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Raptor6661

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Ero partita con alte aspettative, dalla trama pareva rispecchiare il genere di anime che prediligo. Purtroppo mi sono ritrovata davanti ad un lavoro piuttosto mediocre.
Guardare questo anime è come guardare un riassunto a grandi linee di una storia, è mal strutturato e poco approfondito. Dei personaggi principali conosciamo poco e niente, alcuni a stento vengono presentati. Nel corso della trama abbiamo sviluppi interessanti che vanno poi a scemare fino a diventare una visione davvero noiosa e poco coinvolgente.
Uniche note positive: animazione e splatter.
Per il resto aveva del potenziale ma non è stato per niente sfruttato, meglio "Mirai Nikki".


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BeccaRebecca

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
"Deadman Wonderland". Che dire? Una delusione vera e propria. Quando iniziai a seguire questa serie non ero partita con aspettative alte, ma neanche con l'idea di scontrarmi in un'opera sprecata e piuttosto mediocre.
Ma, procediamo con ordine.
Quando non ho idea su cosa buttarmi, mi piace o scegliere una serie con recensioni per lo più positive, oppure seguire l'istinto, quel qualcosa che dentro di me chiede di vedere quel determinato anime. L'istinto, appunto. Determinato dalle emozioni del momento, dai gusti, dall'umore... E, in un giorno di non so quanto tempo fa, decisi di iniziare questa serie, "Deadman Wonderland". Un anime d'azione e fantascienza, distribuito nel 2011, che narra la folle storia di questo ragazzo, Ganta, che, vittima di un equivoco, viene condannato a morte a seguito del massacro della sua intera classe. Ganta, però, è innocente. Eppure è riuscito a vedere il vero colpevole dell'uccisione dei suoi compagni di classe: l'"Uomo Rosso". Il ragazzo, sui cui grava una sentenza di morte, viene rinchiuso in una prigione nota con il nome di "Deadman Wonderland" e, mentre medita vendetta verso l'"Uomo Rosso", è costretto ad affrontare la durissima vita da carcerato, in questo luogo in cui si tengono battaglie fino all'ultimo sangue. Inoltre, qui Ganta si ritrova ad affrontare il possesso di un potere sovrannaturale che gli permette di modellare il suo sangue fino a renderlo un'arma.

Partendo così, "Deadman Wonderland" si preavvisava essere una serie davvero interessante. E così fu, in effetti... almeno per i primi cinque episodi. Quando iniziai, mi dissi che, fortunatamente, il mio istinto mi aveva portata a vedere un anime davvero ben fatto.
Non mi fossi mai azzardata a pensare una cosa del genere.
Andando avanti, la storia diventava sempre più noiosa. Ad un certo punto ho smesso perfino di seguirla, nonostante, alla fine della serie, mi mancassero più o meno quattro-cinque episodi. Mi sono decisa a completarla solamente dopo mesi, quando mi ero stancata di vederla tra le serie ancora in visione. Sono una di quelle persone che se inizia qualcosa, la deve finire. A tutti i costi.
Ma perché "Deadman Wonderland" non mi è piaciuto? Solo perché, dal mio punto di vista, diventava sempre più noioso? No.

Allora, tralasciando tutti gli aspetti tecnici, la grafica, ecc. (che, comunque, non sono niente di speciale, anzi...), direi che possiamo trovare diversi punti da analizzare. La trama, per iniziare. All'inizio il prodotto si mostra ottimo. Una storia misteriosa, terribile, coinvolgente. Lo spettatore si sente confuso così come il protagonista e, quindi, viviamo le prime vicende immedesimandoci perfettamente con Ganta. E questo è un aspetto super positivo! Non chiederei niente di meglio. Purtroppo, però, con il trascorrere degli episodi la storia si fa confusa. Troppo! Non nel senso di non capire i ragionamenti dei personaggi o le varie vicende. É come se cominciasse a perdere la sua forza narrativa, diventando, d'un tratto, una serie quasi banale. Non accade più nulla che ti tiene incollato allo schermo. Quando un episodio finisce, non hai la voglia di vedere un altro subito dopo. É semplicemente noioso. Tutto il potenziale mostratoci all'inizio, svanisce, lasciandoci con l'amaro in bocca, soprattutto alla fine (anche se vedo che la serie è tratta da un m
anga che, a detta delle recensioni, è MOLTO meglio dell'Anime). Il ritmo non è più incalzante, le vicende diventano monotone. Un vero spreco, perché il potenziale c'era e poteva diventare una serie assolutamente consigliabile.

Passiamo poi ad un altro aspetto. I personaggi. Ah, i personaggi. Poco caratterizzati e tutti piuttosto irritanti. Rappresentano il vuoto totale. Non ti immedesimi con nessuno (tranne, appunto, Ganta all'inizio, confuso e disgustato da ciò che gli stava improvvisamente accadendo, proprio come lo spettatore). Sono tutti personaggi noiosi, piatti, molti anche inutili.

La colonna sonora non è niente di speciale. Si salvano uno-due tracce e anche la opening. Il resto... niente.

Nel complesso... che dire? Ottimo potenziale sprecato. Dato che ho letto che non ci sarà alcuna seconda stagione (lo studio di animazione che si occupava della serie è fallito), mi sa che mi toccherà leggere il manga. Spero che almeno questo mi dia qualche soddisfazione.

Se lo consiglio? Onestamente non me la sento proprio, ma ho visto in giro che a molti piace, quindi... a voi la scelta!


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costychan

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
Inizio col dire che l'anime non mi ha particolarmente delusa ma ha dei punti negativi e positivi: innanzitutto la grafica non è delle migliori, eccetto in alcune scene nelle quali migliora notevolmente e in alcuni personaggi fra cui la cara premurosa Shiro; i duelli si susseguono velocemente ma riescono a coinvolgere lo spettatore, inizialmente l'anime ha un ritmo abbastanza lento causato forse dalla presentazione dell'ambiente e dei personaggi ma quando i Deadman si ribellano l'azione risalta notevolmente. Un altro punto a sfavore è la concentrazione sul passato di alcuni personaggi che si sarebbe potuto tralasciare tranquillamente e l'omissione del passato invece di personaggi importanti come Shiro o Toto, anche se la vera identità dell'uomo Rosso viene rivelata non approfonditamente. Il finale, dunque, lascia molto a desiderare e molte cose non vengono spiegate ma dubito che sarà annunciata una seconda stagione. Opening ed Ending fantastiche.


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Scarlett7

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
"Deadman Wonderland" è una serie del 2011 che consta di dodici esigui episodi prodotti dallo studio Manglobe che, a suo tempo, ha prodotto serie come "Samurai Champloo", "Ergo Proxy" e "Gangsta" (quest'ultimo è stato rilasciato prima della sua chiusura.)

Il Giappone fu colpito da un terribile terremoto che distrusse l'intera città di Tokyo causando numerosissime vittime. A distanza di dieci anni, Ganta Igarashi, uno dei sopravvissuti alla strage, è uno studente delle medie che passa la sua vita spensieratamente quando uno sconosciuto, rinominato poi Uomo Rosso, si presenta fuori la finestra fluttuando e massacra l'intera classe lasciando in vita solo Ganta a cui invece conficca un cristallo rosso nel petto. Il ragazzo, non si sa assolutamente su quali basi, viene accusato dell'accaduto e, grazie ad un processo frettoloso, viene condannato a passare il resto della sua vita nel carcere "Deadman Wonderland", un penitenziario privato con prigionieri folli e gare clandestine in cui questi dovranno mettere in gioco la loro vita e, in caso di sconfitta, dovranno pagare un caro prezzo.

La trama, originale e decisamente splatter, risulta essere parecchio interessante, ma si sviluppa poco a causa dell'esiguo numero di episodi che rappresenta forse l'unico problema della serie. Tuttavia, ritengo che non si possa penalizzare una serie che, nel complesso, se la cava piuttosto bene, ma presenta un finale poco esaustivo. Insomma, la seconda stagione qui ci stava, soprattutto dopo questo finale, ma se l'intera serie meritasse una votazione pari o superiore al sette e, in seguito alla visione del finale, avessi modificato il mio voto in un tre, non sarei stata coerente e avrei buttato nel cestino i precedenti undici episodi.

Per quanto riguarda i personaggi, quello più sbagliato in assoluto è sicuramente Ganta Igarashi. Un protagonista che non ha una crescita personale/caratteriale non è un buon protagonista. Se all'inizio aveva la scusante che tutto era nuovo per lui e non capiva alla perfezione la situazione in cui si era cacciato, col tempo perde anche quel minimo di comprensione mostrandosi privo di qualsivoglia intelletto, d'interesse per la ricerca della verità dietro la strage dei suoi compagni e nei confronti di questo suo nuovo potere acquisito, ma, soprattutto, è perennemente debole. A prova di ciò, le diverse scene in cui Ganta viene salvato ripetutamente da Shiro oppure da Kiyomasa Senji, le scene in cui il ragazzo le prende di santa ragione e, inspiegabilmente, riesce a ribaltare la situazione a suo vantaggio o, se non ci riesce, invoca l'aiuto di qualcuno e anche di qualche santo. Che protagonista insignificante, chiunque al suo fianco sembrerebbe meglio, persino un bidone della spazzatura.
Shiro è un personaggio piuttosto folle, ma non so ancora se questi suoi cambi di personalità "improvvisi" mi piacciano o meno. In modalità normale, è anche piuttosto divertente mentre la seconda modalità andava sicuramente approfondita di più. Quindi non mi esprimo.
Il mio preferito dei Deadmen è sicuramente Kiyomasa Senji che è figo, bello, affascinante e anche molto forte. Intanto però la domanda perenne resta lì: come può esser stato battuto da quel moccioso? Non si concepisce! Inoltre la scena della penitenza è stato parecchio straziante per quel che mi riguarda. Questo personaggio è promosso a pieni voti!
Altro personaggio degno di nota è sicuramente la Makina che compare poco nei dodici episodi, ma che, secondo me, ha un ruolo più incisivo nel manga e avrei sperato di vedere qualcosina in più.
Infine, i restanti personaggi sono stati abbastanza caratterizzati, alcuni grazie ad un linguaggio più che colorito, e non li ho affatto disdegnati, anche se il personaggio di Toto Sakigami è apparso per troppo poco tempo e pertanto non so definirlo.

