Recensione
Hazbin Hotel
6.5/10
Più o meno come al solito, mi tocca fare la voce fuori dal coro e “criticare” un fenomeno tanto apprezzato e stimato del pari di “Hazbin Hotel”, di cui, e ve lo dico con il cuore in mano, faccio veramente fatica a comprendere l’enorme successo che ha riscosso negli ultimi mesi.
“Hazbin Hotel” è una serie animata statunitense del 2024 creata da Vivienne Medrano, acquistata e pubblicata da Prime Video, spin-off di “Helluva Boss”, webserie animata e diretta dalla medesima regista. Capirete, dunque, il mio disappunto quando, qui sul sito, ho letto “2019”, sotto la dicitura relativa all’anno di pubblicazione. Una rapida ricerca è bastata per chiarire la questione. L’episodio pilota di “Hazbin Hotel” fu pubblicato proprio nel 2019 e, in origine, doveva essere una commedia per adulti, con un'estetica volgare e demoniaca. Ci vollero più di sei mesi per scrivere l'episodio e più di due anni per animarlo, perché, e questi in pochi lo sanno, il pilot fu realizzato interamente da animatori freelance ed in gran parte finanziato dai followers della Medrano, grazie a Patreon. Dopo l’acquisizione dei diritti della A24 e Bento Box Entertainment, l’annuncio della serie ufficiale avvenne sull’ormai ex Twitter nel 2021 e, così, altri tre anni circa trascorsero prima di vedere il prodotto ultimato. Ovviamente, in questo lasso di tempo, il cast dell’episodio pilota fu in gran parte scartato e alcuni personaggi principali della serie stessa furono ridisegnati. Nasce così, figlia di una produzione abbastanza lunga e travagliata, “Hazbin Hotel”.
Charlie Stella del Mattino, figlia di Lucifero e Lilith, nonché principessa dell'Inferno, si prepara a realizzare il suo sogno: aprire un hotel dove riabilitare i peccatori che popolano l'Inferno. A causa della sovrappopolazione, infatti, l'Inferno deve far fronte ad uno sterminio annuale durante cui gli angeli sterminatori, guidati da Adamo, discendono dal Paradiso e uccidono nuovamente le anime dei peccatori. Charlie desidera trovare una soluzione più pacifica al problema, con la speranza di far uscire i demoni dall'Inferno come anime redente accettabili in Paradiso. Con l'aiuto della sua devota manager e fidanzata Vaggie, e dell'attore pornografico Angel Dust, Charlie è determinata a tramutare il suo sogno in realtà. Ma quando la sua proposta in diretta televisiva va in fumo, il suo piano attira l'attenzione del potente demone della radio Alastor che, nonostante trovi ridicole le sue idee sulla redenzione, vuole aiutare Charlie a gestire l'hotel per il suo divertimento personale.
Fondamentale, per capire la storia ed inquadrare i personaggi, è l’episodio pilota di cui sopra, che il sottoscritto ha visto soltanto a metà serie. Cosa che, ovviamente, seppur in minima parte, ne ha inficiato la visione. Non riuscire a comprendere quali fossero le relazioni tra i personaggi è stato abbastanza frustrante e, per quanto il pilot sia facilmente reperibile su YouTube, anche doppiato in italiano, mi chiedo per quale oscuro motivo Prime Video abbia deciso di non caricarlo sulla sua piattaforma. Di questo, sono disposto a farmi carico di circa il 30% delle colpe, non di più. La serie parte con la più classica delle riscritture della storia dell’Inferno e del Paradiso. Non più Adamo ed Eva i primi tra gli uomini, ma Adamo e Lilith, la quale ha finito con lo sposare Lucifero, venendo sostituita dalla ben più conosciuta Eva, che si sarebbe macchiata del celeberrimo peccato originale con Adamo. Frutto dell’amore sbocciato tra Lucifero e Lilith è la protagonista della storia, Charlie Stella del Mattino, che coltiva questo sogno ossimorico: redimere le anime giunte all’Inferno. Nulla di più bizzarro. È possibile per chi, in vita, si è macchiato di atti riprovevoli, tanto da finire all’Inferno, redimersi in morte e vedersi concessa una seconda possibilità di varcare i cancelli dell’Eden? Evidentemente, la risposta alla domanda è sì. Quello della redenzione è, senza dubbio alcuno, il tema fondamentale dell’intera serie. L’Hazbin Hotel nasce da un’idea di Charlie, con lo scopo di provare a redimere alcune, per non dire poche, anime fortunate, tra giocatori d’azzardo, pornoattori tossicodipendenti e sadiche assassine. Proprio i personaggi della storia, nonché ospiti dell’Hazbin Hotel, rappresentano uno dei pochi punti di forza della serie. Carismatici, eccentrici ed attraenti, difficilmente non ne resterete quanto meno affascinati. Ma lì dove quasi tutti impazziscono per Alastor, ancora non ne capisco il perché, io confesso il mio debole per Husk, giocatore d’azzardo incallito, che sotto la scorza dura nasconde un animo buono e gentile. Ovviamente, nulla a che vedere con le uova di Sir Pentious, a mani basse i veri showmen della serie. Inoltre, e questo è un altro punto a favore, quasi tutti i personaggi della serie godono del loro meritato approfondimento, fatta eccezione per la povera Niffty.
