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Nagisa98

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6,5
Nell’inverno del 2008 va in onda “Gunslinger Girl - Il Teatrino”, seconda serie dell’opera tratta dal manga scritto e illustrato da Yu Aida. L’anime, che consta di tredici episodi, è stavolta diretto da Akira Mano (“Ghost Hunt”) e realizzato dallo studio Artland.

Il cambio di staff è di sicuro la prima cosa che salta all’occhio durante la visione della prima puntata: purtroppo, tale modifica non ha giovato alla serie e ne ha invece intaccato il valore complessivo. Innanzitutto, il character design, molto più semplice e meno dettagliato, ha snaturato molti dei personaggi: le marionette, dotate di grandi occhi in stile moe, sono paradossalmente molto meno espressive, mentre alcuni adulti sembrano persino ringiovaniti (Hilscher, che ha perso lo sguardo un po’ stanco e mesto che lo caratterizzava nella prima serie, è l’esempio lampante). Le animazioni, dal canto loro, sono legnose e fastidiose, e tale difetto è evidente soprattutto nelle scene d’azione, le quali risultano molto meno d’impatto a causa dei personaggi che si muovono a scatti. A farci dimenticare questi difetti non ci pensa mica la regia: fatta eccezione per alcune scene, la visione è talmente lenta e poco armoniosa, da risultare fastidiosa, mentre le scene più movimentate sono tutt’altro che coinvolgenti. Inutile dire che l’atmosfera malinconica e desolata, che tanto caratterizzava la prima serie, sia completamente scomparsa: anche i colori, una volta spenti e freddi, hanno acquistato le tonalità brillanti di un prodotto d’intrattenimento qualunque.

Tuttavia, non si può certo che dire che “Il Teatrino” non abbia dei pregi. Le musiche, infatti, anche se private dello stampo solenne che le contraddistingueva nella prima stagione, restano comunque molto valide ed emozionanti (impossibile non ricordare il “Main Theme” proposto più volte). Anche le sigle si rivelano da una piacevole sorpresa: da un lato abbiamo l’opening “Tatta Hitotsu no Omoi” interpretata da Kokia, che si può fregiare di una sequenza di immagini abbastanza originale; dall’altro le ending “doll” (di cui abbiamo due versioni, una di Aoi Tada e l’altra di Lia) e “human”, nonché l’ottima reinterpretazione della ballata inglese “Scarborough Fair”. Gli sfondi, anche se non sono eccelsi, ricalcano in maniera abbastanza fedele alcuni dei luoghi più tipici della nostra penisola.
A livello contenutistico questa nuova stagione può essere considerata meno profonda della prima, tuttavia è ancora in grado di fornire alcuni spunti di riflessione interessanti: ciò è evidente soprattutto nella figura di Pinocchio, che potrebbe essere facilmente accostata a quella delle nostre marionette. Anche gli altri personaggi, antagonisti compresi, sono oggetto di una continua introspezione psicologica.

In conclusione, “Gunslinger Girl - Il Teatrino” è profondamente penalizzato dal suo nuovo comparto tecnico e dal cambio di stile, tanto da sembrare un banale e mediocre prodotto di intrattenimento come tanti altri. Tuttavia, alcuni aspetti positivi a livello sonoro e soprattutto dei contenuti gli permettono di raggiungere la sufficienza. Voto: 6 e mezzo.


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Andrea Levorato

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
Con la seconda serie, "Gunslinger Girl" parte intristendoci. Crea nostalgia della prima, conformandosi troppo in uno stile quasi anonimo, troppo colorato, allegro, raramente sfumato in seppia e con una colonna sonora pure nei canoni.
Ma al contrario delle premesse, non è da buttare via, anzi. E' un anime di pregevole fattura, poco originale a livello visivo ed emotivo, ma la storia è sempre quella ed è fantastica. Si approfondiscono personaggi interessanti, mettendo in secondo piano la mascotte, ovvero Henrietta. C'è più spazio per la melanconica Triela e la romantica Claes. Insomma, tecnicamente è nella media, ma la storia rimane pur sempre avvincente e i personaggi impressi.


