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selene90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Una favola cruda e violenta, "Gatta Cenerentola" non è la storia della Cenerentola cui siamo abituati, che canta, ha la compagnia dei suoi animali e sopravvive con pazienza alle vessazioni di matrigna e sorellastre. Cenerentola è qui presentata come una ragazza che ha perduto il dono della parola, che ha perduto tutto ciò che di bello aveva nella propria vita e che, in mezzo alle vessazioni subite, fugge perché non può comprendere nulla della vita.
"Gatta Cenerentola" è un ritratto reale e violento di una Napoli immaginaria, o quasi. Il fulcro della vicenda avviene sulla nave Megaride, su cui, grazie a una tecnologia avanzata creata da Vittorio Basile, è possibile registrare tutto ciò che avviene (espediente interessante, per altro, per far convergere nel finale i destini di tutti i personaggi). Vittorio è un uomo ricco, potente e innamorato della bella Angelica, che intende sposare. Ma Angelica è, a sua insaputa, invaghita di Salvatore Lo Giusto, detto ‘O Re, con cui progetta di uccidere Basile, per ottenere la sua ricchezza e a cui sottrarrà la piccola figlia Mia, soprannominata in seguito “Gatta Cenerentola”.
L’ambientazione originale che ci viene mostrata è quella di una città che cade nel degrado, dove mafia, prostituzione e violenza sono all’ordine del giorno. E come nel più classico dei film che trattano quest’argomento, ci sarà il più classico dei personaggi che, con motivazioni personali a suo carico, deciderà di fermare l’ascesa di ‘O Re.
Interessante è come, oltre a un’ambientazione che parte come colorata, piena di vita e solare e diventa piena di degrado e dolore, anche i personaggi abbiano tutti una controparte. Salvatore Lo Giusto incarna il “vero napoletano” (come dice lui stesso nel film: “Bisogna essere all’altezza di essere napoletani”), ed è un personaggio a cui ogni cosa scivola addosso. Conosce persone di cui non gli importa, se non per un tempo effimero, non gli interessa niente, se non la ricchezza. Il suo opposto è Primo Gemito, poliziotto, ex guardia al servizio di Vittorio, che invece è affezionato alla memoria del suo capo e alla piccola Mia, che intende salvare ad ogni costo dalla tirannia dei genitori. In mezzo a loro, unici personaggi maschili di rilievo, c’è un intero harem assortito di donne. E, al di là delle sei figlie (vabbè, cinque femmine e un maschio) di Angelica, i fulcri sono quest’ultima e Mia, le due eroine della storia. Ho trovato Angelica il personaggio più interessante: una donna apparentemente dotata di una forza incredibile, che tiranneggia su tutti, eppure debole, che si lascia sfruttare e consumare da un amore unidirezionale e da una gelosia che la dilania. Così come si è lasciata sfuggire l’unica relazione reale che avrebbe potuto mai ottenere (e ce ne rendiamo conto grazie all’affetto per l’unica cosa che ancora la lega al ricordo di Vittorio, un merlo che lui stesso le regalò quindici anni prima). Mia, al contrario, parte come l’eroina debole, vessata, incapace di parlare e gridare il proprio disappunto, e che invece evolve in una donna vendicativa, che getta le scarpette di cristallo in favore di una pistola.
L’intera storia è permeata di violenza, che non viene in alcun modo risparmiata. Ci sono solo vittime e carnefici, e tutti incarnano l’una e l’altra parte. Una cornice tutt’altro che infantile e fiabesca.


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Lauramomiji

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Gatta Cenerentola" è una fiaba. Una favola nera moderna ispirata ad una storia del "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile. La storia è ambientata in una Napoli futuristica e decadente. Un imprenditore, Basile, vuole riscattare la zona del porto di Napoli con un'opera di alta ingegneria: la nave Megaride, un enorme imbarcazione dotata di un sistema all'avanguardia di telecamere in grado di registrare persone e animali e riproporli, anche a distanza di anni, sotto forma di ologrammi in grado di riprodurre comportamenti e avvenimenti delle creature registrate. Basile ha una figlia piccola, Mia, e si sta per risposare con la bella Angelica. Il giorno delle nozze però l'imprenditore viene ucciso e purtroppo il progetto si ferma a metà. La sua seconda moglie avrà la tutela della figlia e prenderà in gestione la nave trasformandola in un locale che pian piano porterà al degrado dell'intera zona portuale, degrado alimentato anche dal criminale Salvatore Lo Giusto, detto "O' re". Mia non parla più dal giorno della morte del padre e vive all'ombra della matrigna e delle sorellastre. Non lo sa, ma non è sola, una delle guardie del corpo del padre, l'agente Primo Gemito, vuole far luce sulla vicenda e cerca un modo per incastrare i criminali che hanno distrutto tutto il progetto di Basile.
Questa, per sommi capi, la trama del racconto che si sviluppa negli 86 minuti del film. Un film d'animazione italiano, animato con tutti i limiti dei mezzi a disposizione. Un'animazione che mostra questi limiti, non li nasconde, ma li sfrutta al meglio. I personaggi hanno un'espressività incredibile (grazie anche ad un doppiaggio molto ispirato), il cel-shading è ben dosato e si amalgama benissimo con la fotografia e gli sfondi. La "protagonista silenziosa" poi in questo film non è solo Mia, la gatta Cenerentola, ma è anche la città stessa di Napoli. Napoli con il porto, con il degrado, con la criminalità, ma anche Napoli con la passione, la musica e la voglia di riscatto. Già, la musica. In questo film ci saranno svariate canzoni partenopee, anche di autori emergenti e non. Alcuni come i Foja o Francesco Forni e Ilaria Graziano vi rapiranno con le note di "Dove siamo" e "A chi appartieni". Seriamente, si tratta di una Ost incredibile e dannatamente coinvolgente.
Sono inoltre rimasta colpita dalla caratterizzazione dei personaggi, anche quelli secondari. Tutti estremamente coerenti, tutti estremamente umani. Angelica, la matrigna, è meravigliosa. Umana e terribile come pochi; poi c'è lui. O' Re! Non ve lo descrivo. Va visto!
Non posso che consigliarvi di vedere questo film con tutto il cuore.
L'animazione italiana ci ha regalato una perla. Guardiamola!
I difetti ci sono, ma sono ben poca cosa davanti alla bellezza oggettiva di questo film.

P.S.: All'inizio del film viene proposto un corto d'animazione.
Io ci ho visto un sacco di "ispirazione Miyazakiana", poi mi direte.