Radiohead, né la visione psichedelica del suono dei Pink Floyd... ma se uno vuole queste cose, onestamente, non credo che “Bocchi the Rock!” sia il posto migliore in cui cercarle...
Per il resto le voci e il doppiaggio mi sembrano nella media e così pure gli effetti sonori.

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* In definitiva *
In definitiva la storia è un po' piatta ma tiene botta e i climax sono validi, i personaggi sono nella media con Bocchi che spicca alla grandissima nel ruolo di protagonista, il comparto tecnico è ottimo... e il mio voto è piuttosto alto perché credo che Bocchi the Rock! abbia centrato l'obiettivo in pieno: farmi ridere e trascorrere 5 ore circa incollato al monitor divertendomi tanto. Al punto che ho già fatto un primo rewatch della serie.