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Karma Houdini

Episodi visti: 13/13 --- Voto 4
Che cosa diavolo è successo? Ecco, queste sono le prime parole a balenarmi nella mente durante la visione dei primi secondi di 'Gunslinger Girl - Il Teatrino'. Se non avessi letto il titolo durante l'opening non avrei mai detto di trovarmi di fronte al sequel di quel piccolo gioiellino (seppur leggermente grezzo) che era il primo 'Gunslinger Girl'.
Tra i due anime c'è una differenza temporale di ben 5 anni e aspettarsi come minimo una serie migliorata sotto svariati aspetti era più che legittimo. Invece è venuto fuori un anime assolutamente anonimo, nella migliore delle ipotesi, con un chara design che sembra la fiera del moe e che fa indegnamente scempio dell'aspetto delle piccole cyborg, ora tutte munite di occhioni grandi come finestre e di espressioni pucciose assolutamente fuori luogo con le tematiche caratteristiche dell'anime.

E il personaggio che paga maggiormente lo scotto di un tale, inutile restyling è proprio Henrietta, colei che si potrebbe tranquillamente definire la protagonista del primo 'Gunslinger Girl'. A parte l'aspetto, Henrietta si è ritrovata anche con una seyuu diversa, la cui performance vocale, a dir poco monocorde, non fa altro che contribuire allo svilimento totale di un personaggio che 5 anni prima era stato reso in modo eccellente sullo schermo.
Non che agli altri personaggi sia andata molto meglio. Ad esempio Hilshire, prima il più anziano dei 'fratelli' rimasti, ora sembra invece un giovanotto poco più che ventenne. Marco, invece, sembra che abbia i capelli ossigenati e ora parla come un bulletto dei bassifondi di Osaka.

Purtroppo è fin troppo evidente come il budget usato per la realizzazione di quest'anime abbia subito un ridimensionamento verso il basso. Non soltanto il chara design, ma anche le animazioni sono tutt'altro che fluide, tranne che in un paio di scene, davvero troppo poco per un anime del 2008 di soliti 13 episodi.
E il peggio deve ancora venire. Già al quarto episodio c'è un colpo di scena assolutamente ridicolo, che sembra non tenere minimamente conto del finale della prima serie, vanificandone soprattutto l'efficace e appropriata aura malinconica.
Inoltre l'evidente volontà da parte degli autori di focalizzarsi maggiormente sui terroristi padani peggiora ulteriormente la situazione traballante in cui versano i precedenti protagonisti. Franco e Franca sono delle macchiette, lui un cagnolino da guardia che parla per monosillabi e lei un'idealista che sembra vivere nel mondo delle favole.
Pinocchio, il giovane assassino padano che avrebbe dovuto dare uno sprint d'azione e suspense alla serie, si è invece rivelato soltanto un'aggiunta ingombrante e fastidiosa, una manata di vernice su un dipinto appena terminato. Un dipinto brutto, però.

In tutto questo disastro si salva la colonna sonora, con un'opening di grande presa, stavolta scritta e composta appositamente per l'anime. I pezzi strumentali che si sentono all'interno degli episodi sono ugualmente apprezzabili, nonostante il tutto abbia subito un cambio netto di genere: la dominanza di archi e pianoforte che caratterizzava il primo 'Gunslinger Girl' è stata ora sostituita da sonorità tipicamente J-pop. Menzione speciale per la cover di "Scarborough Fair" che chiude l'episodio dedicato a Claes, forse il migliore.

Ma una bella colonna sonora e un solo episodio su 13 che non faccia venire voglia di sbattere la testa contro un muro non possono certo risollevare le sorti di un anime che a malapena consiglierei ai fan più sfegatati della prima serie.
Davvero un gran peccato.

