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Il tuo nemico è tenace. Ciò a cui tutti voi vi opponete non sono né io né gli eretici. È in parte immaginazione e in parte curiosità. In breve, è la verità stessa. Si diffonde come un'epidemia. Nemmeno chi la ospita può controllarla." — Rafal

ATTENZIONE: LA SEGUENTE RECENSIONE CONTIENE SPOILER

Recensire un’opera come Orb non è affatto semplice. Non è solo un anime storico o scientifico; è, a mio avviso, una delle riflessioni più profonde e brutali sulla natura umana in cui mi sia imbattuto negli ultimi anni. Tratto dal manga di Uoto, l'adattamento ci trasporta in una Polonia del XV secolo alternativa, dove la ricerca dell'eliocentrismo non è solo una sfida accademica, ma una vera e propria condanna a morte.

Il cuore dell'opera non è tanto la teoria astronomica in sé, quanto la ricerca della verità a ogni costo. La trama ci mostra gli sforzi sovrumani compiuti da individui destinati a essere dimenticati dall'oblio nero della storia. Spesso associamo il progresso a nomi celebri come Copernico, ma Orb ci ricorda che dietro ogni grande scoperta ci sono persone come Rafal, Oczy, Badeni, Jolanta e Draka. Sebbene siano personaggi di finzione, rappresentano tutti quegli eretici "senza volto" che hanno contribuito all'evoluzione tecnologica e intellettuale pagando con la vita, senza mai ricevere un briciolo di gloria.

Il più grande pregio dell'opera è la gestione dei suoi protagonisti. La struttura è insolita: vediamo i personaggi alternarsi, restando in scena a volte solo per pochi episodi prima di soccombere. Eppure, ognuno di loro è caratterizzato in modo eccezionale, ad esempio Rafal, che pur comparendo pochissimo all'inizio, è la scintilla che innesca l'incendio: la sua presenza intellettuale resta impressa nella mente dello spettatore fino all'ultimo secondo del finale. Ma senza scomodare gli altri incredibili protagonisti (Oczy e Badeni su tutti) forse quella che mi ha colpito di più è l’antagonista, Novak. Non è il classico cattivo da sconfiggere, ma un uomo inghiottito dal suo tempo e dalla sua missione. Il suo compito è rallentare l'inevitabile, sacrificando vite umane ( tra cui indirettamente sua figlia) nel tentativo disperato di preservare un ordine che sta crollando. La sua tragedia è essere consapevole di lottare contro una verità che, come un'epidemia, non può essere fermata.

Dal punto di vista tecnico, ci troviamo di fronte a un lavoro di altissimo livello. Le animazioni sono eccellenti e riescono a rendere dinamiche e avvincenti anche le scene di osservazione stellare (le scene in cui osservano il cielo sono veramente pazzesche) o di calcolo matematico. Il tutto è coronato da una colonna sonora di assoluto spessore, capace di sottolineare la solennità e la tensione dei momenti più drammatici. Senza dimenticare l'Opening, tra le più belle uscite negli ultimi anni.

In conclusione, Orb è un’opera poetica, violenta e necessaria. Ci insegna che la conoscenza è un testimone che va passato di mano in mano, spesso attraverso il sangue e il sacrificio, affinché l'umanità possa evolvere.