Recensione
Moonrise
5.0/10
"Moon River/Wider than a mile/I'm crossin' you in style/Some day/Old dream maker/You heart breaker/Wherever your goin’/I'm goin' your way/Two drifters/Off to see the world/There's such a lot of world/To see/We're after the same rainbow's end/Waitin' round the bend/My huckleberry friend/Moon River/And me"
Nota di merito di questa serie l'aver inserito e richiamato nella mia memoria la OST di "Colazione da Tiffany": il protagonista che fischietta il motivetto a ricordo del suo passato (senza tuttavia saperne il motivo) è stata una "furbata" che cerca di dare ulteriore spessore tecnico a questa serie che, anticipo la mia conclusione, fa della forma il suo purtroppo unico punto di forza.
Ed è un peccato, perché l'incipit mi era apparso interessante, con sequenze particolarmente spettacolari, sebbene non proponga nulla di particolarmente originale o innovativo: in un futuro in cui gli umani hanno colonizzato la luna e affidato la loro esistenza all'IA ,sussiste non solo la solita conflittualità tra terrestri e coloni ispirata non solo a temi sociologico/politici e di classe ma anche a spunti latamente filosofici quali l'affidamento delle azioni dei terrestri alle strategie proposte dall'IA denominata "Sapientia".
Quindi una distopia conflittuale che, purtroppo, evolve in modo inopinato fin dall'inizio dell'opera in una serie di eventi frammentari, mal collegati, ricchi di flashback e flashforward continui che, cercando di spiegare gli eventi cui si è assistito, lasciano solo la sensazione allo spettatore di capire granché di come la trama si stia evolvendo. Ai miei occhi la serie sembra proporre in tono molto easy, al limite del grottesco, una serie di avventure dei protagonisti senza collegamenti, senza un'idea di fondo, un big picture che funga da collante e dia alla narrazione qualcosa di più di una semplice accozzaglia di eventi "stand alone" mal armonizzati e spiegati che diano un minimo di spessore ai protagonisti.
E così anche i concetti della lotta tra coloni e terrestri nonché l'avversione dei primi alle imposizioni dell'oracolo Sapientia si annacquano, in un mix in cui si aggiunge anche la circostanza del mistero dell'origine del protagonista Jacob e i suoi particolari poteri, senza che poi questi ultimi siano utilizzati consapevolmente per dare un minimo di tridimensionalità ad una storia che sotto il bell'aspetto formale presentato non dimostra nulla di particolarmente accattivante se non il mero intrattenimento ingenuo e molto positivo, come se fosse una serie per bambini (senza nulla togliere alla categoria e ai prodotti per i più piccoli).
La nota piattaforma di streaming sembra amare le sfide e, dal mio punto di vista, a far di tutto per non riuscire a vincerle nonostante la squadra e le risorse messe in campo. La cura grafica dell'opera, la sua articolazione e lunghezza dimostrano la voglia di consegnare allo spettatore un prodotto vincente e mainstream, in cui l'umanità attuale si ritrova a vivere a livello potenziale i primi veri possibili pericoli dell'utilizzo "acefalo" dell'IA uniti alla possibile deriva "autoritaria" dei sistemi di governo con l'evoluzione da un modello condiviso (latamente definibile democratico), in uno in cui la società in crisi e in difficoltà è affascinata dal culto della personalità di un leader forte, peccando poi di scarsa analisi e presa di posizione e restituendo un prodotto piatto, un po' figlio dei tempi, in cui sembra che l'impegno e lo spirito critico abdichino verso una trama più superficiale e poco stimolante per le coscienze e lo spirito critico dello spettatore.
"Moonrise" crea una sorta di meltin' pot in cui inserisce alla rinfusa tutta una serie di aspetti e circostanze che poi rielabora con tanti piccoli e poco significativi accenni che lasciano una sensazione di incompiutezza e confusione, senza badare troppo alla profondità, all'originalità e alla complessità di scrittura e al chara-developoment. Tempo fa avevo avuto modo di visionare "Exception" (serie della fine del 2022 composta da 8 episodi) e, pur avendola criticata, rispetto a questa produzione devo riconoscere che sia superiore a "Moonrise" in tutto nonostante la brevità e la complessità dei temi trattati.
