logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
Alaniks

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Ho visto molte serie ecchi in questi ultimi tre/quattro anni, e devo dire che questa è una delle peggiori, l'unico motivo per cui mi sono costretto a guardare tutti i dodici episodi di cui è composta sono le recensioni positive della seconda stagione. Andiamo con ordine e facciamo il punto dall'inizio.

Character design: è l'unico aspetto positivo, le varie protagoniste sono tutte molto appetibili, caratterizzate e differenziate sia fisicamente che mentalmente.
Animazioni: nella media per una serie TV, particolare cura è data ai movimenti dei seni femminili, dove le animazioni salgono a livello di un OAV.
Sceneggiatura e storyboard: penose entrambe, tutto è troppo elementare, troppo raffazzonato e messo a caso, in molte occasioni ci sono dei tagli netti e si salta di palo in frasca... senso di totale incompetenza.
Storia: veramente elementare, assolutamente insufficiente.
Scenografie e fondali: stesso discorso, pochi e appena abbozzati.
Coreografie: mi ripeto di nuovo... combattimenti elementari con colpi ridicoli e ripetitivi.

In conclusione, ora spero di vedere qualcosa di (molto) meglio con la seconda stagione, tuttavia la totale mancanza dell' "Altra Metà del Cielo" rende tutto più noioso e banale...


 7
GianniGreed

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
"Queen's Blade - Rurou no Senshi" è il titolo della prima serie anime del franchise "Queen's Blade".
L'anime è basato su una serie di game book pubblicati in Giappone, ed è un ecchi molto spinto dalle tinte fantasy. La storia vede per protagoniste diverse guerriere, tutte donne bellissime e molto 'perate', ognuna con le sue motivazioni, affrontare un viaggio verso la capitale del regno di Gainos e partecipare al "Queen's Blade", un torneo che si tiene ogni quattro anni, e che serve a incoronare la nuova regina. Le guerriere nel corso del viaggio si incontrano tra loro varie volte, spesso si scontrano, altre volte si alleano contro un nemico comune.

La serie ha una discreta trama, che, per quello che deve fare, funziona abbastanza bene, a patto di non aspettarsi roba alla "Berserk", diciamo. I combattimenti infatti sono tutti all'acqua di rose. Discretamente animati ma poco avvincenti, servono solo a mostrare quanta più carne nuda possibile, grazie ai colpi che le guerriere sferrano in punti strategici, tipo al seno, o al sedere. Non che comunque ci sia bisogno di aspettare i combattimenti per vedere qualcosa: le guerriere vanno sempre in giro mezze nude, il che è un po' ridicolo su un campo di battaglia dove ci si affronta con spade, pugnali e lance. Bisogna però chiudere un occhio, la serie non è da prendere troppo sul serio.

A differenza dei soliti ecchi, dove ci scappa la scena in cui si vedono le mutande delle protagoniste o ci scappa fuori qualche tetta, le protagoniste di "Queen's Blade" mostrano tutto fin da subito. L'evento raro è quello di vederle vestite. Insomma, in parole povere "Queen's Blade" è ecchi allo stato puro.

Ammetto di essere rimasto spiazzato all'inizio. Conoscevo la serie per la fama che aveva, ma i primi episodi con delle guerriere che combattono nude a colpi di spada mi avevano lasciato perplesso, e non riuscivo a prendere la cosa sul serio. Proseguendo mi sono reso conto di dover cambiare modo di pensare e guardare la serie con un occhio meno severo. "Queen's Blade" ha delle bellissime protagoniste, e le mostra in tutto il loro splendore, ed è questo che deve fare, è questo ciò che vuole chi si avvicina a una serie come questa: vedere belle ragazze combattere, meglio se nude.
Se volessi vedere i soliti uomini furiosi e in armatura mi sarei rivolto altrove. Da segnalare inoltre che nella serie non si vedono mai personaggi di sesso maschile, tranne che per pochi secondi, e la loro importanza è comunque nulla.
Ciò detto, "Queen's Blade" non è comunque solo 'tette e culi'. Ogni personaggio è ben caratterizzato, ha le sue motivazioni e obiettivi da compiere, e pian piano nella serie vengono svelati. Anche la macro trama che fa da sfondo acquisisce sempre più spessore nel corso degli episodi; di nuovo, non è nulla di troppo elaborato, ma basta per non annoiare e dare un senso al tutto.
Questa prima serie fa comunque solo da prologo alla storia, e il resto è ancora da vedere.

