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Utente970

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Utente970

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
Tratto da un, mai esportato, videogioco per cabinato e Xbox 360, "The Idolm@ster" narra la storia di una squattrinata agenzia, la 765PRO, che pian piano, grazie ai suoi talenti, superando tiri mancini e qualche malinconia, si farà strada nel settore del talent promotion.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare dal titolo o dall'introduzione del produttore nel primo episodio, "The Idolm@ster", perlomeno in questa sua incarnazione, è un prodotto senza un protagonista assoluto, bensì un racconto corale sulle giovani promesse dello spettacolo. Il produttore, pur non rimanendo misterioso come l'ammiraglio di "Kancolle" (ruolo assegnato al presidente dell'agenzia), è una figura comunque abbastanza in secondo piano come presenza, per non dire peggio come utilità. Quando vi è un accenno di discussione seria, le idol fanno sempre analisi di gruppo e risolvono perlopiù tra loro i problemi, al limite chiedono un parere confermativo a discussione avanzata, o un favore personale, ma ciò non aggiunge nulla a parte un blando incitamento.

Certo, pian piano il produttore trova alle sue predilette dei lavori migliori, e vi è qualche tentativo di non lasciarlo del tutto dietro le quinte, coinvolgendolo in qualche modo, ma tutto rimane sempre determinato dalle azioni delle ragazze, dal loro impegno, dal loro giudizio e dal loro successo crescente. L'affetto vagamente accennato delle ragazze per il loro agente (mai eccessivo, eccezion fatta per Miki) sembra più qualcosa di dovuto alla fine piuttosto che qualcosa di guadagnato. Addirittura l'ex idol Ritsuko, seconda produttrice dello studio, sembra fino alla fine più capace di quanto non sia lui.

Per quanto il duro lavoro sia uno dei temi centrali dell'anime, esso si concentra principalmente nel delineare la grande forza di volontà necessaria per brillare nel mondo dello star system. Gli spettacoli vengono mostrati solo parzialmente, in compenso ogni puntata sarà arricchita da canzoni, non necessariamente legate a un contesto lavorativo. La serie occupa il proprio tempo cercando di far conoscere meglio queste eccezionali adolescenti, aventi dalla loro sia la vivacità della giovinezza che una idilliaca maturità dal sapore tipicamente orientale, cose che unite al sostegno reciproco le aiutano a superare gli sgambetti di una concorrenza poco varia e decisamente infantile nell'accanimento e nelle reali motivazioni. Alcune delle ragazze svetteranno ovviamente più di altre, un po' per il carattere più forte un po' per un talento maggiore o ruolo leggermente più serio. Più volte vi saranno accenni familiari, ma ad eccezione dei fratellini di Yayoi, sarà un aspetto poco trattato, e nel caso dei genitori di Chihaya ciò è particolarmente triste, anche se si può dire che generalmente i genitori in "The Idolm@ster" non danno l'impressione di avere gran valore, ancor di più per il concetto di seconda famiglia che si trascina, verso la conclusione, la 765PRO. L'anime tuttavia non si prende mai eccessivamente sul serio, infatti non mancheranno siparietti con la spontanea Ganaha, che fa impallidire il dottor Dolittle in quanto a comunicazione con gli animali, o il maschiaccio Makoto, capace di lottare ben oltre i limiti fisici di una ragazzina. Verso la fine, nel tentativo di aumentare il fattore emotivo oltre a maggiori turbamenti, si rincarerà la dose di amicizia con purtroppo un paio di allucinazioni degne di uno spokon anni '80.

Come giudicare dunque "The Idolm@ster", che vanta ormai numerosi prodotti e seguiti animati, ludici e cartacei? Né più né meno che il classico slice of life, più superficiale di quanto non voglia apparire e gradevole unicamente grazie ai suoi personaggi, il che, salvo casi eccezionali, è fondamentalmente il massimo che si possa chiedere a questo genere.


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YukiMoon

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
Ho guardato questo anime spinta dalle buone recensioni che lo accompagnano, ma sinceramente non è proprio il mio genere. Non saprei a chi consigliarlo, l'anime parla di un gruppo di ragazze, tutte con caratteri diversi, che cercano di diventare delle idol (per chi non lo sapesse, in Giappone è molto diffusa la figura degli idol, ragazzi e ragazze che diventano famosi per qualità come canto, recitazione ecc. iniziando a esibirsi per le strade e appoggiandosi a una agenzia).
Non lo boccio perché è carino ed è piacevole la visione, ma non c'è nulla di caratteristico, e tutti gli episodi sono abbastanza scontati, non c'è 'il colpo di scena'. Tendenziamente può essere visto da tutti, ma senza aspettarsi l'anime dell'anno.


