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Ioria di Leo

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Bocciato!
Leggendo la sinossi, mi aspettavo una trama originale e intrigante, in cui non sarebbero mancati gli spunti per riflettere su tematiche trattate da sempre meno opere. Mi aspettavo dunque una trama che, sulla falsariga del celebre romanzo di Bradbury, 'Fahrenheit 451', a cui l'opera apparentemente sembra volersi richiamare, rivisitasse, magari un minimo, in chiave moderna le questioni trattate dallo scrittore statunitense.

Purtroppo mi son dovuto ricredere sin da subito, poiché è bene sottolineare che 'Library Wars' non segue altro che i ritmi della commedia, e non ha la minima volontà di sviluppare tematiche che è lecito aspettarsi. Ed è per questo motivo che non si intravede un minimo di critica da parte dell'autrice, e il tutto viene trattato con una banalità tale da risultare per certi versi assurdo. In ogni occasione non si avverte minimamente quel senso di pericolo che una guerra dovrebbe inevitabilmente suscitare. A partire dalle battaglie tra le due fazioni, una che rivendica la censura e l'altra che si vuole opporre, nessuno scontro rimane memorabile o, quanto meno, degno di nota. Inoltre, i personaggi non sembrano avere la consapevolezza di quanto stia accadendo e dei possibili risvolti che la distruzione dei libri potrebbe portare, poiché inscenano figure da commedia grottesca in uno scenario di tutt'altro genere.
Il risultato? La drammaticità pari a zero e quell'ombra beffarda che pervade i personaggi copre ciò su cui la storia è costruita, rendendo ridicolo tutto quello che accade.

Riassumendo, l'opera si sviluppa, seppur lentamente, sul rapporto sentimentale tra i due protagonisti e i personaggi secondari, lasciando completamente anonima la questione legata alla censura e le possibili riflessioni a cui l'autrice avrebbe potuto dar voce, creando qualcosa di diverso.
Peccato...


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Ninfea

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Ho scoperto per puro caso questa serie un po' anomala, e a suo modo originale e semiseria, e, contro ogni aspettativa, è stata una scoperta piacevole. Sì, mi è piaciuta davvero. Intendiamoci, non stiamo parlando di un capolavoro del genere fantascienza o guerra, ma l'ambientazione curiosa (un futuro lievemente distopico) condita con azione, tensione e commedia, dà al tutto un guizzo davvero frizzante che coinvolge e non annoia mai. Nulla va preso troppo sul serio, perché la serie non vuole esserlo, anche quando tratta tematiche importanti come il controllo dei media e delle informazioni esercitato dalla censura governativa, osteggiata da un apparato militare (Library Force) che cerca di difendere il diritto alla libera espressione e la cultura in tutte le sue forme, in questo caso i libri custoditi nelle biblioteche pubbliche.

I personaggi sono pochi ed essenziali, ma tratteggiati con una certa cura. Una ragazza di nome Iku Kasahara si arruola in questo corpo militare, in seguito a un 'fatale incontro' con un uomo misterioso che l'aiuta a difendere un libro dalla confisca governativa.
L'addestratore Dojo è il suo diretto superiore, ragazzo che la sprona e la punzecchia di continuo almeno all'inizio, ma che in realtà crede in lei e ne vede il potenziale. I toni da commedia sono suggeriti dal rapporto conflittuale tra questi due (sembrano cane e gatto), che verrà stemperato nell'arco della serie, diventando un rapporto di fiducia con un lieve romanticismo appena accennato o solo suggerito, oltre ad altre situazioni vagamente surreali (come l'interferenza dei genitori della protagonista).
La protagonista femminile è senza dubbio esuberante e interessante, ragazza di carattere, determinata, impulsiva e capace di tenere testa a chiunque, un bel personaggio, come Dojo, del resto, deciso, energico, ma più protettivo e gentile di quanto non appaia.
Gli altri personaggi come Tezuka, Komaki o la compagna di stanza Asako non sono semplici comparse, ma hanno un loro ruolo piuttosto preciso all'interno della storia e una loro personalità ben marcata, che li rende tutti figure interessanti e ben collocate nella trama.

Le scene di guerriglia non sono molte e ridotte all'essenziale, e, più che altro, definiscono il contesto dell'azione.
Il dramma è sottinteso, stemperato, c'è la tensione, ma non c'è mai la volontà di scendere davvero nella tragedia, eppure tutto funziona abbastanza bene, e, nonostante le contraddizioni e i toni surreali di alcune situazioni che potrebbero apparire improbabili se non del tutto inverosimili (perfino questa strana guerra e la maniera in cui viene combattuta... eppure la censura trova un suo contesto di verità, come la volontà di opporvisi), gli elementi sono equilibrati e nell'insieme non mi hanno infastidito o fatto storcere il naso.
Ripeto, nulla va preso troppo sul serio, ma il divertimento c'è e la storia ha i suoi lati leggeri, oltre che piacevoli, e potrebbe concederci anche qualche piccola riflessione su temi come la libertà dell'espressione umana o il potere che vuole esercitare il controllo parziale o totale sull'individuo.

Una bella serie di puro intrattenimento, o quasi. Si lascia guardare volentieri.