A tutto questo si aggiunge un buon comparto visivo, specialmente nel design delle ragazze (tranne qualche eccezione come Cattleya e il suo esagerato seno) e un altrettanto buono comparto audio, con una bella colonna sonora e un doppiaggio di alta qualità (divina Aya Hirano che doppia Nanael).

Se quindi siete appassionati di fantasy, di storie con guerrieri, elfi, spade e tutto il resto, ma soprattutto in cerca di un anime pieno di belle donne e che fa del fanservice e dell'ecchi il suo biglietto da visita, con "Queen's Blade" fate la scelta giusta.


 2
Nyx

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Che cos'è che andiamo cercando quando cominciamo a vedere un anime ecchi? La domanda (paradossalmente) è rivolta a tutti coloro che già dovrebbero conoscere la risposta e non a chi si scandalizza e porta critiche a dir poco ridicole a opere di questo genere, adducendo la bocciatura della serie al fatto che si mostri troppo fanservice... costoro avrebbero bisogno di schiarirsi le idee sul significato della parola ecchi: erotico, osceno, lascivo o frivolo. Dopo questo brevissimo chiarimento sarà forse più evidente quanto sia insensato criticare un'opera ecchi per il troppo fanservice, almeno quanto lo sarebbe criticare un anime shojo perché troppo romantico o uno sportivo perché c'è troppo sport o un anime horror perché troppo spaventoso.
Torniamo dunque alla domanda iniziale e a questo punto, cosa cerchiamo in un'opera ecchi? Cerchiamo qualcosa che sia erotico, non in maniera troppo esplicita né volgare (altrimenti ci rivolgeremmo al genere hentai), ma qualcosa di diretto, serioso o ironico che sia, qualcosa che deve senz'altro mostrarci le grazie di fanciulle il più attraenti possibile. Serve qualcos'altro? Beh, ovviamente sì! Possiamo prendere le ragazze meglio disegnate e animate e farle denudare ogni due minuti, ma, se il tutto non venisse inserito in un contesto divertente o intrigante, ci sarebbe ben poco da gioire, ben poco da apprezzare.
Quindi, essenzialmente, gli ingredienti principali sono due, ma non per questo motivo si potrebbe affermare che realizzare un buon ecchi sia cosa semplice, tutt'altro! Forse anche perché di ecchi che sprofondano nella banalità e che si fa persino fatica a riconoscere come tali, beh... ce ne sono sin troppi in circolazione.

Detto questo arriviamo finalmente al nocciolo della questione e possiamo affermare tranquillamente che "Queen's Blade - Rurou no Senshi" (prima di molteplici serie) è un ecchi con tutte le carte in regola per poter essere apprezzato e portato a esempio di come si dovrebbe lavorare per valorizzare al meglio questo genere. Ci sono tantissime donne, bellezze mozzafiato che andranno in giro seminude anche quando (teoricamente) dovrebbero essere vestite, c'è una storia intrigante e coinvolgente, c'è tantissima azione che sfocia spesso e volentieri in momenti quasi epici. Possiamo altresì contare su delle caratterizzazioni decisamente convincenti, ben strutturate quasi per ogni personaggio e vi saranno passaggi forti, tristi e comici. In tutto questo, c'è spazio persino per un po' di buona morale. Che cos'altro potremmo volere da un ecchi? Francamente non ne ho idea!

La trama, narrata in modo molto sintetico, ha un'ambientazione medioevale, vagamente fantasy, e vede diverse fanciulle aiutarsi e allo stesso tempo affrontarsi per competere in una sorta di torneo di forza dal quale dovrà uscire la prossima regina di quelle terre. Avranno tutte un valido motivo per farlo e lo scopriremo poco a poco approfondendo le loro vicende nel corso di questa prima serie (e non solo).

