Salve ragazzi, anche oggi vi diamo il buongiorno con un nuovo articolo dell' Italian Indie Comics Award! Oggi abbiamo il grande piacere di presentarvi Jessica Marino, l'autrice di Antithesis!
 
Jessica Marino è una disegnatrice di 28 anni originaria di Caserta. A differenza di molti altri fumettisti ammette di non essere nata con la matita in mano e di non sapere di preciso quando e come abbia iniziato a disegnare, ma sa che è stato tutto a causa degli animali, i suoi soggetti preferiti ed i protagonisti delle sue prime storie, ai tempi delle elementari. Da questo momento in poi non si è mai fermata, continuando a disegnare storie su storie, essendo ben conscia che null’altro l’avrebbe mai entusiasmata quanto il raccontare quel che tiene dentro di sé. Per riuscire a realizzare i suoi sogni ha incentrato i suoi studi sul campo del disegno e della comunicazione visiva, partendo dalla scuola di Grafica Pubblicitaria, all’Accademia di Belle Arti e per poi concludere il suo percorso di studi con la Scuola Internazionale di Comics.

Ha partecipato alle mostre organizzate dal Level Up Project, il gruppo artistico del quale fa parte, sia al festival dello steampunk (Steamcamp, tenutosi nel 2013 a Cittadella) che a Fumettopolis (fiera di Novara dedicata alla autoproduzioni tenutasi nel 2015). Ha diversi riferimenti artistici, visto che prende ispirazione da molti autori per le diverse fasi del suo lavoro, dalla sintesi all’inchiostrazione, dalla regia alla narrazione, così come dalla struttura delle tavole al colore.
I nome più rilevanti tra questi sono: i mangaka Kazuya Minekura (autore di Saiyuki, il suo manga preferito) e Masashi Kishimoto, i fumettisti americani Ryan Ottley, Joe Madureria, Adam Hughes e Frank Cho, gli autori del fumetto franco/belga come Roger Ibanez, Matthieu Bonhomme e Dimitri Armand e gli autori italiani Gigi Cavenago ed Emiliano Mammucari.

Ecco di seguito la trama di Antithesis:
 
Il nostro pianeta è diviso in due. La popolazione infatti si è divisa negli unici due continenti esistenti: Hevel e Qayin. Le persone nate e cresciute in uno dei due continenti vivono con degli ideali irrimediabilmente opposti rispetto a chi è nato nel continente "rivale", celando nel cuore la consapevolezza di essere migliori dell’altra razza, in poche parole sono l’antitesi l’uno dell’altro. Su Qayin gli umani vivono in un’unica, enorme ed inquinatissima metropoli, circondati solo da grattacieli, rocce, insegne pubblicitarie e smog. I qayiniani vivono solo per godere di ogni comodità e dedicando la propria vita al divertimento. Su Hevel, invece, gli abitanti vivono totalmente immersi nella natura, seguendo in maniera meticolosa le sue ferree leggi. La nostra protagonista è Gwen, una ragazza di Hevel, la quale approda nell’odiato continente insieme alla sua squadra di guerrieri con la missione di trovare il maggior numero di animali possibili, per poi salvarli portandoli nel proprio continente. I suoi piani però subiranno dei cambiamenti quando finirà per scontrarsi con Xavier, un criminale di Qayin..

Antithesis rientra a pieno titolo nel filone delle storie di avventura basate sull'incontro/scontro tra civiltà diverse e superficialmente opposte. Superficialmente perché attraverso l'incontro si scopre che le differenze culturali non sempre sono differenze di valori personali e che ogni persona è un individuo a sè stante, con le proprie idee ed i propri pensieri, a volte anche molto diversi e mutevoli rispetto a quelli della società in cui si vive. Si scopre così che l' "altro" non è più il nemico da combattere per le sue idee diverse, ma semplicemente una persona con una visione del mondo alternativa da accettare e comprendere per arrivare a quella pacifica convivenza e coesistenza che è poi l'ideale di tutti.
L’ispirazione per la sua stesura è arrivata sia da film che da libri, ma è soprattutto il mondo reale ad aver contribuito maggiormente nel processo: leggere e sentire i pareri di persone diverse ha aiutato l'autrice a comprendere quanto l’essere umano possa essere volubile e quanto la differenza di opinioni e vedute possa contare nel mondo facendole decidere di voler utilizzare la sua opera per parlare di questi temi. Ci troviamo quindi di fronte ad un’opera che punta a far riflettere oltre che intrattenere e che nel corso della sua realizzazione cercherà di toccare argomenti di grande interesse sociale, come l’ecologia, l'eccesso di benessere, le differenze culturali e molto altro, ma senza appesantirsi troppo mantenendo sempre toni leggeri e spensierati capaci di rendere la lettura scorrevole e sempre interessante.
 

Antithesis infatti si rivela essere un'opera ricca di divertimento ed azione, più di quanto le nostre parole precedenti possano far intendere, un'opera dove la rapida evoluzione degli eventi la fa da padrone e dove tutte le precedenti riflessioni sono abilmente più lasciate al lettore che espresse dall'autrice, dando precedenza allo sviluppo narrativo e all'evoluzione naturale della storia e dei personaggi, come dovrebbe sempre essere in questo tipo di storie, per cui invitiamo tutti a darci almeno un'occhiata per rendersene conto in prima persona: inizierete a leggerla e non finirete più.

