Recensione
Kingdom Season 6
9.0/10
La serie migliore dell’autunno 2026! Continua il successo travolgente di Kingdom, che purtroppo in Italia non è tale… i motivi li ho spiegati già in una delle recensioni delle precedenti stagioni.
Il regno di Qin invade il regno di Zhao con lo scopo di fagocitarlo il più presto possibile ma sostegno di un Re indegno è il grande Riboku, generale e stratega geniale.
In questa serie corale come al solito troviamo parti ben rese di Zheng, Riboku, Yotanka, Ousen, Shih, Ou hon, Mu ten, personaggi meravigliosi che ti fanno capire come può mutare una battaglia, l’importanza della strategia e i mutamenti di tattica che vengono prospettati in ogni battaglia in ogni scontro: si diceva già nel passato che i generali potevano creare le strategie migliori ma che la battaglia le avrebbe trasformate in qualcosa di diverso da ciò che si era deciso a tavolino… uno scontro viene reso meglio che nel già ottimo manga che da quando vedo la versione animata ho momentaneamente sospeso.
Certo entrambe le versioni meritano ma con pochi euro su Crunchyroll si possono vedere varie stagioni e anche guardarsi tanta altra roba.
Come nella precedente serie troviamo al lavoro lo studio Pierrot e lo studio Signpost, studio nato apposta per Kingdom, con loro ritroviamo gran parte dello staff da Noboru Takagi (series composition), Kenichi Imaizumi (regia), Hisashi Abe (caracter design), Junichi Higashi (direzione artistica – che lo scorso anno ha pure lavorato su DANDADAN e qualche anno fa avevo lodato per Sing “yesterday” for me e di cui prima o poi recupererò il lavoro su Paripi Komei) e tanti altricompreso alla direzione della fotografia Hiroki Takano che ho apprezzato per il lavoro su Dr. Stone New World.
Non mi ha detto molto la opening “Ikite, Sansan” proposta dai Ikimonogakari, gruppo fondato nel 1999 che ha già lavorato nel mondo degli anime con una certa frequenza creando anche due opening per Naruto Shippuden e una ending per Bleach, mentre mi è piaciuta tantissimo la ending “Hoko” cantata dal ventitreenne Sora Tomonari che è già stato chiamato anche a cantare una theme song per il film in uscita il prossimo anno di Assassination Classroom…
Comunque trama bellissima e animazioni di alto livello: voto? Nove nonostante i dubbi sul primo episodio che è senz’altro il meno convincente di questa stagione.
Il regno di Qin invade il regno di Zhao con lo scopo di fagocitarlo il più presto possibile ma sostegno di un Re indegno è il grande Riboku, generale e stratega geniale.
In questa serie corale come al solito troviamo parti ben rese di Zheng, Riboku, Yotanka, Ousen, Shih, Ou hon, Mu ten, personaggi meravigliosi che ti fanno capire come può mutare una battaglia, l’importanza della strategia e i mutamenti di tattica che vengono prospettati in ogni battaglia in ogni scontro: si diceva già nel passato che i generali potevano creare le strategie migliori ma che la battaglia le avrebbe trasformate in qualcosa di diverso da ciò che si era deciso a tavolino… uno scontro viene reso meglio che nel già ottimo manga che da quando vedo la versione animata ho momentaneamente sospeso.
Certo entrambe le versioni meritano ma con pochi euro su Crunchyroll si possono vedere varie stagioni e anche guardarsi tanta altra roba.
Come nella precedente serie troviamo al lavoro lo studio Pierrot e lo studio Signpost, studio nato apposta per Kingdom, con loro ritroviamo gran parte dello staff da Noboru Takagi (series composition), Kenichi Imaizumi (regia), Hisashi Abe (caracter design), Junichi Higashi (direzione artistica – che lo scorso anno ha pure lavorato su DANDADAN e qualche anno fa avevo lodato per Sing “yesterday” for me e di cui prima o poi recupererò il lavoro su Paripi Komei) e tanti altricompreso alla direzione della fotografia Hiroki Takano che ho apprezzato per il lavoro su Dr. Stone New World.
Non mi ha detto molto la opening “Ikite, Sansan” proposta dai Ikimonogakari, gruppo fondato nel 1999 che ha già lavorato nel mondo degli anime con una certa frequenza creando anche due opening per Naruto Shippuden e una ending per Bleach, mentre mi è piaciuta tantissimo la ending “Hoko” cantata dal ventitreenne Sora Tomonari che è già stato chiamato anche a cantare una theme song per il film in uscita il prossimo anno di Assassination Classroom…
Comunque trama bellissima e animazioni di alto livello: voto? Nove nonostante i dubbi sul primo episodio che è senz’altro il meno convincente di questa stagione.
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