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xAnnAx

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Planetarian: Hoshi no Hito" è un film d'animazione, della durata di circa due ore, ambientato in un mondo post-apocalittico in cui gli esseri umani rimanenti sono molto pochi e sono organizzati in piccoli "villaggi" autosufficienti. Le condizioni esterne sono talmente pessime, tanto che la vita (se così può essere definita) si svolge per la maggior parte al di sotto della superficie terrestre.

La storia è narrata alternando, agli avvenimenti presenti, alcuni flashback dello "Storyteller" che, assieme all'androide Yumemi Hoshino, è il personaggio principale di questo film. Lui incontra lei (l'androide) durante un'esplorazione di una città fantasma, abbandonata e semidistrutta dopo l'apocalisse. Lei è programmata per svolgere il suo lavoro all'interno del planetario di questa città e l'unico che, molto casualmente, vi si recherà in cerca di risorse sarà proprio lui. Man mano che si guarda, la storia del flashback si fa molto chiara e sempre più scontata, ma cosa aspettarsi da un film drammatico?
Gli avvenimenti del "presente" vedono, principalmente, lo Storyteller impegnarsi nel trasmettere la sua professione a dei bambini, come, prima, in un certo senso, Hoshino aveva fatto con lui, però i membri del villaggio non sono per niente interessati, infatti preferiscono che i bambini imparino tutto ciò che è necessario alla sopravvivenza, il che è giusto, ma non lasciano alcun spazio all'apprensione degli insegnamenti dello Storyteller. In poche parole, non lasciano spazio alla cultura.

Comparto tecnico ottimo: bei disegni e animazioni sublimi; colonne sonore presenti e ben inserite che portano a un maggior coinvolgimento dello spettatore.
Mi è piaciuta l'attenzione rivolta ai particolari, infatti ogni singola azione, che soprattutto i due personaggi principali compiono, non è mai lasciata al caso, ma ha sempre uno scopo ben preciso.

Si tratta di un film abbastanza piacevole da guardare con bei temi trattati (e che mi ha, addirittura, fatta piangere), ma non mancano tratti un po' più lenti che, comunque, permettono allo spettatore di calarsi in questo contesto fortemente malinconico, il quale si accentua sempre più proseguendone la visione. Nel complesso, lo consiglierei!

Voto: 8/10


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alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
Un mondo devastato, ove l’umanità si è ridotta a pochi milioni e le città sono come enormi cimiteri. Il protagonista è un avventuriero che le esplora, alla ricerca di oggetti vendibili, e per caso finisce in un planetario, ove incontra un’affascinante ragazzina robot.
Meglio non aggiungere altro sulla trama.

A volte ritornano. O, per meglio dire, a volte risplendono. Quest’opera sembra moderna, ma, in realtà, rispetta tutti i canoni della fantascienza pre-asimoviana, ove vi erano solo due tipi di storie di robot, quella del sanguinario ammazza-uomini e quella del robot patetico che si rivela più buono degli umani, e per questo fa una brutta fine. Poi venne Asimov, con i suoi robot di tipo diverso, così simili agli umani, ma con quel non so che di misterioso. Indubbiamente la dolce robottina è sia attuale, perché moe, ma anche asimoviana al cento per cento. Il racconto sempre antico e sempre nuovo delle costellazioni è davvero affascinante e magistrale, e si armonizza con il tema moderno della guerra di distruzione di massa e delle sue conseguenze. Non si può descrivere a parole il fascino e la semplicità di questa storia, il suo essere in un’epoca precisa del futuro, ma anche in ogni epoca della storia per i suoi temi particolari. E non si può non pensare ad Asimov e alla sua fantascienza, al suo modo di scrivere storie in un futuro remoto, partendo da elementi della vita quotidiana, come potrebbe essere la visita al planetario.

La regia e la grafica sono ottime, per dar vita a un piccolo, imperdibile gioiello, che mostra quanto sia essenziale mantenere il proprio legame con quella seconda metà del paesaggio che è il cielo.

Voto: 8,5