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kirk

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8,5
Negli anni ‘80 il meglio dell’animazione giapponese prendeva vita in studi come quelli della Tatzunoko, della Sunrise, della Toei e dello Studio Pierrot che, partendo dal famoso fumetto di Kaoru Shintani, diede vita nel 1985/86 a questa serie di tre OAV.

L’opera presenta un buon character design, un buon mecha e un buon comparto musicale e complessivamente assegno un otto e mezzo come valutazione. La trama è semplice: Shin Kazama e Satoru Kanzaki sono due orfani con il sogno di volare, ma il secondo benché in teoria sia amico del primo in realtà ha sentimenti complessi verso costui, e infatti decide di volergli rubare la donna, (la figlia del presidente della compagnia per la quale lavorano) anche se non la ama, e anche la carriera.
Per ottenere il suo scopo fa ubriacare Shin e gli fa firmare un contratto con la Legione aerea straniera dello Stato di Arslan da cui ce se ne può andare solo in tre modi: restando vivi e combattendo per tre anni, pagando una penale spropositata o morendo…

Non dico di più della trama tranne che pur prendendo in esame principalmente l’elemento guerresco in sottofondo ci sono la storia d’amore tre Shin e Ryoko e i raggiri economici di Kanzaki per conquistare la società aerea Yamato e il corpo della ragazza.
Si parlerà anche velocemente di altre persone e del loro perché per uccidere o non farlo… velocemente perché sono solo tre OAV e quindi non si hanno a disposizione i 20 volumi del manga, non si indagherà neanche sui rapporti fra i contendenti di questa guerra civile in medio oriente e l’occidente, so che nel manga -che non ho avuto il piacere di leggere- il figlio (qui visto come fratello del Re) cattivo era supportato dagli States…

Nonostante l’alto giudizio che ho avuto per quest’opera alla fine non posso dare più di un 8 ½ in quanto il primo episodio non mi ha scaldato più di tanto e in secondo luogo perché il finale a sorpresa mi ha lasciato basito.


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ryo79

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
Area 88 è un anime, tratto dall'omonimo manga di Kaoru Shintani, composto da 3 OAV ed è stato prodotto dallo Studio Pierrot tra il 1985 ed il 1986. In Italia è pubblicato in 2 DVD dalla Yamato Video. Nel 2005 la Animax ha prodotto una riedizione dell'anime trasformandolo in una serie di 12 episodi, ancora inedita in Italia.

Devo dire che, quando ho iniziato a guardare il primo OAV, non mi aveva colpito particolarmente, ma poi ho dovuto ricredermi. La storia parte subito con una scena di battaglia, catapultando lo spettatore nella vita da mercenario di Shin Kazama. Lo vediamo alle prese con un combattimento, senza sapere nulla di lui. Poi, con il proseguire degli eventi, viene svelata la sua storia, i motivi per cui si ritrova costretto a combattere ed i rimorsi che lo tormentano per essere diventato un assassino a pagamento.

Per quello che riguarda la realizzazione tecnica, i disegni e le animazioni hanno un buon livello; cosa che si può notare in particolar modo nelle battaglie aeree, davvero spettacolari. I personaggi sono ben caratterizzati, anche se solo pochi, a parte Shin, hanno una storia di fondo. Molto bello in modo in cui viene narrata la guerra, vista dalla prospettiva di una persona costretta a combattere e ad uccidere, con tutte le implicazioni morali che ne derivano. Un anime che consiglio caldamente di vedere.....potremmo dire che è il "Top Gun" dell'animazione giapponese.


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anonimo veneziano

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
All'inizio ero leggermente scoraggiato dal chara... sembrava "frivolo". La visione successiva mi ha fatto cambiare idea e ho apprezzato lo sviluppo della vicenda e relativi intrighi e colpi di scena.
L'ambientazione convincente, la "natura" meccanica viene ben inserita in un paese desolato dove la sabbia e le carcasse rendono l'idea del clima rovente e del conflitto in corso. Ho amato i personaggi, la loro "miseria", il loro senso dell'onore, l'angoscia provata nell'affrontare qualcosa di poco definito al confine della morale. Una bella storia, disegni ben fatti e molta cura dei particolari, intrecci emotivi e brevi pause ben collocate. Rivisto diverse volte e posso affermare che non è facile trovare una serie di OAV che lasci soddisfatti, dall'inizio alla fine, come questa.