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Eversor

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7,5
Dopo aver visto "Love Live!", e averlo apprezzato solo a metà, ho aspettato un bel po' di tempo prima di intraprendere la visione di quest'altro anime che ha come tema quello delle idol: "The Idolm@ster". Avrei dovuto assistere ancora a una carrellata di sentimentalismo e amicizia a non finire? Sinceramente non me la sentivo, magari aggiungendoci pure qualche scena saffica tra ragazzine.
Ebbene, "The Idolm@ster" ha saputo stupirmi, facendomi divertire in tutte e venticinque le sue puntate, ma anche commuovere e appassionare. Il tema centrale è ovviamente quello di diventare idol, ma non l'unico. Le tredici compagne, infatti, dovranno risolvere alcuni problemi, anche piuttosto seri, per poter così intraprendere la strada verso il successo.
Una commedia leggera, che cattura l'attenzione dello spettatore sia con l'entusiasmo delle varie fanciulle sia con la loro bellezza. Aggiungiamoci pure una figura maschile, ovvero il loro Producer, ed ecco allora che tutti gli equilibri vengono a definirsi in maniera mirabile.

La trama si evolve in modo lento, ma per nulla noioso. In fin dei conti la strada che porta alla fama e alla gloria non è mai semplice e veloce. Le ragazze, appartenenti allo studio 765 production, appaiono fin da subito come normalissime fanciulle, senza doti particolari se non un fascino pulito e cristallino. Hanno molti pregi, ma anche innumerevoli difetti, che dovranno inevitabilmente migliorare per poter essere apprezzate dal grande pubblico.
Una bella faticaccia, tutto sommato, che ha bisogno di un buon allenatore, ovvero "Producer-san", un giovane manager intraprendente, con il desiderio di rendere quelle tredici aspiranti idol le numero uno del settore. La sua inesperienza costerà caro, almeno all'inizio, tuttavia con il tempo riuscirà a comprendere meglio le varie protagoniste e condurle così, passo dopo passo, al loro obiettivo.

La mia analisi prende avvio dalle molteplici figure presenti nella serie. Sicuramente l'ampio numero è un fattore di difficoltà ulteriore, in quanto, a mio avviso, donare una psicologia completa a ognuna di loro è un'impresa non da poco. Il rischio di ripetitività, o approssimazione, era alto, ma "The Idolm@ster" è riuscito a non cadere in fallo.
Ogni idol ha qualcosa di diverso che la rende unica e irripetibile. Vuole affermarsi in base alle proprie caratteristiche, anche se ciò le costerà molteplici fatiche e difficoltà. Il bello, almeno credo, è questo gioco tra l'apparente semplicità dei vari personaggi e un disagio interiore crescente. Le varie fanciulle, infatti, incontreranno dei problemi più o meno gravi nel corso della serie, e in un modo o nell'altro toccherà a signor Producer (affiancato dalle altre ragazze) aiutare la idol in difficoltà.
La figura maschile, presente nell'anime, è un fattore centrale in tutta la storia: Producer non conquisterà mai il ruolo da protagonista, tant'è che non gli daranno nemmeno un vero e proprio nome. Tuttavia il suo compito è essenziale nella crescita delle ragazze, una sorta di guida che, silenziosamente, accompagna le varie giovani promesse. Non ci saranno degli sviluppi sentimentali tra lui e le altre, che in un certo senso avrebbe appesantito la trama, ma il suo "fascino" particolare influenzerà il cuore delle ragazze che lo circondano: una sorta di "falso harem".

La grafica è bella, non c'è dubbio. Molto interessante anche la gestione dei vari concerti. A differenza di altri anime ("Love Live!"), non vi è alcun uso eccessivo del computer. Ovviamente ci sarà un piccolo calo grafico quando tutte e tredici le idol saranno rappresentate insieme sul palco, ma credo che sia normale visto l'alto numero di personaggi e l'incredibile varietà di movenze.
La regia riesce a gestire tutte e venticinque le puntate con incredibile maestria, sviluppando la trama con la giusta velocità, e alternando puntate più "impegnative" a scenette divertenti e spensierate, in cui i vari protagonisti avranno la possibilità di conoscersi meglio tra loro.
Le musiche non possono che essere emozionanti. La grande varietà di canzoni risulta più che ovvia in un anime di tal genere, ma queste vengono comunque inserite nella commedia con abilità e leggerezza: non appesantiscono troppo lo scorrimento delle vicende e offrono, anzi, un ulteriore carica.