Il finale conclude ciò che è cominciato con l'episodio sette e, anche se alcune cose non mi son andate giù per come si sono concluse, credo di averlo comunque apprezzato almeno un po'.
Per le questioni irrisolte invece non mi soffermo... avrei preferito un finale senza lacune, ma probabilmente pensavano di produrre una seconda stagione che, purtroppo per noi, non c'è.

Nulla da dire sul comparto grafico, le ambientazioni sono discrete mentre il chara design non ha particolarmente brillato in alcuni episodi. In generale, si mantiene sulla sufficienza.

La peculiarità della serie sta sicuramente nella opening della serie, davvero strepitosa, meravigliosa, è impossibile saltarla. La ending è molto carina e allegra, ma non sembra essere molto azzeccata per una serie del genere.

Voto: 7


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Neu Preussen

Episodi visti: 12/12 --- Voto 3
Cosa c’è di meglio, durante la convalescenza post-operatoria, se non guardare un anime di qualità? Era ciò che mi aspettavo da "Deadman Wonderland", dopo un più o meno breve e complicato ragionamento selettivo che comprendeva anche opzioni come "Akatsuki no Yona", "Joker Game" e "Guilty Crown".
Sfortunatamente, però, "Deadman Wonderland" (デッドマンワンダーランド), figlio dello scrittore Kazuma Kondou e della mangaka Jinsei Kataoka, poi divenuto anime nel 2011 grazie al fallito studio di animazione Manglobe, non è esattamente un prodotto di qualità come mi aspettavo.

"Deadman Wonderland" è uno shōnen che racchiude in sé almeno due generi (azione e fantascienza/distopia) e un sotto-genere (splatter).
Dieci anni prima dell’inizio della storia vera e propria, un terremoto soprannominato “Red Hole” distrusse gran parte della capitale Tokyo, e Ganta Igarashi, adesso studente delle medie presso la Prefettura di Nagano, è uno dei pochi sopravvissuti al cataclisma.
Un giorno, durante la lezione, uno sconosciuto vestito di rosso appare nella classe di Ganta e uccide tutti gli studenti, risparmiando soltanto quest’ultimo (per poi conficcargli un cristallo rosso nel petto, cosa di cui però ci si dimentica quasi subito, visto che in dodici episodi Ganta ne fa uso solo un paio di volte). Dopo un processo rapido e palesemente truccato, il protagonista viene condannato a passare il resto della propria vita nella prigione Deadman Wonderland, che alle persone esterne viene presentata come una sorta di parco divertimenti e nella quale si trovano rinchiusi diversi personaggi come Ganta, sopravvissuti al “Red Hole” e capaci di controllare il sangue a tal punto da riuscire a renderlo un’arma.
Fin qui tutto bello, direte voi. Lo dicevo anche io, perché si tratta di un genere molto interessante e con tali premesse ciascun personaggio avrebbe potuto presentare reazioni psicologiche e background molto diversi fra loro. Avrebbe potuto.

Il problema principale di "Deadman Wonderland" risiede proprio nella ripetitività dei personaggi, molto diversi nei nomi e nell’aspetto, ma quasi sempre sadici, pazzi e opportunisti. Tali comportamenti, inoltre, non vengono giustificati dalla permanenza in un posto nocivo come Deadman Wonderland, ma piuttosto da violenze e maltrattamenti subiti in passato (in più casi dai genitori).
Ganta, il protagonista, è così sfortunato da fare concorrenza a Ken Kaneki di "Tokyo Ghoul", con la sola differenza che si tratta di un personaggio piuttosto sciatto che o piange perché si rende conto di essere debole e inutile o reagisce molto impulsivamente perché se gli altri lo definiscono debole e inutile si offende. Inizialmente, considerando che si tratta di un ragazzo che ha perso i propri amici ed è stato accusato ingiustamente di averli uccisi, è un comportamento più che comprensibile, ma nel corso della storia Ganta non accenna quasi minimamente a cambiare, sopravvive un po’ per fortuna, un po’ perché alcuni personaggi si sacrificano per salvargli la vita e un po’ (molto) grazie a Shiro, protagonista femminile che fin da subito definisce il ragazzo suo amico e fa di tutto per proteggerlo. All’inizio, i due protagonisti vengono affiancati anche da Yō Takami, un prigioniero che controlla Ganta in vece del promoter (l’antagonista insopportabile e sciatto di turno) in cambio di soldi, e a parer mio Yō potrebbe essere perfino un personaggio interessante, se non fosse che viene ferito ogni volta che lo spettatore respira (per poi divenire completamente inutile durante tutta la seconda metà dell’anime).
Dopo i primi episodi, vengono introdotti diversi personaggi fra cui i Deadman (cioè coloro che come Ganta sono in grado di controllare il sangue), tutti affetti da evidenti problemi mentali (al limite del ridicolo e dell’imbarazzante), e altri disposti a fare di tutto pur di avere i favori del promoter e degli Undertaker (gli anti-Deadman, anche loro affetti da evidenti problemi mentali). Insomma, alla fine, il susseguirsi di personaggi psicopatici o di traditori diviene così ripetitivo da risultare banale e noioso, ci si ritrova a sperare in un personaggio normale, che non si riveli essere un opportunista o un sadico perché abbandonato dai genitori, stuprato, torturato o chissà cos’altro. Forse, dico forse, solo altri tre personaggi oltre Ganta possono essere definiti normali: Karako, una Deadman ribelle, la capo guardia Makina, che durante il corso della storia indaga sulle attività del promoter, e Kyomasa Senji, cioè il Corvo, che definirei anche l’unica speranza che Ganta ha di migliorare.
Shiro è un personaggio molto enigmatico che regala qualche sorriso, ma regalare un sorriso allo spettatore è inutile se prima si viene forzatamente imboccati dai ricordi di Ganta, i quali, vedendo protagonista anche Shiro, suscitano mille interrogativi che alla fine restano senza risposta. Sì, perché il finale, oltre a essere abbastanza deludente per determinati aspetti che eviterò di nominare per non spoilerare proprio tutto, lascia irrisolto ogni interrogativo sollevato nel corso dell’anime.
L’assetto organizzativo di "Deadman Wonderland" è confusionario, affetto da buchi di trama e spiegazioni inconsistenti che finiscono per costipare gli sfortunati fruitori di tale prodotto.
Potevano almeno impegnarsi un po’ di più riguardo grafica e sonoro, ma "Deadman Wonderland" regala ben poche soddisfazioni anche da questo punto di vista.
Un vero peccato, perché una trama simile, se ben sfruttata, avrebbe potuto dare vita a qualcosa di una qualità decisamente superiore.
Siccome non vi sarà una seconda stagione a causa del fallimento dello studio di animazione che se ne occupava, credo leggerò il manga nella speranza di capire qualcosa in più e di assistere almeno all’evoluzione del personaggio di Ganta, ma sono certa che troverò solo un’altra miriade di personaggi psicopatici dai background scontatissimi e sarò di nuovo delusa.


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Ataru Moroboshii

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Inizio subito con il problema principale di questo anime: al momento della sua pubblicazione, il manga e perciò la storia stessa erano solo a metà della scrittura. Questo ci lascia con una trama che va verso fine in calando e con un finale che in realtà tale non è. Di contro, è molto buono l'inizio di questa serie e la sua idea principale: il parco dei divertimenti in cui "lavorano" i carcerati di una prigione privata. Abbiamo quindi, già dalle prime due puntate, tutto ciò che ci serve per avviare una serie di successo: un'ottima ambientazione, il classico protagonista complessato alla Shinji Ikari, tanto sangue a sorpresa, e l'obiettivo finale di sconfiggere un villain che appare estremamente "overpowered" rispetto agli altri personaggi. Anche le puntate del blocco centrale sono carine, con qualche scena di sadismo, alcune buone trovate ed una costante rivelazione di nuovi particolari sulla vicenda. Come rovinare quindi una simile partenza con il botto? E' presto detto: basta far morire solo le comparse, distruggendo quindi ogni tensione possibile (tutto ciò in un anime che dovrebbe essere horror!) e riutilizzare tutti i clichè di un battle shonen targato per ragazzini di dodici anni. Abbiamo quindi nuovi personaggi con scritto in fronte "cattivo/pazzo/idiota che morirà male" oppure "nuovo comprimario" oppure ancora "semplice carne da cannone". La trama si sviluppa quindi banalmente in un modo tale da sapere, già ad ogni puntata, esattamente che cosa accadrà in quella successiva. Il voto è la media fra un buon inizio (8) ed una pessima fine (4).


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Mrs.Trancy

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Anime creativo in quanto alla storia della prigione utilizzata a mo' di circo. D'altro canto, si scoprirà quanto crudele sarà la vita al suo interno, poiché lo stesso Ganta, il protagonista, lo subirà sulla sua pelle. L'aiuto di Shiro, che poi si svelerà essere una sua vecchia conoscenza, sarà indispensabile per la sopravvivenza del ragazzo, messa in pericolo svariate volte. La tecnica di combattimento adottata dai Deadman prevede l'utilizzo del sangue, cosa comune a ben pochi anime (per citarne uno, "Kekkai Sensen", altra meraviglia, a mio parere).
I disegni sono accettabili, puliti e precisi. Piuttosto realistici rispetto ad altri anime, ricordano per qualche tratto i disegni di Isayama con "Attack on Titan". I dialoghi sono relativamente pochi, ma le sorprese di certo non mancano: a partire già dal primo episodio, la situazione viene completamente sconvolta da un individuo misterioso, la cui identità verrà parzialmente svelata solo alla fine. Il primo episodio è il più splatter probabilmente, ma in tutto il corso della serie persistono scene cruente, che in effetti non dispiacciono, poiché l'ambientazione ben curata le prevede in sé. L'introspezione psicologica del protagonista è efficacemente considerata riguardo ogni evento che lo colpisce. Il suo carattere viene evidenziato dai suoi pensieri espliciti, dalla sua paura, dalla mimica facciale e dall'ambientazione del complesso strutturale di ogni determinata situazione.
E' stato un anime davvero piacevole e lo consiglio vivamente agli appassionati del genere!