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AkiraSakura

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Shin Kazama è un giovane pilota di aerei di linea. Le sue prospettive per l'avvenire sono cariche di speranza: egli ama la splendida Ryoko Tsugomo, figlia del presidente della compagnia per cui lavora, la Yamato Airways, ed è da ella dolcemente ricambiato. Il matrimonio sembra imminente. Una sera, un collega ed amico d'infanzia di Shin, tale Satoru Kanzaki, per sbarazzarsi del rivale in amore decide di giocare sporco: per mezzo dell'inganno, egli fa firmare ad uno Shin completamente ubriaco un documento che lo obbliga ad arruolarsi nell'Area 88, una base aerea collocata nel deserto e coinvolta in un conflitto medio-orientale che si protrae ad oltranza da anni. L'inferno per Shin ha inizio. Addio amore, addio futuro, addio normalità. Egli viene trasformato in breve tempo in un assassino, uno dei migliori assassini sul mercato. E' impossibile disertare dall'Area 88, si viene istantaneamente uccisi. E' impossibile scorgere qualcosa di rassicurante in un posto che puzza di morte. Il quotidiano timore dell'imminente raid aereo, le lacrime, l'odore della polvere da sparo, la morte in agguato, la rabbia per l'inganno subito dal proprio migliore amico... questo è "Area 88": una realistica, cruda storia di guerra. La storia di un'uomo che viene privato della sua umanità in seguito ad una beffa del destino.

Non ci sono mezzi termini nell'impietosità con cui viene raccontata la guerra. Shin, di punto in bianco, si ritrova a dover cambiare in fretta per sopravvivere; inizialmente, egli prova rimorsi nell'uccidere, soffre come un cane, l'odio e la rabbia lo accecano; tuttavia, dopo un po' di tempo, tutto diventa ordinario. Le speculazioni, i rimorsi e l'etica personale si riducono ad una fredda costatazione: o uccidi o vieni ucciso. "Io uccido per sopravvivere" dirà Shin ad un disertore giapponese in attesa della condanna a morte che lo accusa di essere un sanguinario assassino dallo sguardo gelido e nulla più. Attorno al protagonista, nell'Area 88, si muovono altre personalità "borderline" degne di menzione: Mick Simon, un veterano della guerra del Vietnam il quale è stato incapace di riadattarsi alla vita "normale" una volta tornato a casa; il comandante della base e principe di Aslan (l'immaginaria nazione medio-orientale in guerra), Saki Vashutal, freddo ed imperturbabile pilota e stratega; Mc Coy, un cinico ed avaro trafficante d'armi; e tanti altri ancora, tra i quali non mancano persone malate di mente che si divertono ad uccidere piloti indifesi che si lanciano con il paracadute dall'aereo abbattuto.

La sceneggiatura di Akiyoshi Sakai ("Baldios", "Shinzo Ningen Casshern") fa del realismo il suo punto di forza: "Area 88" è un cinico reportage di guerra in cui degli sventurati attori attendono la propria morte tra silenzi, pianificazioni di missioni, bombardamenti, grigiore e rassegnazione. Tra un combattimento aereo e l'altro, quello che prima era un amico diventa improvvisamente polvere nerastra che viene trasportata lontano dal vento; l'amore per la propria cara e bellissima donna man mano svanisce, e lascia il posto ad un incolmabile vuoto interiore. Ogni singolo elemento dell'anime trasmette questa sensazione: gli sguardi dei personaggi, i dialoghi, lo sconfinato deserto sempre tutto uguale e senza via di scampo alcuna. Dall'altra parte, invece, vengono mostrate le vicende di Ryoko, ragazza innamorata che pensa sempre al suo uomo così come lo conosceva prima della partenza, senza avere la benché minima idea dell'inesorabile metamorfosi che lo sta trasformando in un assassino. Ella deve inoltre fronteggiare l'imminente fallimento dell'azienda del padre, le avances e i ricatti del disgustoso Satoru, il quale, dopo aver levato di mezzo Shin, è diventato un dirigente della Yamato Airways senza alcuno scrupolo morale di sorta, tant'è vero che in seguito ad un disastro aereo causato dalla sua gestione negligente ed incurante delle norme di sicurezza l'azienda sarà vicina al tracollo finanziario.