Inizialmente qualcuno andava descrivendo quest'opera come un inutile sfoggio di ragazze sin troppo pettorute, nulla più, e basandomi su queste dicerie la voglia di cominciarne la visione stentava a prendere il via; fortunatamente ho potuto constatare con i miei occhi che "Queen's Blade" ha molto più di questo da offrire.
Discorso diverso potrei farlo per i sei piccoli extra che fanno da corredo a questa prima serie, che offrono ben pochi spunti divertenti, ma sfruttano chiarissimi riferimenti a volgarissime situazione di stampo hentai.

Il voto ideale sarebbe un 7 e mezzo, che in questo caso arrotonderò per eccesso.


 2
micheles

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Non posso dire di essere un esperto del genere ecchi/arti marziali. Come tutti ho visto le opere più celebri del genere, ovvero Inferno e Paradiso (tutto l'anime e buona parte del manga) e Ikkitousen (le prime due serie); oltre a questo ben e poco altro. Per esempio ho provato a vedere Samurai Girls, ma non sono riuscito ad arrivare oltre le prime due puntate. Al manga di Inferno e Paradiso ho assegnato un 3: a un certo punto, mentre mi sforzavo di portarlo a termine perché mi piace terminare quello che inizio, mi sono chiesto chi me lo facesse fare: rendendomi conto che non ero abbastanza autolesionista l'ho abbandonato. Ikkitousen mi ha causato meno sofferenza, ma anche lì con l'andare delle serie l'andazzo era chiaro, un peggioramento progressivo verso l'ecchi perverso.

Questa premessa per dire che ecchi e arti marziali mi hanno dato tante delusioni nel passato; la cosa mi ha sempre dato fastidio perché sono un fan sia delle serie di arti marziali sia dell'ecchi: perché le due cose non dovrebbero stare insieme? Il problema di Ikkitousen e di Inferno e Paradiso è quello di sposare una trama che vorrebbe essere drammatica (protagonisti che muoiono, antiche maledizioni, battaglie per la vita) con un chara design da hentai: la cosa è assolutamente impossibile. Una serie - passatemi l'espressione, ma è quella corretta da utilizzare in questo caso - di tette e combattimenti deve avere più tette che combattimenti e non viceversa, altrimenti è impossibile apprezzarla, almeno secondo me.

Queen's Blade ha sposato in pieno questa filosofia e ha un grandissimo merito: quello di essere una serie leggera. Ci sono dei combattimenti, certo, ma non sono combattimenti per la vita e per la morte, si capisce benissimo fin dalla prima puntata che non morirà mai nessuna delle protagoniste, che l'eroina verrà sempre salvata e che tutto finirà bene; anche le avversarie non sono poi così cattive in fondo - come fa a essere spaventosa una nemica con le orecchie da coniglio? L'ambientazione contribuisce a sdrammatizzare la situazione: si tratta di un fantasy di maniera, con ambientazioni volutamente farlocche: a pochi chilometri di distanza coesistono deserti di sabbia e piramidi egizie, boschi fatati abitati dagli elfi, città e castelli, montagne sterili e prati fioriti; soprattutto, ovunque, ci sono sorgenti termali, fiumi e laghi in cui fare il bagno (per ovvi motivi).

Basta con gli odiosi licei giapponesi e con le commedie scolastiche sentimentali coniugate a combattimenti mostruosi e a studentesse pornodive: Queen's Blade è un ecchi nudo e puro senza compromessi. Non finge di essere quello che non è o di avere chissà quale profondità: lo scopo dei combattimenti è dichiaratamente quello di spogliare le formose protagoniste e questo è quello che avviene, nulla di più e nulla di meno. In particolare non ci sono odiose censure e fastidiosi vedo/non vedo che sanno molto di presa in giro. In Queen's Blade le protagoniste sono nude per la maggior parte del tempo, seni e glutei si vedono abbondantemente e in dettaglio, nessuno può lamentarsi.