Enlightenment

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5
"Gunslinger girl – Il Teatrino" è una serie anime del 2008 di 13 episodi, sequel di “Gunslinger girl”, una serie anime del 2003. La visione della prima serie non è obbligatoria per potere seguire lo svolgimento di questa, ma è comunque consigliata.
La storia è ambientata poco dopo la fine della prima serie: l’ "Ente Pubblico per il benessere sociale" continua la sua lotta al terrorismo e con esso continuano le vicende agrodolci delle bambine cyborg; le novità rispetto alla prima serie riguardano principalmente i terroristi, che passano dall’essere “antagonisti senza nome” a veri personaggi. In questa serie si fanno inoltre riferimenti, anche se spesso molto vaghi, alla situazione politica italiana, come il controllo mediatico e il contrasto tra nord e sud, materializzato nella costruzione del ponte sullo stretto di Messina.

Nell’analizzare il lato tecnico è impossibile non fare un paragone con la prima serie, viste le nettissime differenze nelle due opere. Il confronto volge inevitabilmente al prevalere della prima. Il disegno segue i canoni dello stile moe, molto usato negli anime moderni, soprattutto se di genere sentimentale. In linea di massima questo stile, oltre a essere, a mio parere, veramente indigesto ai fan della prima serie, si dimostra sin dai primi secondi assolutamente inadatto al contesto in cui si svolge l’opera: vedere sparatorie e uccisioni con in mezzo delle bambine dai grandi occhioni colorati, che tra l’altro reagiscono alla vista dei cadaveri con freddezza e indifferenza, dona all’opera un aspetto irrealistico al limite della caricatura; l’esatto opposto della prima serie, che aveva puntato invece alla ricostruzione realistica.
Le animazioni, non avrei mai creduto di doverlo dire un giorno, sono peggiori di quelle della serie del 2003. In molti casi i personaggi, nonostante siano assassini professionisti, tengono le armi in posizioni assurde: tenendo un fucile d’assalto con una mano sola oppure puntano una pistola con il gomito completamente piegato, posizioni in cui è praticamente impossibile nella realtà tenere l’arma ferma ed evitare di sbagliare il colpo per il contraccolpo.

Anche la parte sonora, sebbene qui i difetti siano meno gravi, non brilla e rappresenta un passo indietro rispetto alla prima serie: in primis il cambio di alcuni dei doppiatori, un'esigenza condivisibile visto il diverso studio di produzione, ma che rende l’opera ancora più indigesta ai fan della prima, sempre se è ancora possibile. Le musiche sono pezzi da piano-bar classici più qualche canzone j-pop. L’opening è carina sia dal punto di vista grafico sia da quello musicale per il suo aspetto sperimentale; purtroppo dalla settima puntata subisce un cambio di veste grafica che la standardizza; questa nuova veste grafica ha, tra l’altro, il difetto di “spoilerare” un avvenimento importante della trama.

L’anime rimane simile alla prima serie nell’impostazione di base: molti dialoghi e pochi combattimenti. I primi due episodi mi hanno dato l’idea erronea che la produzione avesse puntato per un approccio più action, cambiando di fatto il target dell’anime, ma dal terzo episodio in poi l’anime torna sui binari e mantiene lo stesso stile fino alla fine. I fan del genere action probabilmente non troveranno in "Gunslinger Girl – Il Teatrino" la loro serie preferita.

Come ho già accennato in questa serie, al contrario della prima, la nostra attenzione sarà rivolta anche ai terroristi. Il movimento terrorista appare chiaramente ispirato al partito Lega Nord, in brevi fotogrammi si vedono addirittura le bandiere del partito. Purtroppo l’aggiunta di questi nuovi personaggi non ha i risultati sperati, l’anime cerca infatti di spaziare tra i due “fronti”, dedicando di volta in volta episodi agli uni o agli altri, finendo però per dedicare troppo poco tempo a entrambi. Nella prima serie 13 episodi non erano bastati a farci scoprire del tutto le complesse ragazzine cyborg; in questa serie la mole di personaggi finisce per non aggiungere nulla di nuovo e anzi rovina quanto fatto in precedenza. I complessi caratteri delle bambine si riducono a infantili bisogni di attenzioni dai loro supervisori, i rapporti con gli stessi ad amori a senso unico; l’atmosfera malinconica che aveva contraddistinto la prima serie è sparita.
Anche sul lato dei terroristi non va meglio. L’assassino Pinocchio, probabilmente il più importante, è un personaggio stereotipato. Personalmente non sono un maniaco dell’originalità, ma in un anime psicologico un personaggio stereotipato, specie se molto importante, è una cosa grave.