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ArchBacchus 126

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
"Library War" è un'anime del 2008 che narra delle vicende del soldato Kasahara, impegnata nella guerra tra i Revisionisti e "L'arma dei Tomi".
La trama è particolare, il fatto che la censura porti a una vera e propria guerra è intrigante. E' raccontata bene, in maniera lineare, l'unica pecca è che i ritmi non sono altissimi e si rischia di annoiarsi.

Il disegno è bello, molto semplice ma pulito. Gli occhi e il viso sono abbastanza espressivi, nulla di eccezionale, ma neanche brutti. Gli scenari non sono molto vari, ma sono curati e disegnati bene. Le animazioni sono buone: peccano nelle scene di azione, infatti sembrano abbastanza statiche, ma nelle scene comiche sono molto belle. La fotografia è buona ma niente di più, non ci sono scene che restano impresse nella mente di chi guarda.
I personaggi sono pochi (alla fine sono sei), ma sono ben caratterizzati, le interazioni sono numerose e fatte bene. Soprattutto non ci sono personaggi che stancano e nessuno appare più del dovuto.
Le musiche sono buone, riescono più o meno a immedesimarti nella scena, ma non sono indimenticabili. Invece opening ed ending sono veramente belle, soprattutto l'opening riesce a trasmetterti il senso dell'anime.
Il lato comico dell'anime è curato e, anche se principalmente sono reazioni esagerate di Kasahara o Dojo, le scene comiche fanno ridere e sono belle.

Passiamo ai lati negativi. In primo luogo l'anime dovrebbe essere di genere guerra, dovrebbe perché non lo è, infatti i pochissimi combattimenti sono fatti male. Sono molto incasinati, non si riesce a capire cosa succede, non ci sono avvenimenti nello scontro. Sono solo delle persone che si sparano. In più sono ad "orari", infatti gli scontri possono avvenire solamente in determinate ore, e nell'anime succede spesso che mentre si stanno sparando si fermano di punto in bianco perché è "finito il tempo", cosa assolutamente assurda e inaccettabile. Oltretutto non si respira drammaticità, elemento fondamentale in un anime di guerra. I pochi avvenimenti drammatici sembrano forzati e sono anche poco logici. Altro errore è la totale mancanza di hype, infatti quasi tutte le puntate sono autoconclusive e non danno spunti per l'episodio successivo.

In conclusione, a malincuore devo bocciare quest'opera. Non è brutta, anzi, ma non c'entra niente col genere che vuole rappresentare. La comicità e il romanticismo sono fatti veramente bene, ma quando mi tratti il tema della guerra non li puoi mettere al centro dell'opera. Per fare una similitudine, è come se in una macelleria vendessero il pane più buono del mondo ma non la carne. Come già detto, con altri temi sarebbe un capolavoro, ma alla fine resta solo un'opera che non è quello che dovrebbe essere.


 6
npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
La domanda che mi son posto prima di cominciare questa recensione è stata: "ma se dico che questo anime non m'è piaciuto passo per quello che non ci ha capito niente?". Dato che, in realtà, avevo ben intuito le intenzioni dell'autore, alla prima è seguita una seconda domanda:"ma se dico che l'ho capito e non mi è piaciuto lo stesso passo per uno che pensa che talvolta la censura sia un male necessario?". Anni e anni di strali (per non dire altro) contro il taglio e cucito praticato sugli anime dalle emittenti italiane mi son ripassati davanti agli occhi e l'idea di dare un'impressione di questo tipo mi faceva ribollire il sangue. Infine, guardando l'altissima valutazione che, fino alla mia recensione, questo titolo aveva ricevuto mi son dovuto chiedere:"ma se ho capito il significato dell'anime e sono uno deciso nemico di ogni forma di censura come mai non l'ho apprezzato?" La risposta che mi son dato è che talvolta anche i buoni propositi possono essere espressi in un modo non condivisibile (almeno per il sottoscritto). E' però solo l'espressione che si critica non i propositi; ma dato che è solo la prima che debbo giudicare la mia valutazione non può essere che negativa. E spiego subito perché.
Library world vuole rappresentare, in modo parodistico, le preoccupanti tendenze censorie di parte delle società moderne. Questa tendenza viene così rappresentata sotto le sembianze una vera e propria guerra in cui si fronteggiano due diverse forze armate: quelle censorie governative e quelle assoldate dalle biblioteche per difendere il diritto alla libera espressione. Fin qui l'idea è indubbiamente accattivante ma viene poi costruita su dei presupposti assurdi: non è assolutamente concepibile, in nessuna forma di Stato possibile, che il Governo di uno stesso paese crei una legge ed il suo opposto e che queste possano convivere senza che, invece, una delle due sostituisca l'altra. Ma anche supponendo che ciò sia possibile (chissà forse guardando il nostro complesso ordinamento giuridico potrebbe anche darsi che sia possibile trovarne!) questa astrusa possibilità non potrebbe mai essere estesa fino a comprendere la costituzione di due forze armate legali rivolte l'una contro l'altra. Sarebbe la guerra civile legalizzata, un paradosso troppo evidente. Si potrebbe obiettare che forse in questo modo l'autore voleva mostrare la doppiezza degli organi di governo contemporanei, convinti censori ma allo stesso tempo presunti garanti della libertà di pensiero; in verità credo molto poco a questa possibilità. Ma anche se fosse così, perché questo aspetto non è stato evidenziato di più?
Dato l'intento parodistico dell'opera avrei potuto anche sorvolare su questi particolari, come hanno fatto (e detto di aver fatto) in molti. Ma un argomento è così complesso e importante non può assolutamente essere affrontato in modo così leggero e scanzonato e poi pretendere di avere una buona valutazione in virtù dei suoi "nobili intenti". Questo sembra un anime scolastico con alunni tutto fucile e tattiche militari; alcune cause per cui si battono le ho trovate sbagliate o perlomeno "inopportune". Mi riferisco, in particolar modo, alla difesa della scultura con la divisa del censore in croce: se l'arte spingesse davvero alla violenza fisica allora avrebbero ragione loro, i censori. L'arte può, ovviamente, esprimere anche atti violenti ma non "essere" un atto di violenza in sé.
Così sulla base di queste poche considerazioni la mia valutazione non può essere positiva anche perché se lo si guarda sotto il solo profilo della semplice commedia, Library World si rivela un mezzo fallimento (almeno per me).
So che questa più che una recensione è un insieme di pensieri in libertà, ma mi andava di farla così stavolta. Se non vi piace censuratemi pure.