La Luna è (ri)sorta solo nelle intenzioni disattese...
Nota di merito di questa serie l'aver inserito e richiamato nella mia memoria la OST di "Colazione da Tiffany": il protagonista che fischietta il motivetto a ricordo del suo passato (senza tuttavia saperne il motivo) è stata una "furbata" che cerca di dare ulteriore spessore tecnico a questa serie che, anticipo la mia conclusione, fa della forma il suo purtroppo unico punto di forza.
Ed è un peccato, perché l'incipit mi era apparso interessante, con sequenze particolarmente spettacolari, sebbene non proponga nulla di particolarmente originale o innovativo: in un futuro in cui gli umani hanno colonizzato la luna e affidato la loro esistenza all'IA ,sussiste non solo la solita conflittualità tra terrestri e coloni ispirata non solo a temi sociologico/politici e di classe ma anche a spunti latamente filosofici quali l'affidamento delle azioni dei terrestri alle strategie proposte dall'IA denominata "Sapientia".
Quindi una distopia conflittuale che, purtroppo, evolve in modo inopinato fin dall'inizio dell'opera in una serie di eventi frammentari, mal collegati, ricchi di flashback e flashforward continui che, cercando di spiegare gli eventi cui si è assistito, lasciano solo la sensazione allo spettatore di capire granché di come la trama si stia evolvendo. Ai miei occhi la serie sembra proporre in tono molto easy, al limite del grottesco, una serie di avventure dei protagonisti senza collegamenti, senza un'idea di fondo, un big picture che funga da collante e dia alla narrazione qualcosa di più di una semplice accozzaglia di eventi "stand alone" mal armonizzati e spiegati che diano un minimo di spessore ai protagonisti.
E così anche i concetti della lotta tra coloni e terrestri nonché l'avversione dei primi alle imposizioni dell'oracolo Sapientia si annacquano, in un mix in cui si aggiunge anche la circostanza del mistero dell'origine del protagonista Jacob e i suoi particolari poteri, senza che poi questi ultimi siano utilizzati consapevolmente per dare un minimo di tridimensionalità ad una storia che sotto il bell'aspetto formale presentato non dimostra nulla di particolarmente accattivante se non il mero intrattenimento ingenuo e molto positivo, come se fosse una serie per bambini (senza nulla togliere alla categoria e ai prodotti per i più piccoli).
La nota piattaforma di streaming sembra amare le sfide e, dal mio punto di vista, a far di tutto per non riuscire a vincerle nonostante la squadra e le risorse messe in campo. La cura grafica dell'opera, la sua articolazione e lunghezza dimostrano la voglia di consegnare allo spettatore un prodotto vincente e mainstream, in cui l'umanità attuale si ritrova a vivere a livello potenziale i primi veri possibili pericoli dell'utilizzo "acefalo" dell'IA uniti alla possibile deriva "autoritaria" dei sistemi di governo con l'evoluzione da un modello condiviso (latamente definibile democratico), in uno in cui la società in crisi e in difficoltà è affascinata dal culto della personalità di un leader forte, peccando poi di scarsa analisi e presa di posizione e restituendo un prodotto piatto, un po' figlio dei tempi, in cui sembra che l'impegno e lo spirito critico abdichino verso una trama più superficiale e poco stimolante per le coscienze e lo spirito critico dello spettatore.
"Moonrise" crea una sorta di meltin' pot in cui inserisce alla rinfusa tutta una serie di aspetti e circostanze che poi rielabora con tanti piccoli e poco significativi accenni che lasciano una sensazione di incompiutezza e confusione, senza badare troppo alla profondità, all'originalità e alla complessità di scrittura e al chara-developoment. Tempo fa avevo avuto modo di visionare "Exception" (serie della fine del 2022 composta da 8 episodi) e, pur avendola criticata, rispetto a questa produzione devo riconoscere che sia superiore a "Moonrise" in tutto nonostante la brevità e la complessità dei temi trattati.
La Luna è (ri)sorta solo nelle intenzioni disattese...