Concludo la recensione scagliando comunque una lancia a favore di Gunslinger Girl: anche se questo capitolo non è stato dei migliori, Gunslinger Girl va guardato come una tragedia con un ottimo primo atto, un secondo atto non molto convincente e un eccellente epilogo. Infatti, da lettore del manga, vi posso dire che il meglio deve ancora venire. Spero quindi in una degna terza serie e, in mancanza di questa, consiglio l’ottimo manga che proprio in questo periodo è alle battute finali.
Consiglio la visione ai fan degli anime psicologici e drammatici senza troppe pretese. Voto: 5.


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CrimsonEyes

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5
Comincio con il dire che questo sequel mi ha deluso su molti fronti. In primis il character design non è riuscito a trasmettere quel pathos che ci ha colpito tanto nella prima fantastica serie e che ci ha dato tante emozioni in ogni singolo episodio, così da renderli tutti eccitanti senza eccedere nei colpi di scena. Molti episodi del Teatrino devo dire che mi hanno alquanto annoiato e per di più mi sono sembrati un tentativo di allungare la storia per assenza di idee.
Le espressioni facciali e gestuali che ci propina questa serie, secondo me, sono al dir poco infantili (vedi gli enormi occhioni) e prive di sentimento. Per non parlare delle proporzioni: tra un po' è più alta Triela di suo "fratello"!
Altra cosa, le musiche: uno scempio. Sono sempre le stesse; rarissimamente esse hanno ricreato le atmosfere che facevano immedesimare nei personaggi e che arrivavano quasi a commuovere nella prima serie.
Il colore poi è dosato in maniera pessima, quasi a volere rendere l'anime più allegro e forse per rendere l'opera aperta ad un pubblico più vasto (?).

<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Da quanto ho capito i disegni del Teatrino sono più similari al manga e posso capire, con la partecipazione dell'autore, il cambio di stile, ma a questo punto è l'autore stesso che mi delude. La storia del Teatrino si distacca moltissimo dalla storia delle ragazze quando mi sarei aspettato nuovi sviluppi da parte delle stesse e magari anche un finale di quelli inaspettati. Ultima cosa, tutte le ragazze, Rico inclusa, s'innamoreranno dei propri tutori e questo sminuisce tantissimo la figura di Henrietta, il cui amore per Jose era una cosa veramente d'effetto che distingueva la protagonista dalle altre!
Uno dei pochi pregi di questa serie è sicuramente l'essersi concentrata sulla vita e sul profilo psicologico degli antagonisti.
Alcune musiche rispecchiano bene l'ambiente italiano e sicuramente la situazione politica è più approfondita e spiegata meglio che in precedenza.
Do un 4 e 1/2 arrotondato per eccesso perché voglio credere che l'autore abbia voluto fare suscitare alcune emozioni per le quali siamo impazziti nella prima serie.


