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Seve

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Un ragazzino vituperato dalla famiglia adottiva viene preso in affidamento da un investigatore privato che si rivela essere un "mostro". Il ragazzino stesso è un "mostro", e assieme alla compagnia di altri bambini "mostri" combatte certi "mostri", stando attenti a una compagine rivale di "mostri".
Una serie sui bambini "mostri", dove l'adulto più responsabile manda dei dodicenni nelle fogne a rischiare l'osso del collo e dove nessuno si stupisce che siano dei bambini a risolvere casi affidati alla polizia.
Siamo nel regno delle favole, dove anche la figura più antagonistica, una kitsune rivale del nostro investigatore dell'occulto, si rivela in fondo giocosa e poco ostile. Ovviamente invierà alle calcagna dei nostri bambini mostri i *suoi* bambini mostri. Conflitto fra asili mostruosi.

Dopo un primo episodio che faceva intendere una storia dai risvolti misteriosi e seri, la serie decade in uno shonen underaged dove perfino una bambina di otto anni viene sessualizzata per il divertimento di tutti.
Il tono è quello di una vicenda innocua, e intendo qualcosa tipo "Pokémon", nella quale il nostro protagonista deve (ancora una volta, come tutte le volte) picchiare i mostri coi suoi terribili cazzotti magici. Fatto curioso: non può morire, quindi indovinate dove va tutta la tensione. Ah, si trasforma pure cambiando colore dei capelli, perché sia mai che un autore giapponese rischi di fare qualcosa di originale (a volte lo fanno, ma quando si deve fare cassa no).

Se avete più di dieci anni e questa storia vi è piaciuta molto, dovreste forse riflettere sul fatto che vi mancano alcuni pezzi che vi facciano maturare nel gusto. Non è il vostro target.
Detto questo, la serie oltre che inutilmente tenera e semplicistica è anche piuttosto banale. Ogni personaggio ha dei problemi con la famiglia (ovvio, anche il pubblico infantile deve ancora risolvere i trascorsi familiari, di più non ha). Quindi, quasi tutto l'impianto narrativo si basa sul risolvere rapporti con genitori assenti, fratelli maggiori e sorelline.
Il tutto sotto l'egida di uno zio investigatore buono e una zia kitsune dispettosa (la "donna incomprensibile" che nei bambini rappresenta il misterico femminile). Non ci sono i papà, i papà rappresentano la "regola", la legge che ogni bambino affronta soltanto in adolescenza piena. Quindi, nessun papà per nessuno. Tutti morti.
Il protagonista farà immancabilmente "innamorare" di sé ogni bambina nel raggio di cento metri, si farà tutti amici, non perderà mai la propria innocenza e otterrà una posizione di vantaggio in ogni circostanza. Questo perché un bambino non ha ancora la materia esperienziale per apprezzare il torbido umano, e vuole immedesimarsi nell'eroe che vince sempre. Nessun bambino vuole perdere.

Peraltro, ci sono buchi di sceneggiatura abnormi e comportamenti illogici che ovviamente a dieci anni non ti fregano, già a undici li noti e ti chiedi: "Ma perché il personaggio X ha fatto quella cosa inutile?" - e la risposta, amico mio, è che ai bambini non frega come è fatto il dolce, basta che sia colorato.
Credo di aver ripetuto la parola "bambino" almeno cento volte, quindi dovrebbe essere chiaro ormai: è un kodomo, qualcosa per bambini come potrebbero esserlo "Doraemon" o "Pokémon".
L'animazione è banalotta, semplice, non ha grandi sorprese da offrire. Tutto basato sul presentare caratterizzazioni estreme per puro intento ruffiano ("Ah ah ah, la bambina sexy! Ah ah ah, il bambino gay che si fa i selfie!").

Perché il voto basso? Perché dovevano avvertirmi prima. La serie inizia con un ottimo incipit misterioso, per poi marcire come un vasetto di yogurt aperto al sole.
Ripeto: se avete più di dieci anni e questa serie vi dà i brividi di piacere, è l'equivalente di vedere mio nonno che si esalta per un sonaglino Chicco, uno dei due elementi non dovrebbe essere là.
C'è troppo "giapponismo" che falsa i giudizi: questa è una serie pomeridiana per bambini e nemmeno troppo bella, non è per voi. Voi siete più grandi.


 1
MephistNecromancer

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Efficacissima prima serie.
"Kemono Jihen" narra delle avventure di Kabane, uno strano ragazzino privo di emozioni che, a seguito di un incidente che gli ha fatto scoprire la sua natura di mostro, viene invitato a lavorare per l'agenzia di Inugami, un'agenzia investigativa che si occupa di risolvere casi di pesanti interferenze dei mostri nei confronti delle vite degli umani. Qui incontra i suoi due colleghi: il duro e scorbutico Shiki e il sensibile ed effemminato Akira.