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Hatake Rufy

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5,5
"Deadman Wonderland" è una serie anime horror splatter basata sull'omonimo manga di Kazuma Kondo e Jinsei Kataoka, che a dirla tutta non rende tutto ciò che di buono c'è nell'opera originale.

La trama vede protagonista Ganta Igarashi, un comune studente che viene condannato per aver commesso una strage, precisamente per aver ucciso i suoi compagni di classe in modo a dir poco disumano. Ovviamente, viene incastrato da qualcuno, dato che la strage è stata commessa dall'"Uomo Rosso", uno strano essere dal volto nascosto con dei poteri da omicida; il protagonista viene trasferito nella prigione "Deadman Wonderland" dove passerà delle giornate orrende e spaventose, assaggiando la dura legge che vige in questo quel posto. Ben presto incontrerà una sua amica d'infanzia, Shiro, con cui cercherà di rendere meno amare le giornate, ed inoltre scoprirà che in lui vi è un impressionante potere omicida che dovrà usare in alcune battaglie mortali della prigione. Per quanto sopravviverà il nostro protagonista?

Il comparto tecnico è nella norma. La grafica e le animazioni non sono affatto male e riescono a rendere un po' più apprezzabile l'opera agli occhi. Lo stesso si può dire della colonna sonora che non sarà ottima ma riesce comunque a rendere con delle buone musiche di sottofondo; l'opening è piuttosto carina, mentre l'ending è dimenticabile.

Ebbene questa serie delude le aspettative. Perché? Innanzitutto una sola stagione di dodici episodi non basta a far chiarezza su tutta la faccenda, ed infatti a fine stagione si possono ben capire le lamentele riguardo i troppi punti interrogativi. Uno dei motivi è proprio questo, ma c'è anche da aggiungere che i personaggi non hanno la possibilità di essere letti del tutto: infatti, molto più in avanti nella storia (che non abbiamo il piacere di vedere), saranno messi più in primo piano per darci la possibilità di capirli e quindi non ritenerli i classici stereotipi vuoti di uno splatter.
Però cosa di quest'anime riesce a tenerti incollato allo schermo? Probabilmente è la capacità di coinvolgerti nelle situazioni in cui il nostro protagonista incapperà, soprattutto tenendo conto che l'aspetto principale della storia è la prigione DW che viene realizzata in modo impeccabile ed in modo tale da rendere l'ambientazione molto convincente e adatta ad un horror; inoltre, alcuni personaggi, letteralmente schizofrenici, aiuteranno a dare un'idea di quanto marcio ed impazzito sia l'ambiente nella prigione. Però questo fa anche capire come le aspettative nate durante la visione vengano frantumate poi a fine stagione, dove appunto vi sono moltissime questioni irrisolte, tra cui quelle relative alla prigione.
In conclusione "Deadman Wonderland" sia un'anime che a dirla tutta non è sicuramente insufficiente e scarso, ma neanche lontanamente paragonabile ad un anime di successo, dato che la trama ti trascina letteralmente per poi gettarti via senza pietà. Una seconda stagione è ormai da scordare, ma probabilmente avrebbe dato molto più senso a tutto.
Personalmente consiglierei di leggere il manga.

Fandovair

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Fandovair

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Premetto dicendo che non sono un hater, anzi non mi piace prendere posizioni nettamente negative e talvolta sono un po' troppo buono, ma non riesco minimamente a capire come sia possibile ritenere che questo anime ottenga altri voti.
Le premesse non erano affatto male, la trama non mi sembrava pessima, aveva un qualcosa di originale o meglio di non troppo banale, i disegni li ho trovati buoni, così come la opening.
L'idea di fondo, ciò che sta alla base dei combattimenti era anche convincente, così come i vari poteri dei personaggi incontrati. Più che altro ritengo che sia stata un'occasione mancata, i 12 episodi erano troppo pochi per creare un certo phatos eccetto che per alcune scene, visto che buona parte delle animazioni erano combattimenti, eventi pieni di splatter e situazioni improbabili.
Diciamo che non avrei nulla contro a questo anime se invece di finire com'è finito avessero continuato a sviluppare i personaggi e a fare evolvere le situazioni.
Sostanzialmente credo che i creatori, oltre all'idea di base e a qualche storia creata ad hoc, non abbiano avuto la capacità di far'evolvere la storia le cui basi avevano diligentemente dettato, un vero peccato, perché le situazione create ed i personaggi presentati avrebbero potuto molto bene combinarsi per dare vita a qualcosa di non eccellente, ma sicuramente di buono e non monotono.
Dico ciò perché il finale presentato, per me, non è un finale, mi sembrava più un punto di inizio. I personaggi hanno avuto uno sviluppo davvero poco profondo, solo alcuni si sono evoluti, gli altri sono rimasti nelle posizioni di partenza. Inoltre solo alcuni sono stati approfonditi, solo di alcuni si sa un poco del passato, la maggior parte di essi è rimasta un'incognita, così come uno dei principali. La fine dell'anime presenta una situazione che si confaceva benissimo ad ulteriori sviluppi, ma nulla, è stata stroncata così, senza dare alcun messaggio finale, senza presentare una conclusione, mostrando delle realtà che potevano essere ottime premesse, ma non lasciando che i personaggi affrontassero, rimanendo ignari e fermi nelle loro ampolle. Non si tratta di un finale aperto, da interpretare, si tratta di un finale "arronzato".
Una delle cose che più amo degli anime sono le interazioni tra personaggi, come il loro passato o i loro segreti vengono alla luce e la loro interazione dà vita a qualcosa di nuovo. Bene, in questo anime c'erano dei personaggi, c'erano dei segreti, c'era il potenziale, ma le interazioni tra loro non si sono quasi evolute, soprattutto i due protagonisti, incontrandosi, non hanno dato vita a nulla, quando i loro passati erano fatti ad hoc per essere combinati, quasi come se chi ha lavorato a quest'opera avesse paura di non sapere rappresentare la storia che sarebbe potuta nascere, un vero peccato.
Dò 5 come voto per l'idea non banale, per quelle poche storie mostrate che hanno avuto un buon esito nella messa in scena e per il reparto tecnico, ma di più proprio non è possibile, forse sono stato persino troppo buono in quanto non è stata approfondita adeguatamente nessuna tematica, perché l'idea di base è originale, ma le tematiche trattate (molto superficialmente) per nulla.


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rum42coach

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Deadman Wonderland è un anime di 12 episodi scoperto quando ho notato e ascoltato la splendida opening che precede ogni episodio, risultando perfetta e suscitando un interesse smisurato verso la serie. Onestamente è una delle più belle ascoltate e visionate nel mondo dell'animazione giapponese…ottima! Come mai parto subito a scrivere dell'opening di questa serie? Semplice, perché volevo cominciare con l'unico, probabilmente, aspetto positivo della serie, insieme all' ending, evocativa e malinconica ma d'impatto. Il resto lo considero negativo e devo ammettere che ciò mi ha deluso enormemente, dal momento che le mie aspettative erano abbastanza alte.
La trama racconta di una prigione privata, dai toni cupi e misteriosi, al cui interno sono reclusi detenuti speciali, ossia dotati di poteri associati all'assimilazione del sangue, definiti "Deadman". Il protagonista è una di queste persone misteriose e dovrà lottare per sopravvivere e cercare un modo di uscire all'esterno.

Proprio la trama, inizialmente promettente, con vari elementi di spicco, si perde strada facendo a causa di scelte azzardate e soluzioni di misteri mai date allo spettatore, il quale è intontito ed esterrefatto dinanzi a tale approssimazione. Compaiono innumerevoli personaggi, abbastanza importanti ai fini della trama principale, ma alcuni di questi vengono lasciati a marcire senza assegnarli un ruolo specifico mentre altri compaiono giusto per 1-2 puntate, salvo sparire senza motivazioni o spiegazioni fino alla fine della serie. L'idea, lo ripeto, è apprezzabile ma il seguito meno, mandando in malore le fondamenta della serie, delle quali restano soltanto la follia pura dei personaggi presenti e della struttura stessa in cui è ambientata la storia, uno spaccato della società odierna, puntualmente condannata dalla critica sottile dell'anime. Peccato che questa critica sia superficiale, così come quella dello spettacolo dell'orrore, notata nella puntata dedicata alla gara sanguinosa col pubblico ad applaudire e anche negli scontri tra i possessori del potere del "ramo del peccato", definizione intrigante ma anche essa non spiegata minimamente. L'atmosfera delle puntata è horror, spesso presenta mutilazioni e scontri sanguinosi, censurate dalla mitica(???) versione italiana, da bocciare su tutta linea; oltre a questo si nota una certa angoscia nelle prime puntate che attanaglia il protagonista, fatto che mi aveva dato false speranze, distrutte in breve tempo. Peccato!