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Ironic74

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5
Nel 2008 , sulla scia del discreto successo ottenuto dalla prima, la Artland prende le redini che furono della Madhouse nel 2003 e con la supervisione di Yu Aida ( il creatore del manga originale) realizza una seconda serie di 13 puntate di Gunsliger girl dall’italianissimo nome de “ Il Teatrino” con chiaro riferimento al fatto che le bimbe cyborg vengono chiamate sprezzantemente “ marionette”.
Questa nuova serie , come si può facilmente intuire leggendo gli altri commenti, ha destato numerose polemiche da parte dei fans della prima ora e io stesso non posso che trovarmi d’accordo con loro. Nel 2003 questo anime si distingueva per la scelta coraggiosa di dare un taglio realistico sia al character design dei personaggi che alle atmosfere che risultavano cupe e adatte alla tragicità della storia, mentre nel 2008 questo viene totalmente stravolto a favore di un’impostazione più vicina alle produzioni del momento. Il tentativo per nulla velato è quello di renderlo un prodotto aperto ad un pubblico più vasto del precedente.
Il cambio però non giova per niente rendendo totalmente inespressivi , quasi caricaturali, i personaggi con i loro grandi occhioni e le loro pseudo infatuazioni adolescenziali che qui vengono rimarcate in maniera esasperante snaturando in certi momenti la storia stessa.. Rico e Angelica sono l’esempio lampante di quanto detto e chi avrà visto entrambe le serie non potrà non rendersene conto da solo.
Ciò nonostante dal punto di vista della pura trama , questi nuovi episodi raccolgono in se qualcosa di positivo. Viene approfondita e spiegata meglio la trama politica che precedentemente era stata messa da parte a favore delle storie personali e delle scene di azione. C’e’ inoltre la scelta di avere un unico ciclo narrativo centrale che racconta la storia di una cellula terroristica del Nord nel suo tentativo di distruggere il nascente Ponte di Messina, obiettivo dall’enorme significato simbolico e che mostra ancora una volta come l’autore sia stato attento a tutta la propaganda politica che c’e’ stata in Italia negli ultimi tempi.
Interessante è anche la volontà di voler spiegare il perché delle azioni dei terroristi, che da meri cattivi della storia passano ad essere delle persone vere con i loro sentimenti e le loro speranze ed in questa ottica va compresa anche l’idea di dare un alter ego credibile alle tremende cyborg bambine nella figura del giovane killer Pinocchio.
Rimane però un prodotto senz’anima e senza il pathos che la serie precedente era riuscita a infondere nello spettatore fin dalla prima scena e quindi il voto non può essere che sotto la sufficienza.

Reaper

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Reaper

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
Per creare un buon anime/manga ci vogliono molta pazienza e buon senso, mentre per peggiorarne, in modo assurdamente certosino e crudele, le caratteristiche che lo rendono un capolavoro ci vuole davvero poco. La prima serie (che ho visto) era un capolavoro che raramente si raggiunge con la trasposizione da manga ad anime.
Questo "magica Doremì" super colorato, con i fucili al posto delle bacchette magiche, ha invece completamente annientato l'atmosfera che la storia e il suo svilupparsi tanto avevano cercato di affermare per un anime di questa tipologia. Quel che mi chiedo, con tutto il rispetto, è "Ma come si può trasformare un anime action/drama con una trama talmente particolare in un ridicolo cartone animato con disegni infantili?".

Non vorrei essere frainteso, ma Gunslinger Girl era un eccellente anime soprattutto per le atmosfere che possedeva e che davano maggior profondità ai dialoghi e alle scene d'azione. I volti dei protagonisti adulti ricordano, in questa seconda serie, più degli adolescenti, per non parlare dell'espressività che è a dir poco rivoltante, e forse sarà meglio che non mi dilunghi a parlare delle auto: allucinanti, non esagero. Gli episodi trasudano la stessa trama, gli stessi eventi bene o male, del manga, ma lo fanno in modo completamente alterato. Farò un esempio semplice: se a un anime del tipo Death Note dessimo la grafica e le animazioni dei Pokemon (non me ne vogliano), darebbe le stesse sensazioni? Pensiamoci attentamente.
Per la cronaca, il voto per Gunslinger Girl, quello vero, è 10.

Pinocchio

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Pinocchio

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
I fan della prima serie potrebbero trovarsi inizialmente spiazzati dai disegni, ma vi assicuro che una volta abituatocisi al nuovo look dei personaggi, l'essenza di Gunslinger Girl rimane invariata.
A differenza della prima serie questa volta gli antagonisti sono davvero ben caratterizzati, infatti ci troveremo a seguire da vicino sia le vicende delle varie marionette che quelle dei terroristi (in primo piano Pinocchio, Franco e Franca) che andranno via, via intrecciandosi fra di loro fino ad arrivare a un finale molto più che appassionante.
In definitiva lo reputo degno del suo predecessore, consigliato a tutti!

