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Fabbrizio_on_the_Road

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6,5
La prima serie di “Kimba” si era rivelata piuttosto buona, ed ero abbastanza fiducioso per questa seconda. Tuttavia, dopo averla visionata per intero, devo ammettere che mi è piaciuta in modo diverso e per certi aspetti meno della precedente. Certamente ho apprezzato il cambio di stile nelle atmosfere cupe e oscure che accompagnano degli eventi solitamente più drammatici di quelli visti nella prima serie. Ma ciò non è bastato, soprattutto a causa di una storia troppo limitata.

La trama infatti avrebbe dovuto avere qualche elemento di continuità in più tra gli episodi, che finiscono troppo spesso per essere vittime di idee scarse o poco ispirate. Anche la prima serie nel complesso era perlopiù basata su episodi autoconclusivi a volte discutibili, ma vi erano comunque delle vicende e delle storie che di tanto in tanto venivano riprese e sviluppate. Qui invece l’unico evento chiave davvero significativo è la nascita di Rune e Rukio nel quinto episodio. Questo è un problema che finisce per travolgere in maniera paradossale anche i personaggi. Infatti nel corso della serie l’elemento scatenate di molti episodi è la comparsa di nuovi personaggi (molte volte anche interessanti), i quali però il più delle volte finiscono per morire nell’episodio stesso. Quei pochi personaggi che si vedranno anche nelle puntate successive invece fanno pietà.

C’è poi da analizzare la nostra versione italiana, o meglio, le nostre versioni italiane. Sì, perché ne sono state realizzate due edizioni, e su entrambe c’è da stendere un velo pietoso. La prima si contraddistingue per essere piuttosto fedele all’originale senza censure nei dialoghi, di converso il doppiaggio è scandaloso, con due voci in croce che spesso si scambiano in certi ruoli e a volte sono fuori sincro. La seconda è esattamente l’opposto, il doppiaggio non è male, ma l’adattamento è pessimo ed è stato forzatamente inserita una voce fuori campo stile documentario.

Insomma, al di là delle nostre versioni ritengo comunque questa seconda serie discreta ma nulla più. Mi aspettavo una storia un po' più emozionante e progressiva. La prima forse era più infantile, ma anche più simpatica. In ventisei episodi si poteva fare di più.


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Laia92

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Questa è la seconda serie basata sul manga "Jungle Emperor" di Osamu Tezuka, ed è stata prodotta un anno dopo la prima.
Questa serie parte con un salto temporale che la distacca di qualche anno dalla prima, quindi Kimba e Laia sono adulti e sposati, e Kimba si troverà ad affrontare vari nemici e problemi, umani e non, per poter mantenere la pace nella sua giungla.

Facciamo un elenco puntato di pregi e difetti della serie.

Primo grande pregio di questa serie: non è stata prodotta con la collaborazione dell'NBC, quindi è interamente made in Japan, della Tezuka Production, senza mano americana. E questa mancanza si nota molto in senso positivo: la serie è molto più cupa e tetra della prima, come era nelle intenzioni di Tezuka, senza interferenze esterne a mettergli il guinzaglio. La regola base di questo anime è: se vedi introdotto un personaggio nuovo, aspettati di vederlo morire a fine episodio. Il che può essere sia un pregio che un difetto, perché, se da un lato certe morti sono molto toccanti e sensate, altre sono completamente gratuite e inutili, facendo pensare che il tal personaggio sia stato costretto a venire ammazzato giusto per non togliere alla serie quell'aria di cupezza che la contraddistingue.

Proprio per il fatto che non c'è influenza americana in questa serie, la forza di Kimba è stata ridimensionata di parecchio, diventando finalmente credibile. Si arriva al paradosso in cui qui Kimba, leone adulto, è più debole di quando era un leoncino nella prima serie. Ma almeno così affronta delle vere difficoltà e le lotte in cui è coinvolto intrattengono, quando invece nella prima serie era scontato che vincesse senza problemi battaglie contro chiunque.

Per chi era rimasto traumatizzato dal finale del manga, troverà in questa serie un buon antidoto. Tezuka infatti ha avuto pietà dei poveri ragazzini che avrebbero visto il cartone animato, facendo finire il tutto in un modo molto più lieto.

Il personaggio di Rune, il figlio di Kimba, viene di fatto elevato a protagonista della serie. È bello vedere questo cucciolino, che all'inizio è pauroso e debole, diventare man mano sempre più forte e coraggioso, dimostrando di poter prendere il posto di suo padre. È una crescita che ho molto apprezzato.