In conclusione, non mi rimane che augurare una buona visione a tutti, conscio delle ottime qualità di questa serie. Un anime per nulla scontato, che non si abbandona troppo alle solite scenette mielose che fanno cadere le gambe, ma cerca di approfondire in maniera nuova e originale la figura ormai classica della "idol". Tutta la vicenda viene infatti vista da una prospettiva quasi tecnica e professionale, in cui le pratiche della 765 Production ci vengono mostrate in maniera semplificata.

Voto finale: 7 e mezzo


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grandebonzo

Episodi visti: 25/25 --- Voto 6
Non sono un grande appassionato di trasposizioni videoludiche, anche perché la mia diffidenza verso di esse, tranne rare eccezioni, ha sempre trovato inequivocabili conferme; tuttavia, uno slice-of-life focalizzato sulle (dis)avventure di un gruppo di idol in erba poteva essere tranquillamente pane per i miei denti, considerato il buon successo riscosso in patria e il suo aspetto spregiudicatamente moe.
Lo ammetto, lo ammetto... facile bersaglio di indegne 'commercialate', la mia curiosità si lascia solleticare con poco.

La prima puntata, scoppiettante e divertente, non delude comunque le aspettative: le immagini traballanti di una videocamera che documentano la giornata tipo di una futura idol (Haruka) ci scagliano senza tanti preamboli all'interno della turbolenta Agenzia 765, dove facciamo conoscenza dell'ampio cast di personaggi che ci accompagnerà nei restanti venticinque episodi.
A questo promettente incipit non fa però seguito uno svolgimento di pari livello: "The Idolm@ster", complici una sceneggiatura priva di un filo conduttore e una regia desolatamente piatta, finisce per imboccare la strada più semplice, risolvendosi, e disperdendosi, in episodi autoconclusivi che molto scontatamente offrono a turno uno spaccato di vita di una delle tredici ragazze del gruppo. L'assenza di una qualsivoglia continuità narrativa che possa fungere da collante si fa sentire ed è, ahimè, una pesante spada di Damocle sulla testa dello spettatore, costantemente affacciato sul baratro della noia.
E dire che si sarebbe potuto pure soprassedere sull'assenza di una trama articolata, se l'interesse fosse stato mantenuto vivo in altro modo ("K-On!" docet); purtroppo, la banalità di certe situazioni insinua addirittura il sospetto di trovarsi di fronte a un anime dal target spiccatamente infantile: lo zoo personale di Hibiki, le ridicole e ingenue incomprensioni tra le artiste, il villain animato dalla voglia immotivata di distruggere l'Agenzia 765, il gruppo concorrente di idol scontrosi ma dal cuore tenero... direi che può bastare.
Non c'è pathos, non c'è climax, le puntate si susseguono nella loro lineare ripetitività, salvo riprendersi parzialmente nel finale, dove il passato di Chihaya e il sentimento di inadeguatezza di Haruka risollevano parzialmente un plot altrimenti privo di qualsiasi mordente. I personaggi, pur essendo in generale simpatici, non bucano lo schermo: in parole povere non brillano, e in questo mondo glitterato dai sorrisi luccicanti è un pessimo lasciapassare. Non giudicabile invece l'amorfo protagonista maschile, il protettivo Producer-san, che, come impongono i cliché del genere, non ha una personalità di rilievo, ma funge unicamente da supporto alle più carismatiche ragazze.

Graficamente, "The Idolm@ster" presenta evidenti alti e bassi, soprattutto nella seconda parte, dove l'accuratezza dei disegni lascia spesso a desiderare. Nonostante sia un anime dominato - e mi pare ovvio - dalla musica, non mi sono nemmeno entusiasmato per la colonna sonora, che, ad eccezione della seconda opening "Change!!!!" e dei pezzi da solista di Chihaya, ho trovato davvero poco ispirata. Nota di merito invece per le coreografie: i balletti vantano le migliori animazioni dell'anime, nonché una notevole cura dal punto di vista registico.