Ciò che, invece, non sono proprio riuscito a digerire è l’umorismo spicciolo, tipico degli statunitensi, condito da una quantità impressionante di volgarità. Per l’amor del cielo, le parolacce mi scappano ad ogni ora del giorno e sono il primo a cui un semplice “vaffa”, se pronunciato al momento giusto, fa scompisciare dalle risate, ma non in questo caso. Non nel momento in cui “Hazbin Hotel” si propone come serie che fa del black humor uno dei suoi tratti distintivi, perché, molto semplicemente, quello della Medrano non può essere definito come tale. Io adoro il black humor e ne faccio uso in continuazione con i miei amici, per questo posso assicurarvi che va ben oltre il semplice scambio di parolacce. Ecco, molto semplicemente, mi aspettavo di vedere una serie in cui finalmente, in barba al politically correct, potessi trovare battute di quell’umorismo nero a me tanto affine e mi sono ritrovato in mano con questa roba, un autentico pugno di mosche. Delusione totale. Eppure, niente in confronto a quella che per me è la vera criticità della serie: le canzoni. Mi rendo conto che sia un problema strettamente personale, ma io odio veramente i musical. L’unico che sono riuscito a vedere in tutta la mia vita è stato “La Bella e la Bestia” e solamente perché la protagonista, come ben sapete, è interpretata da Emma Watson. Una canzone a puntata sarebbe bastata per farmi venire l’orticaria, figurarsi tre. Ciò non toglie, e va detto per onestà intellettuale, che alcune io le abbia trovate quanto meno orecchiabili, seppur sempre fastidiose.
[g]Attenzione: spoiler.[/g]
Infine, arriviamo al finale. Nelle ultime due puntate, il fondamento stesso della serie viene a crollare miseramente. Vedendosi costretti dalla strenua opposizione di Adamo & Co., Charlie e i ragazzi decidono di dichiarare guerra agli angeli. Non che l’idea mi sia dispiaciuta o che, oggettivamente, loro avessero altre possibilità, ma dopo tutto il pippone sulla redenzione, secondo me, si poteva e doveva fare meglio. Quanto meno, cercare una soluzione che fosse più equilibrata e non pendesse da un solo ago della bilancia. Per dirla meglio: si passa dal bianco al nero, senza prendere in considerazione il grigio. Per quanto, poi, è altrettanto vero che Charlie aveva già abbondantemente dimostrato, con l’esempio di Angel, che la redenzione è effettivamente possibile anche per la più infima delle anime. Non mi soffermo, invece, sui combattimenti in sé, perché alcuni passaggi, da amante dei battle manga, mi hanno lasciato parecchio perplesso, ma ovviamente “Hazbin Hotel” si propone come qualcosa di completamente diverso e, quindi, almeno su questo, posso soprassedere.
[g]Fine spoiler.[/g]
Piccolo plauso per il character design, accattivante e di impatto, anche se sostanzialmente in linea con le serie animate statunitensi degli ultimi anni.