Mi è stata consigliata questa serie in un momento nel quale stavo cercando altri anime da vedere, e sono rimasto davvero soddisfatto da ciò che ho visto: un anime efficace, scorrevole, rapido e al contempo molto chiaro e con un'ottima narrazione.
Iniziamo proprio parlando di trama e personaggi. Questi ultimi, in particolare, sono estremamente simpatici e i loro scambi mi hanno fatto morire dal ridere più volte: il protagonista Kabane con la sua completa incapacità di comprendere tutto ciò che non sia razionale, Shiki e la sua "tsunderaggine", Akira e la sua amabilità e Inugami il padre paziente e vivace. Quest'ultimo in particolare mi ha ricordato Kisuke Urahara di "Bleach" e, amando il personaggio, non posso fare a meno di approvare.
Più tardi nella storia si uniranno altre presenze al cast dei protagonisti, come l'arrogante ma divertente Mihai e l'adorabilissima Kon, mio personaggio femminile preferito della serie per adesso.
Voglio spendere qualche parola in più su Akira: questo personaggio ricorda molto Shun di Andromeda di "Saint Seiya", ovvero il personaggio maschile dolce, sensibile e un po' effemminato all'interno di un anime shonen, cosa ottima secondo me, viste le poche apparizioni di questo tipo di caratterizzazione, che contribuisce a tenere fresco il cast dei protagonisti che, diversamente, non risulterebbe diverso da altre opere di questo tipo.
Storia e personaggi sono narrati molto bene e, al terminare della serie, vediamo la trama iniziare a muoversi, che mi ha lasciato molto in trepidazione per un eventuale sequel.

Il lato grafico lo considero buono nonostante alcune pecche: i colori mi sono piaciuti, mentre ho trovato la qualità un po' inconsistente. A volte i personaggi sono disegnati ottimamente, altre volte sembra che abbiano degli stuzzicadenti al posto degli arti. Le musiche sono molto carine, ma nulla da dire su opening e ending, che ho trovato un po' dimenticabili.

Un'ottima prima serie che fa un egregio lavoro nel presentarci i protagonisti e i primi intrecci. Lo consiglio a chi vuole godersi uno shonen veloce e scorrevole.


 0
maxcristal1990

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
La storia inizia quando questo ragazzo di nome Kabane, residente in un piccolo villaggio, viene ingaggiato da un detective specializzato in mostri, nonostante dove abitava era odiato e discriminato da tutti, compresa la sua famiglia. Il protagonista scoprirà di essere un mostro mezzo-sangue con delle particolarità abbastanza rare.

Ho iniziato questo anime nonostante fossi poco convinto, visti i like ricevuti su AnimeClick.it ogni episodio, quindi con un'aspettativa nella media. Partendo dalla storia molto bella, ho notato un'ottima scorrevolezza e fluidità nella narrazione. Il contenuto è di buon livello, si parla del classico shonen con protagonista over-powered. In ogni puntata ci sono molti punti interrogativi, invogliando lo spettatore a vedere immediatamente la successiva. La realizzazione dei quattro personaggi principali è sicuramente un punto a favore per questa serie, miscelando un personaggio dotato di poca pazienza di nome Shiki, Akira, un po' effeminato e pieno di vivacità, al protagonista, privo di emotività e incapace di concepire i sentimenti altrui. La stagione si conclude annunciando una seconda, che guarderò sicuramente.

Le animazioni durante i combattimenti e nei momenti chiave sono mediocri, il tutto abbinato, a mio giudizio, a una scelta musicale completamente sbagliata, peccato.
Nel complesso, da vedere, anche se qualche difetto nelle animazioni è presente.


 1
kirk

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Pur nato negli anni ’70, lo studio Ajia-do non compare come uno studio fra i più rinomati, benché abbia fatto un buon lavoro con questa serie, che è la prima che vedo delle loro.
Tratta da un manga di Sho Aimoto (nata nel 1987), pubblicata da noi per i tipi di J-Pop, inizia con la storia di un ragazzo evitato da tutti, per ampliarsi in pantheon di mostri dalle fattezze e dai poteri più strani, i quali sono destinati o ad aiutarsi o ad affrontarsi in quello che sembra proprio un battle shonen.

In questa prima parte ho notato l’importanza della famiglia per i protagonisti, che sono bambini-mostro o mezzi mostri dalle fattezze umane ma dai poteri inumani: Kabane vive con la zia, ma vuole scoprire qualcosa dei suoi genitori, Shiki crede aver perso la sua adorata mamma, Akira aspetta che arrivi il fratello gemello da cui si è diviso... Ma le cose come stanno? Perché Kabane è stato abbandonato presso una zia e un cugino che lo odiano? Se lo hanno abbandonato, perché dargli quel calcolo vitale che secondo Inugami è un oggetto di valore? Scopriremo che la famiglia è per Shiki e Akira qualcosa per cui vale combattere... e anche uccidere! E quali sono i legami interni alle famiglie di kizune? Inari mi sembra alquanto spregevole, ma ha l’assoluta fedeltà dei suoi sottoposti: perché?

Molte cose rimangono per adesso domande, in attesa della prossima serie, in quanto il manga è ancora in corso e lo storyboard di questa serie è relativo a solo sei volumi dei tredici già usciti in Giappone.
Per la freschezza della serie assegno un 8 e aspetto l’arrivo di un’altra stagione!