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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Un'altra grande commedia demenziale targata "Sua Maestà, la regina dei mangaka", Rumiko Takahashi. Questo cortometraggio sembra uscito indubbiamente da niente poco di meno che dal capolavoro dei capolavori della maestra, ovvero dalla sola, unica e inimitabile "Lamù". Detto questo, ci sono le premesse per una carrellata di disastri e di risate demenziali come pochi al mondo, ed è proprio quello che accade fin dall'inizio.

Partiamo dalla protagonista e dai personaggi: questa sembra la fusione di alcune delle principali protagoniste del manga originale e dell'anime di "Lamù": nell'aspetto e nel carattere ci ricorda molto Ran, nella forza ci ricorda molto Benten e Shinobu, ma forse anche Ryunosuuke, Azuka, mentre nel sex appeal ricorda molto Lamù, solo che ha una sfortuna che la perseguita senza fine, e questo ci ricorda molto il nostro unico e inimitabile Ataru Moroboshi, anche se qui la sfortuna sta nel fatto di dover abbandonare il proprio pianeta perché sul punto di esplodere e poi nel fatto che la protagonista ha una peculiarità della sua gente, ovvero quello di avere una forza sei volte maggiore rispetto a un normale essere umano. Altro personaggio che si fa notare è la sua antagonista Sue, la quale ricorda molto Oyuki di "Lamù", e forse anche nel carattere nell'aspetto, come a farci pensare che Ran stia per ottenere la sua vendetta, visto che sia nel manga che nell'anime e negli OVA di "Lamù" Oyuki riesce sempre a spuntarla. Ma, come sappiamo, la vendetta non ripaga quasi mai quelli che la cercano, e purtroppo anche qui l'epilogo è amaro per la nostra protagonista. Infatti, Koganemaru, il figlio di un ricco miliardario, è stato rapito, e Maris riceve dal suo superiore l'ordine di salvarlo. A prima vista sembra facile, ma in seguito si scopre che il rapitore non è altri che Koganemaru in persona, il quale ha inscenato il suo rapimento con la complicità di Sue, perché voleva sperimentare il brivido di una vita criminale a dispetto del fatto che lui è il figlio di una famiglia importante. Nello scontro contro la sua ex rivale, all'inizio Maris ha la peggio, poiché questa l'ha obbligata a indossare un dispositivo che limita la sua forza. Ciononostante, il suo aiutante Murphy riesce alla fine a liberarla, e così Maris riesce a sconfiggere Sue con estrema facilità. Alla fine, credendo che i suoi problemi economici siano finiti, perché pensa che Koganemaru la sposerà, Maris lo prende e lo porta con sé, ma questo decide di prendere Sue come sua sposa, causandole un attacco d'ira in seguito a cui distrugge definitivamente il palazzo e alla fine si rode.

La trama, pur differendo leggermente dalla serie di "Lamù", ne ha preso i principali temi e li ha estremizzati al massimo, per ottenere un effetto dirompente. Questo diventa il punto di forza dell'anime. La vicenda è comica, irriverente, piena di gag e situazioni demenziali, paradossali, fuori di testa ed estreme. I personaggi sono ben caratterizzati, in fedeltà a quelli di "Lamù", e questo è già di per sé una garanzia di comicità, ilarità, pazzia, follia, scherzosità. Ciononostante, bisogna ricordare che i personaggi hanno anche una certa sensibilità, e questo ci viene mostrato soprattutto nei flashback della protagonista, la quale assiste da piccola alla distruzione del suo pianeta e ai ricordi della scuola, dove veniva presa in giro ed emarginata. I colori della grafica sono distribuiti anch'essi in assoluta fedeltà all'anime di "Lamù". Poi la colonna sonora è grandiosa, fatta di pezzi rock che fanno risaltare la trama e il suo scorrimento. È come se la Takahashi avesse voluto dare una nuova vita ad alcuni dei suoi personaggi storici, per non farli sentire esclusi, per permettere loro di avere successo. C'è da aggiungere una cosa: avremmo voluto vedere anche dei flashback in merito ad altri personaggi, come ad esempio Koganemaru o anche i genitori di Maris, e forse anche Murphy, quindi forse si sarebbe dovuta estendere la durata della trama fino a farla diventare un lungometraggio effettivo, ma noi accettiamo questo anime ugualmente. I messaggi sono chiari: non arrendersi mai di fronte alle difficoltà e perseverare nel conseguimento dei propri obiettivi. Il doppiaggio in Inglese è fatto bene, anche se avremmo preferito quello in lingua originale giapponese, perché grazie a quello avrebbe ritrovato il suo valore originale, ma accettiamo anche questo.