Queen's Blade è un anime che classificherei "VM 14" e che si rivolge esclusivamente a un pubblico maschile, ma non è un hentai "VM 18". Questo lo vedo positivamente perché ci vengono risparmiate le scene di dubbio gusto che sembrano essere tipiche degli hentai moderni. In particolare non ci sono mostri tentacolati e non ci sono stupri e violenze sessuali, anche perché di fatto non ci sono protagonisti di sesso maschile. Ovviamente qualche ammiccamento c'è, per esempio la mercenaria Echidna è di chiaro orientamento saffico e si diverte a importunare la protagonista Leina, ma le cose rimangono a livello di molestie in tono semiserio. In effetti Queen's Blade è una serie non sprovvista di senso dell'umorismo (ovviamente a sfondo sessuale) e le trovate brillanti non mancano: per esempio Melona - il nome è tutto un programma - o la demone-coniglietta che al posto del reggiseno ha due manine; all'occorrenza queste manine possono strizzarle il seno facendone fuoriuscire un liquido corrosivo ed esplosivo che usa come arma (!). In un episodio le esplode letteralmente il seno, ma ovviamente non le succede nulla e negli episodi successivi torna più agguerrita che mai. C'è poi la regina egizia maggiorata, che ha come servitore un simpaticissimo gatto pervertito e dalla lingua lunga (in tutti i sensi).

Quasi tutte le protagoniste hanno un seno da grande a grandissimo, come giusto in una serie di questo tipo, ma non mancano i seni al di là di ogni legge fisica e del buon gusto (Catleya, e in misura minore Melpha). Ovviamente questi seni enormi stanno sempre in mezzo e le tettate involontarie sono uno dei pericoli più grandi che possono capitare nella serie, come pure il rischio di rimanere soffocati da tali protuberanze. Del resto gli amanti del lato B non possono lamentarsi perché ci vengono fornite abbondantissime visioni anche di queste zone. Tra le invenzioni brillanti cito il personaggio di Echidna, che usa un serpente vivo a mo' di mutanda, solo che il serpente spesso e volentieri se ne va in giro per conto suo, e potete immaginare il resto. Per non parlare degli elfi silvani che hanno poco seno ma in compenso vanno in giro in minigonna e senza mutande - e il bosco è ventoso.

La trama di Queen's Blade ha un merito non da poco: non è intrusiva. C'è giusto quel pizzico di trama per legare insieme le varie scene ecchi e non di più. L'ho apprezzata perché fa il verso alle trame tipiche degli shounen - mi viene in mente Naruto - in maniera apparentemente seria ma secondo me umoristica, visto il contesto della serie. Per esempio quando la protagonista si scontra con la sorella maggiore (che è illegittima) ci vengono mostrati i flashback della loro infanzia, la storiella triste del pappagallino che viene liberato dalla gabbia ma viene colpito dalla tempesta e torna indietro, non più in grado di volare, ma che poi guarisce. Secondo me si tratta di una grandissima presa in giro degli stereotipi dello shounen, visto che tutte queste storie strappalacrime sono poi sommerse da una quantità enorme di chiappe e poppe al vento. È anche apprezzabile l'inesistenza di una storia d'amore, visto che non ci sono personaggi maschili e visto che la serie non scade mai nello yuri, se non come battuta umoristica. Tutto questo contribuisce a mantenere un'atmosfera leggera.

Queen's Blade è sicuramente una serie che non cambierà la vostra vita; se risulta così gradevole è probabilmente per demerito dei concorrenti. A me personalmente - ma questo è opinabile - appaiono molto più volgari le protagoniste di Ikkitousen e di Inferno e Paradiso che quelle di Queen's Blade, volutamente esagerate e proprio per questo simpatiche. Si tratta in conclusione di una serie divertente, leggera, con la giusta quantità di trama (cioè poca) e un'enorme quantità di tette. Queen's Blade è una ventata di freschezza dopo l'ipocrisia di tante serie ecchi. Promossa a pieni voti: vedrò senz'altro anche la seconda serie. Gli autori meritano un riconoscimento per essere riusciti finalmente a realizzare una serie di tette e combattimenti come va fatta.