giaken

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Molte delle recensioni già inserite a proposito di "Toshokan Sensou" sono ben curate ed esaustive, quindi ho esitato un poco all'idea di postarne una mia. Ho però osservato che quasi tutti i miei predecessori insistono sullo scarso realismo dell'ipotesi narrativa di fondo - una guerra civile fra censura e biblioteche pubbliche. Datosi il caso che io sia un pubblico bibliotecario, devo dire che non trovo affatto bizzarra l'idea. Sono almeno 10 anni che in ambito europeo si cerca di far passare direttive europee volte a privatizzare il funzionamento delle biblioteche pubbliche: nel 2007, in particolare, la Commissione Europea ha proposto una bozza di direttiva secondo la quale il prestito dei libri - per legge - sarebbe diventato a pagamento - ovvero, solo pagando un abbonamento gli utenti avrebbero potuto accedere al prestito librario. E' stata necessaria una mobilitazione generale di tutte le associazioni di consumatori e di tutte le associazioni professionali dei bibliotecari per convincere il Parlamento Europeo a bocciare questo mostro giuridico. Conoscendo la dimensione stratosferica degli interessi economici che stanno dietro all'uso pubblico e gratuito dei libri - ma anche degli audiovisivi -, non mi meraviglierei affatto per lo scoppio di una vera guerra a colpi di mitra e RPG.

L'ambientazione di quest'anime, quindi, non mi pare affatto assurda, ma riflette molto bene - sia pure allegoricamente, in chiave fantapolitica - molti dei problemi che oggi girano intorno al tema dell'uso pubblico delle opere intellettuali, della loro condivisione e diffusione.
Il Comitato per la Revisione Mediatica e la Legge di Revisione Mediatica di cui si parla in "Toshokan Sensou" non sono molto lontani dalla realtà attuale: di fatto esistono già, in altre forme, più subdole e meno eclatanti. La scusa è sempre la solita: proteggere i buoni cittadini dalla pedofilia, dalla droga e dai cattivi maestri: intanto si fanno fuori un sacco di cose che non c'entrano nulla con la pedofilia, ecc., ma si sa, in guerra ci sono sempre danni collaterali. Ops… E quando la censura non proviene dai governi o dal complesso dell'economia mediatica, arrivano i fanatici e gli integralisti di ogni forma e colore, come quelli che due mesi fa hanno incendiato la redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo - alla luce di quest'episodio, la scena in cui il capitano Genda si fa sparare addosso per proteggere un'installazione artistica non è proprio tanto improbabile.

Di fronte a tutto questo non è sempre facile schierarsi e combattere: pigrizia, sottovalutazione dei pericoli, tendenza al quieto vivere ti portano spesso a dire "ma chi me lo fa fare", ad auto-censurarti. E allora ben venga un anime come "Toshokan Sensou", che mi ha veramente trasmesso una carica di energia sana, di idealismo entusiasta, senza compromessi. Qualcuno potrebbe accusare "Toshokan Sensou" di semplicismo, di ingenuità. In effetti, le avventure di Kasahara Iku e dei suoi compagni sono raccontate un poco sul tono dei Ragazzi della via Pal: buoni sentimenti, onestà e integrità a tutto tondo, buoni contro cattivi e alé. Però, in fondo, difendere i valori autentici dall'oscurantismo e dall'arroganza del potere è sempre una cosa semplice: il bene c'è, il male anche, basta fare una scelta. E' trovare il coraggio di farla nella vita di tutti i giorni che è difficile. Sopratutto in un paese come il nostro dove, se applichi con rigore e coerenza dei princìpi etici e morali sei automaticamente classificato come un povero scemo.
Spero di non aver annoiato e di non essere andato fuori dalle regole del buon recensore, ma le tematiche di quest'anime in effetti rendono necessario uno sguardo più ampio del consueto perché tirano in ballo questioni di strettissima attualità. Ovviamente, consiglio caldamente la visione a tutti.


 3
dawnraptor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Che si cerchi disperatamente di operare censura sui contenuti diffusi con qualsiasi mezzo non è una novità. Le leggi che si cercano di imporre nel web in questi giorni ne sono una prova tangibile. E' cosa buona e giusta che, con ogni mezzo, si cerchi di attirare l'attenzione sulle limitazioni che un certo tipo di censura potrebbe operare sulla libertà individuale e collettiva.
Detto questo, pare poco credibile, al giorno d'oggi, uno sviluppo violento quale quello che viene presentato in quest'anime. Ciò non toglie che, essendo ambientato nel futuro, non si possa a priori negarne la possibilità. Magari non sarà probabile, ma di sicuro, per ora, è "possibile".