Ecco infine l'intervista a Jessica:

Benvenuta Jessica, ora avremo il piacere d'intervistarti: pronta?

Ciao a tutti! Ebbene, dopo un caffè doppio direi che sono prontissima.

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?

Se mi chiedi con quale stile preferisco disegnare direi…il mio! Perché il mio stile non riesco a classificarlo, e sinceramente non mi importa di doverlo fare. C’è a chi ricorda il manga, a chi ricorda l’americano, e a chi il francese. In realtà è un cocktail di un po’ tutto quello che ho assimilato sia da sola, partendo dalla base realistica (che credo sia fondamentale per tutti), sia osservando la sintesi dei miei autori preferiti. A me, comunque, importa solo che le persone, guardando un mio disegno, riconoscano subito l’autrice! Credo molto negli stili personali e, in generale, tendo molto più ad apprezzare un disegno fatto magari meno bene ma con uno stile originale, che uno tecnicamente perfetto ma anonimo.
Le tecniche che uso sono quasi completamente digitali (sono negatissima per il colore tradizionale!), utilizzo principalmente Photoshop per colorare, e fino a poco fa, una banalissima matita per disegnare, ma ora che sono armata di Cintiq, credo che mi “digitalizzerò” del tutto.


Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Per me fare fumetti significa principalmente raccontare. Raccontare qualcosa mostrandola esattamente come appare nella mia mente, con l’immediatezza delle immagini, che sono da sempre il mezzo di comunicazione migliore che esista.  Il fumetto per me è tra i migliori mezzi di narrazione perché unisce immagini e letteratura, coinvolge il lettore sia tramite la vista che facendolo pensare con la propria testa.

Cos'è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

La cosa che amo di più del lavoro di fumettista è la possibilità di creare personaggi e farli vivere (e non intendo farli muovere, ma proprio vivere, perché a muoversi ci pensano praticamente da soli). Far sì che le persone gli si affezionino e provino emozioni con e per loro. Adoro anche creare il mondo in cui farli interagire, pensare a come reagirebbero in mille situazioni diverse, e a come farli crescere interiormente durante il corso della storia. La cosa che invece “odio” di questo lavoro è che prende davvero tantissimo tempo e ti costringe a passare molte ore seduto davanti ad un computer, ed io sono una che ama molto stare all’aria aperta, sigh!
 

Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?

Antithesis è nato in un modo così graduale e naturale che non saprei dire quando e come sia spuntato nella mia testa. Ricordo solo che è stato circa quattro anni fa e che stavo lavorando alla tesi di laurea, quando le prime scene hanno iniziato a spuntarmi in mente. Ed è praticamente solo per poter disegnare e raccontare al meglio questa storia, che ho deciso di studiare seriamente l’arte del fumetto iscrivendomi ad una scuola di Comics. La storia è già totalmente strutturata, gli avvenimenti importanti sono stati tutti già decisi, ma per il resto mi lascerò trasportare dall’ispirazione del momento. I miei piani per essa? Posso dire con sicurezza che sarà bella lunga; con Antithesis ho tantissime cose da dire e molti messaggi da trasmettere, ed anche tanta azione ed avventura da mostrare!

Un tema che appare prorompente è quello dell’ambientalismo, quanto sarà importante nella storia?

Sicuramente lo affronto e lo affronterò, magari anche in diversi modi ma in Antithesis tratterò i temi più disparati, confrontando due punti di vista completamente opposti, tramite gli heveliani e i qayiniani.

Possiamo definire Antithesis un’opera distopica?

Si può dire che sia un po' distopica come opera, ma non sarà mai pesante, né pessimistica. Sebbene mi piaccia creare storie che comunicano dei messaggi e non siano fini a sé stesse, sono anche un'amante della leggerezza e della semplicità.

Temi che la terra possa diventare come Qayin? Ti auspicheresti mai di vivere ad Hevel?

Non so se la nostra terra potrà mai diventare come Qayin, in un futuro. Antithesis non ha un'ambientazione futuristica, né vuole essere per forza un monito per qualcosa. L' idea di Qayin è partita come una semplice estremizzazione della società di oggi, ma non posso negare che determinati eventi di questi anni stiano effettivamente avvicinando il nostro mondo a questo mondo estremizzato che ho creato…ahimè! Riguardo Hevel... no. A discapito di quello che possa sembrare, non augurerei a nessuno di vivere ad Hevel.
 

Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Della mia opera amo la sua leggerezza. Nonostante quello che potrebbe sembrare dalla premessa, Antithesis sarà un fumetto divertente e molto easy, ci saranno sì, scene più intense ed alcune persino drammatiche, ma per la maggior parte del tempo sarà una storia senza pretese, che realizzo solo per divertirmi e far divertire. I lettori di Animeclick dovrebbero votarla se amano le storie avventurose, ricche di azione, con due protagonisti che non si sopportano ma sono costretti a collaborare, e che, tra un litigio e l’altro, ne combineranno delle belle! Ma anche se amano le storie introspettive, che abbiano un significato, e che curino la crescita dei personaggi.

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Ringrazio voi per questa bellissima iniziativa, e ciao genteeeee! :D <3
 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!