I personaggi sono un misto tra tizi irritanti, soprattutto il protagonista, e qualcuno di interessante e riuscito, vedi Senji, personaggio gradevole nella sua caratterizzazione, malgrado il poco spazio a disposizione che ha ricevuto sia lui che gli altri personaggi nella serie. Soltanto Ganta, l'irritante protagonista, e Shiro, la co-protagonista misteriosa e piena di segreti, hanno tanti minuti e numerose scene a disposizione scene per potersi far conoscere al pubblico. Il primo è uno dei protagonisti più insulsi che abbia mai avuto il (dis)piacere di contemplare e seguire in un anime: scialbo, lagnone fino all'inverosimile e senza nessun attributo. Dettaglio su di lui è il fatto di essere doppiato dallo stesso doppiatore di Yukkiteru in Mirai Nikki, quindi già il ricordo di quel personaggio non gli rende la vita facile, ma il nostro Ganta sorprende nel far rimpiangere il povero Yukki. Infatti riesce a proseguire grazie ad esigenze di trama e perché rappresenta il protagonista, tuttavia non ho notato in lui, durante la serie, nessuna evoluzione psicologica degna di nota. Shiro, invece, è simpatica ed è l'unica a riuscire a strappare qualche sorriso ma paga l'assenza di informazioni certe su di lei, malgrado si possano fare molte teorie e ipotesi. Avrebbe meritato miglior sorte nell'anime e non essere la così detta macchia comica della serie, nonché essere chiaramente infatuata del protagonista. Quale rapporto aveva col direttore della struttura? E perché? E' lei l'uomo rosso? Tutte domande che chi ha guardato i 12 episodi non saprà mai, perciò l'unica soluzione sarebbe leggere il manga, completo, a differenza di questa trasposizione animata dannatamente incompiuta. Tra gli altri personaggi cito "Gufo", Minatsuki, Yo e Tamaki, personaggi interessanti e protagonisti per alcuni episodi, approfonditi per certi versi con flashback a loro dedicati, però mancano di mordente e di profondità, alla stessa stregua della serie stessa. Inoltre, come accennato, lo scomparire improvvisamente dalla scena non giova a nessuno.

I disegni e le animazioni sono di buon livello, quest'ultimi raggiungono picchi inaspettati durante i combattimenti tra Deadman e contro le guardie del penitenziario. Per il resto Shiro è disegnata divinamente nella sua eccentricità, al contrario del protagonista, orribile persino esteticamente. Gli altri sono standard, senza infamia né lode.
Il comparto audio è buono per quanto riguarda opening ed ending, mentre le ost ascoltate durante la serie sono da buttare e di serie B: soltanto il tema principale è orecchiabile nella prima parte, però tutte le altre sono già dimenticate e di scarso valore musicale.

Deadman Wonderland è uno shonen horror che non spicca il vola in questa serie, anziché librarsi nell'aria, riesce nell'intento di schiantarsi pesantemente al suolo, con tutti i danni che ne derivano. Il finale aperto e inspiegabile, come gran parte dei misteri alla base della storia, abbassano ulteriormente il voto, anche perché la seconda serie non è in vista, probabilmente non vedrà mai luce, ragion per cui questa serie è incompleta oltre che meno che mediocre. I buchi di trama fanno il resto: voto 4 senza appello!


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Helki

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
"Deadman Wonderland" è una serie anime di 12 episodi (più un OAV) non completata tratta dall'omonimo manga completato.
Trama: Ganta passa serenamente le sue giornate scolastiche finché un giorno la sua intera classe verrà massacrata da un misterioso uomo in rosso. Ganta unico sopravvissuto viene accusato degli omicidi e viene trasportato in una prigione dove i detenuti lottano per la propria vita in giochi macabri aperti ad un ignaro pubblico, il quale pensa sia tutto una messinscena.

"Deadman Wonderland" è un action dove i protagonisti si ritroveranno a combattere con il proprio sangue come arma, strizzando l'occhio allo splatter.
Dal punto di vista tecnico siamo davanti ad un buon prodotto, i disegni e le animazioni sono ben realizzate e lo stesso si può dire degli scenari, i personaggi sono ben caratterizzati pur rimanendo in uno stile sobrio il quale aiuta ad incupire l'atmosfera.
Psicologicamente i personaggi non sono grandi novità ma tutti i protagonisti vengono dotati di un degno background, tra questi si distingue Shiro, la coprotagonista, il personaggio più misterioso e complesso della serie.
Le musiche non sono affatto male e in particolare alcune canzoni riusciranno a rimanervi in testa, come la canzone del picchio…
La pecca di questa serie sta nella sua durata, in quanto la trama non verrà portata a termine e ci lascerà con un finale tremendamente aperto.

Consigliato se cercate un action misto al macabro, la serie è breve ma non consiglio di guardarla per forza tutta, per capire se vi piace non vi serviranno molte puntate e poi starà a voi decidere se finire di vedere la serie o di passare al manga il quale è completato e visto che la trama è intrigante lo raccomando molto.
Guardatelo per le scene action e leggetevi il manga per la trama.

Voto Personale: 7
Voto Oggettivo (per quanto possibile) nel Genere: 7


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Kida_10

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Deadman Wonderland è un anime di 12 episodi tratto dall'omonimo manga; il protagonista è Ganta Igarashi, un ragazzo apparentemente normale che nonostante sia uno dei pochi sopravvissuti del terremoto di dieci anni prima, non ricorda nulla dell'accaduto e conduce una vita tranquilla nella sua scuola insieme ai suoi compagni. La sua vita cambia però un giorno, quando, uno sconosciuto vestito con un'armatura rossa appare nella sua classe massacrando tutti i suoi compagni ma per lui viene riservato un trattamento speciale: invece che ucciderlo, gli conficca nel petto un cristallo rosso. Ganta viene dichiarato unico sospettato e, dopo uno stranamente sbrigativo processo, viene condannato all'ergastolo nella prigione "Deadman Wonderland", un carcere di massima sicurezza che funge anche da luna park.
All'interno della prigione Ganta, insieme a tutti gli altri prigionieri ha il compito di intrattenere il pubblico che ogni giorno visita il luna park, attraverso giochi brutali o combattimenti che però sono fatti sembrare finti ai visitatori. Ogni 3 giorni i prigionieri devono inoltre concuistarsi, attraverso queste competizioni, una particolare caramella necessaria per sopravvivere al veleno che gli viene regolarmente gettato in corpo attraverso un collare.
Tentando di sopravvivere alla sadica routine quotidiana della prigione, Ganta diventa sempre più ossessionato dalla sua sete di vendetta nei confronti Uomo in Rosso e cerca così di scoprire chi egli sia. Senza capire il perché, il ragazzo sviluppa l'abilità di manipolare il suo sangue e di trasformarlo così in un'arma: Ganta entra quindi a far parte dei "Deadman", un gruppo di prigionieri tenuti segregati dagli altri con le stesse abilità del ragazzo. Ganta viene così costretto a partecipare a scontri brutali contro altri Deadmen, nella lotta chiamata Carnival Corpse, i cui spettatori pagano ingenti somme per guardare e scommettere. Nonostante la situazione li metta contro, il ragazzo riesce a diventare amico con i suoi sfidanti ed assieme a loro continua la sua ricerca per scoprire l'identità dell'Uomo in Rosso, per capire il perché sia finito dentro Deadman Wonderland e svelare i più oscuri segreti che le autorità della prigione nascondono.
La trama è sicuramente curata e originale, le ambientazioni e il senso di desolazione che aleggiano dentro la prigione sono rese molto bene attraverso un comparto video/audio di buona qualità che riesce a creare le giuste atmosfere; tuttavia avendo visto l'anime dopo avere letto il manga lo considero come un'opera incompleta che poteva offrire molto di più, perchè la sua versione cartacea è veramente degna di nota. Purtroppo è stata fatta la scelta di produrre questa serie mentre il manga non era ancora completo e quindi per forza di cose il finale è stato lasciato a metà, ma in realtà la parte bella doveva ancora iniziare.
Proprio queste sono le motivazioni che mi hanno spinto a dare un 7 a un'opera che avrebbe potuto meritare un 9 pieno se fosse stata posticipata e conclusa fino alla fine, anche perchè, come accennto prima, tecnicamente è un buonissimo prodotto, l'originalità non manca, la trama è ben costruita e i personaggi sono ben caratterizzati e con una propria storia intrigante alle spalle.


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fuffoloschiomancio

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Delusione: ecco la parola che riassume efficacemente quest'anime. Delusione per l'ottima occasione sprecata che è Deadman Wonderland, anime del 2011 tratto dall'omonimo manga shonen.
Seguito ad esporvi perché, a mio parere, questo anime si merita ampiamente l'aggettivo "deludente".

Tralasciando il "nuovissimo" soggetto della "catastrofe da meteorite" o del "ragazzino che scopre di avere dei super poteri" la trama parrebbe solida ed intrigante già dai primi minuti: chi è l'Uomo Rosso? Perché ha ucciso quei ragazzi? Perché ha lasciato in vita Ganta? Cos'ha veramente causato il meteorite che ha distrutto Tokyo 10 anni prima? Perché nessun detenuto del Deadman Wonderland sente mai il bisogno di andare al bagno?
Tralasciando l'ultima domanda, questi interrogativi permeano la serie donandogli un atmosfera molto pregevole e soffusa di mistero. Ma la vera domanda è: tutti questi misteri danno una marcia in più alla serie?
E qui arriva la prima delusione: l'autore non è capace di dosare interrogativi e azione. Infatti o introduce cento domande e misteri alla volta o immette scene di puro splatter, dando allo spettatore l'impressione di star ficcando misteri di cui non sa la risposta solo per creare audience. Ed infatti, delle decine di interrogativi posti, ne verranno risolti solo uno o due.
Ed ecco arrivata la seconda delusione.