Per tirare le somme, a mio modesto avviso, “Hazbin Hotel” non è uno di quegli anime da vedere assolutamente, ma a cui, se vi dovesse capitare, potreste certamente dare un’occasione.
“Hazbin Hotel” è una serie animata statunitense del 2024 creata da Vivienne Medrano, acquistata e pubblicata da Prime Video, spin-off di “Helluva Boss”, webserie animata e diretta dalla medesima regista. Capirete, dunque, il mio disappunto quando, qui sul sito, ho letto “2019”, sotto la dicitura relativa all’anno di pubblicazione. Una rapida ricerca è bastata per chiarire la questione. L’episodio pilota di “Hazbin Hotel” fu pubblicato proprio nel 2019 e, in origine, doveva essere una commedia per adulti, con un'estetica volgare e demoniaca. Ci vollero più di sei mesi per scrivere l'episodio e più di due anni per animarlo, perché, e questi in pochi lo sanno, il pilot fu realizzato interamente da animatori freelance ed in gran parte finanziato dai followers della Medrano, grazie a Patreon. Dopo l’acquisizione dei diritti della A24 e Bento Box Entertainment, l’annuncio della serie ufficiale avvenne sull’ormai ex Twitter nel 2021 e, così, altri tre anni circa trascorsero prima di vedere il prodotto ultimato. Ovviamente, in questo lasso di tempo, il cast dell’episodio pilota fu in gran parte scartato e alcuni personaggi principali della serie stessa furono ridisegnati. Nasce così, figlia di una produzione abbastanza lunga e travagliata, “Hazbin Hotel”.
Charlie Stella del Mattino, figlia di Lucifero e Lilith, nonché principessa dell'Inferno, si prepara a realizzare il suo sogno: aprire un hotel dove riabilitare i peccatori che popolano l'Inferno. A causa della sovrappopolazione, infatti, l'Inferno deve far fronte ad uno sterminio annuale durante cui gli angeli sterminatori, guidati da Adamo, discendono dal Paradiso e uccidono nuovamente le anime dei peccatori. Charlie desidera trovare una soluzione più pacifica al problema, con la speranza di far uscire i demoni dall'Inferno come anime redente accettabili in Paradiso. Con l'aiuto della sua devota manager e fidanzata Vaggie, e dell'attore pornografico Angel Dust, Charlie è determinata a tramutare il suo sogno in realtà. Ma quando la sua proposta in diretta televisiva va in fumo, il suo piano attira l'attenzione del potente demone della radio Alastor che, nonostante trovi ridicole le sue idee sulla redenzione, vuole aiutare Charlie a gestire l'hotel per il suo divertimento personale.
Fondamentale, per capire la storia ed inquadrare i personaggi, è l’episodio pilota di cui sopra, che il sottoscritto ha visto soltanto a metà serie. Cosa che, ovviamente, seppur in minima parte, ne ha inficiato la visione. Non riuscire a comprendere quali fossero le relazioni tra i personaggi è stato abbastanza frustrante e, per quanto il pilot sia facilmente reperibile su YouTube, anche doppiato in italiano, mi chiedo per quale oscuro motivo Prime Video abbia deciso di non caricarlo sulla sua piattaforma. Di questo, sono disposto a farmi carico di circa il 30% delle colpe, non di più. La serie parte con la più classica delle riscritture della storia dell’Inferno e del Paradiso. Non più Adamo ed Eva i primi tra gli uomini, ma Adamo e Lilith, la quale ha finito con lo sposare Lucifero, venendo sostituita dalla ben più conosciuta Eva, che si sarebbe macchiata del celeberrimo peccato originale con Adamo. Frutto dell’amore sbocciato tra Lucifero e Lilith è la protagonista della storia, Charlie Stella del Mattino, che coltiva questo sogno ossimorico: redimere le anime giunte all’Inferno. Nulla di più bizzarro. È possibile per chi, in vita, si è macchiato di atti riprovevoli, tanto da finire all’Inferno, redimersi in morte e vedersi concessa una seconda possibilità di varcare i cancelli dell’Eden? Evidentemente, la risposta alla domanda è sì. Quello della redenzione è, senza dubbio alcuno, il tema fondamentale dell’intera serie. L’Hazbin Hotel nasce da un’idea di Charlie, con lo scopo di provare a redimere alcune, per non dire poche, anime fortunate, tra giocatori d’azzardo, pornoattori tossicodipendenti e sadiche assassine. Proprio i personaggi della storia, nonché ospiti dell’Hazbin Hotel, rappresentano uno dei pochi punti di forza della serie. Carismatici, eccentrici ed attraenti, difficilmente non ne resterete quanto meno affascinati. Ma lì dove quasi tutti impazziscono per Alastor, ancora non ne capisco il perché, io confesso il mio debole per Husk, giocatore d’azzardo incallito, che sotto la scorza dura nasconde un animo buono e gentile. Ovviamente, nulla a che vedere con le uova di Sir Pentious, a mani basse i veri showmen della serie. Inoltre, e questo è un altro punto a favore, quasi tutti i personaggi della serie godono del loro meritato approfondimento, fatta eccezione per la povera Niffty.