Tutto sommato, è un progetto ben impostato e sviluppato, la cui formula nel complesso tiene lo spettatore incollato allo schermo e gli fa venire voglia di immergersi. Voto: 9


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Shiryu of Dragon

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Sono tua. Sono tutta tua. Sgancia i soldi!"

Uscito nel 1986, questo secondo episodio della serie "Rumic World" è un piccolo capolavoro che andrebbe riportato in auge. E' la trasposizione di un vecchio one-shot pubblicato sei anni prima, in un periodo in cui la giovane Rumiko Takahashi sprizzava ancora buone idee da tutti i pori e, nel suo interesse per la fantascienza, sfruttava tale genere narrativo per formulare una comicità che prima di allora era del tutto inedita. Lo faceva specialmente nella famosissima serie "Urusei Yatsura", ma lo ha fatto anche qui, in "Maris the Choujo". La trasposizione animata, però, arricchisce enormemente la storia a fumetti originale, rendendola ancora più esilarante e divertente, oltre che più completa.

La protagonista è una bella amazzone aliena, dotata di una grande forza fisica, che lavora in un corpo di polizia speciale - o, per meglio dire, viene sfruttata dalla polizia spaziale, dato che riceve un magro stipendio. Insoddisfatta com'è, si lamenta di non potersi mai permettere le vacanze e di dover sempre utilizzare astronavi terrestri che, essendo troppo economiche e fragili, puntualmente riduce in pezzi anche soltanto camminandoci dentro. E' una ragazza che odia la povertà, e che ricorre ai mezzi più subdoli pur di tirare su qualche quattrino, non per caso indossa un fermaglio che riporta il simbolo della moneta giapponese, come si può vedere dalle immagini di questa scheda. Si presenta una grande occasione, per lei, quando il generale dal faccione arcigno le affida la missione di salvare da un rapimento il figlio di una famiglia molto abbiente. Come in tutte le missioni, avrà l'aiuto del suo compagno Murphy, un volpacchiotto a nove code, che è ispirato alla leggenda giapponese di "Kyūbi no Kitsune", e in virtù delle sue code ha il potere assai utile di trasformarsi e allo stesso tempo di moltiplicarsi - anche se il più delle volte lo usa per sfottere elegantemente Maris.

Fra le altre cose, quest'OAV gioca molto su di un aspetto tanto diffuso nelle inclinazioni della donna, quello di essere attratta dal portafogli e dalla ricchezza al fine di avere una vita agiata e benestante, piuttosto che veramente dall'uomo. E' evidente perfino nel testo della sigla intitolata "Povertà '86", che recita "Tutti gli uomini sono ragazzi che hanno i soldi, direi. I loro corpi brillano, caricati di denaro". E al tempo stesso gioca anche sulle armi di seduzione delle donne nei confronti dei maschietti. Si tratta di una comicità del tutto analoga a quella della contemporanea "Lamù", di cui, nella stupenda sigla d'apertura di questo stesso mediometraggio, è possibile vedere numerosi cameo. E' quel tipo di umorismo di stampo maturo che, con una punta di cattiveria, gioca con acutezza sulla natura individualista dell'essere umano - spesso celata da un'apparenza di sentimenti nobili - così come su tanti altri aspetti sociali che fanno parte di questo mondo, anche se qui sono illustrati in veste fantascientifica.
Maris è un po' doppiogiochista, e in questo riporta alla mente il personaggio di Ran nella serie "Urusei Yatsura". Nonostante questo, proprio come Ran sprizza tanta simpatia, è facile immedesimarsi nel suo ruolo e lasciarsi coinvolgere e divertire dalla sua vicenda.
Anche gli antagonisti sono simpatici e fanno ridere a crepapelle.