Non mi aspettavo certo la profondità di "Perfect Blue", viste anche le premesse; mi auguravo altresì di vedere un anime che, con leggerezza, andasse a sondare i vari aspetti del dorato (in apparenza) universo idol; "The Idolm@ster" è invece una lettura stucchevolmente buonista, se non furbescamente ingenua, del fenomeno, un anime che salvo dall'insufficienza in virtù di quelle poche, sfuggenti emozioni che sa regalare nel finale.


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karafuru

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
"The Idolm@ster" nasce come gioco di simulazione, in cui un produttore deve riuscire a trasformare un gruppo di ragazze in idol di successo. Questa è fondamentalmente anche la trama dell'anime, e detta così potrebbe non incuriosire affatto. Ma si sa, mai giudicare dalle apparenze.

Ho iniziato a guardare "The Idolm@ster" spinta dalla ricerca di un anime leggero, attirata dai colori vivaci e dalle musiche orecchiabili. Beh, con mio immenso piacere, puntata dopo puntata mi sono sempre più appassionata, arrivando ad immedesimarmi nei personaggi e ad emozionarmi con loro.
Le protagoniste sono tredici ragazze che condividono lo stesso sogno, ovvero quello di diventare, per un motivo o per l'altro, famose idol. Ognuna ha il suo carattere, che in alcuni casi rispecchia i classici stereotipi, anche se in una maniera velata, così da risultare evidente, ma non pesante. Come tutte le adolescenti, hanno il loro punto di forza e le loro debolezze; debolezze che ovviamente vanno superate, ed ecco che interviene Producer-san, come viene appunto chiamato il produttore. Rispettando quelle che sono le dinamiche del gioco, egli si ritrova ad interagire con ogni ragazza per aiutarla a superare le proprie insicurezze, un compito che non si rivela sempre facile. Ad ogni idol viene dedicato almeno un episodio, ma ad emergere alla fine non è l'individualità di ciascuna, bensì la forza del gruppo.

Diventare vere idol, conquistare l'affetto del pubblico e preservarlo richiedono un grande e costante impegno. "The Idolm@ster" affronta questo tema con abilità, mostrando questo mondo, luccicante all'esterno, con gli occhi di chi ci vive dentro, da quando le idol si pongono domande sul proprio futuro, a quando il successo di alcune causa l'invidia di altre. La paura di sbagliare, il sentimento della solitudine, la cattiveria di chi cerca di screditarle di fronte alla stampa e di mettere zizzania, la facilità con cui ci si può arrendere e la difficoltà di trovare la determinazione per andare avanti.
Tutte queste tematiche non emergono in modo dirompente, al contrario vengono presentate delicatamente, miscelate all'interno di una comicità semplice e spontanea, ma efficace. Dominano le scene divertenti e in molte ho riso davvero tanto.
In realtà, gli ultimi episodi si caricano di una inaspettata tristezza, di vera angoscia; la sensazione è quella di guardare un anime diverso. Eppure, ritengo che la scelta di collocare alla fine questi avvenimenti sia giusta, poiché ora lo spettatore conosce i personaggi, è divenuto partecipe degli eventi ed è in grado di comprendere ciò che sta accadendo. Perché anche i legami più forti possono spezzarsi. Perché quando l'amicizia è così profonda diventa ancora più difficile e doloroso separarsi. Perché si comincia condividendo tutto e poi, quando ciascuno trova la sua strada si finisce con il restare soli. Si può scongiurare tutto questo?
"The Idolm@ster" dimostra che la felicità è reale solo se condivisa. A volte avere qualcuno accanto pronto ad aiutarti, fidarsi degli altri, credere nell'amicizia, sono le uniche cose che servono per superare i momenti difficili.

Una componente molto importante è costituita dalle musiche. Il repertorio è molto vasto, considerando che le ending sono tutte diverse e che a queste vanno aggiunte le canzoni dei vari episodi; canzoni peraltro molto significative e piacevoli da ascoltare. Le scene di ballo sono generalmente ben realizzate e i concerti li ho trovati molto coinvolgenti.
I colori tenuemente accesi contribuiscono a creare quell'atmosfera di gioia e speranza propria dell'anime (da notare che essi divengono bui e spenti proprio in quegli episodi finali di cui ho parlato in precedenza).

Devo ammettere che "The Idolm@ster", nella sua semplicità e dolcezza, mi ha lasciato qualcosa. La sua forza non sta nella sua originalità (che è poca), quanto piuttosto nella sua capacità di coinvolgere, per quanto soggettiva possa essere.