Parlando dei personaggi, a mio parere, bisognerebbe partire dal protagonista, Ganta Igarashi. Ganta è l'emblema del protagonista dell'anime moderno; lagnoso, senza però risultare particolarmente comprensibile o umano nelle sue scelte, odioso, illogico e tanto, ma TANTO trasparente: potremmo sostituirlo in ogni scena in cui compare con un manichino gonfiabile. Sì, alzeremmo un sopracciglio per la presenza in scena di un ridicolo manichino, ma nulla di più: Ganta è uno dei personaggi più dimenticabili della storia dei manga. Basti pensare alle sue azioni; sono tutte dettate dalla trama, non dal carattere del personaggio.
Paradossalmente i comprimari, Shiro e Yoh, risultano assai più incisivi poiché, in un certo modo, entrambi sembrano "ricalcare" il ruolo dei defunti amichetti di Ganta, inducendo lo spettatore a pensare che il ragazzo ricostruirà la sua vita all'interno del carcere con le versioni più "strane" e moralmente ambigue dei suoi amici (idea davvero ottima, sebbene già vista altre volte). Secondo voi cosa potrà mai accadere? Il personaggio di Shiro prenderà strade totalmente diverse, mentre Yoh, nonostante sia decisamente il personaggio più interessante e sfaccettato di tutto l'anime (è un cleptomane che vuole liberare la sorella, anch'essa rinchiusa nel carcere, comprando la sua libertà con i soldi che ruba…) e nonostante abbia più carisma di tutto il Deadman Wonderland messo assieme, dopo circa cinque episodi verrà defenestrato nel dimenticatoio.
Ecco che arriva la terza delusione.
Il resto dei personaggi non è che un coacervo di palestrati senza né arte né parte, poliziotte maggiorate, tizi con super poteri e personaggi che, una volta presentati, scompaiono nel grande nulla che è quest'anime (basti pensare ai personaggi "sprecati" del Promotore Tamaki, del super-monaco pazzo e del Gufo).

Per quanto riguarda i disegni, direi molto buoni, almeno quelli.
Parlando di pregi, si può certamente affermare che questo anime riesce ad utilizzare lo splatter in maniera più che decorosa, riuscendo a non risultare ridicolo o fastidioso e allo stesso tempo intrattenere egregiamente gli amanti di questo genere.

Potremmo dunque concludere definendo Deadman Wonderland un anime riuscito a metà, poiché non è altro che una sorta di trampolino di lancio volto ad invogliare la lettura del manga, compito che, personalmente parlando, non adempie in modo efficace.
Sconsiglio questo anime ai lettori più navigati, anche se, in sé, potrebbe costituire una più che sufficiente "visione disimpegnata".


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Nyx

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Deadman Wonderland" è essenzialmente un'opera di combattimenti con forte componente splatter e fantastica. Comincia senza tanti preamboli, ma lascia sin troppe domande appese a un filo e getta nella mischia personaggi "particolari" senza spiegarne alcunché, e ciò francamente può risultare frustrante e fastidioso. Inizialmente sembra proprio qualcosa di campato in aria.

Il protagonista è un ragazzino che, accusato della strage della sua classe come unico sopravvissuto, verrà condannato alla pena capitale. Nell'attesa dell'esecuzione verrà portato nel Deadman Wonderland: un quantomai improbabile penitenziario "Luna Park", teatro di violentissimi scontri stile torneo e di indicibili atrocità, popolato da squilibrati di ogni genere. Il tutto poi si rivela essere una sorta di copertura per determinati tipi di esperimenti sui poteri di taluni detenuti. Le atmosfere sono crude e intriganti e in questo contesto stride fortemente la caratterizzazione di Shiro, una ragazza "particolare" il cui passato verrà centellinato molto lentamente. L'aspetto esteriore è particolarmente ispirato, originale e intrigante; disgraziatamente a quanto appena detto corrisponde una caratterizzazione assolutamente inadeguata al contesto della storia. La giovane si comporta in modo davvero sciocchino ridicolizzando le riuscitissime atmosfere dell'anime. La caratterizzazione di Shiro sarebbe stata benone in un'opera di natura comica e demenziale, in questo contesto è un elemento completamente fuori luogo che contribuisce senz'altro a rovinare (non di poco) la mia valutazione globale. Stiamo parlando di un personaggio cardine, ci saranno sviluppi totalmente imprevedibili che valorizzeranno tantissimo la sua presenza, tuttavia i modi restano quelli di una bimbetta infantile e capricciosa.

Sono tanti i personaggi degni di nota e con carisma da vendere, tuttavia, complice l'esiguo numero di episodi, molti di loro verranno sfruttati poco e male. C'è da dire che, allo stato attuale dei fatti, il difetto peggiore di quest'anime è senza ombra di dubbio l'incompletezza della storia.
La trama ti cattura, la realizzazione grafica è più che buona, le musiche assolutamente degne di nota ma... ecco che la narrazione si ferma a metà! Et voilat, il disastro è servito. Questa è la misera fine che attende ogni benedetta opera nata da un manga ancora in corso che dunque non può offrire materiale sufficiente per portare la storia a compimento e in questi casi, si sa, c'è solo da sperare di veder realizzato anche il seguito e di non aver seguito l'ennesima opera abbandonata a metà rendendo tutto l'iter narrativo completamente inconcludente.

Nonostante l'incompletezza della storia, chiudendo un occhio su questo "fondamentalissimo dettaglio" pensando e sperando in un seguito prossimo venturo, non posso far altro che promuovere a pieni voti quest'opera.


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Elam

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Deadman Wonderland è un anime che si inserisce nello storico filone del "carcere violento" su cui sono usciti molti film e storie che spaziano dal reale al futuristico/fantascientifico e al surreale. Non mi metto a citare i nomi poiché se vi concentrate un pò troverete sicuramente almeno qualche titolo. Deadman Wonderland non è realistico, ma segue il filone caro ai giapponesi degli individui dotati di "superpoteri" frutto di esperimenti su cavie umane unito alla moda degli ultimi anni, ovvero le battaglie/mattanze in luoghi circoscritti. Non ripeterò la trama come descritta nella scheda ma aggiungerò nuovi particolari. Il protagonista è Ganta, un ragazzo delle medie (tipico di questi anime, invece è da notare come nei film americani di questo tipo i protagonisti siano sempre adulti. Target differente!), unico sopravvissuto della sua classe, che viene ingiustamente (almeno così sembra) accusato di strage per aver ucciso i suoi compagni di classe. Ganta viene condannato a morte e rinchiuso nel bizzarro carcere - parco a tema "Deadman Wonderland". Il carcere è assai bizzarro, è organizzato come un enorme parco dei divertimenti per scolaresche e famiglie felici in cui gli spettacoli sono tenuti dai detenuti. Se la cosa vi sembra abbastanza bizzarra, non finisce qui, infatti nel secondo episodio i detenuti disputano una gara ad eliminazione simile al "Takeshi's castle" in cui tutti tranne il protagonista e la stramba "Shiro" ci lasciano le penne venendo fritti da scariche elettriche e affettati da enormi mannaie mentre tutto attorno le famiglie felici godono dello spettacolo pensando che siano effetti speciali. Vi sono persino gli agenti di polizia che sparano sui detenuti che provano a fuggire. BIG MAH! o CHE PORCAT! Per passare questo punto della trama si deve per forza spegnere il cervello (brutta cosa) o sperare che sia una velata critica alla gente pecorona (tutto il mondo è paese). Altre spiegazioni non ne so dare. Come se non bastasse ai detenuti è dato un collare che dopo tot giorni sprigiona una letale dose di veleno e l'unico modo per evitarla è mangiare una caramella molto grande ed amara (anche qui l'assurdo, come fa a sapere il collare che un detenuto ha mangiato la caramella? gli analizza il sudore? farlo centralizzano via wi-fii no?!?). A parte che non porterei mai mio figlio ad un parco divertimenti dal nome "Deadman Wonderland" in cui si assistono a "finte mattanze" (ma neanche vere s'intende), la parte fondamentale della trama parte dal terzo episodio in cui Ganta finalmente scopre il vero scopo del carcere: fare combattere tra loro i detenuti che possiedono uno strano potere del sangue. I detenuti si feriscono e con il loro sangue riescono a creare lame, proiettili, fruste, bombe e così via. Il carcere "privato" si scoprirà essere frutto di finanziamenti governativi e il vero scopo dei combattimenti non sarà spiegato nei 12 episodi di questa miniserie. Immagino che lo scopo sia selezionare i detenuti dotati per sviluppare il solito "super soldato" o il solito "super potere" evolutivo, che porterà alla morte i carcerieri (prima o poi). Se questo avverrà lo scopriremo in una seconda serie per ora non ancora programmata.
Non ho trovato affatto innovativa la trama ne il suo svolgimento ed anzi fin dal primo episodio si assistono ad avvenimenti e alla comparsa di personaggi che hanno già scritto in faccia "sembro stupida e mi comporto come la svampita "Hajime Ichinose" dei Gatchaman Crowds ma in realtà nascondo un grande potere" (di chi sto parlando?). Gli avversari del nostro "Picchio" Ganta sono messi li apposta per farlo crescere e maturare nelle capacità di combattimento tanto che alcuni combattono al di sotto delle loro potenzialità (come il corvo) per risparmiargli la punizione. I Carcerieri da un certo episodio in poi sono vestiti in modo molto simile alle truppe imperiali di Star Wars con cui condividono lo stesso destino (fatti a pezzi). La trama ha un susseguirsi di vicende alcune telegrafate il cui unico scopo è giocare con le emozioni degli spettatori. Si assiste quindi in momenti cruciali vari capovolgimenti di fronte solo per il gusto della narrazione e per creare l'ennesimo sbalzo emozionale. La trama quindi non deve per forza avere un senso, ma è funzionale all'emozionare lo spettatore con scene truculente e drammatiche. Il reparto grafico è fatto bene in particolare nelle scene buie, anche se non ho apprezzato molto la gabbia ring che poteva essere un pò più grottesca. Vi sono molti personaggi macchietta utili solo a fare carne da macello, mentre molti dei personaggi principali sono completamente folli, scelta a mio avviso di comodo per mostrare il cattivo della situazione (si ricade quindi nello stereotipo del cattivo-folle). Tra i personaggi meno indovinati e fuori luogo c'è la bambina con la mannaia alta il doppio di lei.
Il voto complessivo è 6, sia per la mancanza di originalità che per le scelte da cervello spento (l'autore poteva impegnarsi di più). Raggiunge la sufficienza solo per le intense emozioni che suscita (sia positive che negative), anche se come avrete capito, odio essere manipolato da cambi di fronte il cui unico scopo è allungare il brodo.