L'azione è quasi incessante, non ci si annoia mai. Ogni sequenza è impregnata di una grande ironia: perfino le scene di wrestling fanno ridere, e danno il giusto spazio anche alla bella guerriera di nome Sue.
I disegni fanno un grande passo avanti rispetto al precedente "Fire Tripper", sembrano quasi un crossover fra Akemi Takada e Rumiko Takahashi, una coppia che sicuramente produrrebbe risultati grafici vincenti. Le musiche sono piene di energia e di freschezza, oltre che perfettamente funzionali allo spirito dell'episodio, e anche le animazioni fanno la loro bella figura. Si nota chiaramente che, per realizzare quest'anime, lo studio aveva a disposizione un buon budget.

La sigla di chiusura, poi, è semplicemente geniale, è unica: in questa sigla si vedono alcune "scene fallite", proprio come se i personaggi fossero gli attori di un film cinematografico. Vi immaginate che genere di errori possono verificarsi in una storia come questa? Guardate la sigla dopo aver completato la visione dell'OAV, e lo scoprirete subito.
La sceneggiatura è di Tomoko Konparu, già ben conosciuta per aver fatto parte dello staff di "Lamù", insieme a Hideo Takayashiki, che ha lavorato a titoli come "Ashita no Joe", "Astroboy" e "Maison Ikkoku", per citarne solo alcuni.

Alla fine della visione si giunge pienamente soddisfatti, è un mediometraggio che adempie in pieno ai suoi scopi. E' un'ottima visione di cinquanta minuti, per svagarsi e per tirarsi su di morale con una comicità scanzonata e anarchica, ma al tempo stesso profonda, introspettiva e disinibita, che nel mondo degli anime, salvo in pochissime eccezioni, dopo il decennio degli anni '80 non si vedrà mai più. Recuperatelo, finché siete in tempo: non perdete l'occasione di cogliere questa rarità.


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micheles

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Maris the Choujo" è una divertente storia "fanta-umoristica" di Rumiko Takahashi, parte del Rumic World. Maris viene da un pianeta in cui tutti gli abitanti possiedono una super forza e per questo motivo è costretta a portare una tuta di contenimento per evitare di causare danni. Naturalmente la tuta rivela più di quanto nasconde, per non parlare del fatto che quando combatte Maris se la toglie e resta in costume da bagno due pezzi. Ex lottatrice di wrestling, ha trovato lavoro come poliziotta spaziale, e si trova ad affrontare una sua vecchia avversaria passata al lato criminale e implicata in quello che sembra essere un semplice caso di rapimento. Il rapitore è una copia del Char Aznable di "Gundam", e si rivela essere piuttosto affascinante.
Quest'OAV è da raccomandare a tutti i fan di Rumiko Takahashi: la storia è semplice, gradevole, ricca d'azione e di umorismo, con una protagonista simpatica e con un minimo di fanservice anni Ottanta. Lo raccomando sia a chi vuole vedere scene di lotta tra donne forzute e poco vestite, sia a chi vuole solo passare un'oretta in allegria.
Molto belle sono le animazioni e le scene di inseguimento nello spazio chiaramente ispirate a "Guerre Stellari". Il chara è quello tipico della Takahashi, quindi ottimo. Guardatelo.

Fra X

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Fra X

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Tratto da una storia breve di Rumiko Takahashi, racconta della carina e dinamica aliena Maris che, dopo essere stata costretta assieme ai suoi simili, ad abbandonare il suo pianeta, lavora come poliziotta ed è dotata di una grande forza che tiene a freno grazie ad un dispositivo di controllo. Sognando il grande amore, Maris riceve un importante incarico da compiere e gliene succederanno un po' di tutti i colori.

Questo mediometraggio fa parte della serie OAV delle "Rumik World", prodotta tra gli anni '80 e '90 e che vede tra i suoi titoli anche "Fire Tripper", "La sposa demoniaca" e "La foresta delle sirene" (quest'ultimo a differenza degli altri non tratto da storie brevi, ma dalla serie "La saga delle sirene").
Divertente e dinamico e mai noioso, ha un charter simile a quello di Lamù e presenta una comicità molto simile anche se si tratta di un'opera meno demenziale. Non a caso assieme agli altri è stato realizzato dallo studio Pierrot. Della SDS c'è anche un altro OAV (non so se è un seguito o un'altra versione) realizzato invece dalla Madhouse, dal titolo "Mermaid's scar", oltre alla più recente serie TV.
In Italia "Maris the Choujo", assieme alle altre opere, è stato editato in videocassetta negli anni '90 dalla Polygram e ristampato nella collana da edicola "Mangamania".