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ElyCChan

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
"The Idolm@ster" è un anime, tratto dall'omonimo videogioco, trasmesso nel 2011 che ha 25 episodi. Questo slice of life ha per protagoniste dodici ragazze (se ci aggiungiamo anche Ritsuko tredici) con un sogno in comune: diventare una idol. Ma la strada da percorrere per loro è molto lunga e piena di ostacoli. La trama segue le vicende di queste ragazze impegnate tra scuola e "lavoro", se così possiamo definirlo.

Onestamente quando iniziai a guardarlo pensai che questo fosse uno di quegli anime fatti così alla cavolo e fatti tanto per creare qualcosa, ma come al solito mi sbagliavo. Il punto di forza di quest'anime a mio parere non è la grafica, il sonoro o la trama, ma la caratterizzazione dei personaggi. Tutte le idol, gemelline Futami escluse, visto che hanno lo stesso carattere, hanno un carattere diverso: la tipa normale, le energiche e vivaci, la tipa un po' mascolina che vuole essere femminile, la sbadata, la vanitosa, la piagnucolona, la sportiva, la matura e chi più ne ha più ne metta. È impossibile non avere un'idol che non ti somigli, almeno in parte.
Per grafica e suono spendo poche parole. La grafica è carina e curata, adatta a un anime senza troppe pretese e per tema "idol". Il sonoro è carino, le opening molto carine mentre le ending mi piacevano un po' di meno: cambiano a ogni episodio e sono dedicate a un solo personaggio (due nel caso di Ami e Mami).

Come voto finale do un sette e mezzo; i mezzi voti non si possono mettere, quindi tolgo un pochetto e vado a sette. Penalizzo un po' il titolo perché nonostante sia molto carino è comunque qualcosa che, anche se ti piace, non ti soddisfa completamente. Comunque lo consiglio se amate gli anime che parlano di idol o se volete avvicinarvi a questo genere di anime.


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GiorgioCat

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Mi ero avvicinato a questa serie con un po' di scetticismo: un adattamento animato di un videogioco per XBOX360? Ma come si suol dire, mai giudicare un libro dalla copertina e così ho deciso di dare un'occhiata. E che dire, ne sono rimasto piacevolmente colpito.

La trama è semplice e lineare: un nuovo produttore musicale si deve occupare di ben tredici giovani idol, che fanno parte di un'agenzia che si chiama 765 Pro. L'anime seguirà quindi il susseguirsi di vicende, che vedono protagonisti il produttore e le idol di cui egli si occupa. Qual è il fine di queste ragazze? Mi sembra ovvio: diventare top idol! Ma per un grande scopo servono anche grandi sacrifici, si sa.
La strada per diventare idol è dura e, se inizialmente, per la poca fama, le ragazze si ritrovavano sempre tutte insieme in ufficio, con l'avanzare della carriera e gli impegni sempre più pressanti, saranno costrette ad allontanarsi tra di loro sempre di più... E dopo che succede?

Non sta a me rispondere a questa domanda. Seppure la risposta possa apparire scontata, l'importante è come ci si arriva. La serie animata ci mostra ancora una volta ciò che spesso molti di noi dimenticano: l'importanza dei legami. Quante persone sono costrette a "tagliare i ponti" (almeno in parte) con famiglia e amici per via di impegni lavorativi? L'importante è essere felici e se il nostro lavoro può darci questa felicità, ben venga, ma non scordiamoci che la vera essenza della felicità è il poterla condividere con altri, almeno a mio parere.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, i disegni sono ben fatti, i tratti molto dolci, merito indubbiamente della mano di Toshiyuki Kubooka. I fondali sono sempre ben fatti e curati. Per quanto riguarda le musiche, sono degne di nota sia le opening sia le ending, così come le varie canzoni cantate dalle idol durante gli episodi. I complimenti non possono che andare al compositore, Touko Machida.
Per concludere con il cast che ha diretto la serie, la A-1 Pictures e l'Aniplex, guidate da Nishigori Atsushi, hanno saputo svolgere un ottimo lavoro, dando vita alla sceneggiatura riadattata da un noto scenografo che ha già lavorato per "K-ON!" e "Clannad": Touko Takao.
Sono convinto che l'opera avrà il successo che merita, il mio 9 se l'è guadagnato.