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5.5/10
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Cue! nasce come mobile game nel 2019 dove il giocatore impersona il manager dell’agenzia AirBlue, che dovrà aiutare sedici ragazze emergenti che si affacciano al mondo della spettacolo.
Nel 2022 ne è stato prodotto un anime di 24 episodi.
24 episodi che ho trovato decisamente di troppo perché ci si perde un po’ per strada.
Così come ho trovato decisamente troppe 16 ragazze protagoniste che vengono presentate tutte durante la prima puntata in stile mitraglietta, ossia con un carrellata di nomi e cognomi, dove, alla fine, non si riesce a tenere a mente un singolo nome.
Le ragazze si dividono in vari gruppetti: quelle che vogliono fare le doppiatrici; quelle che si lanciano in un progetto di idol; quelle che si dedicano a un programma radiofonico; quelle che fanno delle recite per il vicinato, in attesa di trovare la loro strada, e via così.
Ammetto che le puntate che mi hanno davvero tenuta lì sono state quelle relative al doppiaggio, essendone una grande appassionata.
Vedere come i doppiatori giapponesi si approcciano a un anime è stato molto interessante.
Specie il vedere che doppiano su dei bozzetti e non su un’animazione fatta e finita, come invece fanno i nostri doppiatori.
Vedere le insicurezze di una nuova arrivata a cui è stato affidato il ruolo di una delle protagoniste; l’andare in crisi per non riuscire a dare a quella battuta l’intensità desiderata; la commozione per doppiare finalmente un personaggio con nome e cognome, anziché la classica comparsa seduta tra il pubblico che incita la propria beniamina; tutto molto molto bello.
Gli altri settori a cui le ragazze si affacciano non hanno saputo appassionarmi granché.
Le idol non sono mai state il mio interesse principale, così come chi si dedica a programmi radiofonici (di sicuro è perché la radio non la ascolto proprio!).
Anzi, gli episodi con protagoniste le ragazze che facevano radio li ho trovati i più deboli in assoluto.
Torniamo sul numero degli episodi: 24.
Come detto prima, 24 episodi sono decisamente troppi per questo anime, allungandone il brodo quando in realtà non ce n’è affatto bisogno.
In uno dei primi episodi, alcune ragazze trovano un gatto smarrito e decidono di cercarne il proprietario: scelta che porterà via praticamente tutto l’episodio.
E per cosa, poi?
Per far sì che le protagoniste si conoscano meglio tra di loro?
Ci sono altri modi per far legare le protagoniste e far fruttare un episodio.
Serie che raggiunge la sufficienza, ma che a lungo andare stanca un po’, specie se non si è appassionati di tutti i campi in cui si lanciano le protagoniste.