Come mio solito, evito la ripetizione di riassunti della trama, già così efficacemente presentata dai miei predecessori.
Preso come sviluppo possibile della situazione odierna, "Library War" è un anime favoloso, partendo dal particolare forse meno importante - ma non per me - della totale assenza di fanservice. Che sollievo, per una volta nella vita, vedere una serie senza latterie al vento, quarti posteriori in bella vista manco fossimo al macello, situazioni che ammiccano verso questa o quella fascia di pubblico, ma senza mai arrivare a un vero "costrutto"! Qui ci sono storie d'amore, e basta. Che siano etero non ha importanza: sono storie d'amore, non una presa in giro.
Pur senza addentrarmi nella trama, vorrei però portare l'attenzione sul fatto che, facendo mente locale, risulta comunque un po' poco credibile l'apparato militare dualistico che si viene a formare intorno al diritto di leggere. Ovvero: non è tanto incredibile il fatto che esistano due eserciti contrapposti, quanto le regole e le modalità che questi eserciti seguono nel fronteggiarsi. Quelle, le ho trovate un po' assurdamente artificiose, ma è semplicemente la mia idea personale.

Per il resto, la serie sviluppa in modo coerente le premesse di fondo. Non si può fare a meno di applaudire, per me che sono una moderata femminista convinta - cosa ciò voglia dire, lo lascio alla vostra immaginazione -, il fatto che la protagonista diventi la prima donna in assoluto a far parte del corpo armato di difesa delle biblioteche, contro il parere dei genitori, specie della madre. Né si può fare a meno di immedesimarsi con lei mentre, faticosamente, cerca di migliorarsi, di non farsi ammazzare, e di non far ammazzare nessuno. Come non provare un filo d'angoscia, quando la si vedrà entrare in crisi, rendendosi conto d'aver probabilmente ucciso per la prima volta?
A tutti i suoi problemi, si aggiunge pure la crescente attrazione verso il suo scontroso ufficiale superiore. Ma non si portava in cuore, la nostra eroina, il favoloso principe azzurro che aveva protetto lei e il suo libro, quando era bambina, ispirazione delle sue azioni di oggi? Tradimento!
Ah, vita difficile delle reclute! Resa ancor più difficile da un'innata goffaggine.

Sono solo 12 puntate, però lo sviluppo narrativo, così come ci viene presentato, non ne risente. Non si assiste ad accelerazioni narrative improvvise, né si presenta il problema dei filler. Capisco che, essendo tratto da letteratura e da manga, probabilmente la riduzione sia stata fatta privilegiando alcuni aspetti rispetto ad altri. Si intuisce che, nella storia scritta e nel manga, potrebbero esserci più approfondimenti sulla situazione socio-politica, economica, militare, che qui vengono lasciati, se non in fase embrionale, un po' abbozzati.
Non si può fare a meno di pensare, ancora prima che nell'anime vi si faccia accenno, alle vicende di "Fahrenheit 451": là dove si parla di distruggere libri, viene sempre alla mente. Ed è bello vedere che, anche se i due opposti eserciti ci vengono presentati come esponenti di ideali completamente contrastanti, ci dicano invece che non è proprio così. Il corpo a difesa dei libri è formato da volontari idealisti, che combattono in nome della libertà di lettura, versus un esercito di mercenari, tra cui alcuni violentissimi con un distorto senso dell'onore, che non si fanno scrupoli a infrangere le regole di ingaggio. Salvo poi scoprire che alcuni di questi mercenari non sono affatto convinti di quello per cui combattono, ma sono costretti per fame, o per ricatto. Insomma, anche i "cattivi" hanno i loro gentiluomini.

Il finale arriva al momento giusto, e non lascia nemmeno l'amaro in bocca: è una di quelle storie da cui è facile lasciarsi trasportare, ma che, avendo una conclusione plausibile e pseudo-definitiva, non si fa troppa fatica ad abbandonare. Ti lascia con un buon ricordo e con la sensazione di non aver sprecato il tuo tempo, complici i bei disegni e una colonna sonora azzeccata.
Forse "Librar War" non sarebbe proprio da 9, ma voglio premiare l'argomento scelto come asse portante di questa serie, quindi arrotondo il mezzo punto al voto superiore.


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Rieper

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
La censura è quell'azione messa in atto solitamente da persone particolarmente influenti su argomenti principalmente mediatici. Ma cosa succede quando questi atti vengono esasperati?
Library War si presenta come un anime a tratti leggero e a tratti riflessivo, riuscendo a mantenere il giusto equilibro d'intrattenimento e d'intelligenza nell'uso dei temi trattati.