 2
__Nergal__

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Mai ecchi fu più ecchi: qua si tocca il confine tra ecchi ed hentai, vedrete qualsiasi parte immaginabile del corpo delle guerriere fatta esclusione per il tubero tra le gambe (e ci mancava pure).
La storia è ambientata in un mondo fantasy dove gli uomini credo che siano relegati all'interno di castelli sperduti e tirati fuori solo per procreare visto che non se ne vede manco uno, tranne il padre di Reina, e uno o due altri.
Proprio Reina è la protagonista della serie: mentre viene attaccata da Merona (un demone che spara liquido dal seno) viene salvata dalla ladra Risy e da lì inizierà il viaggio che le condurrà al Queen's Blade, il torneo che si tiene ogni quattro anni e che decide chi diventerà la regina.
La prima serie si concentra sul presentare i guerrieri che parteciperanno al torneo, tra cui avremo Kimono Girl, Elfe (le quali, per stare più a contatto con la natura, non portano nemmeno le mutande, ma semplici foglie); un fabbro, rigorosamente donna, con un seno che definire enorme sarebbe dire poco (chissà che mal di schiena); una nana/armaiola; Erina, la sorella di Risty, che è innamorata del seno della sorella, e via dicendo.

I cattivi saranno la già citata Merona e il suo succo letale (o mio Dio, l'ho scritto davvero, non ci posso credere), una simil-Cleopatra che vuole ricostituire il suo regno perduto e Airi, la cameriera infernale che si deve cibare di essenza vitale altrimenti i suoi vestiti diventano trasparenti e poi lei scompare.
I combattimenti saranno seguiti dall'angelo Nanael, un po' imbranata ma molto simpatica, uno dei personaggi meglio riusciti.
La trama è ovviamente basata su tanto fanservice, ma è comunque piacevole.
Ah, già, quasi dimenticavo una menzione speciale per Echidna, il personaggio più pervertito in assoluto, basta vedere che va in giro con un serpente al posto delle mutande e si può immaginare che ci faccia anche ben altro (voi immaginare cosa).
Concludendo, se non amate l'ecchi guardare quest'anime potrebbe portarvi a convulsioni e a crisi nervose, mentre se questo genere vi è affine fate un salto a vedere le sexy guerriere di Queen's Blade.


 5
__HellGirl__

Episodi visti: 2/12 --- Voto 3
Queens Blade è catalogato come di genere fantasy, combattimento, ecchi e arti marziali; peccato che sia solo ecchi.
La storia ruota attorno a delle guerriere super formose che hanno lo scopo di sconfiggere la regina Aldora a un torneo. Esso prende il nome di Queens Blade, e la vincitrice potrà regnare sulle terre di Gainos.

In teoria la trama c'è, in pratica no. La storia non è al limite del banale, ci manca poco, ma pensando che così non fosse, iniziai a guardarlo: non l'avessi mai fatto.
Come fa quest'anime ad avere una media voti di 7,4 ancora me lo sto chiedendo.
La grafica non è male, anzi, nulla da ridire su questo fronte, ed è anche inutile dire che le ragazze sono tutte formose al punto limite, se non oltre, e che non vi sono personaggi maschili in tutta la serie.

Dopo avere visto una ragazza vestita da coniglio sparare dal proprio seno del latte, e usarlo a mo' di arma come liquido velenoso, ho provato ribrezzo nel berlo.
Alcune ragazze vengono stuprate da tentacoli infiniti, e godono nell'esserlo e, come donna, ho provato dolore per loro.
Queen's Blade - Rurou no Senshi non è solo ecchi: è perversione e basta. La categoria "fantasy" forse si riferiva all'enorme fantasia usata per masturbare le ragazze, perché a parer mio ciò è stato a dir poco disgustoso.
Le arti marziali non esistono categoricamente, e neppure le scene di combattimento, perché quelle altro non sono che risse tra donne senza fango.
Seppure io guardi anime ecchi, questo a mio avviso sfiora fin troppo l'hentai, e non è stato di mio gradimento: per vederlo e apprezzarlo devi essere veramente un pervertito di primo grado.
Do come voto 3.


 1
Swordman

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Dopo un lungo periodo di guerre intestine per il potere, nel continente di Gainos venne stabilito che il dominio sul territorio sarebbe stato affidato alla guerriera che di volta in volta si aggiudica la vittoria in un torneo di lotta che viene organizzato ogni quattro anni sotto il controllo degli esseri celesti (gli angeli in pratica...). Tale torneo prese poi il nome di Queen's Blade...