Ciò che, invece, non sono proprio riuscito a digerire è l’umorismo spicciolo, tipico degli statunitensi, condito da una quantità impressionante di volgarità. Per l’amor del cielo, le parolacce mi scappano ad ogni ora del giorno e sono il primo a cui un semplice “vaffa”, se pronunciato al momento giusto, fa scompisciare dalle risate, ma non in questo caso. Non nel momento in cui “Hazbin Hotel” si propone come serie che fa del black humor uno dei suoi tratti distintivi, perché, molto semplicemente, quello della Medrano non può essere definito come tale. Io adoro il black humor e ne faccio uso in continuazione con i miei amici, per questo posso assicurarvi che va ben oltre il semplice scambio di parolacce. Ecco, molto semplicemente, mi aspettavo di vedere una serie in cui finalmente, in barba al politically correct, potessi trovare battute di quell’umorismo nero a me tanto affine e mi sono ritrovato in mano con questa roba, un autentico pugno di mosche. Delusione totale. Eppure, niente in confronto a quella che per me è la vera criticità della serie: le canzoni. Mi rendo conto che sia un problema strettamente personale, ma io odio veramente i musical. L’unico che sono riuscito a vedere in tutta la mia vita è stato “La Bella e la Bestia” e solamente perché la protagonista, come ben sapete, è interpretata da Emma Watson. Una canzone a puntata sarebbe bastata per farmi venire l’orticaria, figurarsi tre. Ciò non toglie, e va detto per onestà intellettuale, che alcune io le abbia trovate quanto meno orecchiabili, seppur sempre fastidiose.
[g]Attenzione: spoiler.[/g]
Infine, arriviamo al finale. Nelle ultime due puntate, il fondamento stesso della serie viene a crollare miseramente. Vedendosi costretti dalla strenua opposizione di Adamo & Co., Charlie e i ragazzi decidono di dichiarare guerra agli angeli. Non che l’idea mi sia dispiaciuta o che, oggettivamente, loro avessero altre possibilità, ma dopo tutto il pippone sulla redenzione, secondo me, si poteva e doveva fare meglio. Quanto meno, cercare una soluzione che fosse più equilibrata e non pendesse da un solo ago della bilancia. Per dirla meglio: si passa dal bianco al nero, senza prendere in considerazione il grigio. Per quanto, poi, è altrettanto vero che Charlie aveva già abbondantemente dimostrato, con l’esempio di Angel, che la redenzione è effettivamente possibile anche per la più infima delle anime. Non mi soffermo, invece, sui combattimenti in sé, perché alcuni passaggi, da amante dei battle manga, mi hanno lasciato parecchio perplesso, ma ovviamente “Hazbin Hotel” si propone come qualcosa di completamente diverso e, quindi, almeno su questo, posso soprassedere.
[g]Fine spoiler.[/g]
Piccolo plauso per il character design, accattivante e di impatto, anche se sostanzialmente in linea con le serie animate statunitensi degli ultimi anni.
Per tirare le somme, a mio modesto avviso, “Hazbin Hotel” non è uno di quegli anime da vedere assolutamente, ma a cui, se vi dovesse capitare, potreste certamente dare un’occasione.
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