Questa triste, amara ed adulta storia viene confezionata in modo ineccepibile per l'epoca: se in "Area 88" si mettessero degli attori in carne ed ossa e dei combattimenti tra aerei reali, la differenza sarebbe minima per quanto concerne la generale cura dei dettagli, delle animazioni e delle atmosfere. In questo caso, inoltre, il dolce character design contribuisce ad esprimere in modo impeccabile le emozioni e lo stato d'animo dei personaggi. Esiste tuttavia un grande difetto di "Area 88": la sua brevità. Il finale, infatti, nonostante la sua carica pessimista e amara, rimane di fatto incompleto, ed è necessario passare al manga per conoscere la vera conclusione della vicenda. Manga che, sebbene sia pressoché misconosciuto in Italia, in Giappone e in America del Nord è molto celebre.

Il paradiso è molto lontano dell'Area 88, il punto più basso dell'inferno. Un inferno gelido, vuoto, annichilente, che non fornisce alcuna risposta alle domande che ci si pone sulla sua insensatezza. Esattamente come viene cantato nella sigla dell'OAV, lo splendido brano "How Far to Paradise".

Quanto è lontano il paradiso?
Quanto è lungo il viaggio
Per consegnare la mia anima?
Quanto è lontano il paradiso?
Quanto è lontano il paradiso?
Quando potrò tornare indietro a casa mia?

Prove e tribolazioni
Angoscia e frustrazione
Chissà perché continuo a vivere
A volte mi chiedo perché
Troppe domande
Mai una risposta
Solo la speranza mi tiene in vita

raperonzolo

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raperonzolo

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Ho davvero l'onore di essere il primo? Strano comunque che nessuno abbia dato peso a questo OAV, secondo me molto avvincente. Non credo sia possibile parlarne senza anticipare qualcosa, per cui a scanso di equivoci comincio subito: <b>SPOILER</b>.
L'opera tratta di un pilota di aerei civili che viene ingannato dal compagno di accademia, chiaramente meno bravo ma più subdolo, il quale non ci pensa due volte a spedirlo nella legione straniera con un trucco. Qui il povero protagonista si trova costretto a uccidere per sopravvivere e tale contrapposizione fra la sua anima "candida" e il sangue del campo di battaglia sarà il tema centrale dell'anime. <b>FINE SPOILER</b>

Sono due le battaglie che ci vengono proposte, quella oggettiva in cui è coinvolto il nostro uomo e quella propria personale, mentre tenta di uscire da quell'inferno pur cercando di conservare la propria umanità. Un tema decisamente realistico, anzi, reale. La guerra viene proposta non come qualcosa di cui andare fieri o che nobilita l'uomo, ma come orrore, sangue, perdita di amici e affetti, disumanizzazione e inaridimento dell'anima delle persone. Credo sia una cosa che i militari che sono stati al fronte sanno molto bene.
È proprio la riuscita rappresentazione di qualcosa di così estremamente reale e tangibile a fare, secondo me, di quest'OAV un'opera straordinaria, dalla carica emotiva fortissima e pienamente coinvolgente. Non bastasse tutto ciò, possiamo sempre citare l'ottima grafica dei personaggi e degli aerei, la regia e scenografia sempre molto attente ai particolari, il ritmo lento ma che tiene sempre sull'attenti e le musiche azzeccate. Insomma, per chi non ha voluto leggere tutto, mi sento di dire solo una cosa: guardatelo.