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Crash_Bang

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Deadman Wonderland" è un manga di categoria shonen, scritto da Jinsei Kataoka e disegnato da Kazuma Kondou a partire dal 2007, sulla rivista "Shonen Ace" e si è concluso il luglio scorso in Giappone. Nel 2011 la serie è stata trasposta in anime dallo studio "Manglobe"composta da 12 episodi e un OAV, mandata in onda nella stagione primaverile dello stesso anno.Il manga in Italia viene distribuito da "Panini Comics", mentre l'anime è stato acquistato dalla "Dynit".
Uno dei punti forza di quest'opera a mio parere è la trama, molto coinvolgente e originale che non annoierà mai. La storia è ambientata dieci anni dopo lo scoppio di un devastante terremoto che distrusse la capitale Tokyo. Il protagonista della vicenda è Igarashi Ganta, un normale studente delle scuole medie nella prefettura di Nagano che verrà accusato del sanguinoso omicidio dei suoi compagni di classe, avvenuto da parte di un uomo misterioso che per gran parte della storia verrà denominato "Uomo Rosso". Ganta verrà successivamente condannato a morte e rinchiuso nel "Deadman Wonderland", un carcere privato che allo stesso tempo è utilizzato come parco dei divertimenti, costruito proprio nell'epicentro del terremoto avvenuto anni prima. Il "Deadman Wonderland" è un carcere molto particolare, nel quale per sopravvivere bisogna partecipare a delle battaglie all'ultimo sangue, chiamate "Carnival Corpse" nelle quali lo "splatter" farà da padrone.
Altro punto di forza sono i personaggi, caratterizzati davvero bene, originali e tutti dannatamente pazzi e fuori di testa. Un cast davvero adatto per questo genere di storia.
Parlando del lato tecnico dell'anime non ho nulla da ridire, lo ho apprezzato davvero molto: i disegni seppur abbastanza normali li ho trovati davvero eccellenti e ben definiti, le animazioni sono fluide e i combattimenti sono davvero ben realizzati. In campo sonoro ho notato delle discrete OST, che ho trovato davvero adatte, una fantastica opening, ovvero"One reason" cantata dai Fade e un doppiaggio di elevata qualità.
Per concludere consiglio questo anime non solo agli appassionati del genere, ma anche a chi si vuole avvicinare a questo genere di storie.

laaachan

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laaachan

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Deadman Wonderland" ha una storia di avventura, paura, oblio e false speranze, un'ambientazione alquanto tetra e dei personaggi poliedrici, che non smettono mai di sorprendere. Possiede una trama avvolgente che si sviluppa con sempre più impeto.
Sono indecisa tra un 7 e l'8. Ho deciso per quest'ultimo perché nonostante alcune pecche e alcuni personaggi obliati, presenta bene la storia meravigliosa di un manga senza eguali. L'anime è piacevole da vedere e molto interessante, ma se la storia vi ha affascinato non aspettate altro a leggere il manga.


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npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Da quando, qualche anno fa, ho ripreso a coltivare la mia vecchia passione per gli anime, contemporaneamente ho sviluppato anche un discreto interesse per le sigle che accompagnavano i vari episodi. Così mi sono ritrovato, sempre più spesso, a cercare su Youtube le varie compilation create dai vari utenti, un po' per vedere se certi brani erano stati apprezzati anche da altri oltre me e un po' per andare alla ricerca di nuovi titoli da ascoltare. Tra quelle che ancora non conoscevo "One reason" dei Fade, sigla di apertura di questo "Deadman Wondarland", era certamente una delle più gettonate; quanto al sottoscritto, me ne sono innamorato quasi subito.

Può sembrare strano cominciare una recensione in questo modo; in fondo qui si parla di anime e non di musica - se non nei ristretti limiti dell'apprezzamento o meno per una certa colonna sonora; tuttavia devo ammettere che se non avessi mai visto l'opening, molto probabilmente non avrei mai visto nemmeno l'anime. Di conseguenza ho ritenuto giusto per una volta cominciare con uno strameritato plauso a chi ha scelto le due sigle - anche l'ending infatti si è rivelata molto bella.
"Deadman Wonderland" è un anime che si fa apprezzare, in un costante crescendo, andando avanti con gli episodi; peccato per il suo "non epilogo", una caratteristica dei prodotti made in Japan a cui, ahimè, siamo ormai abituati da tempo ma che in questo caso è particolarmente irritante in quanto le notizie a me pervenute sulla possibilità di una seconda serie sono piuttosto allarmanti.

Un breve accenno alla trama: Ganta Igarashi è un tranquillo studente giapponese la cui vita viene sconvolta da un drammatico evento "soprannaturale". Nel corso di una lezione un uomo vestito di rosso si introduce nella sua classe ammazzando tutti i suoi compagni con i suoi poteri e risparmiando solo lui; oltre a non uccidere anche il povero Ganta, gli trasferirà anche un frammento dei suoi strani poteri. Essendo l'unico sopravvissuto, il ragazzo verrà, però, considerato come l'autore della strage e condannato a morte. Verrà, infine, trasferito nel "Deadman Wonderland", uno stranissimo penitenziario privato in cui i prigionieri vengono costretti a intrattenere i visitatori in una specie di parco giochi al fine di raccogliere fondi. In realtà quest'aspetto verrà sviluppato solo nei primissimi episodi (e meno male); poi il penitenziario diventerà più semplicemente il terreno di battaglia dei vari possessori del "ramo del peccato", ossia dello strano potere distruttivo di cui parlavo sopra.

Fra i personaggi, però, proprio Ganta è uno dei meno convincenti nel suo ruolo: in un contesto del genere un soggetto simile appare come un pesce fuor d'acqua destinato a un'inevitabile quanto sollecita eliminazione. E invece compie un vero miracolo in fatto di resistenza ai colpi subiti, superando così le prove a cui viene quotidianamente sottoposto. Ma il tutto appare abbastanza inverosimile.
Mi sono piaciuti, invece, gli altri personaggi e in particolare Shiro, ragazza albina amica d'infanzia di Ganta; la ragione della sua presenza all'interno del penitenziario è, almeno inizialmente (e comunque mai completamente rivelata), legato a cause ignote. Dotata di una forza fuori dal comune, riconoscerà subito Ganta e si schiererà al suo fianco salvandogli spesso la vita. Anche se in molti potranno trovarla irritante per il suo lato un po' troppo infantile, devo dire che rispetto ad altri personaggi simili visti altrove Shiro ha un carisma e un'originalità tutti suoi.

E passiamo alle note dolenti: la principale, come detto, è che così com'è la storia risulta amputata nella sua parte più importante, l'epilogo. Molti personaggi restano avvolti nel mistero e gli eventi non trovano una spiegazione esaustiva. Ma ce ne sono anche delle altre: la trama è spesso confusionaria ed esagerata, certe violenze sono spiegabili solo con la volontà di aggiungere all'opera ancora un'altra porzione di splatter, la vita in carcere passa da un eccessivo livello di rigore a un impensabile livello di libertà per i carcerati: l'ultima scena, ad esempio, si svolge con Ganta e Shiro tranquillamente seduti sul tetto dell'edificio senza che nessuno abbia nulla da ridire; e così via.
Nonostante questo, però, la trama effettivamente riesce a catturare l'interesse dello spettatore, specie se appassionato di film o anime d'azione. Per tutti questi motivi mi sento di dare una valutazione positiva (ma senza esagerare) a quest'anime, invitando tutti a dare un'occhiata almeno alle due sigle che, da sole, si sarebbero meritate un dieci pieno.


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falcus92

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Deadman Wonderland" è un'opera folle, contorta, caotica ma abbastanza interessante. Quando mi accingo a vedere una serie che porta tra i generi la dicitura "splatter" generalmente comincio a pensare che possa essere un flop perché, anche se si vede il tanto "agognato" sangue, potrebbe risultare una serie piatta. Quando però allo splatter si uniscono l'horror e il drammatico, allora la questione è completamente diversa. "Deadman Wonderland" è un'opera folle concepita da un pazzo. L'ho detto per "Mirai Nikki" e lo dissi anche per "Higurashi no naku koro ni": quando qualcuno partorisce delle opere del genere può essere o un maniaco o un genio - e il confine tra i due stati è veramente sottile. Pertanto non dobbiamo pensare e struggerci per le scelte o gli avvenimenti che ci vengono propinati, molte volte sono dettati dalla follia e non hanno spiegazione... o forse no!

Ci troviamo in un futuro un po' sibillino. Tokyo è stata rasa a suolo da uno strano e terribile terremoto. Da quell'incidente sono passati diversi anni e molte cose nell'assetto del paese giapponese sono cambiate. Prima tra tutte la capitale, spostata per ovvie ragioni - Tokyo era un cumulo di isolette - e poi l'organizzazione politico-giudiziaria. E' stata anche permessa la costruzione di una prigione privata, la "Deadman Wonderland", un penitenziario alquanto singolare: un parco dei divertimenti mantenuto dai detenuti.
Ganta, il nostro protagonista, sarebbe un ragazzo normalissimo e semplicissimo, se non fosse che una mattina, mentre si trova a scuola pronto per partire verso il famoso carcere, vede uccidere davanti ai suoi occhi tutti i suoi compagni. Lui rimane quasi illeso, ma il colpevole, "l'uomo rosso", sparisce e Ganta viene ritenuto il carnefice. Per questo viene condannato a morte e spedito a Deadman wonderland. Qualcosa però in questo penitenziario non va e pian piano Ganta viene a conoscenza dei poteri passati dall'uomo rosso a lui.
La storia prosegue tra combattimenti e ricerche per capire la verità del Deadman wonderland e per trovare l'uomo rosso.

