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npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Se è vero che spesso anche le recenti produzioni lasciano molto a desiderare, è vero anche che per me rappresenta motivo di grande frustrazione cercare di recuperare qualche anime di un passato più o meno recente e ricordare i tempi che furono. I motivi sono diversi: in primo luogo non sono un nostalgico, preferisco seguire le nuove tendenze (belle o brutte che siano) piuttosto che perdermi nel "com'eravamo"; in secondo luogo credo di aver ormai visto la stragrande maggioranza dei titoli di qualità prodotti nelle scorse decadi per cui ciò che rimane è un numero imprecisato di titoli di nicchia che alla prova dei fatti si dimostrano piuttosto scadenti con rare eccezioni; infine credo che, specie se si considera il punto di vista grafico, sia piuttosto difficile che un anime prodotto vent'anni fa possa avere su di me lo stesso effetto che avrebbe avuto, appunto, vent'anni fa.
Fatta questa doverosa premessa, non resta che aggiungere che non sarà certamente questo "Digital Devil" l'anime che cambierà il mio modo di vedere le cose. Sulla base di quanto ho letto in giro questo titolo si ispira ad un videogioco che ha avuto un discreto successo in Giappone; la cosa mi ha sorpreso alquanto poichè, almeno secondo il mio modesto punto di vista, la sceneggiatura non ha davvero nessuna attrattiva.
"Digital Devil" narra le vicende di Akemi che dopo essere stato oggetto di episodi di bullismo decide di vendicarsi evocando un demone attraverso il proprio computer. L'idea sembra alquanto improponibile e questo posso affermarlo io con certezza dopo le tante notti che personalmente ho passato inutilmente al pc cercando di evocare una prorompente ragazza in bikini; Akemi, invece, incredibilmente ci riesce e, a prova che le mie idee libidinose non erano poi così campate in aria, anche il suo demone chiede ad Akemi dei sacrifici sessuali che il ragazzo dovrà cercare di soddisfare procurandogli delle ragazze. La storia subisce una improvvisa accelerazione con l'arrivo di Yumiko, la classica ragazza troppo curiosa che finirà per imbattersi nella particolare attività di Akemi e del suo demone Loki.
"Digital Devil" è un horror con tendenze splatter riuscito piuttosto male: la sceneggiatura sembra essere stata scritta un pò a casaccio, è piena di buchi e di situazioni che non vengono spiegate a dovere. La sua unica fortuna è che nessuno mai si lamenterà di queste mancanze in quanto l'unico interesse dello spettatore è terminarne la visione il più in fretta possibile per poi far cadere tutto nel dimenticatoio.
Qualche elemento positivo in realtà c'è: mi è piaciuta, ad esempio, la parte in cui Akemi si vendica dei bulli; in questa scena, infatti, viene rappresentata in modo molto realistico l'astio provato da chi è oggetto di violenze. Ma questo e pochi altri elementi, affogano in un mare di stupidaggini che potevano essere evitate se gli autori avessero avuto un minimo senso del ridicolo. Qui tutto è ridicolo: gli eventi, i collegamenti fra gli eventi, i personaggi, i collegamenti fra i personaggi, le scene splatter eccetera eccetera.
In definitiva consiglio a tutti coloro che amano andare a pesca di titoli sconosciuti del passato, nella speranza di trovare un gioiellino ingiustamente dimenticato, di proseguire altrove la ricerca: digital demon rappresenterebbe solo una frustrante perdita di tempo.


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Robocop XIII

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
La saga videoludica Megami Tensei è la serie JRPG più famosa in Giappone dopo Final Fantasy e Dragon Quest. Sebbene MegaTen sia ormai collegato al nome della software house Atlus, i primi titoli sono stati prodotti dalla Namco per il NES. Il primo di questi titoli si chiama appunto Digital Devil Story: Megami Tensei ed è ispirato al primo omonimo romanzo della serie horror di Aya Nishitani, pubblicato l'anno precedente. Uscito nel 1987, il videogame viene affiancato nello stesso anno da un OAV di quarantacinque minuti.

Ormai non è difficile trovare gente che segue l'intera stagione anime praticamente in diretta grazie ai fansub e al sempre più dilagante fenomeno dello streaming e del simulcast. Ma una volta le cose erano "leggermente" più difficili, tant'è che c'è un universo di produzioni animate che vanno dalla seconda metà degli anni 80 ai primi anni 90 che è ancora praticamente inesplorato. Producevano con il mitragliatore, e la quantità andava a discapito della qualità. Se in quei anni è uscito un tutto sommato decente Vampire Hunter D, c'è da dire che tutte le restanti opere sono facilmente dimenticabili o addirittura insufficienti da ogni punto di vista come Amon Saga. Digital Devil fa parte di queste opere dimenticabili.

La trama parla di Akemi, un genio dei computer che scopre come evocare i demoni grazie all'informatica (rappresentata ancora da rumori fantascientifici e mille luci colorate che lampeggiano), e di Yumiko, una nuova studentessa appena trasferitasi. Per una serie di avvenimenti Yumiko scoprirà cosa è capace di fare Akemi e…

Se la sceneggiatura di questo OAV fosse un formaggio, sarebbe l'Emmentaler. Ed è un peccato, perché la sua atmosfera fatta di crudo splatter e di una ridotta palette di colori lo caratterizza e gli dona uno stile particolare. Anche le animazioni non sono male tenuto anche conto che si tratta di una produzione low-budget. Il problema è la dannata sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti. Per tutto il film accadono cose e non si sa né perché né per come, accadono e basta. Troppi avvenimenti vengono lasciati al caso e il finale non solo è aperto, ma getta addirittura le basi per un sequel che ovviamente non ha mai visto la luce. Ovviamente tutto ciò è spiegato dal fatto che questo OAV è basato solo sul primo romanzo della saga: la visione di questo OAV è quindi consigliata unicamente ai fan di MegaTen, tutti gli altri troveranno solo un prodotto monco e confuso. Tra i restanti difetti principali troviamo degli effetti sonori vintage e ripetitivi e una caratterizzazione pressoché nulla. Se del protagonista sappiamo che agisce animato da vendetta nei confronti del bullo che lo tormentava, dei restanti personaggi non sappiamo nulla. Assente giustificato solamente Loki, che in quanto demone ha ragione di essere cattivissimo solo "perché sì".

Concludendo, Digital Devil riesce a relegarsi il suo posto nel fantastico mondo della mediocrità degli OAV anni 80, unendo un comparto grafico personale a una trama fumosa e confusionaria. L'idea di unire l'informatica e i demoni, il razionale e l'occulto, è uno spunto interessante ma gestito male in questa produzione. A conti fatti, se il demone fosse stato evocato tramite un "normalissimo" rituale demoniaco, non sarebbe cambiato nulla ai fini della trama.