Purtroppo anche questa serie ha i suoi difetti, io ho individuato questi.

Kenichi: ragazzi, stiamo parlando del personaggio umano più importante del manga, insieme a suo zio Baffone. Era il ragazzo che aveva trovato e cresciuto Kimba da piccolo, e aveva vissuto con lui nella giungla per un lungo periodo di tempo. In questa serie invece sembra che non esista. Baffone c'è, ma suo nipote non viene mai nominato, Kimba non sembra ricordarselo, e anche nei flashback del primo episodio sulla sua infanzia tra gli uomini viene mostrato solo Baffone, ma non Kenichi. La trovo una grave e insensata mancanza.

I personaggi secondari della prima serie sono praticamente tutti spariti. A parte Mandy, Tommy e Coco, che però da un certo punto in poi spariranno anch'essi per lasciar posto a Kanty, Roro e Peck, rispettivamente un mandrillo più anziano, un camaleonte e un uccellino. Eh no, eh. Mandy, Tommy e Coco sono i più importanti amici di Kimba, non me li puoi spazzare via così senza spiegazioni, per lasciar posto ad altri tre personaggi spuntati dal nulla che prendono il loro posto. Senza contare che, anche se è vero che gli altri personaggi secondari della prima serie nel manga non esistevano, se questa è una serie in continuity con la prima, personaggi come Romy, Lugar, Tachee, che sono amici di infanzia di Kimba ricorrenti, o Bubu, Toto e le iene, importanti anche loro, non è accettabile che spariscano nel nulla senza spiegazioni. Soltanto Toto compare in un episodio, da solo e senza spiegare cosa sia successo ai suoi compagni. Sarebbe stato bello almeno mostrare gli amici di infanzia di Kimba, cresciuti anche loro, dargli una mano anche in questa serie, invece niente.

Il personaggio di Rukkio, la figlia di Kimba: il primo episodio dopo la sua nascita è interamente dedicato a lei, ed è un episodio davvero piacevole che mostra tutto il suo carattere. Peccato che dopo di quello venga relegata a personaggio di sfondo, per lasciar posto a suo fratello Rune, non avendo mai più occasione di spiccare. È un peccato, perché sembrava proprio un personaggio promettente.

Il comportamento di Kimba in certe puntate mi ha un po'... spiazzato. Non so se sia una cosa voluta o meno, ma in certi punti sembra un personaggio completamente diverso da quello della prima serie. Molto aggressivo, duro, insensibile e non empatico, cosa che il Kimba cucciolo non era assolutamente.

Il doppiaggio: esistono due doppiaggi della serie e, devo ammetterlo, nonostante tutti i suoi difetti, ritengo migliore il primo storico, con quasi tutti i personaggi doppiati da Franco Latini, che quello successivo della Mediaset. Se infatti il primo doppiaggio è raffazzonato e le voci di alcuni personaggi sono davvero troppo deformate ed esagerate, dall'altra parte quello Mediaset presenta quell'insopportabile narratore che, come nella prima serie, copre ogni secondo di silenzio o momento musicale. Io non so cosa sia passato in testa agli adattatori, ma hanno di fatto reso queste serie inguardabili a causa di questa voce fuori campo, costringendo lo spettatore a mettere il muto ogni volta che inizia a parlare. Tramite censura audio vengono poi eliminate o mascherate le varie scene di morte dei personaggi, od ogni riferimento ai vari tentativi di uccisione (ad esempio, dicendo "spaventare" invece di "uccidere"). Inoltre trovo che la voce di Kimba del secondo doppiaggio sia assolutamente non adatta, troppo leggera e non abbastanza autoritaria, mentre la voce di Franco Latini del primo doppiaggio (dove Kimba è chiamato Leo, il suo nome originale) gli dia una bella personalità e la giusta autorevolezza. Ah, nel doppiaggio Mediaset Rune è stato chiamato Renato. Non aggiungo altro.

Quindi, in definitiva, reputo questa serie di gran lunga superiore alla prima; nonostante gli episodi siano quasi tutti autoconclusivi, ho apprezzato che le ultime puntate siano state basate, anche se più leggere, sugli avvenimenti del manga. Penso che, per via del suo legame molto debole con la prima serie, possa essere tranquillamente vista anche da chi non ha guardato la prima serie.