Come dicevo prima, la serie ha come filo conduttore la follia. Ma non di quelle senza senso, bensì studiate e dovute ai vari background dei personaggi. Non è un caso che Ganta si trovi in difficoltà davanti a cotanta pazzia: lui ha sempre vissuto come un ragazzo normale e semplice. Pertanto i personaggi non risulteranno mai statici, ma neanche avranno mai un'evoluzione lineare. Se dovessimo descriverlo con una curva matematica, il loro cambiamento sarebbe più simile a una sinusoide. Soprattutto Ganta è un personaggio con molti alti e bassi che lo portano prima a essere omertoso, poi a dichiararsi debole, poi a voler combattere, poi a voler scappare e alla fine a voler vincere. Ditemi se non è una sinusoide!

Un particolare encomio va fatto al personaggio di Shiro. Molti la criticavano perchè spezzava il tono drammatico/horror dell'anime, perché sembrava l'incosciente di turno con una cotta per il protagonista. Nessuno mette in dubbio quest'aspetto, ma comunque penso che sia stata il personaggio che ha dato una spinta maggiore non solo al ritmo della serie che, altrimenti, sarebbe stato lento, ma anche al tono di follia della serie. Senza fare spoiler, Shiro va accettata per quello che è: una bambola o un qualcosa che è fuori da quel mondo che è "Deadman Wonderland" nonostante ne sia all'interno.

Il tono drammatico ci avvicina ad altri temi, primo tra tutti la manipolazione politica di processi e, quindi, la corruzione. Il mondo di Deadman Wonderland non è solo pervaso dalla follia, è proprio folle in sé. Addirittura sembrerà con più regole il carcere che il mondo esterno. L'iter processo-prove-giudizio-appello-giudizio finale non esiste. Vengono saltate parti come se si avesse voglia di condannare per produrre più merce da spettacolo per la prigione privata. Questo ci porta al secondo tema: i diritti dell'uomo. Inutile dire che la grande attrazione "Deadman Wonderland" è l'esatto opposto di quello che noi definiamo umano. Tantissime persone vanno a osservare carcerati che fanno giochi ai limiti della sofferenza - l'immagine del clown che piangeva mentre faceva le contorsioni mi perseguita la notte -, la cosa peggiore è che nessuno dice niente. Così siamo noi, spettatori delle crudeltà che, fintanto che non ci colpiscono, possono passare in sordina. Devo dire che a prescindere dalla storia sono stato colpito dalla struttura, dal modus operandi e dall'organizzazione del carcere. Mi ha fatto riflettere molto più che i personaggi.

Come si è capito, questo è un anime dai toni duri, in cui non ci sono limitazioni (se non le censure ridicole italiane). Quello che fa da base a questi toni è il lato tecnico. Una regia che ogni tanto zoppica e un disegno abbastanza normale vengono fiancheggiato da delle animazioni ed espressioni eccellenti. In un commento a un episodio ho scritto: "Ho visto il terrore negli occhi della dottoressa". E' difficile comunicare con l'espressione. In anime come "Texhnolyze" si è riusciti perfettamente, ma quello era un anime di nicchia e sperimentale, non pensato per un vasto pubblico, a differenza di DW, che riesce perfettamente a comunicare anche solo con il disegno.
Sono un po' insoddisfatto per le OST, assenti o quasi nulle, accompagnate da una buona opening. Peccato!
In conclusione, il mio voto è 8 per due motivi: innazitutto c'è una fine aperta che ci fa pensare a una seconda serie - e lo spero! E poi per i piccoli problemi tecnici sopracitati.

Utente1731

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Utente1731

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Premetto che trovo quest'anime esageratamente cruento e lo sconsiglierei a chi tende a impressionarsi facilmente. Nonostante questo i disegni mi sono sembrati apprezzabili, il suo vero punto debole, a mio avviso, è la storia: ci viene mostrata puntata per puntata questa strana prigione, seguiamo il protagonista in una serie di improbabili eventi sempre più cruenti che ci porteranno a scoprire dei segreti, che solo pochi sanno, della prigione stessa. E più andiamo a fondo a quale sia il reale scopo di questa prigione più la storia diventa cruenta. Dettaglio quanto meno discutibile ma volendo sorvolare su questo ciò che realmente non ho apprezzato pienamente di questo anime è la sua breve durata. Avrei voluto sapere molto di più, ci sono molte cose rimaste in sospeso e molti personaggi misteriosi di cui non si sa o si capisce nulla. Trovo quindi difficile giudicare quest'anime, mi dà come l'impressione che manchi qualcosa o che gli autori abbiano deciso d'interromperlo, così com'è mi sembra veramente incompleto.

azagga

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azagga

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Sangue e arena: con queste parole si può riassumere facilmente "Deadman wonderland", un anme che mi ha tenuto incollato allo schermo per tutta la sua durata. Sconsigliato a chi cerca una storia che metta pace alle coscienze, questa serie rivela invece, nuda e cruda, la parte più bestiale dell'uomo, quella che emerge quando l'uomo stesso cammina sul filo del rasoio, quella di "ognuno per sé e Dio per tutti". C'è qualche accenno al valore dell' amicizia (più che altro da parte del protagonista Ganta) e poi, come dicevo, sangue e ancora sangue a fare da contorno a una storia dal ritmo incalzante, dove tutto è ridotto all'essenziale per non far calare l'adrenalina.

Dodici puntate sono poche per un progetto simile, non ho letto il manga ma l'anime è strutturato per una continuazione, non si spiegherebbero altrimenti molte cose, tra le quali la catastrofe che avrebbe dato origine a tutto quello che succede, il ruolo di personaggi che sicuramente non sono di solo di contorno, la vera identità della co-protagonista.
Trovo i disegni molto dettagliati, con esasperazione di sanguinamenti e gore che al sottoscritto sono piaciuti molto. L'opening che introduce, con il suo sfondo perennemente red blood, al tema dell'anime secondo me è stupenda ma non è da meno la chiusura, apparentemente buttata lì, che ci mostra invece ciò che erano i protagonisti nella loro vita di prima (tipo i flashback di "Lost", per capirci) ed è una scelta che mi ha fatto molto piacere.
Conclusione: se piace il genere o se come me avete visto tutto d'un fiato "Gantz", "Deadman Wonderland" è assolutamente da non perdere.


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AlyDragneel

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Cioè, che dire, quest'anime per me è stupendo. La storia, a mio parere, la trovo bella e originale. Premettiamo che vi sono molte scene violente e che quindi non è un genere che può piacere a tutti, nonostante ciò "Deadman Wonderland" riesce a incuriosire lo spettatore e a fargli continuare la visione dell'anime. La trama suscita da subito interesse e anche i disegni per me sono realizzati molto bene.
In pratica la storia parla di un ragazzino sopravvissuto alla strage dei suoi compagni di classe, che dopo una sorta di processo viene portato in carcere. Lo scorrere della storia è fluido, e non manca di certo la simpatia. Uno degli elementi a sfavore di quest'anime è la mancanza di sentimento. Infatti solo il protagonista ha come dire la sensibilità, per il resto tutti si massacrerebbero tranquillamente a vicenda, come se fossero degli animali primitivi, cosa a volte alquanto ridicola. Certo il contesto potrebbe far pensare a degli attacchi di pazzia, ma non so, a mio parere molte volte sono esagerati. Inoltre la "super" forza di Ganta (il protagonista) che appena arrivato riesce a combattere chiunque, boh, diminuisce il livello dell'anime. Per il resto, "Deadman Wonderland" non dispiace in quanto secondo me l'originalità di certo non manca.

Ryo Saeba

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Ryo Saeba

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Dagli autori di 'Eureka Seven' mi aspettavo un ulteriore passo avanti con questa serie, invece sono rimasto molto deluso purtroppo. Uno strano individuo vestito di rosso massacra una classe intera lasciando in vita solo il protagonista Ganta di 13 anni che viene accusato della strage, incastrato con false prove e condannato a morte in un improbabile carcere-parco divertimenti. La trama completamente priva di credibilità, piena di spunti scopiazzati da altri anime e dal cinema. Classico primo episodio "commerciale" a effetto, seguito da assoluta piattezza. Nessun pathos, nessun sentimento, violenza gratuita, personaggi senza capo né coda: ho visto di peggio, ma il mio voto è insufficiente.


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~Giò;

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
'Deadman Wonderland' è un titolo che si adatta perfettamente a quest'anime: abbiamo tanta violenza, tanto sangue, qualche morto e il tutto è ambientato in una prigione il cui "Promoter" si diverte a usare i condannati come se fossero i suoi giocattoli.

Igarashi Ganta è un ragazzo che viene ingiustamente accusato di un crimine spaventoso, viene quindi condannato e rinchiuso nella famosa prigione chiamata Deadman Wonderland, l'unica prigione privata di tutto il Giappone. Ben presto si accorgerà che quel posto è assolutamente folle. Troverà una ragazza che fa, per qualche ragione, parte dei ricordi della sua infanzia, che però non riesce bene a mettere a fuoco, e sarà lei ad aiutarlo in diverse situazioni.
Lo scopo di Ganta sarà quello di trovare il cosiddetto "Uomo Rosso", cioè il vero responsabile del crimine per il quale lui è stato condannato.

Sebbene la storia non sia priva di colpi di scena devo dire che non l'ho trovata particolarmente travolgente o dinamica.
Starà forse nel fatto che alla questione principale ne vengono mano a mano aggiunte altre meno importanti, sempre più, e quando quelle giungono al termine... Il più grande problema comunque non viene risolto.
Nemmeno alla fine.
Verrà lasciato così in sospeso? Verrà prodotta una seconda serie? Per ora non si sa ancora nulla, ma a mio parere i primi episodi dell'anime erano ok, è proprio andando avanti che si perde il ritmo, quindi non spero particolarmente in una seconda serie.
Esatto, il finale lascia diverse cose in sospeso, tra cui anche il già citato problema principale.