La giovane Kasahara è una recluta dell'arma dei tomi, che si occupa di proteggere le biblioteche e i libri che il governo giapponese di un futuro prossimo ritiene inadatti alle generazioni prossime. In realtà la censura più volte è usata a fini personali e per mantenere informazioni scomode all'oscuro dell'opinione pubblica. La giovane recluta si è offerta volontaria per questo nobile servizio alla popolazione, ma l'addestramento, così come i problemi di ogni giorno, non è per nulla semplice, e facendo parte di un corpo armato significa che è pronta a proteggere a costo della vita quelle opere capaci di fare sognare e riflettere le nuove generazioni. Inoltre il suo amore per i libri e i suoi principi non sono gli unici motivi per i quali si è arruolata. Toccherà a voi scoprire la motivazione di fondo.

Essenzialmente si va dalla commedia sentimentale all'azione, per poi concedere qualche minuto riflessivo. I personaggi sono ottimamente caratterizzati e per nulla stereotipati, lasciando lo spettatore felicemente ignaro di come possano svilupparsi i dialoghi che ne conseguiranno. Come ho già fatto presagire, non mancheranno siparietti assai spassosi, che ci mostreranno dei personaggi caricaturali al limite al fine di mostrarne le forti emozioni.

Tuttavia Library War non è esente da un piccolo/grande problema di fondo: la credibilità e il realismo con il quale si svolgono le vicende. Mi spiego meglio: ci sono due fazioni in contrasto tra loro, ovvero i revisionisti favorevoli alla censura e l'armata dei Tomi che è invece contraria alla riforma della censura. Quindi dove si svolgono gli scontri tra le due fazioni: in parlamento? In teatro? Eh no! Quel che prende vita, quando parlo di scontri, sono veri e propri scontri armati, con tanto di morti e feriti. Ma come può un governo permettere che vi siano sparatorie per strada o in delle biblioteche con tanto di civili? Questa è la caratteristica, l'unica, che lascia un po' titubanti sul realismo di questa originalissima serie che, nonostante tutto, merita di essere catalogata come tra le migliori degli ultimi anni.

Passando al lato tecnico, sia disegni sia animazioni risultano a mio avviso eccellenti, con un tratto leggermente più accennato nell'uso del nero per i contorni. Le fasi d'azione ricalcano bene quelle di una reale guerriglia, con tattiche e strategie semplici ma efficaci. Gli effetti sonori di armi da fuoco e di fondo sono buoni. Trovo splendide le sigle d'apertura - Takahashi Hitomi e Atashi no Machi - e di chiusura - Base Ball Bear e Changes - assolutamente azzeccate.

Di certo il tema della censura riguarda tutti noi, e il fatto che i creatori si siano cimentati nell'impresa di raccontare una storia, seppure esasperata, su un tema così delicato è da lodare senza ombra di dubbio. Un 9,5 è il voto che assegno a questo piccolo gioiello d'animazione e di riflessione. In realtà per il problema da me descritto, riguardante l'esasperazione del tema della censura, ritenevo più consono assegnargli un voto più basso, ma poi ho pensato: "Al giorno d'oggi, tra sistemi giudiziari che privilegiano i criminali, le leggi assurde e i politici ancor più assurdi non mi stupirei se una riforma sulla censura venisse approvata nella realtà".

alexrow89

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alexrow89

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Era da tanto che non vedevo un anime come Library War. Ormai di anime cosi ben fatti e ben curati secondo me se ne vedono pochissimi.
In un mondo in cui è negata la libertà di parola e soprattutto i libri sono sottoposti a una feroce censura, Iku Kasahara è la prima donna adentrare nel Corpo Librario del Kanto, un'organizzazione militare il cui compito è difendere le librerie e coloro che amano i libri dalla violenza del Corpo per il Perfezionamento dei Media.
Iku è entrata nel Corpo Librario con la speranza di raggiungere il suo idolo, un uomo appartenente al Corpo Librario che la salvò da alcuni membri del Perfezionamento. Ma la strada che porta alla task force è difficile e piena di pericoli e di difficoltà, come ad esempio il suo difficile rapporto con Atsushi Dojo, l'istruttore a cui sono affidate le giovani reclute. Riuscirà Iku a realizzare il suo sogno?

Questa è una piccola parte di una trama che si sviluppa episodio dopo episodio in modo abbastanza graduale, riuscendo a soddisfare tutte le domande dello spettatore, senza però accelerare troppo. I personaggi sono ben caratterizzati e riescono anche a non essere troppo stereotipati - adoro Dojo. Le animazioni secondo me sono belle e il tutto è accompagnato da una colonna sonora davvero azzeccatissima. La cosa che più mi è piaciuta è stato il finale : finalmente un finale come si deve, chiaro, conciso e anche estremamente emozionante e toccante. Il 10 per me è più che meritato!!


