Recensione
Donkey Xote
7.5/10
Recensione di HakMaxSalv92
-
<Attenzione contiene spoiler>
Sinossi
Ispirata all'omonimo capolavoro dello scrittore spagnolo Miguel De Cervantes, questa pellicola ne riprende i contenuti e li imposta in chiave parodica/comica facendo leva sul concetto di "commedia degli equivoci" e ne crea un'avventura dell'assurdo, dove il protagonista e il suo migliore amico si scervellano alla ricerca dell'oggetto del desiderio del primo; un'avventura che li condurrà verso la ricerca di sé, oltre che dell'amata di Don Quixote-
L'elemento principale e determinante di quest'avventura è senza dubbio il punto di vista dei personaggi, i quali sono alla ricerca del proprio posto e spazio personale nel mondo e per fare ciò devono compiere imprese meritevoli di riconoscimento. O almeno così sembra! Ma scopriranno anche che la vita è molto più semplice e meno complicata di quello che sembra, perché in realtà sono soltanto le persone che si fanno "i castelli mentali" (perdonate la finezza) e sono alla disperata ricerca di quel qualcosa che le faccia sentire a proprio agio ed in pace con sé stesse e soprattutto che le faccia sentire accettate per quello che sono.
Tutta la sceneggiatura è impostata sul tema dell'ambiguità, elemento chiave di ogni avventura che si rispetti e la quale ci ricorda che le persone non sono mai quello che sembrano, sono quello che scelgono di essere e sta proprio a loro capire le proprie scelte.
La grafica è molto luminosa, visto che ci ricordiamo che l'ambientazione è la Mancha, una delle principali regioni della Spagna, famosa per i suoi mulini a vento che proprio ispirarono Miguel De Cervantes nella composizione del capolavoro e la creazione dei giganti. Tuttavia, qui l'elemento dei giganti viene quasi fatto sparire con il preciso intento di farci concentrare sul vero problema che è il nucleo principale della vicenda, ovvero la ricerca dell'amore perduto. Ho detto quasi perché in realtà esso viene inserito nel sogno del protagonista con il preciso intento di fargli capire che sta vivendo un sogno ad occhi aperti e che di veramente "gigantesco" ci sono solo le sue ossessioni per la cavalleria e la sua amata che cerca ad ogni costo senza pensare ad altro; ciò lo espone a pericoli non indifferenti e rischia di fuorviarlo.
La colonna sonora è un mix di canzoni che sospendono lo spettatore a metà strada tra il sogno e la realtà; proprio l'impostazione della vicenda è strutturata secondo questo principio e la colonna sonora non fa altro che aderire ad esso in un'alternarsi di queste due dimensioni appositamente voluto per rendere l'effetto grottesco, farsesco, parodico e di straniamento che mette anche gli stessi personaggi nella posizione di dover pensare anche con la propria testa.
Possiamo quindi dire che il messaggio principale sta nel fatto che la vita va vissuta a metà tra il sogno e la realtà, (come disse un tale, per rimanere in ambito spagnolo, Don Juan Carlos, La vida es un carnaval o un sueño), ce ne dovremmo ricordare più spesso, ma senza perderci in fantasticherie, perché farlo è pericoloso.
Una simpatica commedia che ci ricorda il lato goliardico della vita.
Voto: 7,5
Sinossi
Ispirata all'omonimo capolavoro dello scrittore spagnolo Miguel De Cervantes, questa pellicola ne riprende i contenuti e li imposta in chiave parodica/comica facendo leva sul concetto di "commedia degli equivoci" e ne crea un'avventura dell'assurdo, dove il protagonista e il suo migliore amico si scervellano alla ricerca dell'oggetto del desiderio del primo; un'avventura che li condurrà verso la ricerca di sé, oltre che dell'amata di Don Quixote-
L'elemento principale e determinante di quest'avventura è senza dubbio il punto di vista dei personaggi, i quali sono alla ricerca del proprio posto e spazio personale nel mondo e per fare ciò devono compiere imprese meritevoli di riconoscimento. O almeno così sembra! Ma scopriranno anche che la vita è molto più semplice e meno complicata di quello che sembra, perché in realtà sono soltanto le persone che si fanno "i castelli mentali" (perdonate la finezza) e sono alla disperata ricerca di quel qualcosa che le faccia sentire a proprio agio ed in pace con sé stesse e soprattutto che le faccia sentire accettate per quello che sono.
Tutta la sceneggiatura è impostata sul tema dell'ambiguità, elemento chiave di ogni avventura che si rispetti e la quale ci ricorda che le persone non sono mai quello che sembrano, sono quello che scelgono di essere e sta proprio a loro capire le proprie scelte.
La grafica è molto luminosa, visto che ci ricordiamo che l'ambientazione è la Mancha, una delle principali regioni della Spagna, famosa per i suoi mulini a vento che proprio ispirarono Miguel De Cervantes nella composizione del capolavoro e la creazione dei giganti. Tuttavia, qui l'elemento dei giganti viene quasi fatto sparire con il preciso intento di farci concentrare sul vero problema che è il nucleo principale della vicenda, ovvero la ricerca dell'amore perduto. Ho detto quasi perché in realtà esso viene inserito nel sogno del protagonista con il preciso intento di fargli capire che sta vivendo un sogno ad occhi aperti e che di veramente "gigantesco" ci sono solo le sue ossessioni per la cavalleria e la sua amata che cerca ad ogni costo senza pensare ad altro; ciò lo espone a pericoli non indifferenti e rischia di fuorviarlo.
La colonna sonora è un mix di canzoni che sospendono lo spettatore a metà strada tra il sogno e la realtà; proprio l'impostazione della vicenda è strutturata secondo questo principio e la colonna sonora non fa altro che aderire ad esso in un'alternarsi di queste due dimensioni appositamente voluto per rendere l'effetto grottesco, farsesco, parodico e di straniamento che mette anche gli stessi personaggi nella posizione di dover pensare anche con la propria testa.
Possiamo quindi dire che il messaggio principale sta nel fatto che la vita va vissuta a metà tra il sogno e la realtà, (come disse un tale, per rimanere in ambito spagnolo, Don Juan Carlos, La vida es un carnaval o un sueño), ce ne dovremmo ricordare più spesso, ma senza perderci in fantasticherie, perché farlo è pericoloso.
Una simpatica commedia che ci ricorda il lato goliardico della vita.
Voto: 7,5