Recensione
Recensione di W1nt3r's Tale
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Da qui inizia ľepopea dei Joestar, nonché uno dei manga più amati della storia, ma andiamo con ordine.
Il manga racconta di Jonathan Joestar, il cui padre adotta Dio Brando, che diventa a tutti gli effetti il fratello di Jonathan. La storia vera inizia con i vari soprusi di Dio, che cupminano con lui che si trasforma in un vampiro grazie alla maschera di pietra.
I personaggi sono tutti scritti bene (ricordiamo che Araki non era alla sua prima opera), in particolare Dio Brando, origine di tutte le sventure di una dinastia di disgraziati. Dio è sicuramente il personaggio più importante e meglio scritto, ma anche Jonathan non è da meno.
Dal punto di vista tecnico siamo ancora lontani disegni di parte 4, da cui in poi si delinea lo stile grafico di Araki. Nonostante ciò, non sono male. Ricordano moltissimo quelli di Ken il guerriero, probabilmente a causa della pesante influenza di quest'opera su Araki. Nonostante i disegni ben diversi da quelli attuali, Araki riesce a comunicare tutta la repulsione che una creatura sbagliata come un vampiro ocuno zombie dovrebbe generare. Come in ogni manga che si rispetti, anche Phantom Blood ha dei colpi di scena, soprattutto sul finale.
Non è sicuramente la parte migliore di Jojo (non si raggiungono minimamente i picchi toccati in Steel Ball Run), ma comunque giusto leggerla in quanto è comunque un manga godibile, infatti sono sicuro che se un manga del genere uscisse oggi si griderebbe al miracolo.
Il manga racconta di Jonathan Joestar, il cui padre adotta Dio Brando, che diventa a tutti gli effetti il fratello di Jonathan. La storia vera inizia con i vari soprusi di Dio, che cupminano con lui che si trasforma in un vampiro grazie alla maschera di pietra.
I personaggi sono tutti scritti bene (ricordiamo che Araki non era alla sua prima opera), in particolare Dio Brando, origine di tutte le sventure di una dinastia di disgraziati. Dio è sicuramente il personaggio più importante e meglio scritto, ma anche Jonathan non è da meno.
Dal punto di vista tecnico siamo ancora lontani disegni di parte 4, da cui in poi si delinea lo stile grafico di Araki. Nonostante ciò, non sono male. Ricordano moltissimo quelli di Ken il guerriero, probabilmente a causa della pesante influenza di quest'opera su Araki. Nonostante i disegni ben diversi da quelli attuali, Araki riesce a comunicare tutta la repulsione che una creatura sbagliata come un vampiro ocuno zombie dovrebbe generare. Come in ogni manga che si rispetti, anche Phantom Blood ha dei colpi di scena, soprattutto sul finale.
Non è sicuramente la parte migliore di Jojo (non si raggiungono minimamente i picchi toccati in Steel Ball Run), ma comunque giusto leggerla in quanto è comunque un manga godibile, infatti sono sicuro che se un manga del genere uscisse oggi si griderebbe al miracolo.
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