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elianthos80

Episodi visti: 13/12 --- Voto 8
Nota: gli episodi sono 12 + 1. Il 13° è un episodio extra contenuto nei DVD, che getta luce su uno dei personaggi principali, Komaki, e sul rapporto con la sua vicina e amata Marie. E' un episodio molto bello.
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Toshokan Sensou nasce come serie di light novels - 5 volumi usciti sinora - scritti da Arikawa Hiro , trasposte prima in manga - una versione shoujo e una shounen -, infine in anime. I volumi sono in corso di traduzione in inglese da un fan, e sono reperibili su Livejournal: http://community.livejournal.com/toshosen_tsl/profile.
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In sintesi? Romanzo di formazione in una cornice che richiama Farhenheit 451 e che ha le sue basi nell'ordinamento, reale, delle biblioteche giapponesi: http://en.wikipedia.org/wiki/Toshokan_Sens%C5%8D alla voce 'Plot' sono elencati gli articoli. Sono presenti scartoffie e venerabili tomi, pallottole, botte da orbi, ammmore, intrighi e prati fioriti di camomilla a volontà.
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La storia.
Giappone, futuro prossimo. Il controllo dell'informazione e dei media è vitale, al punto che vengono varate alcune leggi restrittive dell'accesso all'informazione. Tra le conseguenze, anche una forte azione di censura e confisca di libri a opera di un corpo speciale dedicato e armato. Per controbilanciare il sempre maggiore controllo e la limitazione della libertà dei lettori, e del pensiero, le biblioteche si organizzano a loro volta, dotandosi anche di una divisione armata.
Questa è la premessa.
Ma il focus della narrazione è decisamente più accessibile.
Kasahara Iku, la vispa donzella protagonista, ha deciso, prima donna nella storia, di entrare nella divisione armata delle biblioteche, Library Force, sin da quando un ufficiale la salvò anni prima da un tentativo di confisca di un libro. Insomma, la ragazza vuole seguire le orme del suo "principe", ovvero diventare una paladina della libertà d'informazione e di pensiero; inoltre spera di ringraziarlo per il suo luminoso esempio, dato che ai tempi non era riuscita a vederlo in viso - l'eroe era convenientemente controluce e "aureolato" -, tanto meno a chiedere il suo nome.
Il sogno di Iku è però in parte intralciato dal severissimo istruttore del centro reclute, Dojo Atsushi, che non perde occasione per rilevare le sue mancanze di preparazione e attitudinali e la sua eccessiva impulsività, pur riconoscendole un gran potenziale, o forse proprio per questo.
Gli eventi successivi e la prima missione cui Iku partecipa danno modo alla ragazza di verificare quanto in effetti lei abbia ancora da imparare e quanto ingenuo e idealistico sia stato il suo approccio sino a quel momento. Ma la ragazza ha grinta e coraggio da vendere, e pian piano affina le sue qualità, tra momenti seri e comici, quotidiani così come fuori dall'ordinario, grazie anche al confronto con gli altri personaggi.
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Personaggi.
Ad affiancare Iku come colleghi e amici abbiamo Komaki, alias il perspicace sorridente con l'occhietto socchiuso - e come sempre accade con tali personaggi, quando apre gli occhietti vuol dire che le cose si fanno serissime -; Shibasaki, la compagna di stanza elegante, scafata e membro della divisione d'intelligence della Libray Force; Tezuka la recluta ligia al dovere tanto quanto Iku è un'improvvisatrice 'sovversiva'; il capo della Library Force Hinamine, un vecchietto sulla sedia a rotelle pieno di risorse, che ha perso l'uso delle gambe in uno scontro contro i pro-censura anni prima; il superiore di squadriglia Genda, un grizzly fatto uomo; il padre, tappo, e la madre, stanga, di Iku.
I 'cattivi' vengono lasciati un po' monodimensionali nell'anime, ma è bastata almeno una sequenza nel penultimo episodio a dare quelle poche pennellate necessarie e possibili, data la quantità di materiale che sarebbe stato possibile animare.
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Considerazioni.
A proposito dell'imbarazzo della scelta nel materiale da sceneggiare: la storia presenta alcune differenze fra le varie versioni, libro, manga, anime. L'anime in particolare ha dovuto necessariamente privilegiare alcuni aspetti a scapito di altri, data la breve durata della serie. Condensare 5 volumi in 13 puntate è umanamente impossibile.
L'anime ha perciò solo accennato l'intreccio politico e di spionaggio, illustrato parzialmente il sistema di bilanciamento fra le forze armate pro-censura vs. i bibliotecari armati pro-libertà d'informazione, concentrandosi piuttosto su alcune sequenze d'azione e sulle interazioni fra i personaggi principali.
Il risultato per alcuni versi può ricordare Full Metal Panic, ma con poco o punto fanservice (personalmente trovo che le rotule di Dojo siano de-li-zio-se), e per altri versi Lovely Complex: per la compresenza di azione/dramma, di commedia e, dulcis in fundo, di una possibile coppietta che fa scintille. In cui lui è relativamente tappo mentre lei è relativamente stanga, anche se qui si tratta di giovani adulti in tutt'altro contesto e non di ragazzi delle superiori.
Pur con molti inevitabili tagli sugli aspetti 'seri' dei romanzi originali, l'anime di Toshokan Sensou è comunque un'esperienza godibilissima: disegni di buon livello, alcuni spunti sulla manipolazione dei media che rimangono tali ma sono comunque interessanti, momenti divertenti (a volte involontariamente), suspance e adrenalina, personaggi variegati e simpatici, un po' di romanticismo senza palate di triangoli/reticenze/menate varie, e - almeno dal punto di vista del tifo per i personaggi e del romance - un finale molto soddisfacente.
Ah, c'è pure un fugace omaggio a Le Rose di Versalles, alias Lady Oscar.