Le premesse fornite dalla trama porterebbero a pensare che <i>Queen's Blade</i> sia una versione al femminile di un qualche anime di azione e di arti marziali, magari tratto da un picchiaduro che vada sulla scia del capostipite <i>Street Fighter</i>. Come situazioni siamo lì, ma c'è anche qualcosa di più.
<i>Queen's Blade</i> fa infatti parte del filone degli anime di genere ecchi piuttosto florido di produzioni in tempi recenti. Tuttavia non si tratta di avere a che fare con una serie in cui si piazzano delle situazioni più o meno “pruriginose” con l’unico fine di suscitare l'interesse del pubblico maschile o magari, seguendo un filone più voyeuristico, di andare avanti con una serie di inquadrature strategicamente indirizzate sulla biancheria intima femminile a ogni piè sospinto onde soddisfare solo determinati, discutibili appetiti.
In <i>Queen's Blade</i> è “tutto in mostra” già dall'inizio, e non ci diventa così nel corso dell'azione (come magari avviene in un certo <i>Ikkitousen</i>), semmai aumenta, ma davvero rimane poco da scoprire. Insomma, <i>Queen's Blade</i> di base è impostato così e da questo punto va avanti procedendo come un anime d'azione, per la serie “patti chiari, amicizia lunga”. Certo, poi c'è anche qualche situazione più esplicitamente fan-service, ma nel contesto generale è solo un qualcosa in più, quale serie non ce ne ha almeno un po’ al giorno d’oggi?

La storia è incentrata sulle guerriere che ambiscono a partecipare al torneo e che da ogni angolo del continente (e non solo) si dirigono verso la sua capitale, luogo della tenzone. Il cast è abbastanza ampio, ma l'attenzione si incentra principalmente su due delle aspiranti regine: Reina Bansu, rampolla di una famiglia nobile un po' decaduta, inesperta nei combattimenti ma desiderosa di provare il suo valore anche rifiutando il suo lignaggio, e Tomoe, sacerdotessa guerriera proveniente dalla lontana terra di Hinomoto, che combatte per il bene del suo paese d'origine.
Le vicende narrate nei dodici episodi che formano la serie costituiscono comunque solo un prologo agli avvenimenti del torneo vero e proprio, che avranno luogo nella seconda stagione di questo anime.

Buoni meriti vanno comunque riconosciuti a <i>Queen's Blade</i> specialmente per quanto concerne il design dei personaggi, che è sempre molto curato e libero da “esagerazioni irrealistiche” quanto a proporzionale le abbondanti curve delle protagoniste, eccezion fatta per un caso piuttosto clamoroso (i curiosi si informino semmai sull'armaiola Cattleya...). Lo stesso però non si può dire delle ambientazioni, che si limitano a una serie di varianti sul tema della landa desolata stile deserto del Gobi o altipiani brulli dell'Himalaya.
Nel complesso le musiche sono abbastanza sufficienti. L'opening <i>“Get the Door”</i> non mi è parsa molto coinvolgente, mentre si rivela migliore l'ending <i>“Omoide to Yakusoku”</i>, che è anche accompagnata da degli artwork ben realizzati.

In conclusione, un giudizio su questa prima stagione di <i>Queen's Blade</i> non può che essere parziale e non applicabile all'intera opera, in quanto essa è sviluppata solo in parte a livello della storia e dei personaggi.
È comunque un opera che ha una sua dignità, di buon livello tecnico (soprattutto grafico) e che sarebbe ingiusto bollare negativamente solo perché si va a collocare nella categoria ecchi, specialmente senza averla prima visionata. Sicuramente è da raccomandare a chi è già familiare del genere in quanto ammetto che l'impatto con i primi episodi potrebbe spiazzare negativamente i neofiti.
L'anime comunque è in via di prosecuzione e mi sento di riservare buone speranze per le successive stagioni.


