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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler molto pesanti

Un anime movie basato su un videogioco e lo si capisce sin da subito, per via della grafica che sembra palesemente uscita da un videogioco. Ma ciò che mi lascia più perplesso è la trama. Abbiamo una creatura leggendaria della Montagna della Campanula che divora alcuni ragazzi che si vedono all'inizio nell'introduzione. Questo crea le premesse per il mistero su cui i nostri quattro protagonisti decidono di indagare al fine di poter scrivere una storia che metta in risalto questa leggenda.In seguito alla morte dello scrittore che si è occupato di questa leggenda devono anche affrontare le interferenze della polizia, la quale sta reperendo tutto il materiale possibile circa la morte di questo scrittore. Si è trattato di morte naturale oppure di omicidio? Difficile a dirsi. Fatto sta che, comunque, i protagonisti devono fare attenzione a ciò che pubblicano. Intanto si recano da uno dei quattro ragazzi presenti nell'introduzione e che ormai sono diventati adulti. I nostri amici ottengono delle bobine/nastri che si mettono ad ascoltare uno dopo l'altro in modo da ottenere maggiori informazioni riguardo l'Oni Blu e poterci quindi scrivere la storia e/o relazione che intendono scriverci, ma si trovano in un vicolo cieco, poiché anche loro fanno fatica a capire il forte accento delle persone che parlano nel registro e neppure l'infermiera della scuola, originaria della regione sembra in grado di capire questo accento. In più si aggiunge il mistero di Tachibana: chi è veramente il senpai Tachibana? E soprattutto com'è morto lo scrittore di Ao Oni? Purtroppo queste domande avranno una risposta più avanti. Ora come ora i nostri studenti devono pensare a salvarsi la pelle prima che sia troppo tardi. La leggenda dell'Oni Blu potrebbe non essere una leggenda, ma una realtà abbastanza terrificante. Il primo a farne le spese è il senpai Murakami, il quale viene ucciso a sangue freddo dal Demone Blu. Lo segue Minazuki che viene dilaniata pure lei dal mostro.Tuttavia, qualcuno dei presenti pensa che non possa trattarsi dell'Ao Oni, perché si tratta di una leggenda su cui è stato creato il videogioco. Konaka pensa, invece, che dal momento che qualcuno crede in qualcosa, questa cominci già a materializzarsi nel mondo reale finendo con il diventare reale. A questo punto il panico comincia ad impadronirsi a poco a poco dei nostri amici, i quali decidono di chiamare la polizia sperando che arrivi in tempo. Purtroppo però non riescono a fare a meno di pensare al modo in cui i loro compagni siano appena stati uccisi; i sospetti cadono su Tachibana, ma uno di loro afferma che è impossibile che un essere umano uccida altri esseri umani in modo così barbarico e spietato. Quindi per Konaka l'ipotesi dell'Ao Oni si rafforza, ma ci potrebbe essere un aspetto ancora più inquietante sempre riguardo al fatto che la polizia abbia volutamente dichiarato lo scrittore di Ao Oni come morto suicida e impedire ai nostri amici di indagare più a fondo e divulgare dati ed informazioni sensibili. Si aggiungono poi la sensei Hanoto, il quale era a conoscenza del fatto che i nostri amici avrebbero dovuto incontrare lo scrittore ucciso e il sensei Fujimoto. Quindi il caso si fa ancora più complicato del previsto... Segue l'ispezione del laboratorio dove Tachibana conduce i suoi esperimenti ed ironicamente i nostri amici lo trovano disteso sul pavimento vicino alla teca dove sono custodite delle campanule che danno il nome alla montagna e al caso in cui i nostri amici si trovano coinvolti. Che siano proprio le campanule ad attirare il mostro? Purtroppo il fatto che Tachibana sia stato trovato disteso nel laboratorio dove c'è anche una porta non gioca a suo favore, anzi i sospetti contro di lui si rafforzano tanto che poi è lui stesso a raccontare ed ammettere il coinvolgimento della sua famiglia nell'omicidio di una donna da parte del marito e che quella donna e quel marito erano i suoi genitori, in particolare che suo padre si chiamava Segikuchi Tooru. Inoltre afferma che lui stesso è venuto nella scuola per poi andare sulla montagna e cercare e trovare suo padre perché gli dicesse cosa era successo e risolvere il mistero. Questa è una rivelazione shock per tutti i presenti. Purtroppo, però, non c'è un attimo di pace. L'Ao Oni torna alla carica e si scopre essere proprio Tachihana. Successivamente arriva il sensei Fujimoto che poi si scopre essere Fukuda, visto che aveva cambiato il cognome dopo il matrimonio e spiega come stanno veramente le cose. I nostri cercano di fuggire credendo di poter fermare l'Ao Oni distruggendo i fiori. Tuttavia ciò non serve a niente. I nostri finiscono con l'essere divorati dal mostro, il povero Konaka per ultimo, non prima di aver ascoltato la storia di Hanoto, la quale racconta di aver detto all'Oni Tachihana di distruggere tutti coloro che provavano ad avvicinarsi alle campanule per raccoglierle. Alla fine è stata lei l'artefice dell'omicidio dello scrittore e dei nostri amici.

Possiamo quindi affermare che la trama, seppur breve è decisamente d'impatto, intricata, complicata, contorta ed imprevedibile, piena di rivelazioni shock, svolgimenti altrettanto scioccanti, rivolgimenti da paura che aumentano la tensione, la suspense, il terrore, l'ansia, l'angoscia, la disperazione, la desolazione e l'impotenza sia nei protagonisti che nello spettatore. Il tutto rafforzato dalle improvvise apparizioni del mostro che non fanno altro che aumentare il disagio, il senso di aberrazione, di orrore, ripugnanza, disgusto per quanto sta accadendo.
La musica non fa altro che riflettere queste sensazioni, quindi si può dire che la vicenda è veramente inquietante, spaventosa, raccapricciante. I personaggi sono delineati abbastanza bene, ma è con lo sviluppo della vicenda che acquistano il loro vero spessore e rivelano la propria natura ed indole, ovviamente tutto a suo tempo per mantenere quell'alone di spavento, angoscia, terrore, panico, disperazione, desolazione e impotenza che si impadronisce dei nostri protagonisti a poco a poco fino a portarli all'esasperazione e ai gesti estremi. Il tutto che finisce poi con una sigla di chiusura simpatica ed ironizza sulla morte di tutti incluso il povero Konaka per essere arrivato vicino alla verità...
Devo ricredermi: pensavo fosse una storia da niente, monotona e ripetitiva ed invece a poco a poco si fa interessante, intrigante, ma anche molto inquietante. Come sempre la pazienza, la perseveranza e la persistenza premiano se usate nel modo, causa, contesto, situazione, tempo, luogo, momento e caso giusti. Le scene sono create a puntino per aumentare le sensazioni negative e orripilanti. Magari sarebbe stato opportuno fare qualche flashback in più sui nostri personaggi, non solo su Tachibana. Inoltre la grafica sarebbe stato meglio farla classica e non in versione videogioco, perché sembra di no, ma tende a distogliere l'attenzione dello spettatore dalla vicenda e non rende gradevole la visualizzazione delle azioni Voto: 7,5