 2
Tacchan

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Questo anime parte con una premessa davvero surreale e difficilmente avrei creduto che potesse uscirne una serie che mi potesse piacere. E invece…

Nel prossimo futuro lo stato giapponese, per limitare i danni che media, l’arte e libri avrebbero potuto arrecare alla corretta educazione delle nuove generazioni, creerà un organo che ha la funzione di vegliare e in caso di censurare tutto quanto poteva essere considerato nocivo. Con il passare degli anni gli vengono donati sempre più poteri, diventa una divisione dotata di un proprio corpo militare e la censura si fa sempre più asfissiante. Non tutti l’accettano di buon grado, tanto che a seguito di una manifestazione finita in tragedia, al posto di revocare poteri al corpo di censura, viene data la facoltà alla librerie di dotarsi di un proprio corpo militare, che può operare per difendere i propri libri. La cosa non porta ad una situazione migliore: inizia una guerra burocratizzata che sfocia spesso in violenti scontri a fuoco per difendere libri, opere d’arte e altre forse di cultura dalla censura.

La protagonista di questo anime è una ragazza che, essendo da piccola stata salvata da un eroe senza volto quando la censura le stava sequestrando un libro che attendeva da tempo, decide di entrare nel corpo di difesa delle librerie. Il suo coraggio, la sua abilità fisica e la sua determinazione sono in qualche modo bilanciati con la sua scarsa predisposizione per il rispetto delle regole e la sua poca propensione per la parte teorica dell’addestramento. Tuttavia ha le carte in regola per essere un ottimo soldato, cosa che magari le permetterà di incontrare la persona che le ha permesso di crescere amando i libri.

La serie animata è tratta da un’omonima serie di romanzi, piuttosto conosciuta in Giappone.

Devo ammettere che l’ambientazione proposta fatica a stare in piedi, i toni sono esagerati, ma probabilmente le contraddizioni presenti sono un’estremizzazione di un fenomeno, quello della censura, che nella società moderna tende ad avanzare. Vengono presentate situazioni che risultano caricaturali: è difficile credere a guerriglie, con armi e morti, in piena città, con il benestare dell’amministrazione e dello stato, per impadronirsi o difendere alcuni libri.

Se tutto questo non vi da fastidio, l’anime è molto piacevole, interessante e divertente. Miscela in modo efficace umorismo, azione e sentimento. Quest’ultimo gioca un ruolo molto importante, e sicuramente fra tutti è l’aspetto più curato, grazie all’ottimo cast di personaggi, ben caratterizzati a livello psicologico. Deliziose alcune situazioni fra i personaggi, ben strutturati e scritti i dialoghi.

Le sequenze di azione non sono nulla di speciale, molto più interessanti sono le motivazioni e gli intrighi politici che mettono in moto gli ingranaggi che portano agli scontri.

Un buon titolo, provate a dargli un’occhiata, potrete capire se è il vostro genere già dal primo episodio.

All hail MOIGE!

PS: durante la visione non potevo fare a meno di pensare al MOIGE. Che accadrebbe se si desse un simile potere di intervento al MOIGE?


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Nine_Lives

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
All'inizio vedendo questa storia ero scettico, cioè l'idea è assurda... Ma pian piano continuando a seguirla, comincia a coinvolgerti completamente... Sono stati capaci di far sembrare il tutto così normale... (vedendola fino alla fine capirete) le animazioni sono perfette... Le musiche sono stupende... E i personaggi sono pensati alla perfezione... È una di quelle storie dove tutto è così perfetto, che non cambierei tutto... Anche il finale... La consiglio a tutti... Non perdetela... O ve ne pentirete :P

bye bye


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Electric_Dragon

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Lo so, lo so, do sempre voti alti! Ma cosa ci posso fare se gli anime che mi capitano per le mani sono fantastici? E' il caso di Toshokan Sensou, o Library Wars, che unisce temi serissimi a situazioni davvero spassose. Inizialmente è difficile prendere sul serio il fatto che possano esistere due comitati, egualmente sostenuti dallo Stato, che si danno battaglia con armi da guerra vere all'interno delle biblioteche comunali, ma una volta che ci si è fatta l'abitudine il divertimento prende il sopravvento e si comincia a ragionare come i protagonisti.
La storia è questa: nel Giappone di un prossimo futuro (assolutamente privo di elementi futuristici, sembra quasi in tutto e per tutto la società giapponese odierna) per evitare l'espandersi dell'influenza negativa di alcuni media sulla popolazione viene creato il Comitato per il Perfezionamento dei Media, un organo censorio con il potere di ritirare dal mercato ogni libro, film o opera d'arte ritenuto in qualche modo inadatto ad essere diffuso. Presto lo strapotere di questa organizzazione spinge le biblioteche a creare un corpo analogo, con il dovere di vigilare e contrastare l'operato del Perfezionamento. Gli scontri tra le due organizzazioni diventano sempre più violenti, fino a sfociare in vere e proprie battaglie all'interno di biblioteche trasformate in fortini. In questo scenario assurdo fa la sua comparsa una ragazza, Iku Kasahara, decisa ad entrare nel Corpo Librario del Kanto per seguire le orme dell'uomo che l'aveva salvata dal Perfezionamento, anni prima. Da quel momento Library Wars diviene un susseguirsi di gag divertenti, epiche battaglie e grandi ideali. Il tutto condito con disegni veramente piacevoli, belle animazioni e una storia d'amore interessante. I personaggi sono tutti assolutamente fantastici e nonostante 12 episodi possano sembrare pochi posso assicurare che sono totalmente appaganti, almeno dal mio punto di vista.
Faccio notare le ottime citazioni a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury e al film Equilibrium. Grandioso! 10!