liuis

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liuis

Episodi visti: 2/13 --- Voto 5
Quel capolavoro che è stata la prima serie di Gunslinger Girl si perde nella mediocrità che trasuda da ogni fotogramma di questa seconda. I bellissimi disegni e le meravigliose musiche che avevano contraddistinto i primi 13 episodi, qui diventano i tratti di un manga rozzo qualunque (capelli blu e occhi più grandi della testa) con musiche non solo pessime, ma talmente invadenti da risultare fastidiose. La sequenza della sparatoria nell'episodio pilota era di una tale bellezza che ho quasi pianto. Qui le lacrime le ho solo per l'amarezza. Un vero peccato.


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HaL9000

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
Valgono le stesse considerazioni che ho già scritto per la prima serie: sia l'una che l'altra, in fondo, seguono fedelmente la trama e gli avvenimenti del manga. Do un voto inferiore per la qualità grafica di questa serie, inferiore rispetto alla I°: i colori sono più pastello,il chara design più da "cartone animato", con un tono meno realistico, ed anche la colonna sonora è, secondo me, meno valida qualitativamente.D'altronde, la realizzazione è stata affidata ad uno studio di produzione diverso.

rosenrot

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rosenrot

Episodi visti: 3/13 --- Voto 6
Per ora mi limito ad un 6 perchè ho visto solo 3 episodi, ma avrei messo anche di più, essendo una grande appassionata di quest'anime. L'anime ci ripresenta la trama come se fosse distaccata dalla prima serie, anche se ci sono dei colpi di scena per nulla innoqui e uno di questi riprende la prima serie, però a parte questo le atmosfere sono sempre le stesse e quindi spero che qualcosa segni un cambiamento nello svolgimento della trama. Inoltre come cambiamenti abbiamo dei disegni e delle colorazioni differenti, i personaggi vengono resi più vivaci e ancora non so ben dire se abbia apprezzato il cambiamento o no...
Poi anche nell'opening e nell'ending un cambiamento radicale, non più canzoni dei Degaldos, ma come opening abbiamo la canzone di Kokia "Tatta Hitotsu no Omo" che mi piace veramente tantissimo!

Dogwalker

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Dogwalker

Episodi visti: 1/13 --- Voto 9
A distanza di ben cinque anni dalla prima serie, tornano in azione le baby killer dell'Agenzia per il Benessere Sociale.
Non molto sembra essere cambiato nella trama, che riprende senza soluzioni di continuità da quando la vecchia serie si era interrotta (sarà interessante vedere se e come verrà riproposto il personaggio di Angelica, di cui veniva fatta intuire la morte alla fine della prima serie, ma che è viva e, relativamente, vegeta nel manga) mantenendo immutati protagonisti ed antagonisti.
Ad essere cambiato è il character design, che ha abbandonato qualche pretesa di realismo, diventando più cartoonistico, più "carino" nel disegno, ed avvicinandosi nello stesso tempo a quello del manga. Anche i colori si sono semplificati (Rico e Triela/Doriella ad esempio sono passati dal biondo naturale all'ossigenato), perdendo qualche riflesso di luce a vantaggio della fluidità dell'animazione. Il reparto musicale infine sembra aver abbandonato il classico per virare verso il pop.
Il primo episodio, come prevedibile, data la distanza temporale dalla vecchia serie, serve da introduzione ai personaggi principali e al loro lavoro, è immutata però la delicatezza della regia che, con pochi tratti, riesce a rendere le differenze psicologiche delle protagoniste (Henrietta, preoccupata più che altro di stare il più vicino possibile al "suo" josè; Rico, vera bambola assassina, spensierata e sorridente; Triela, professionale ed in grado di discutere di strategia con il suo partner in modo quasi paritario).
La "solita" menzione va fatta alla stupefacente precisione dell'ambientazione italiana (i romani possono riconoscere ognuna delle strade del percorso di fuga dei terroristi), mentre, se un appundo deve essere fatto, va al mecha design: perfetto quello delle armi, ma pessimo quello dei veicoli, ridotti a poco più che scatole da scarpe con le ruote.