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Secondo me bisognerebbe davvero che sotto “genere” si iniziasse a specificare “demenziale”, perché altrimenti la gente che inizia a guardare questa “commedia scolastica sentimentale slice of life” parte aspettandosi tutt’altro.

Trama e storia
Naoya Mukai si è da poco fidanzato con Saki, amica d’infanzia che rincorreva dai tempi delle elementari. I due sono felici e innamorati e Naoya non potrebbe chiedere di più dalla vita... solo che, con sua grande sorpresa, si trova “vittima” di una dichiarazione da parte di una seconda ragazza: Nagisa. E niente, si innamora anche di lei, quindi convince la fidanzata ad accettare una relazione a tre con tanto di convivenza.
Ok, ovviamente parliamo di una commedia dai forti tratti demenziali, da guardare spegnendo il cervello, accettando incongruenze e forzature, e limitandosi a prendere per buono tutto: sia le dinamiche del rapporto poli-amoroso del terzetto sia i tentativi di intrusione di una terza ragazza (Rika) sia un ampio ventaglio di situazioni surreali ed estremizzate che hanno l’unico scopo di divertire in modo semplice e immediato, senza farsi troppe domande. Se guardate “Scemo e più scemo”, non lo fate certo per la trama complessa e i dialoghi profondi, lo fate perché avete voglia di vedere Jim Carrey e Jeff Daniels che fanno i cretini. E qui è lo stesso.
La cosa funziona molto bene per più di metà della serie, con trovate che in alcuni casi davvero mi hanno fatto ridere apertamente, ma ho trovato che ci sia un calo di qualità negli ultimi episodi: battute meno divertenti, un leggero aumento degli ammiccamenti ecchi, dialoghi inutilmente lunghi che vanno un po’ ad appesantire e rallentare clima e atmosfera. Non a caso, dopo una lunga fila di pollici verdi, ho valutato l’ultimo episodio con un pollice giallo, una cosa abbastanza rara, trattandosi del finale di stagione, dove di solito gli autori tengono i botti per cercare di concludere nel migliore dei modi.
Ad ogni modo in generale si tratta di una serie godibile che mi sento di consigliare, se non siete tipi bacchettoni e se volete farvi due risate senza troppe pretese. Personalmente, andrò immediatamente a recuperare la seconda stagione.

Sviluppo dei personaggi
Naoya è ottuso, inopportuno e sguaiato, ma è anche terribilmente serio, privo di inibizioni sentimentali e furiosamente determinato a rendere felici le sue due fidanzate. Tra tutti i personaggi è sicuramente quello più eccessivo ed estremo, e in alcuni momenti raggiunge vette altissime di cringe. Non è comunque sgradevole nella sua idiozia e, personalmente, non l’ho trovato antipatico come spesso mi capita nelle romcom.

Per quanto riguarda le tre ragazze che compaiono finora (ce n’è anche una quarta verso la fine, ma immagino avrà maggiore spazio nella seconda stagione), a me paiono rientrare abbastanza bene in alcuni stereotipi classici del genere: in particolare direi tsundere (Saki), kuudere o deredere (Nagisa), e yandere (Rika). Non hanno grosse evoluzioni caratteriali, fatto salvo forse Nagisa che nell’ultimo episodio sembra forse diventare un po’ più decisa.

Animazioni e disegni
Nella prima parte disegni e animazioni sono molto buoni, mentre negli ultimi episodi ci sono non pochi punti in cui ho storto il naso. Sia per alcune animazioni dozzinali sia per qualche disegno meno gradevole. Forse stava finendo il budget?

Comparto sonoro
Le due sigle, personalmente, mi sono sembrate orribili... ma come sempre questo è un aspetto che non tengo in considerazione in valutazione perché del tutto personale. Per il resto, il doppiaggio giapponese mi è parso buono, non che ci sia chissà quale necessità di profondità in una serie di questo tipo. Ad ogni modo le voci sono calzanti e piacevoli, e la recitazione del tutto adeguata.

In definitiva
In definitiva, se quel che volete è una serie semplice in cui staccare il cervello, ridere e ‘cringiare’, “Kanojo mo Kanojo” merita 10 nei primi episodi, calando fino a una sufficienza o poco più nell’ultimo.
Se invece volete una serie con una qualsiasi altra caratteristica, lasciate stare e guardate qualcos’altro.