 5
Aduskiev

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Accade di rado, ma può succedere che un titolo rivoluzioni un genere. Come Dragonball rivoluzionò lo shonen a mio parere Queen’s Balde rivoluziona l’ecchi. Lo trasforma, lo emancipa da filone noioso e colmo di baggianate a un nuovo genere, molto più sfacciato, interessante, che riesce a catturare l’attenzione del pubblico anche quando distratto. Queen’s Blade non si maschera con futili perbenismi per poi sventolare pizzi e mutande, mette in mostra la merce, e che merce!
La storia si snoda fra due protagoniste, Reina, la principessa di un regno occidentale e Tomoe una sacerdotessa pseudo-shinto di un regno dell’est. Accanto alle due figure centrali una costellazione di personaggi, tutti femminili, tutti provocanti, per tutti i palati. Scopo delle nostre eroine è convogliare a Gainos, sede del torneo Queen’s Blade, che deciderà quale sarà la miglior guerriera del mondo, incoronandola regina. Il problema: la strega della palude ha inviato le sue poppute assistenti ad impedire che ciò avvenga (il perché non ci è ancora dato a sapere).
La trama pare già qualcosa di innovativo. Non è la solita storia del mandrillo arrapato o del secchione sfigato attorniato di gnocca. Queen’s Blade scinde, una volta per tutte, ed in modo netto, l’ecchi dall’harem. Vien da tirare un sospiro di sollievo quasi, nel vedere che in Giappone l’erotismo può dirsi emancipato da frivole storie ambientate in porno-licei. Infatti la serie non paventa stupide allusione e inutili imbarazzi, è schietta, diretta, mira al suo target e lo colpisce in pieno. Perché è questo che deve fare un ecchi: solleticare gli istinti del sesso forte; Queen’s Blade ci riesce e senza troppi giri di parole.
I nudi sono costanti, scene saffiche si alternano a veri e propri stupri tra guerriere, grandi limonate e gemiti delle più “pudiche”. Il tutto contornato da una trama shonen che rende avvincente e scorrevole il decorso degli eventi, tra una scena erotica e l’altra. Insomma, roba da Doujinshi, che mai s’era vista sullo schermo e che molti (me incluso) si auspicavano potesse arrivare. La censura giapponese è molto rigida in fatto di pornografia, mascherando con uno sgranamento di pixel i genitali, sempre (anche nei veri e propri porno). Gli autori sono stati abili. Tutto è dato da intendere, niente di esplicito si vede sul serio, eppure Queen’s Blade conserva un’aura erotica pungente, graffiante e frizzante che lo accompagna dall’inizio alla fine.
È certo che se molti ecchi potevano dirsi adatti anche a un pubblico più giovane, questo sicuramente mette le cose in chiaro. Il prodotto è destinato a soli occhi adulti, senza se e senza ma.
Il genio dietro lo specchio è Kinji Yoshimoto, anonimo mangaka e direttore di molti OAV ecchi. Nel suo palmares va ricordato quel Plastic Girl, manga del ’94, che tanto fece scalpore per la sua sfrontatezza (si parla di 15 anni fa).
Il disegno è bello e pulito, le rotondità delle protagoniste sono mostrate senza pudore e disegnate con dettagli intelligenti. Il chara design (di Rin Shin, già coautore di molti oav con Yoshimoto), è dettagliato e ben strutturato, anche nella psicologia dei personaggi centrali. Buona la luce, mediocre la key animation. Dinamiche e malinconiche invece le musiche, con un’opening, ma soprattutto un’ending degne di nota.
Insomma un prodotto destinato a cambiare l’ecchi, che sposta il baricentro dell’erotismo nipponico dai licei ai campi di battaglia fantasy. La cosa non è nuova, molti altri titoli erano arrivati anche nel nostro paese in questo formato, ma erano tutti Hentai con fatine legate come salami. Un opera che di sicuro cambierà il decorso di un genere e che sa farsi apprezzare dal pubblico maschile. Nove.


 1
Nagi89

Episodi visti: 1/12 --- Voto 8
Beh, dalla prima puntata si intuisce che genere di anime sia: Ecchi nel VERO senso della parola, se in Ikkitousen alle guerriere, combattendo, gli si strappavano i vestiti e gli rimanevano solo gli straccetti a coprire il corpo, in Queen's blade non c'è straccetto che tenga anche non combattendo... immaginatevi quando combattono XD!
Comunque devo dire che il primo episodio e stato carin,o sperando però che nelle prossime puntate il target cambi un po' e l'anime diventi più interessante e che non sia solo fanservice gratuito :P