Il chara design è diverso dal solito, ma comunque lo trovo carino. L'opening è molto bella ed orecchiabile, un po' meno lo è l'ending.
In conclusione consiglio quest'anime a quelli cui piace vedere qualcosa di abbastanza violento, con una buona presenza di sangue e un finale che più aperto non si può.


 5
Melany

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
"Deadman Wonderland": un titolo accattivante, che suscita interesse e curiosità, ma che nonostante un inizio promettente finisce inevitabilmente per essere uno dei tanti shounen fatto solo di mazzate e dai risvolti deludenti.

Il tredicenne Genta Igarashi viene accusato ingiustamente per la strage accaduta ai suoi compagni di classe, essendo l'unico sopravvissuto alla tragedia ne diviene il colpevole e viene condannato a morte. "Deadman wonderland" è la prigione dove viene rinchiuso, oltre a fungere come un carcere è anche un parco di divertimenti per il pubblico esterno. Tutti i detenuti hanno un collare addosso che produce un veleno letale, per potere ottenere l'antidoto questi devono sottoporsi a prove disumane e cercare di sopravvivere scontrandosi tra di loro. L'unica alleata del protagonista è la grintosa ed enigmatica Shiro, colei che sostiene di essere un'amica d'infanzia del ragazzo. Riuscirà Genta a sopravvivere e a rintracciare l'Uomo Rosso ovvero il vero killer che ha commesso l'omicidio di massa? E chi è in realtà Shiro? Quali sono le sue reali intenzioni?

Una storia innovativa, interessante, intrigante? Sì, ma solo fino a un certo punto, precisamente fino ai primi tre episodi o al massimo i primi sei - se proprio vogliamo essere indulgenti -, perché in seguito la trama prende una piaga decisamente inaspettata nonché assurda. L'inizio è avvincente, ricco di pathos e di una suspense che tiene con il fiato sospeso, e riesce a catturare l'attenzione dello spettatore. Ma poi non si sa come, non si il perché, il ritmo di narrazione accelera di brutto, si susseguono fatti insensati, colpi di scena che da "wow" scadano in "bah" e la serie viene dominata dalla schizofrenia dei personaggi. La follia regna sovrana, soprattutto dal sesto episodio in poi, nessuno è più capace di ragionare ma solo di agire inconsapevolmente senza una logica. Okay, considerando l'ambientazione serrata e infernale dell'anime è probabile impazzire, però dai, qua si esagera e sembra che gli scontri tra i detenuti siano solo un pretesto per mostrare sangue dappertutto e dimostrare quanto sia invincibile il protagonista, che, sebbene sia solo un ragazzino alle prime armi, riesce stranamente a uscire trionfante in tutte le circostanze.

In questi dodici episodi, la storia può essere suddivisa in tre parti: la prima dedicata alla presentazione della prigione, delle regole e delle prove crude che sostengono i detenuti; la seconda agli scontri tra i sopravvissuti e per ultima la fuga. Onestamente salverei solo la prima parte, cioè quella introduttiva.
Oltre alla sceneggiatura che lascia molto a desiderare, non mi sono piaciuti i personaggi, tutti mal caratterizzati e alcuni assolutamente inutili in quanto crepano dopo due puntate senza aggiungere nulla alla narrazione, se non quella di allungare il brodo. Procedendo con la visione, infatti, si introducono molteplici personaggi, molti di loro totalmente insignificanti. Ad esempio non si capisce l'utilità di Chief Makina, pareva un personaggio fondamentale o comunque interessante, alla fine non è né fondamentale né interessante. Risulta insignificante lo stesso protagonista, Genta, che appare, anzi è un individuo passivo, triste, scialbo, debole. Un protagonista shounen tanto bamboccio non si era ancora visto. Shiro poteva essere un personaggio carismatico, con una caratterizzazione profonda, l'unica che sembrava avere qualcosa da raccontare. Ma niente: costei rimane infantile e lagnosa. Dunque i personaggi sono poco memorabili, nessuno di questi è così importante da essere ricordato.

Peccato, "Deadman Wonderland" aveva tutte le carte per sfondare come un buono shounen ma le ha giocate male. Il finale è aperto, si capisce benissimo che è inconcludente poiché lascia la questione principale in sospesa. È molto probabile che si realizzi una seconda stagione. Personalmente trovo inadatto (per non dire ingannevole) il titolo della serie, per il semplice motivo che 'sto anime di "wonderland" ha ben poco, piuttosto c'è molto "deadman".
Cosa c'è di positivo, a parte le premesse iniziali? L'opening, che è davvero tosta, l'ho trovata azzeccatissima e ben fatta; mentre l'ending passa già inosservata. I disegni sono buoni, niente di speciale, sono guardabili e proporzionati. Nel complesso, "Deadman Wonderland" è un anime appena sufficiente, di più non merita, anche perché - se verrà confermata una seconda serie - dubito che possa migliorare. Secondo la mia opinione può solo peggiorare.


 1
hymeko

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Ciò che salta subito all'occhio, in "Deadman Wonderland", è la bella dose di sangue che schizza da tutte le parti. Dose un po' troppo abbondante, in certi momenti. Anche se vengono mutilati, gli esseri umani <i>non</i> sono idranti. A un certo punto non si poteva fare altro che sorridere davanti ai fiumi rossi che scorrevano, le dosi erano talmente esagerate da trasformare disgusto/orrore in sbuffi divertiti.

Parlando della trama, ho trovato davvero ben congegnata l'idea iniziale. Partenza: un poveretto ingiustamente incolpato di una strage finisce in una folle (ma geniale, diciamolo) prigione/parco dei divertimenti. E l'innovazione finisce qui.
Perché, sotto lo strato di sangue, c'è un semplicissimo, banalissimo anime shounen. Ci troviamo davanti a Ganta, un quattordicenne che, nonostante sia un pivello, riesce puntualmente a sconfiggere avversari più forti di lui, a usare tecniche di cui non conosce nemmeno l'esistenza, a diventare un punto di riferimento per cui valga la pena sacrificarsi. Ma in fondo è il protagonista, quindi immagino ci sia poco di cui lamentarsi.
Quella che davvero non mi è piaciuta è Shiro. Dal primo momento ho odiato tutto di lei, sopratutto il modo in cui "schiaccia" gli altri personaggi che ruotano attorno a Ganta, e che hanno rivelato storie personali interessanti, anche se appena accennate.

Ultima cosa, il finale. All'inizio della trasmissione non mi ero informata sulla lunghezza della serie, certa che quando ci sarebbe stato un finale sarebbe stato chiaro e limpido. Ma che il dodicesimo fosse l'ultimo episodio l'ho scoperto solo quando l'ho letto sul sito della Dynit. Da quando ci vuole un comunicato ufficiale di una casa editrice per spiegare che un anime è finito? Personalmente mi sono sentita presa in giro da una serie decapitata, fatta probabilmente solo per un po' di pubblicità al manga. Pietra sopra su questa serie, anche se ce ne fosse una seconda non la guarderei. Voto: 6, per l'idea della prigione.


 3
TheYangShi

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler!</b>

Il Deadman Wonderland è un parco divertimenti, un luogo costruito secondo un'atmosfera solo in apparenza sfarzosa e gioiosa, che maschera una cruda realtà. Questa struttura infatti è principalmente una prigione dove i detenuti vengono sottoposti a giochi sadici per intrattenere il pubblico. Il Carnival Corpse è uno spettacolo non molto diverso da quello a cui i gladiatori del passato erano costretti a partecipare per aver salva la vita: in questo anime gli sfidanti sono i "Deadman", uomini speciali dotati di un potere definito "Ramo del peccato" i quali utilizzano il proprio sangue per realizzare un'arma micidiale con cui combattere. Il protagonista Ganta Igarashi, ad esempio, sfrutta il suo sangue in piccole dosi creando dei proiettili, che deve imparare a controllare per evitare di collassare a causa di un'improvvisa anemia.
Tutti i detenuti devono rispettare determinate regole, indossano un collare speciale che funge sia da localizzatore sia come strumento per dare immediata morte. I prigionieri quindi sono costretti a partecipare anche alle gare più pericolose per vincere e accumulare Cast Points e ottenere vari premi come delle caramelle: queste ultime sono necessarie per rimanere in vita perché permettono di bloccare il veleno che entra in circolo ogni giorno nel corpo dei detenuti.

Il tema fondamentale è la morte, che sembra l'unica soluzione per troncare la sofferenza, per trovare salvezza e pace. I partecipanti ai giochi sono continuamente tenuti sotto pressione, alcuni finiscono per impazzire a causa di traumi psicologici. Altri ancora si rassegnano e provano ad accumulare punti per riscattare la propria libertà, con il rischio di perdere, durante un combattimento, una parte fondamentale del corpo.
Il protagonista è un ragazzino, ingenuo e inesperto, il quale, ogni giorno che passa in quel luogo sadico, scopre quanto lì la vita delle persone conti poco. Anche se vince uno scontro è costretto a sopportare le torture che, per causa sua, vengono fatte al suo avversario sconfitto. L'unica persona che gli dà la forza di andare avanti è Shiro, una ragazza albina e sua amica d' infanzia. La dolcezza di Shiro è solo un' altra apparenza, neanche lei è così buona come fa credere di essere.
In questo mondo non è possibile fidarsi di nessuno, tutti sono contro tutti, partecipando ad una spietata gara a chi riesce a resistere più degli altri.

"Deadman Wonderland" è un anime splatter molto buono per character design, i disegni e le anatomie sono ben realizzate, i visi grotteschi e a volte sfigurati sono perfetti per l'ambientazione in questione. Ottima trovo la sigla di apertura che, con l'utilizzo del rosso in modo dominante, introduce lo spettatore nel mondo sporco di sangue del "Deadman Wonderland". Una sola pecca: è troppo corto, la conclusione è giunta in un lampo bloccando una storia che avrebbe potuto regalare tantissimi altri retroscena.</b>