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God87

Episodi visti: 7/7 --- Voto 7
Esistesse ancora oggi, la compianta Headgear.

A fine anni '80 il talentuoso gruppo All-Star, composto da Oshii, da Ito, da Izubuchi e dalla Takada, cura il suo secondo progetto (primo era "Twilight Q"), il multimediale "Patlabor". Ideato dal futuro mangaka Masami Yuki, vede la luce il primo, unico e in-imitato slice of life robotico: una lunga versione televisiva, due serie OVA e due lungometraggi cinematografici che proietteranno, ancora una volta, il nome dei componenti del gruppo nella leggenda, senza dimenticare l'eccellente e corposa serie manga successivamente disegnata da Yuki, arrivata anche in Italia per Star Comics.

"Patlabor" è lo spaccato di vita, in ambito di routine lavorativa, del Plotone in cui lavora l'allegra protagonista Noa Izumi. Non vi è nessuna trama portante, ma storie autoconclusive dove il gruppo si troverà in azione per le strade di Tokyo o a combattere la noia in caserma, con frizzanti toni da commedia ben risaltati dal magnifico cast. E non è difficile ricavare proprio nei caratterizzatissimi protagonisti la maggior chiave di successo di "Patlabor": ogni personalità è ben delineata, simpatica e carismatica, adorabile nelle sue manie (tra incazzosi nerd delle armi da fuoco, timidi bestioni alti 2 metri e capitani in pantofole che quando non fanno discorsi seri stanno a tagliarsi le unghie dei piedi davanti ai sottoposti), e ci si ritrova quasi subito ad affezionarsi a loro e a sganasciarsi per le varie gag che li vedono protagonisti. Un merito non da poco è che le risate non derivano da spirito demenziale e nonsense tipiche dello humour giapponese, ma dallo sfruttare in modo ottimale il credibile background politico imbastito, quello di una Tokyo teatro dell'imponente Progetto Babylon (massiccia canalizzazione operata per sottrarre al mare spazio per espandere la città) e quindi meta di criminalità organizzata, di ambientalisti incazzosi e di guerriglia urbana che porteranno l'opinione pubblica a massacrare per via mediatica gli eroi con ogni pretesto. Si ride anche per altro, per questioni di semplice vita quotidiana: quando ad esempio il Plotone falcia il campo di grano d'estate imprecando per il caldo, quando le teste calde mandano al diavolo i superiori di fronte ai civili, quando il cibo ordinato al ristorante è avariato... per ogni genere di situazioni di vita reale, insomma, che, grazie alle reazioni psicologiche estremizzate dei divertenti eroi diventano, esilaranti.

Da non dimenticare anche l'elemento robotico, che coerentemente con la natura realistica dell'opera, farà la storia del genere: di Real Robot puro si tratta, più degli AT di Votoms, e come succederebbe in un'ipotetica vita reale gli Ingram non hanno armi devastanti, non possono volare e non sono i simboli di resistenza in planetarie guerre civili: hanno giusto uno sfollagente, una pistolona d'ordinanza caricata con proiettili contati (e costosi!) e un taser con cui disturbare apparecchiature elettroniche. Sono da risistemare dopo ogni azione, caricati con enormi pile, fragilissimi, periodicamente sostituiti da esemplari più evoluti, e narrativamente d'importanza molto marginale, con il 90% della storia basato sulle iterazioni "a terra" dei loro piloti.

Un simile concentrato di freschezza e innovazione vedrà la luce, prima del celebre manga e della serie televisiva, in un'embrionale miniserie OVA di 7 episodi, dove Oshii e gli altri artisti di Headgear ci delizieranno con un calderone di idee che saranno in futuro concettualizzate in vicende più approfondite. Si tratta di una semplice presentazione dei personaggi principali, per sondare quanto potessero far breccia nel pubblico nell'eventualità di una serie a lungo respiro, e il risultato, per quanto graficamente incerto e da rivedere, narrativamente si rivelerà di assoluto rispetto: l'occasione di divertire lo spettatore con un cast già ben delineato, alle prese con sei casi che si riveleranno precursori di vicende che vedremo nelle successive incursioni animate.

Conosceremo quindi fin da subito l'americana Kanuka Clancy nel secondo episodio e il detective Matsui nel terzo, ma sopratutto, sempre in quest'ultimo, nella storia del mostro che infesta la baia di Tokyo rinverremo la bozza di quella lunga vicenda del manga (narrata nei volumi 8-9-10) che fornirà anche le basi per il terzo lungometraggio della saga, il recente "Patlabor WXIII". Un divertente giallo a tema soprannaturale (puntata 4) e due avventure seriose concernenti colpi di stato (5-6) e traffici di armi (7) concludono una miniserie che di sicuro non lascia indifferenti, strappando già qualche risata pur con un cast non ancora approfondito. In rodaggio è anche il chara della Akemi Takada, non pulito e accattivante come nelle prove migliori, mentre il mecha design realistico e al contempo elegante dei bianchissimi Ingram di Yutaka Izubuchi già cattura l'occhio donando quell'appeal "avveniristico" e credibile dei macchinari che è divenuto la regola di molte delle prove del grande mecha designer.

E' troppo poco giudicare un'epopea come quella di Patlabor dal punto di vista di questa prima miniserie di prova (il meglio lo si vedrà con la seconda serie OVA e i due splendidi film di Oshii, senza contare il manga che è la versione "canon" della storia), ma elementi d'interesse già non mancano, non ci si annoia praticamente mai e si sogghigna più di una volta per la qualità delle gag, in attesa della maturazione che si vedrà già nella successiva serie tv. L'opera non è imprescindibile nell'economia della saga, ma sarebbe un peccato perdersi un Asuma sotto shock perché Kanuka ha tagliato i fili dell'immancabile bomba a orologeria con la non-chalance di un ragioniere, sorridendogli pure. "Non era difficile". Shock.

Nota: la serie è disponibile in DVD a cura di Yamato Video, in una delle peggiori serializzazioni che si siano mai viste. Tutte le versioni animate di Patlabor sono state fuse dentro una collana onnicomprensiva di 23 DVD, in vendita in edicola. In pratica il primo episodio di questa serie lo trovate nel DVD 16, insieme alle ultime puntate della serie tv. Si tratta di un orrore, a cui si aggiunge la faccia tosta dell'editore di mettere audio giapponese, ma nessun sub - a che pro dunque?! Magra consolazione, almeno il doppiaggio italiano è buono e con voci azzeccate. Se recentemente, almeno, la serie televisiva è stata riedita in due "boxoni" e con la presenza di sottotitoli, ancora non c'è nessuna notizia per gli OVA. Attendete con pazienza, oppure preparatevi a far posto, nella vostra collezione, ai tre DVD più pacchiani di sempre.