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Tenshi

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Ho appena finito di vederlo e devo dire che mi è davvero piaciuto molto, tant'è che non sono riuscita a fermarmi finché non l'ho finito XD. Hanno affrontato un argomento serio come la censura in modo perfetto perchè ha talmente tante scene divertenti che la visione fila liscia come l'olio. Anzi mi sono ritrovata a pensare che avrei voluto più episodi oltre ai 12. In pratica si ride, si piange e ci si emoziona con un pizzico di storia d'amore. Lo consiglio davvero.


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Actarus

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
E’ la storia di Kasahara una ragazza che entrando in biblioteca prende un libro e poco dopo viene obbligata a restituirlo ma un ragazzo la protegge. Allora la protagonista sceglie di arruolarsi nei corpi librari di resistenza (più tardi entrerà anche nella task force) che hanno il compito di opporsi al governo dove ha emanato la legge del perfezionamento, che consiste nella censura dei libri nelle biblioteche. Si innamora anche del suo capo istruttore Dojo. E’ un anime carino perché il fan service viene dosato bene e non è mai invadente, si alternano momenti seri a momenti comici. Dalla prima all’ultima puntata si vede la crescita di Kasahara prima timida impacciata e incapace a svolgere le funzioni di lavoro più basilari poi piano piano riesce a essere più sicura di sé fino ad avere la stima dei sui comandanti. Veramente toccante l’ultima puntata (meno male che finisce tutto bene!)

Naco

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Naco

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Ok, lo ammetto. In realtà il voto che il cuore mi dice di dare a questa serie è un bel 10: e ho appena finito di vederlo e, a caldo, vorrei dargli il massimo. Perché, beh, se una serie mi spinge a non attendere i sub italiani, ma a prendere quelli inglesi pur di vedere come finisce, vuol dire che merita questo e altro; tuttavia, se devo essere oggettiva, preferisco fermarmi a un 9, che comunque non è certo un voto basso.
Da studentessa di biblioteconomia quale sono, appena ho sentito nominare questa serie, non mi sono certo potuta esimere dal precipitarmi a vedere il primo episodio. Che, non solo mi ha lasciato piacevolmente colpita, ma mi ha spinto, nel giro di poche ore, a procurarmi tutta la serie.
E a gustarmela tutta di fila.
Che dire? Tratto da alcuni light novel, un po' come Full Metal Panic, racconta la storia di un paese in cui le forze bibliotecarie lottano contro organizzazioni che propugnano la censura. La protagonista è l'unica agente donna della taskforce.
L'accenno a Full Metal Panic non è casuale, perché di questa serie, non ha soltanto il fatto che sia tratto da romanzi, ma anche i generi trattati: non c'è soltanto lo scontro armato, ma anche spionaggio, azione, comicità (i battibecchi con Dojo sono troppo divertenti, anche se forse un po' classici: mi ricorda un po' il rapporto tra i protagonisti di Lovely Complex, soprattutto tenendo conto che lui è più basso della protagonista! ^^) e romanticismo. Certo, pecca di ingenuità per alcune cose (per esempio, avevo capito subito chi fosse il principe azzurro della ragazza), come anche alcuni elementi, ma posso benissimo soprassedere.
Da parte mia, mi sono affezionata tantissimo a tutti i personaggi della serie, dai protagonisti ai personaggi più secondari: sono riusciti a farsi amare davvero con poco e, pur sapendo che sarebbe andata bene, ho temuto per loro ad ogni puntata.
Mi è piaciuto molto anche il tema che ha trattato. Del resto, soprattutto in Italia, sia per quanto riguarda la messa in onda di serie oggi, sia di libri, nei secoli passati, la censura è più di un semplice anime, ma un qualcosa che ci ha colpiti, ci colpisce e ci colpirà. Il messaggio che ne traspare è chiaro e mi è piaciuto moltissimo, molto più che se avesse raccontato la storia vera di qualche periodo particolarmente fiorente, da questo punto di vista.
Benché si tratti di un anime di soli dodici episodi, in cui sono stati inseriti ben tre volumi della serie, devo dire che è stato fatto un bel lavoro: certo, a volte sembra che ci sia qualcosa che non va, punti che sembrano correre un po' troppo, ma comunque non si tratta di qualcosa di incomprensibile. Personalmente, avrei fatto una serie di 26 episodi, ma accontentiamoci.
Anche i disegni e le musiche mi piacciono: semplici, ma chiari e senza inutili fronzoli.

Brutal

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Brutal

Episodi visti: 6/12 --- Voto 8
La trama è tratta da una serie di novelle giapponesi di successo di Hiro Arikawa, e l'anime è anche conosciuto col nome di "library war".

L'anime narra la storia di una ragazza che è entrata a far parte di un corpo paramilitare il cui scopo è difendere le biblioteche dalla censura e dal controllo del governo giapponese. Il tema della censura e del controllo dell'informazione è certamente un tema serio, però devo ammettere che la stravaganza della storia, così come è impostata, mi ha fatto un po' storcere il naso. Nonostante ciò, dopo i primi episodi la storia mi ha appassionato parecchio, e mi ha ricordato PlanetES. Non solo lo stile dei disegni e la cura per l'animazione è la stessa, ma anche il personaggio principale ricorda tantissimo la Hoshino di PlanetES: impacciata, idealista e determinatissima.
Da vedere.